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EpiCUM Un museo epigrafico digitale per visitatori e specialist

Nel documento AIUCD2019 - Book of Abstracts (pagine 159-166)

Salvatore Cristofaro, Daria Spampinato

Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - CNR, Italia {salvatore.cristofaro, daria.spampinato}@istc.cnr.it

ABSTRACT

In questo lavoro viene descritto lo stato di avanzamento del progetto EpiCUM che si propone di presentare e rendere fruibile con un unico museo digitale tutto il corpus epigrafico del museo civico Castello Ursino di Catania, codificato in EpiDoc.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR e il Comune di Catania e ha visto l’interesse del progetto I.Sicily ed il coinvolgimento del liceo artistico M.M. Lazzaro di Catania con le attività di alternanza scuola-lavoro. La prima fase del progetto è stata dedicata soprattutto alla ricognizione delle epigrafi e all'allestimento della mostra Voci di Pietra che propone una selezione di epigrafi secondo modalità di esposizione innovative attraverso l'uso intelligente della tecnologia e del digitale. Nella fase successiva ci si è concentrati sull'analisi e sulla codifica nel formato aperto EpiDoc di tutte le iscrizioni del museo civico e la realizzazione del museo digitale. Attraverso questa codifica e la messa online dei file si rende fruibile, per diversi scopi, il patrimonio epigrafico del museo civico sia agli studiosi del settore, ma anche a tutte le altre tipologie di possibili utenti.

Tutte le informazioni sulle epigrafi sono contenute nei file EpiDoc XML e vengono interrogate opportunamente, presentando i dati in maniera intuitiva nel front-end. Proprio per facilitare la navigazione attraverso le informazioni epigrafiche, si è scelto di codificare nei file XML sia l'ambito religioso, sia le collezioni di provenienza, nonché lo status di copia (o falso) delle epigrafi utilizzando uno specifico set di elementi di marcatura EpiDoc.

PAROLE CHIAVE

Epigrafia Digitale, Museo epigrafico, Castello Ursino Catania, EpiDoc, religione, copie INTRODUZIONE

Il progetto EpiCUM (Epigraphs of Castello Ursino Museum) si propone di codificare in EpiDoc1 e di presentare e rendere fruibile con un’unica interfaccia web tutto il corpus

epigrafico del museo civico Castello Ursino di Catania. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l‘Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR e il Comune di Catania e ha visto l’interesse del progetto I.Sicily2 ed il coinvolgimento del liceo artistico M.M. Lazzaro di

Catania con le attività di alternanza scuola-lavoro.

La prima fase del progetto, descritta in [1], è stata dedicata soprattutto alla ricognizione delle epigrafi e all'allestimento della mostra Voci di Pietra che propone una selezione di epigrafi secondo modalità di esposizione innovative, attraverso l'uso intelligente della tecnologia e del

1 EpiDoc (Epigraphic Documents) è un progetto internazionale open source di collaborazione tra umanisti e

informatici (https://sourceforge.net/p/epidoc/wiki/Home/), adottato dalla comunità internazionale degli epigrafisti, con l’obiettivo di creare degli standard flessibili ma scientificamente rigorosi, e degli strumenti per la codifica digitale.

2 Progetto che si pone l’obiettivo della catalogazione digitale in EpiDoc dell’intero patrimonio epigrafico della

digitale. La mostra è stata realizzata sviluppando un nuovo punto di vista comunicativo del patrimonio epigrafico, con la ricostruzione stilizzata di un colombario, la restituzione grafica di una tomba a "edicoletta" e tramite l’uso di materiale propriamente scenografico come la ricostruzione in plexiglass di una statuetta di Venus Victrix. Innovativi sono stati l'uso di video, veri e propri esempi di storytelling per immagini e la presenza di un chiosco multimediale touch, che consente di esplorare il materiale esposto e di approfondire i contenuti delle epigrafi.

Nella fase successiva del progetto ci si è concentrati sull'analisi e sulla codifica nel formato aperto EpiDoc di tutte le iscrizioni del museo civico e la realizzazione del museo digitale. Attraverso la codifica EpiDoc delle iscrizioni e la messa online dei corrispondenti file XML si rende fruibile, per diversi scopi, il patrimonio epigrafico del museo civico sia agli studiosi del settore, ma anche a tutte le altre tipologie di possibili utenti.

Tutte le informazioni sulle epigrafi sono quindi contenute nei file XML e vengono interrogate opportunamente, presentando i dati in maniera intuitiva nel front-end. Proprio per facilitare la navigazione attraverso le informazioni epigrafiche, si è scelto di codificare in EpiDoc sia l'ambito religioso, sia le collezioni di provenienza, sia la condizione di copia delle epigrafi3.

