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Il Laboratorio di Epigrafia Greca dell’Università Ca’ Foscari Una fucina didattica per l’epigrafia greca

Nel documento AIUCD2019 - Book of Abstracts (pagine 195-198)

Eloisa Paganoni, Stefania De Vido, Claudia Antonetti

Università Ca’ Foscari Venezia – [email protected]

Università Ca’ Foscari Venezia – [email protected]

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ABSTRACT

Il contributo intende mettere in luce l’impatto didattico dei progetti a oggi in corso all’interno del Laboratorio di Epigrafia Greca del Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari: Axon. Silloge di iscrizioni greche e Venice Squeeze Project. Grazie agli strumenti offerti dalle digital humanities, essi mirano ad avvicinare studenti di tutti i livelli e grande pubblico a una disciplina, l’epigrafia greca, e a un tipo di documento, l’iscrizione, ancora poco conosciuti. PAROLE CHIAVE

epigrafia greca; didattica; digital humanities; calchi epigrafici; public history PROPOSTA

La riforma universitaria del 1999 ha imposto di privilegiare le materie di base di ciascun settore scientifico disciplinare, determinando così la drastica riduzione degli insegnamenti specialistici, tra cui l’epigrafia greca. All’allontanamento da questa disciplina ha contribuito in misura non minore la scarsa conoscenza della lingua greca che costituisce prerequisito necessario all’approfondimento. Le conseguenze di questa situazione sono già in parte visibili: il mancato studio dell’epigrafia greca si traduce non solo in una diminuzione di quanti scelgono questa disciplina quale campo di specializzazione, ma anche in un uso limitato e spesso acritico del documento epigrafico all’interno di ricerche di taglio storico. La mancanza di formazione in ambito epigrafico e la scarsa conoscenza del greco antico costituiscono limiti che avranno conseguenze significative anche nelle competenze di esperti e funzionari preposti alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.

Eppure, gli studenti di tutti i settori delle scienze dell'antichità (storia, filologia e letteratura, archeologia) manifestano un crescente interesse e accolgono favorevolmente l’offerta di corsi anche di livello avanzato e di iniziative didattiche, come visite a collezioni epigrafiche o viaggi di studio, che li mettano a diretto contatto con questa tipologia documentaria. Alla luce di questo, Claudia Antonetti e Stefania de Vido, che guidano il Laboratorio di Epigrafia Greca dell’Università Ca’ Foscari5, promuovono l’insegnamento dell’epigrafia greca tramite diverse

iniziative tra le quali spiccano due progetti dal forte impatto didattico che guardano alla realtà delle digital humanities.

Il primo è Axon. Silloge di iscrizioni greche6: nato nel 2014 grazie a un finanziamento

d’Ateneo (PRA 2013), Axon ha portato alla creazione del primo database italiano di iscrizioni storiche greche, che raccoglie i principali documenti epigrafici dall’epoca arcaica a quella ellenistica, con schede preparate da oltre cento studiosi attivi in Italia e all’estero, liberamente consultabili grazie a una maschera d’interrogazione semplice e versatile. La seconda iniziativa, coordinata da Claudia Antonetti, è il Venice Squeeze Project7: nato anch’esso

5http://virgo.unive.it/archeolab/index.php?it/264/laboratorio-di-epigrafia-greca. 6http://virgo.unive.it/venicepigraphy/axon/public/.

grazie a un finanziamento d’Ateneo (SAL 2016), ha preso avvio nel settembre del 2017 e mira alla digitalizzazione della collezione di calchi di iscrizioni greche del Laboratorio di Epigrafia Greca, composta da 605 documenti. Il progetto si sviluppa in collaborazione con il Laboratorio HiSoMA dell’Université Lumière Lyon 2 e con l’École française d’Athènes attualmente impegnati nella realizzazione di E-Stampages8, una piattaforma digitale open-

access che ospiterà la collezione veneziana e una cospicua parte delle collezioni di calchi epigrafici dei due istituti francesi, rimanendo aperta a future implementazioni da parte di quanti vorranno pubblicare in essa le proprie collezioni.

Delle questioni specifiche che la realizzazione di questi progetti ha sollevato (prime tra tutte la selezione e organizzazione dei metadati e la costituzione di vocabolari controllati) e delle soluzioni via via adottate si è già discusso in altre sedi9; vogliamo qui invece considerare

