• Non ci sono risultati.

Analizzare, modellizzare e codificare i pareri di lettura editorial

Nel documento AIUCD2019 - Book of Abstracts (pagine 185-189)

Laura Antonietti

Université Grenoble Alpes, Francia – laura.antonietti@univ-grenoble-alpes.fr

ABSTRACT

Questo intervento presenterà i primi risultati dell’analisi, della modellizzazione e della codifica dei pareri di lettura elaborati all’interno della redazione Einaudi nel secondo dopoguerra. Il processo di lettura editoriale dei testi di narrativa, con una particolare attenzione accordata a Natalia Ginzburg, costituisce l’oggetto di studio della mia tesi di dottorato.

Il mio lavoro di ricerca si sviluppa al crocevia tra diverse discipline: la storia del libro e la cultura editoriale, la letteratura italiana contemporanea e le digital humanities. Riguardo a quest’ultimo punto, il mio intervento evidenzierà il contributo fondamentale degli strumenti e del metodo dell’informatica umanistica nell’ambito delle mie ricerche.

Verrà dapprima presentato il modello del processo di lettura einaudiano che ho creato utilizzando il linguaggio UML. Questo mi ha permesso, da una parte, di dare ordine a un corpus disomogeneo, dall’altra ha costituito le basi dell’attività di concettualizzazione necessaria alla realizzazione di un database. Progettato grazie a un adeguato supporto informatico, il database ha permesso di raccogliere in modo strutturato le informazioni per la descrizione del corpus. Questo strumento è stato applicato a un campione di documenti, che sono stati in seguito trascritti e codificati secondo lo schema TEI. È stato elaborato un modello che mette in evidenza le diverse tipologie di documenti, la loro struttura e le relazioni esistenti tra essi. I metadati contenuti nel database e i testi codificati costituiscono le basi del lavoro che seguirà: la creazione di un’edizione digitale che permetterà un’interrogazione trasversale del corpus e ne metterà in luce l’intertestualità.

Se da un lato questo costituisce un fondamentale strumento di riflessione e di analisi, dall’altro l’edizione del corpus ha lo scopo di mettere in luce la specificità e l’importanza che i pareri di lettura hanno nel processo di pubblicazione di un testo e, di conseguenza, nella costruzione del catalogo di una casa editrice.

PAROLE CHIAVE

Modellizzazione, codifica, UML, XML TEI, lettura editoriale, pareri di lettura. ABSTRACT (800-1000 parole)

Questo intervento presenterà i primi risultati dell’analisi, della modellizzazione e della codifica di una selezione dei pareri di lettura elaborati all’interno della redazione della casa editrice Einaudi nel secondo dopoguerra. Questo lavoro rientra nel contesto più ampio del progetto di tesi di dottorato che ho cominciato nell’ottobre 2016 all’Université Grenoble Alpes, in cotutela con l’Università degli Studi di Milano, sotto la guida dei professori Elena Pierazzo e Alberto Cadioli. Il progetto ha come obiettivo quello di analizzare il processo di lettura editoriale che aveva luogo nella casa editrice torinese (Mangoni 1999, Turi 1990), con una particolare attenzione dedicata alla narrativa e al caso di Natalia Ginzburg. Tale lettura veniva condotta all’interno della casa editrice o all’esterno da parte di consulenti per verificare la pubblicabilità di un’opera: quest’attività si concretizzava nella stesura di documenti, che chiamiamo pareri di lettura, nei quali il manoscritto veniva presentato e

