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L’apertura al pubblico nel

Nel documento L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca (pagine 64-87)

La Biblioteca dell'Ateneo di Salò

II: L’apertura al pubblico nel

Il desiderio di aprire le porte ad un pubblico più vasto non si era però spento e finalmente il 15 maggio 1864180, grazie all'impegno del presidente Avv. Cav.

la donazione della Carità Laicale viene fatta risalire al 1863, tra queste ritroviamo un articolo scritto dalla dott.ssa Elena Ledda composto sugli appunti dettati dall'ex presidente dell'ateneo sig. Vittorio Pirlo conservato tra i faldoni dell'archivio dell'Ateneo, AASalò, Documenti della

biblioteca dell'ateneo.

175 « n. 3366 Visto si accompagna all'I. R. Delegazione l'annessa domanda di questo Ateneo, che chiede di poter aprire presso il medesimo una biblioteca, esibendone il regolamento disciplinare, e si ricorda che l'acquisto della libreria fu autorizzato coll'ordinanza 6 febbraio N.2051=101. Salò, 6 agosto 1849» ASBs, Delegazione provinciale di Brescia, Istruzione

pubblica Salò Ateneo 1849-1860, carta ff 99.

176 Nella lettera spedita da Milano il 4 luglio 1850, indirizzata alla I. R. Delegazione di Brescia il consigliere ministeriale comunica che « Nelle circostanze attuali non trovo che sia il caso di permettere l'attivazione del progetto su cui versava da ultimo il rapporto di cod.a R. Delegazione 5 giugno N. 6248/368, riguardante l'aprimento ad uso di pubblica Biblioteca della Libreria dell'Ateneo di Salò. Resta così evaso anche l'anteriore rapporto 2 Marzo andante anno N.1891=131; e restituisco tutte le analoghe carte.», Ivi.

177 AASalò, Libro degli ordinamenti, Verbali ateneo 1826-1888, assemblee del 23 aprile e 1 agosto 1849.

178 « Di poi il sacerdote Francesco Saonier, avendo nel 1861 espressa l'intenzione di fare dono all'Ateneo di Salò, sua patria, de' suoi libri notevoli per Opere eccellenti e per scelte edizioni, pose tosto mano ad un esatto registro di quanti libri vi si trovano, tra i quali essendovi varie Opere duplicate potrebbero all'uopo essere cambiate con altre» PERANCINI, Memorie

della biblioteca dell'Ateneo di Salò, cit. Ad oggi, non essendo giunti fino a noi i registri con gli

elenchi delle opere, nessun volume presente in biblioteca può essere con certezza collegato a questa donazione in quanto mancano indicazioni precise, come ex libris o timbri riconducibili al sacerdote. Cfr. Statistiche del Regno d'Italia. Biblioteche. Anno 1863, Firenze, Successori Le Monnier, 1865, p. CVIII.

179 BUSTICO, I manoscritti della biblioteca dell'ateneo di Salò, cit., pp. 178 ss.

180 Notizia che si ottiene dalla lettera inviata alla Giunta Municipale del comune di Salò il 17 marzo 1866. ASCSalò, Deposito Corali, cart. 220, fasc. 3

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Bernardino Maceri, l'obbiettivo fu raggiunto. La cittadinanza poteva accedervi tre volte alla settimana: il giovedì, il sabato dalle ore 9 alle ore 12, e la domenica dalle ore 12 alle 15 e a disposizione dei lettori vi erano un bibliotecario ed un vice-bibliotecario181. Da questo momento in poi la biblioteca, fino all’epoca riservata solo ai soci, venne messa a disposizione della comunità, costituendo il nucleo di partenza per quella pubblica, che nel tempo venne poi incrementato con le successive donazioni ed acquisizioni. Si trattava di una biblioteca circolante che permetteva la consultazione e il prestito a tutti i cittadini di Salò, all’inizio, anche ai non residenti, in seguito.

È bene soffermarsi per sottolineare che con tale cambiamento la biblioteca dell'Ateneo risultava il più importante punto di riferimento per i cittadini che sentivano il bisogno di approcciarsi alla cultura attraverso le fonti librarie, e questo ruolo andò via via intensificandosi nel corso del XIX secolo e continuò anche in quello successivo, fino all'apertura della Biblioteca civica182.