l’aspetto didattico di entrambe le iniziative. Axon è stato concepito per rendere accessibile il documento epigrafico anche agli studenti che si accostano per la prima volta all’epigrafia greca e a un pubblico di non specialisti, superando il primo ostacolo apparente alla fruizione e alla comprensione, la lingua. Ciascuna iscrizione, presentata in lingua originale secondo rigorosi criteri filologici, è infatti accompagnata dalla traduzione del testo, che rappresenta la ‘porta di accesso’ al documento. Lo studente può così procedere gradatamente alla ‘scoperta’ del documento, consultando la scheda che raccoglie tutte le informazioni ad esso relative, dal supporto al luogo di ritrovamento e conservazione, dalla datazione alla tipologia del testo. Chi conosce il greco può trovare di grande utilità sia la sezione dedicata alle notazioni paleografiche e linguistiche, sia il lemma genetico, che elenca le edizioni ponendone in luce le dipendenze e che costituisce per certi versi il fulcro metodologico della scheda, sia, infine, il testo e l’apparato critico. Attraverso la consultazione delle schede lo studente prende consapevolezza dei dati necessari a descrivere un’iscrizione e della loro organizzazione logica e conseguente; contemporaneamente egli sviluppa familiarità con il lessico specifico della disciplina. Il passo successivo è la contestualizzazione del documento grazie al commento, il quale evidenzia l’apporto dell’iscrizione alla comprensione del contesto storico. La consultazione delle schede Axon non richiede specifiche conoscenze, ma contribuisce a svilupparle, con la conseguenza di avvicinare gli studenti alla disciplina, studenti che talvolta mettono in pratica quanto acquisito nel proprio percorso formativo divenendo a loro volta autori di nuove schede Axon.

Chi si occupi di iscrizioni sa che l’autopsia del documento è fondamentale, ma non sempre possibile. Per ovviare a questa situazione fisiologica, gli studiosi cercano di ottenere riproduzioni il più possibile fedeli al testo attraverso diverse modalità, tra cui la più efficace è il calco cartaceo, che offre una copia del testo identica all’originale sulla quale verificare letture e possibili integrazioni. Il calco è anche un utile strumento didattico: tramite esso infatti gli studenti possono entrare in contatto con il documento originale, imparando a distinguere le lettere anche nelle loro forme meno usuali e prendendo consapevolezza delle peculiarità paleografiche sviluppatesi nelle diverse regioni e nelle diverse epoche. È però vero che poche sono le istituzioni che dispongono di collezioni di calchi epigrafici e perciò non stupisce il fiorire di collezioni digitali di questo genere di documenti10. Ponendosi in questo

solco, Venice Squeeze Project ed E-Stampages si caratterizzano per il tipo di riproduzione del calco che essi intendono offrire: se in genere le collezioni digitali presentano una riproduzione statica dell’oggetto, sia essa bi- o tridimensionale, il progetto veneziano, insieme con i partner francesi, vuole proporre una ricostruzione 3D che l’utente possa muovere, inclinare e ruotare, replicando di fatto i gesti che gli studiosi compiono per leggere i calchi. Ottenuta con il

8 https://www.efa.gr/index.php/en/ressources-documentaires/les-archives/archives-estampages/le-programme-e-

stampages.

9 De Vido, Matijasic, Palazzo 2017; Antonetti, De Vido 2017. 10 Per una selezione, Antonetti, De Vido 2017, 492.

software open source DEA, messo a punto da Angelos Barmpoutis e Eleni Bozia (University of Florida) nell’ambito del Digital Epigraphy and Archaeology Project11, questa riproduzione

ha un forte impatto didattico, in quanto consegna nelle mani degli studenti uno dei principali strumenti di lavoro degli epigrafisti.

Nell’insieme, i progetti promossi dal Laboratorio di Epigrafia Greca possono essere considerati due iniziative concrete che, con modalità differenti, avvicinano gli studenti all’ars epigraphica e alla consultazione del documento originale avvalendosi dei metodi sviluppati dalle digital humanities.

BIBLIOGRAFIA

[1] Antonetti, C., De Vido, S. 2017. Digital Epigraphy at the Greek Epigraphy Laboratory, Ca’ Foscari University of Venice. In: Historika 7, 491-502. DOI= 10.13135/2039- 4985/2608.

[2] Barmpoutis, A. Bozia, E., Wagman, R.S. 2010. A Novel Framework for 3D Reconstruction and Analysis of Ancient Inscriptions. In: Machine Vision and Applications. DOI= 10.1007/s00138-009-0198-7.

[3] De Vido, S., Matijasic, I., Palazzo, S. 2017. AXON. A Database for Greek Historical Inscriptions. Digital and Traditional Epigraphy in Context. In: Digital and Traditional Epigraphy in Context. Proceedings of the EAGLE 2016 International Conference. Roma, 57-65. ISBN 978-88-9377-021-7.

http://www.editricesapienza.it/sites/default/files/5533_EAGLE_2016_International_Co nference.pdf. DOI= 10.13133/9788893770271.

[4] Levivier, A., Leblanc, E., Brunet, M. 2016. E-Stampages. Archivage et publication en ligne d’une ectypothèque d’inscriptions grecques. In. Nouvelles de l’archéologie 145. http://journals.openedition.org/nda/3801. DOI= 10.4000/nda.3801.

[5] Tracy, S.V. 2010. What are Squeezes and How are They Used?. In: The Institute Letter Fall 2010. https://www.ias.edu/ideas/2010/tracy-ias-squeeze.

Complessità della codifica ed ergonomia

Nel documento AIUCD2019 - Book of Abstracts (pagine 195-198)