CODIFICA DELLE EPIGRAFI SECONDO EPIDOC

Parte dell'attività di codifica delle epigrafi è stata rivolta all’uniformità dei dati raccolti dalle osservazioni autoptiche svolte al museo civico e delle informazioni recuperate dal volume di Korhonen [2], in cui sono studiate e descritte tutte le epigrafi del museo civico catanese, anche alla luce della loro fruizione via web da diverse tipologie di utenti.

Questa analisi ha comportato un ulteriore raffinamento nello schema di codifica TEI-XML, in conformità con lo schema EpiDoc, in modo da tenere conto di altri aspetti ritenuti rilevanti alla descrizione delle epigrafi stesse. Come descritto nella successiva sezione 3, le epigrafi vengono presentate secondo diversi percorsi tematici. La fig. 1 mostra una schermata dell'interfaccia per un'epigrafe sepolcrale, la corrispondente codifica in formato EpiDoc XML e l'immagine.

Fig. 1 - Scheda epigrafica.

3 Si osservi che una consistente parte della collezione epigrafica del museo civico Castello Ursino è composta

Per agevolare la creazione dei file EpiDoc XML delle epigrafi da parte anche di personale non esperto, è stato realizzato un apposito form HTML in cui è possibile inserire i dati relativi alle epigrafi in formato plain text. Successivamente, mediante l'esecuzione di appropriate funzioni di parsing e di trasformazione sintattica realizzate ad hoc per il progetto (per lo più implementate nel linguaggio JAVA), a partire dai dati testuali inseriti nel form vengono generati i corrispondenti file XML contenenti la codifica EpiDoc. Si noti che viene convertito in EpiDoc anche il testo delle epigrafi, effettuandone, tra l’altro, le codifiche relative alle condizioni di conservazione e all'interpretazione del testo stesso (lacune, lettere danneggiate, correzioni, integrazioni, abbreviazioni, ...). Tali codifiche vengono realizzate utilizzando gli appositi elementi di marcatura EpiDoc, secondo gli standard proposti e adottati dalla comunità internazionale degli epigrafisti digitali. Così, ad esempio, in accordo alle linee guida EpiDoc,4

l'elemento di marcatura <unclear> viene usato per codificare caratteri del testo incompleti o mal-eseguiti, la cui interpretazione risulterebbe ambigua al di fuori del loro stesso contesto; similmente, l'elemento <supplied> viene impiegato per indicare del testo non esplicitamente presente nel sorgente, ma introdotto in maniera congetturale dell'editore con lo scopo di colmare un gap apparente. Tali elementi di marcatura possono essere facilmente introdotti con il form HTML mediante l'uso di appositi bottoni dedicati che ne permettono di definire lo scope all'interno della codifica del testo stesso.

Molto lavoro di data entry è stato svolto per normalizzare le informazioni bibliografiche e per l’identificazione e la classificazione delle immagini fotografiche ritraenti i manufatti epigrafici. Sono inoltre stati codificati e normalizzati i nomi presenti nel testo per permettere la realizzazione automatica degli indici dei nomi stessi. È stata completata la ricognizione di tutte le epigrafi conservate nel museo civico (più di 500 epigrafi, per la maggior parte allocate nei depositi), aggiornando il catalogo inventariale con la collocazione attuale e le foto fronte e retro delle epigrafi.

PROPOSTE DI NUOVE CODIFICHE

Al fine di facilitare la navigazione attraverso le informazioni epigrafiche, sono state codificate con dei tag appositi nei file XML le informazioni relative all'ambito religioso, alle collezioni di provenienza e alle copie.

 Ambito religioso. Negli schemi di codifica dei corpora epigrafici in EpiDoc finora disponibili in letteratura, l’informazione riguardante il contenuto religioso del testo delle iscrizioni viene conservato in maniera implicita all’interno dei testi stessi; al fine di esplicitare tale informazione si è scelto di utilizzare l’elemento di marcatura <domain>, con

attributo type="rel", collocandolo immediatamente all’interno dell’elemento <textDesc>. Così, a esempio, l’informazione che l’ambito religioso del testo di una data epigrafe è cristiano, viene codificata formalmente come segue:

<domain type="rel">epigrafe cristiana</domain>

[6] Collezioni di provenienza. Per quanto riguarda la codifica dell’informazione circa le

collezioni di provenienza delle epigrafi è stato usato l’elemento <provenance type="transferred" subtype="given"> all’interno dell’elemento <history>.