valutato. Prodotto di una scrittura professionale che si caratterizza per la sua destinazione e circolazione interna, il parere di lettura rappresenta un passaggio fondamentale del percorso decisionale che porta alla pubblicazione di un’opera e quindi alla costruzione del catalogo di una casa editrice. Attraverso questi documenti i lettori editoriali selezionavano i libri da pubblicare e, di conseguenza, proponevano dei modelli che devono essere interpretati secondo uno specifico orizzonte storico e culturale. Lo studio dei pareri di lettura, in gran parte inediti (una ristretta selezione è stata pubblicata in Munari 2015), costituisce la base della riflessione sull'attività editoriale di Natalia Ginzburg (Iannuzzi 2012; Saita 2009), in particolar modo come lettrice: è stato possibile, d’altro canto, rendersi conto di quanto Natalia Ginzburg, nonostante l’importanza del ruolo assunto presso Einaudi, rimanga a pieno titolo una “protagonista nell’ombra” dell’editoria italiana, per utilizzare una felice espressione coniata da Gian Carlo Ferretti (2012), ossia una di quelle figure che attendono di essere studiate in modo organico e completo per il loro specifico e fondamentale lavoro nell’editoria italiana del Novecento.

Il mio lavoro di ricerca si sviluppa al crocevia tra diverse discipline: la storia del libro e la cultura editoriale, la letteratura italiana contemporanea e le digital humanities. Per quel che riguarda in particolare quest’ultimo punto, vorrei mettere in evidenza il contributo fondamentale degli strumenti e del metodo dell’informatica umanistica nell’ambito delle mie ricerche: attraverso questa comunicazione illustrerò come sono arrivata a costruire e a implementare il modello del processo di lettura einaudiano e dei documenti da esso prodotti, sottolineando come la modellizzazione dei dati e la codifica siano da me concepite come attività speculative di grande valore epistemologico (Cummings 2008, Ciula e Eide 2014). Verrà presentato, in un primo momento, il modello del processo di lettura einaudiano che ho creato, facendo in particolare riferimento ai pareri di lettura individuati principalmente all’interno dell’archivio storico della casa editrice conservato presso l’Archivio di Stato di Torino. Sarà discusso, in particolare, lo schema realizzato proprio allo scopo di descrivere il corpus dei documenti: si tratta precisamente di un diagramma delle classi realizzato con il linguaggio di modellizzazione UML (fig.1). Questo mi ha permesso, da una parte, di dare ordine a un corpus variegato e disomogeneo al suo interno, dall’altra ha costituito le basi dell’attività di concettualizzazione e di analisi necessaria alla realizzazione di un database. Progettato e implementato grazie a un adeguato supporto informatico, il database ha permesso di inventariare le fonti in maniera efficace e performante, raccogliendo in modo strutturato le informazioni fondamentali per la descrizione del corpus. Vorrei segnalare come la realizzazione della base di dati sia da considerarsi non ancora ultimata, in quanto è il frutto di un continuo dialogo tra le esigenze del progetto (che emergono di volta in volta, con il progredire del lavoro di spoglio delle fonti) e le esigenze tecniche di implementazione: riflettere sui metodi e sugli strumenti offerti dall’informatica umanistica è in tal senso uno stimolo per l’analisi e l’interpretazione delle fonti stesse. Il database accoglie allo stato attuale i dati relativi a un campione di documenti, che sono stati in seguito trascritti e codificati secondo lo schema XML TEI. È stato elaborato un modello che mette in evidenza le diverse tipologie testuali (lettere, schede, verbali di riunioni ecc.), la loro struttura e le relazioni esistenti tra essi. I metadati contenuti nel database e i testi codificati costituiscono le basi del lavoro che seguirà: la creazione di un’edizione digitale dei documenti.

La scelta del digitale rimanda a due aspetti diversi: in primo luogo la fruizione dell’edizione. Le edizioni digitali consentono infatti di valorizzare la complessità dei corpora di fonti, mettendo in luce percorsi non immediatamente evidenti ad un’analisi lineare dei documenti, consentendone un’interrogazione trasversale (per parole chiave, tematiche, periodo, ecc.) e valorizzandone l’intertestualità e la multiautorialità, caratteristica insita nei pareri di lettura, testimoni di un processo decisionale a più voci, di un vero e proprio dialogo sulle opere in questione (Einaudi 2001, Munari 2011). L’edizione del corpus ha lo scopo di mettere in