Diretta conseguenza del riconoscimento della funzione pubblica della biblioteca fu la scelta, da parte del Comune, di depositarvi le opere librarie più preziose che possedeva: una Bibbia atlantica e quattro Antifonari o Graduali183.

181 PERANCINI, Memorie della biblioteca dell'Ateneo di Salò, cit.

182 Anche se non da subito le cose andarono come ci si prospettava, in un'assemblea del 1865 già ci si lamentava della scarsa frequentazione del locale: «Domandando ai Soci se credessero conveniente... a tenere aperta la Biblioteca dell'Ateneo nei giorni ed ore dalla presidenza già fissate, sebbene da pochissimi frequentata, oppure chiuderla e così risparmiare» AASalò, Libro degli ordinamenti, Verbali ateneo 1826-1888, assemblea 22 gennaio 1865. 183 Già nel 1863 Paolo Perancini, salodiano illustre e socio dell'Ateneo, dovendo occuparsi

di scrivere una Guida sulla città di Salò, scriveva al Sindaco lettera del Perancini al Sindaco: « ... dovendo parlare d'ogni cosa d'arte che dar potesse lustro alla medesima, pregare la S. V. Illus.ma perché voglia ritirare ipso facto i quattro bellissimi Codici pergamenaci che trovansi nelle mani della Fabriceria locale ma che sono di proprietà del nostro Comune. Essendo ora riordinato il patrio Archivio, sarà bene riavere i detti quattro libbri Graduali che vanno uniti alla preziosa Bibbia perché l'archivio stesso venga condecorato; e per ciò nella illustrazione di queste rare opere di classici ammanuensi possa asserire che sono del Comune, e custoditi nell'archivio dell'ex Patria, ciò che non si potrebbe indicare nella mia Guida quando continuassero a stare presso della Fabbriceria sebbene non sue.». Nel 1866 si rinnovava la richiesta proponendo di collocarli presso la Biblioteca dell'Ateneo: « Apertasi in Salò una Biblioteca a beneficio pubblico fino dal 15 maggio 1864, cotanto lodata ed ammirata dall'erudito forastiero, ora i sottoscritti per sempre più nobilitare questo istituto Municipale di opere esimie fa la presente mossione perché nella prima tornata del patrio Consiglio Comunale voglia senza induggio richiamare I quattro Codici Rituali pergamenaci di proprietà del pubblico di Salò che ora sono nelle mani della locale Fabbricieria perché siano riposti nella Biblioteca del patrio Ateneo». Dopo qualche giorno, il 23 marzo viene presentata « una Istanza firmata da molti concittadini perché i quattro Libri corali in pergamena esistenti presso codesto onor[e] Corpo abbiano ad essere depositati nella nostra Biblioteca». Infine da una lettera inviata dalla fabbriceria della chiesa di S. Maria Annunciata di Salò in data 31 marzo 1866, sappiamo che i Corali non erano ancora stati depositati nella « patria biblioteca», il deposito quindi avvenne in seguito. ASComuneSalò, Deposito Corali, cart. 220, fasc. 3, lettera del 28 luglio 1863. Fatta eccezione per il periodo appena successivo al grave terremoto del 1901. in cui ritornarono in deposito nel Comune, dal 1932 risultano ancora conservati presso la

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Nel 1866 il segretario dell'Ateneo di Brescia, Sig. Prof.e Giuseppe Gallia fece pervenire all'Ateneo di Salò i Commentari per gli anni 1862 1863 1864 184e si arrivò quindi, nel 1867a contare circa 3000 opere in circa 5000 volumi185.