[7] Copie. Per la codifica dello status di copia di un’epigrafe, è stato proposto l’elemento di

marcatura TEI <derivation> (all’interno di <textDesc>), con attributo

type="copy"; secondo le specifiche della codifica TEI, l’elemento <derivation> consente infatti di descrive la natura ed il grado di originalità del testo.

Per quello che ci risulta, le scelte indicate sopra per la codifica della religione, delle collezioni di provenienza e per le copie non sono mai state esplicitate ed adottate in letteratura. In particolare, relativamente alle copie, menzioniamo il recente progetto PRIN 2015 ‹‹False testimonianze. Copie, contraffazioni, manipolazioni e abusi del documento epigrafico antico›› che rende accessibile all’indirizzo http://edf.unive.it un corposo database di falsi epigrafici e copie. Le schede ricercabili delle epigrafi non dispongono, tuttavia, di link per scaricare/visualizzare file XML, né viene indicata alcun tipo di codifica eventualmente adoperata per rappresentare le epigrafi stesse.

PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE MUSEO DIGITALE

Al fine di soddisfare l'obiettivo di promuovere online il patrimonio epigrafico del museo civico Castello Ursino di Catania sia agli utenti specialisti, sia ai visitatori occasionali e non esperti del settore sono state realizzate diverse modalità di visualizzazione e ricerca delle iscrizioni.

Il museo digitale è stato progettato come sistema multicanale, utilizzando appropriate tecniche di responsive web design (RWD) e con opportuni fogli di stile e sono stati adottati gli standard HTLM 5, CSS 3, Javascript, Angular JS.5

Sul lato front-ent, ogni pagina del museo digitale presenta un unico layout che caratterizza il museo digitale stesso, con loghi, font, menù, collegamenti ipertestuali ed altri elementi grafici utili alla navigazione e alla fruizione dei contenuti (fig. 2). L'interfaccia del museo digitale è pensata per un pubblico generalista del museo epigrafico: dal semplice curioso, all’appassionato, allo specialista/studioso del settore. Essa si compone di diverse sezioni.

Fig. 2 - Front-end del museo digitale EpiCUM. EPIGRAFI con le sottosezioni ELENCO, BIBLIOGRAFIA e RICERCA.

 Tramite ELENCO si accede a una lista di tutte le iscrizioni, suddivisa per pagine, con le foto, il testo e i numeri identificativi di ogni singola epigrafe.

 In BIBLIOGRAFIA sono presenti i corpora e i repertori classici delle iscrizioni (CIL, IG, ...) e alcuni testi in cui sono analizzate le iscrizioni del museo civico catanese.

 RICERCA permette di effettuare ricerche semplici ed avanzate sui diversi campi della scheda: materiale, tipo di oggetto, tipo di iscrizione, tecnica di esecuzione, luogo di origine, collezione di provenienza, lingua dell’iscrizione, ambito religioso, data dell’iscrizione, bibliografia e testo dell’iscrizione. É inoltre possibile filtrare i risultati delle ricerche intersecandoli tra loro, creando l'insieme complementare ed estraendo, ad esempio, tutte e sole le iscrizioni che corrispondono a copie, ovvero le iscrizioni appartenenti a ben determinati periodi storici, mediante l’utilizzo, in quest’ultimo caso, di una timeline che raggruppa le epigrafi in intervalli temporali di 1 secolo (fig. 3).

Fig. 3 - Timeline per la ricerca delle epigrafi per secoli.

La ricerca sui testi delle iscrizioni può essere effettuata secondo due diverse modalità:

 la ricerca libera, in cui è possibile ricercare un'arbitraria stringa di testo;

 la ricerca con dizionari, in cui le parole da ricercare possono essere selezionate da liste-dizionario built-in precompilate. Tra le liste-dizionario troviamo, in particolare, le liste dei nomi gentilizi e dei cognomina sia delle iscrizioni catanesi, sia delle urbane (si veda [2]).

Sono supportare inoltre ricerche di tipo case-sensitive, ricerche per sottostringhe, nonché ricerche per esclusione attraverso l’uso dell’operatore di negazione NOT. Si noti, altresì, che le ricerche libere sui testi delle iscrizioni sono facilitate dall’utilizzo, facoltativo, di una tastiera virtuale (creata appositamente per il progetto) che permette di inserire i vari simboli dell’alfabeto greco con relativi segni diacritici (fig. 4).

Fig. 4 - Tastiera virtuale per l’inserimento dei caratteri greci.