evidenza la specificità e l’importanza che i pareri di lettura hanno nel processo di pubblicazione di un testo e, di conseguenza, nella costruzione del catalogo di una casa editrice, che ha proprio nel catalogo la sua più grande ricchezza e la sua eredità più significativa: non esageriamo quindi se definiamo l’insieme dei pareri di lettura come una parte fondamentale del patrimonio storico dell’editore e la scrittura editoriale come un genere critico particolare e complesso (Bricchi 2010), che merita di essere studiato con appositi strumenti. A tal proposito, vorrei sottolineare come, per quel che riguarda il digitale, le potenzialità dei suoi strumenti devono ancora essere sfruttate e applicate a questo campo di ricerca: allo stato attuale (Franzini, Terras e Mahony 2016, Sahle 2008), non esistono edizioni digitali di pareri di lettura. Tale assenza di modelli diretti di riferimento costituisce una delle sfide più stimolanti del mio progetto. D’altro canto l’utilizzo degli strumenti dell’informatica umanistica rappresenta un aspetto fondamentale del mio lavoro da un punto di vista metodologico: l’attività di modellizzazione è intesa qui come uno strumento conoscitivo, di riflessione e di analisi che costituisce un aspetto chiave dell’attività di interpretazione delle fonti.

a. BIBLIOGRAFIA

[2] Bricchi, M. 2010. «La scheda di lettura come micro-genere letterario». In S. Arduini e I. Carmignani (a cura di), Giornate della traduzione letteraria. Nuovi contributi. Roma: Iacobelli, pp. 54-66.

[3] Ciula, A., Eide, Ø. 2014. «Reflections on cultural heritage and digital humanities: modelling in practice and theory». In First International Conference on Digital Access to Textual Cultural Heritage (DATeCH). Madrid, Spain, 2014. Conference Proceedings, pp. 35-41. <http://modellingdh.uni-koeln.de/wp-content/uploads/2017/01/modelling- inpractice-and-theory.pdf>.

[4] Cummings, J. 2008. «The Text Encoding Initiative and the Study of Literature». In R. Siemens et S. Schreibman (a cura di), A Companion to Digital Literary Studies. Blackwell. Oxford: Blackwell, pp. 218-239.

[5] Einaudi, G. 2001. Tutti i nostri mercoledì. Bellinzona: Casagrande.

[6] Ferretti, G. C. (a cura di) 2012. Protagonisti nell'ombra. Milano: Unicopli.

[7] Franzini G., Terras M. e Mahony S. 2016. «A Catalogue of Digital Editions». In M. J. Driscoll e E. Pierazzo (a cura di), Digital Scholarly Editing Theories and Practices. Cambridge: Open Book Publishers, pp. 161-182.

<https://www.researchgate.net/publication/264205341_A_Catalogue_of_Digital_Editio ns>.

[8] Iannuzzi, G. 2012. «Natalia Ginzburg. Una linea editorial-creativa». In G. C. Ferretti (a cura di), Protagonisti nell'ombra. Milano: Unicopli, pp. 115-133.

[9] Mangoni, L. 1999. Pensare i libri: la casa editrice Einaudi dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Torino: Bollati Boringhieri.

[10] Munari, T. (a cura di) 2015. Centolettori: i pareri di lettura dei consulenti Einaudi 1941- 1991. Torino: Einaudi.

[11] Munari, T. (a cura di) 2011. I verbali del mercoledì. Riunioni editoriali Einaudi 1943- 1952. Torino: Einaudi.

[12] Saita, N. 2009. «Natalia Ginzburg la fedeltà di una vita con “passo da soldato”». In R. Cicala e V. La Mendola (a cura di), Libri e scrittori di via Biancamano, Casi editoriali in 75 anni di Einaudi. Milano: EDUCatt, pp. 95-124.

[13] Sahle, P. 2008. A Catalogue of Digital Scholarly Editions. <http://www.digitale- edition.de/> (ultimo aggiornamento 2018).

eLearning the URLCoFi - Digital Didactics for

Nel documento AIUCD2019 - Book of Abstracts (pagine 185-189)