Al 25 ottobre 1868 risale la ricevuta di pagamento186 « per lire una e Cent.° cinquanta per facchinajo nel trasporto dei libri donati alla Biblioteca per muificienza dell'Onorevole Cittadino Ab. Mattia Cantoni187 Professore in Milano» firmata dal presidente dell'Ateneo Perancini Paolo. Nella biblioteca e nel suo archivio sono ancor oggi conservate alcune sue opere manoscritte: Osservazioni

intorno ad un opuscolo del lago di Garda (Milano, Bettoni, 1830), Memorie ed osservazioni tratte dal volume delli Statuti ed ordinamenti criminali della Riviera benacense e Decreti dei Visconti nel medesimo ordinamento iscritti, Statuti e Ordini criminali della Comunità del lago di Garda e decreti Viscontei tratti dal

vol. perg. 1383, con note, Miscellanea intorno a Salò e Castelli della Riviera del

Garda (del quale esiste un apografo di don Andrea Setti), Osservazioni sugli Statuti dell'anno 1386, Origini di Salò e castelli della Riviera del Garda e le sue Osservazioni critiche alle Istorie Bresciane dell'Odorici. Tra i doni all'Ateneo

ricordiamo anche gli Statuti pergamenacei di Salò dell'epoca viscontea (1386)188. Si tratta dei « Volumen Statutorum et Ordinamentorum criminalium comunitatis riperie lacus Garde...» confermati da Gian Galeazzo Visconti nel 1351. Oltre a quelle già citate risultano donati all'Ateneo, dall'abate, anche i manoscritti del Dr.

biblioteca dell'Ateneo. ASCSalò, Consegna Corali e Bibbia all'Ateneo. Atti, cart. 147, fasc. 2. Per un ulteriore approfondimento si rimanda al capitolo III.I.

184 AASalò, Corrispondenza ed amministrazione 1861-1870.

185 BUSTICO, I manoscritti della biblioteca dell'ateneo di salò, cit., pp. 178 ss.

186 Nello scritto di Valeria Venturelli la donazione viene datata nel 1864. VENTURELLI,

Breve storia di un'Istituzione: l'Ateneo di Salò, cit.

187 Le scarse informazioni che si hanno su questo personaggio ci riferiscono che nel 1820 era professore presso il Collegio di Santa Giustina « Grammatica classe IV Il Reverendo Prete Cantoni Mattia di Salò poi professore del collegio d'anni 37 circa. Questo soggetto è conosciuto anche sotto rapporto di Segretario dell'Ateneo di Salò nella di cui carica rimase per diversi anni», ASB, I.R. Delegazione Provinciale, Pii luoghi di Salò: personale, consuntivi 1822-1858, cart. 3316. La data di nascita quindi potrebbe aggirarsi intorno al 1783. Giuseppina Caldera nel suo Il fondo Giuseppe Brunati. Inventario, cit., propone come data di morte il 1866. e lo descrive con queste parole: « Sacerdote, teologo, erudito e letterato, insegna a Salò e in Istituti superiori di Milano. Amico di Mattia Butturini, di Righettini e molti altri eruditi e letterati del tempo, nonostante il carattere introverso, scrive grazie anche alla loro collaborazione, alcuni volumetti tra i quali ricordiamo i manoscritti (consegnati poi all'Ateneo di Salò», p. 248. Anche il Brunati lo cita nella sua opera Dizionarietto degli Uomini Illustri

della Riviera di Salò, cit., spesso in riferimento a dei manoscritti di cui era in possesso come

l'opera di Giacomo Dugazzi Ai Sindaci e Deputati della Riviera di Salò « L'autografo si conserva in 2 tomi in 4. presso il Ch. sig. prof. Ab. Mattia Cantoni da Salò». Nella stessa opera viene fatto riferimento al suo Osservazioni intorno ad un Opuscolo di M. Serafino Volta

intitolato descrizione ecc..., Milano, 1830, con il quale commentava « la Descrizione del lago

di Garda e de' suoi contorni con osservazioni di storia naturale e di belle arti messa in luce in Mantova nel 1828 in 8. da M. Serafino Volta».

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Fonghetti, Dialoghi intorno all'antica autonomia della Riviera e il manoscritto dell'Abate Filippo Tomacelli di Salò, Dispute sullo stesso argomento189.