Le ricerche sugli altri campi possono essere effettuate selezionando i termini da apposite liste in forma di menù a tendina. Nel caso dei campi materiale, tipo di oggetto, tipo di iscrizione, tecnica di esecuzione, lingua dell’iscrizione, tali liste formano sottoinsiemi dei vocabolari controllati definiti nel progetto EAGLE (Electronic Archive of Greek and Latin Epigrahy)6.

Ogni operazione di ricerca produce come risultato una lista di epigrafi visualizzata in forma di tabella HTML. Si può poi passare alla scheda completa in HTML di ogni singola epigrafe con tutte le informazioni che la descrivono, con il testo e le foto e con la possibilità di visualizzare e scaricare le codifiche in EpiDoc XML. Si osservi che il testo delle iscrizioni viene visualizzato riproducendo la simbologia standard adottata dalle convenzioni Leiden.

Sul lato back-end, il core del sistema di ricerca si basa sull'indicizzazione dei campi rilevanti di ricerca, ottenuta attraverso uno specifico mapping rappresentato da file JSON

contenenti coppie del tipo (fieldName, fileList), dove fileList è la sequenza (opportunamente) ordinata dei nomi dei file XML “corrispondenti” al campo fieldName. Si osservi che l'ordinamento dei nomi di file XML risulta particolarmente utile per accelerare l'esecuzione delle query di ricerca. Infatti, mediante l’utilizzo di appositi algoritmi che sfruttano tale ordinamento, i result-set delle query possono essere computati in tempo lineare.

PERCORSI permette di navigare attraverso le epigrafi secondo i seguenti percorsi tematici: Collezione di provenienza, Lingua, Luogo di provenienza, Ambito religioso, Periodo, Copie, Onomastica, Bibliografia. Ad esempio in Ambito religioso si possono visualizzare tutte le epigrafi cristiane, pagane, ebraiche oppure non identificabili. Mentre Bibliografia consente una ricerca delle iscrizioni a partire dalla bibliografia presente nella scheda epigrafica.

PROGETTO con le sottovoci DESCRIZIONE, PARTNER, DOCUMENTAZIONE, MOSTRA e CONVEGNO.

 Nelle pagine DESCRIZIONE, PARTNER e DOCUMENTAZIONEviene presentato il progetto EpiCUM con la descrizione degli enti coinvolti e le pubblicazioni e la rassegna stampa che ha trattato il progetto e la mostra Voci di Pietra.

 MOSTRA descrive appunto i contenuti della mostra Voci di Pietra fornendo anche l’accesso alle pagine web del chiosco multimediale appositamente creato per la mostra al fine di favorirne l'approfondimento della visita attraverso la navigazione tra le informazioni raccolte nelle schede, nei video e nelle immagini digitalizzate, sia in italiano che in inglese.

 CONVEGNO visualizza una pagina con il programma del convegno scientifico internazionale “Voci di Pietra”. Pluralismo culturale e integrazione nella Sicilia antica e tardo-antica, organizzato all'interno delle attività del progetto.

SVILUPPI FUTURI

Coerentemente con le nuove tendenze di promozione del patrimonio culturale attraverso il digitale e le tecnologie informatiche, è prevista nella sezione open data del museo digitale la rappresentazione semantica secondo il paradigma dei Linked Open Data dei concetti dei testi epigrafici, organizzandola in un'unica ontologia del patrimonio epigrafico del museo civico, corredata da uno SPARQL endpoint per interrogare il dataset. È già stato definito lo schema ontologico delle epigrafi, ma si stanno ancora realizzando gli opportuni mapping per popolarlo con i dati dei file XML.

RINGRAZIAMENTI

Il progetto EpiCUM è stato finanziato dal Patto per Catania a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020: Piano per il Mezzogiorno. Si ringrazia Jonathan Prag, responsabile del progetto I.Sicily, per la preziosa collaborazione e per la supervisione dell'edizione digitale della collezione. Si ringrazia inoltre Gaetano Carmelo La Delfa per il supporto nella realizzazione del front-end del museo digitale.

BIBLIOGRAFIA

[1] Agodi, S., Cristofaro, S., Noto, V., Prag, J., Spampinato, D. 2018. Una collaborazione tra museo, enti di ricerca e scuola: l’epigrafia digitale e l’alternanza scuola-lavoro. Umanistica Digitale, 1(1): 207-224, 2018.

[2] Korhonen, K. 2004. Le iscrizioni del Museo Civico di Catania: Storia delle collezioni - Cultura epigrafica - Edizione. Societas Scientiarum Fennica: Commentationes

Digital Humanities and “Niche” Research Fields:

Nel documento AIUCD2019 - Book of Abstracts (pagine 159-166)