Oltre alla donazione Cantoni viene citata quella Dugazzi riguardante alcuni manoscritti che risultano essere tra le opere più interessanti legate alla storia benacense, a cui si può aggiungere la miscellanea Antiquitas riperiensis nelle quale sono riuniti in copia i documenti relativi alla protezione concessa alla Repubblica di Venezia alle popolazioni benacensi verso la metà del XIV secolo e il carteggio corso in tale occasione tra la Serenissima e i Visconti un manoscritto della Historia di Brescia di Elia Capriolo, anteriore di qualche anno alla prima edizione190.

Il Perancini poi cita la donazione del concittadino sig. Bartolo Brunati che donò alla Biblioteca una «grandiosa raccolta di Gazzette di tutte le principali città italiane»191.

Nell'anno 1867 venne aggregato all'Ateneo il Comizio Agrario e con questo tutti i libri e i giornali che possedeva furono accorpati a quelli della biblioteca; lo stesso accadde per il patrimonio della Società degli Amici dell'Istruzione popolare, di cui si conservano ancora i cataloghi dei libri192.

Tra coloro che collaborarono ad incrementare la biblioteca bisogna citare anche il Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio che, fino al 1870, inviava le sue pubblicazioni in omaggio193. Nel 1869 arrivarono i 1437 libri provenienti dall'ex Convento dei Cappuccini194.

Consultando le ricevute o le lettere conservate nei faldoni relativi alla corrispondenza e alle pratiche amministrative dell'Ateneo si può ricostruire anche

189 PERANCINI, Memorie della biblioteca dell'Ateneo di Salò, cit.

190 LONATI, Salo'. L'ateneo e la sua biblioteca, cit. p. 14 e COBELLI, L'Ateneo di Salò e la

sua biblioteca, p. 214.

191 PERANCINI, Memorie della biblioteca dell'Ateneo di Salò, cit. e AASalò,

Corrispondenza ed amministrazione 1861-1870.

192 Ivi., nell'Archivio dell'Ateneo è conservato anche un riassunto di alcuni punti dello statuto

della Società, tra cui alcuni riguardano proprio della gestione della loro biblioteca. Sulla Società sappiamo che nacque dalla più nota Società di Brescia, per interessamento del prof. Giacomo Ceruti, che fu docente per alcuni anni a Salò. Su uno dei due cataloghi conservati si legge: « Catalogo dei libri prestati ai maestri che vogliono dedicarsi all'insegnamento dell'agraria. N.B. I libri di questa categoria vengono prestati ai maestri anzidetti anche per un anno intero. Compiuto l'anno, essi debbono rimandare i libri loro prestati alla biblioteca, non potranno ottenere che vengano loro […] prestati per un eugual periodo di tempo». Ancora oggi, nella biblioteca dell'ateneo, se ne conservano alcuni con il timbro della Società.

193 AASalò, Corrispondenza ed amministrazione 1861-1870. Tra le opere consegnate vengo elencate le seguenti: « Relazione dell'Ingeg.ri delle miniere, Statistica mineraria 1865, Bilanci comunali 1866-68, Navigazione nei porti del Regno 6°, Opere Pie Lombardia».

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un elenco schematico di quelli che furono i principali acquisti dalla seconda metà alla fine del secolo XIX.

Dal Sig. D. Dom. co Parolari Brescia, nel 1869 vengono mandati due seguiti di opere: Il Plutarco italiano vol. 3° e 4° e Le grandi invenzioni serie 6°, Vita di B. , e articoli sull'allevamento del bestiame195.

Dello stesso anno è la ricevuta d'acquisto presso “Libreria cartoleria e legatoria di Benuzzi Calisto Salò” delle seguenti opere: « Galateo Prose scelte, Leopardi Poesie, Besso Le grandi invenzioni e scoperte, Macè Storia di un boccon di pane, Franceschi Del leggere e del porgere, Berlan Le fanciulle celebri, Grossi , Marco Visconti, Bianchi Compendio di Storia Moderna, Pozzi La terra».

Il Sig Giambattista Florioli Casiere ricevette « dal patrio Ateneo centesimi ottantacinque Pel fascicolo 79 delle Storie Bresciane del Chiariss. Sig. Cav. Odorici», il maestro Giacomo Botticini di 4° classe in Maderno con la lettera datata 30/12/1869 rilasciò « Gli insegnamenti di letteratura del [Manalli] in 4 volumi e le tragedie dell'Alfieri». Il sig. Stefano Malaguzzi, che si rivolse direttamente « all'egregio Sig. avv. Scotti presidente della Biblioteca circolante di Salò. Brescia , 1869», inviò « le seguenti novità librarie: Pouchet, Storia della natura, Grandi invenzioni serie 3°, Dobelli, Viaggi, paesi e costumi, Meraviglie della natura, Milani fisica vol. 5, Timbs cose utili poco note serie 2°».

L'anno successivo l'Ateneo si impegnò per l'acquisto presso il libraio Benuzzi Callisto di « una copia dei Promessi sposi L. 1.80, un Dizionario delle scienze mediche L. 9.00» e al 18 dicembre è datata un'altra ricevuta per delle opere « per un totale di lire 20: Tulius de Officiis – ec. Tusculani apud Benacus per Mex pagan, P. Ovidi Nasonis – Tristium ec Tusculani, P. Ovidi Nas. - Fastorum ec. Tusculani ec., P. Ovidi Nas. - De Panto lucumatissimis comentaria ec. Tuscolani, Ovidio - Le Metamorfsi, trasportata in lingua volgare dall'Anguilara». Ad una decina d'anni più tardi è riferibile la lettera dell'Educatorio Whitaker per le istitutrici dell'infanzia e della puerizia che inviarono le seguenti opere: « la Margherita – numero unico L. 1,40, Merenda – La Cassa di pensioni per la vecchiaia in Italia L 1,25, Evola – La ferrovia Palermo-Trapani L. 0,40, Furitano – La Sicilia e la Real Casa dei Savoia L. 3, 00, Papa – Il Vespro Siciliano L. 1, 00». Nel 1884 invece furono comprate « La Democrazia in Europa Storia di Tommaso

195 Conclude la lettera dicendo « Non le manderò gran che , ma se mi permette le farò avere soltanto le novità di alto interesse per l'istruzione del popolo» AASalò, Corrispondenza ed

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Erskine May, a ½ Tela Inglese L. 1,60 e Cesare Cantù Storia, a ½ Tela Inglese L. 1,60»196.

Curiosa è la questione di una proposta di vendita, avanzata dai fratelli Rotingo nel 1880, di circa 200 libri, che però pare non vennero accolti nella biblioteca197.

Sempre relativa agli anni '80 è da riportare la corrispondenza con il libraio Pietro Vergani di Milano, il quale si mise in contatto dall'11 ottobre 1884 con l'Ateneo per un acquisto di 400 opere che elencava in un allegato. Le lettere, conservate in archivio, testimoniano che, da parte dell'istituzione, le procedure furono portate per le lunghe e, solo nel mese successivo, si decise di dedicare parte delle discussioni dell'assemblea a questa questione198. L'interesse del libraio, nel frattempo, si era spostato su altre opere come «S. Tomaso, Secunda, edizione di Venezia nel 1583, nonché dell'opera voluminosa di Dionisi», il primo verrà spedito il 30 maggio 1885. Per le altre opere, non si ha la certezza che i desideri del libraio siano stati totalmente esauditi. Leggendo però il rendiconto del 1887, alla voce “Entrate” si legge: « 1 Somma ricavata p. vendita libri a Milano 400 L.» e sapendo che i rapporti epistolari tra il sig. Vergani e l'Ateneo erano ancora attivi in quegli anni, si può ipotizzare che la vendita fosse stata fatta a suo favore199.

Quella che fu sicuramente una grande svolta per l'utilità e la fruibilità della biblioteca fu la donazione del socio Domenico De Rossini200, che nel 1890 lasciò per via testamentaria la sua libreria all'istituzione, con l'obbligo che si permettesse al pubblico di usufruirne.

Da questa infatti seguirono nuovi impulsi di miglioramento che portarono a grandi cambiamenti nella gestione della biblioteca: nell'assemblea del 12 maggio 1891 la Signorina Briggs, il Prof. Solitro, il Prof. Trivero, l'Avv. Castelli ed altri appoggiarono la proposta della Presidenza di creare un regolamento che avrebbe

196 Ivi. e AASalò, Corrispondenza ed amministrazione1871-1890.

197 Ivi. Si cercherà di offrire qualche chiarimento in più circa la questione, nell'ultimo

paragrafo del presente lavoro.

198 Nel verbale si legge:« Oggetto IV Domanda del Sig. Pietro Vergani. Proposte le domande del Sig. vergnai, libraio residente in Milano via S. Antonio n. 13, di fare dei cambi di alcune opere duplicate che possiede la Biblioteca del nostro Ateneo con altre opere moderne che lo stesso Vergani offrirebbe o di avere la versione del libro di S. Tomaso, Secunda, edizione di Venezia nel 1583, nonché dell'opera voluminosa di Dionisi; l'adunanza fecendo buon viso alle proposte; voti unanimi. Delibera di nominare una Commissione che risulta composta dei signori avvocato professor Francesco Tomacelli e Mattia Butturini alla quale siano conferiti l'incarico di mettersi in diretta corrispondenza col sig. Vergani per conoscere se le proposte dello stesso siano o meno accettabili, riferendone poscia all'Ateneo con proposte concrete. Facoltizzata detta Commissione ad aggiungersi altre persone anche fuori della Società [...]» AASalò, Corrispondenza ed amministrazione 1871-1890.

199 Ivi.

200 In COBELLI, L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca, cit., la donazione viene riferita a Domenico de Rossi.

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stabilito le norme per la circolazione dei libri. In tale modo si sarebbe adempiuto alla volontà del defunto Domenico De Rossini e si sarebbe favorita l'istruzione del pubblico. Nonostante l'iniziale voto contrario dell'Avv. Tomacelli preoccupato che la circolazione dei libri avrebbe portato ad una conseguente loro dispersione, si deliberò la scrittura del regolamento. Nello stesso anno, riconoscendo le particolari doti e l'interesse che la Sig.na Maria Briggs aveva dimostrato per la biblioteca si decise di nominarla bibliotecaria ( convinta ad assumere l'incarico direttamente da Torello Saccone, il ben noto bibliotecario di Firenze, mutilato di un braccio nella campagna del '48, temporaneo ospite della famiglia Briggs). La nomina avvenne il 4 luglio, la biblioteca fu aperta il 1 di agosto e il 31 dello stesso mese l'incarico passò alla Sig.ra Catterina Campanardi, che fu affiancata dal vice bibliotecario, Sig. Carlo Monselice.

Tra i meriti da conferire alla bibliotecaria Briggs vi è quello di aver compilato i registri e i cataloghi delle opere contenute nella biblioteca, che nel verbale dell'assemblea del 31 agosto 1891 vengono così descritti:

«I - N. 12 volumi contenenti il catalogo per soggetto dei libri delle due Biblioteche di ragione dell'Ateneo e di provenienza del De Rossini stati elencati e che sono distribuiti in due locali attigui a questa sala. II - Altro catalogo minutato da mandarsi alle stampe alfabetico per autore dei libri elencati tanto della Vecchia Biblioteca dell'Ateneo come della Biblioteca del defunto De Rossini. III - Registro inventario / da rilegarsi/ di tutte le opere elencati in ordine topografico del quale appaiono opere n. 1864 e volumi 4045 della Vecchia Biblioteca dell'Ateneo, e opere n. 811 con volumi 1516 della biblioteca De Rossini. IV - Libri di ragione della vecchia Biblioteca dell'Ateneo non elencati e collocati tutto all'ingiro nello scaffale vicini al soffitto e nei due ultimi scaffali verso il pavimento della sala A e il rimanente nella sala B. nello scaffale vicino al tetto tutto all'ingiro, nonché in parte degli scaffali a mattina della parete della sala B. La Sig.ra Bibliotecaria per riguardo a questi libri osserva: I che per procedere all'elencazione dei medesimi bisognerà prima di tutto farne una cernita giacchè essendosi già in precedenza constatato che quasi tutti vanno eliminati dalla Biblioteca o come roba inutile o perché dupplicati (giusto) tornerebbe superflua la fatica dello elencarli; 2 Che per quei pochi

Nel documento L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca (pagine 64-87)