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Il fondo Girolamo Giuseppe Amade

Nel documento L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca (pagine 106-111)

Il Fondo ottocentesco

I. Il fondo Girolamo Giuseppe Amade

« Il Presidente riconoscendo legittima l'adunanza riferisce ai Soci comparsi, come il Sac. Sig.r Giovanni Pa[r]olari quale incaricato del fu socio Dr Girolamo Amadei di vendere la di lui Libreria con una lettera del 16 andante ne propone l'acquisto all'Ateneo […] la perizia eseguita dal perito Libraio Lorenzo Gilberti di Brescia sotto il giorno 17 corrente sulla somma di Austriache L. 3028,70, non che della rispettiva scansia del valore di austriache L. 500 […]290 ». Questo si legge nel verbale dell'assemblea del 19 agosto 1848, a cui segue quasi un anno dopo, il seguente discorso:

« Il Sig.r Presidente riconoscendo legittima la sessione riferisce ai comparsi che l'I. R. Delegazione Provinciale con ordinanza […] approvi il progettato acquisto della libreria e relativa scansia del benemerito Socio Avvocato Girolamo Amadei in base alla perizia eseguita dal perito Libraio Sig. Lorenzo Gilberti di Brescia quanto alla prima, e quanto alla seconda in base alla perizia fatta dai due periti falegnami Girolamo Saletti, e Giovanni Maestri, dalle quali risulta la complessiva somma di austriache L. 3527,70 autorizzando la Presidenza dell'Ateneo a passare alla stipulazione del corrispondente contratto in confronto dei legali rappresentanti degli eredi del nominato defunto Girolamo Amadei»291.

Da queste testimonianze sappiamo che l'Ateneo fece acquisto della libreria del sig. Amadei e ciò ci viene confermato dal contratto ancora conservato nell'Archivio datato 3 maggio 1849292.

Ci si riunì alla presenza del presidente dell'Ateneo « Don Alessandro Abate Vecchi» e degli eredi del defunto Amadei: Tomacelli Giuseppa, Caterina e Maria di Giovanni Battista, Tomacelli Giovanni Battista figlio di Francesco qual parte e legittimo amministratore del patrimonio dei suoi figli, ancora minorenni, Regina, Girolamo, Francesco, Angelina e Teresa, « Parolari prete Domenico di Gio», quale esecutore testamentario. Si comunicava che, avvenuta la morte del Avv. Dr Amadei, con decreto 11 agosto N. 5489 fu assegnata l'eredità, in parti uguali tra i

290 Si riporta il fatto che alla fine dell'anno 1847 il Conto Consuntivo dell'Ateneo dimostrava una restanza di L. 3683 in grado di far sostenere all'Istituzione la spesa per la libreria Amadei. « Tuttoche per il prezzo dei libri L. 3028:70 risulta da stima del libraio perito di Brescia Pietro Gilberti e quello della scansia in L. 500 risulti dalla stima di due falegnami», ASBs,

Delegazione provinciale di Brescia, Istruzione pubblica Salò Ateneo 1849-1860, carta ff 99.

291 AASalò, Libro degli ordinamenti, Verbali ateneo 1826-1888, assemblea del 12 febbraio 1849.

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suoi nipoti e sua figlia. « Nella detta eredità trovandosi una libreria gli eredi ne propongono l'acquisto all'Ateneo di Salò».

All'epoca la richiesta era già stata proposta alla I. R. Pretura che, con decreto del 17 agosto 1848, ne aveva approvata la vendita per L. 3530,20, a favore degli eredi Tomacelli (Regina Amadei era all'epoca già defunta). E anche l'I. R. delegazione Provinciale di Brescia, aveva comunicato la sua approvazione per quanto concerne l'interesse dell'Ateneo, come conferma il decreto del 6 febbraio 1849 N. 2131/101.

Si comunica anche, e queste informazioni risultano particolarmente importanti per la mia ricerca, che :

« Col 1° marzo pp in esecuzione del detto progettato contratto, venne fatta dai fratelli Tomacelli, eredi Amadei, e dall'esecutore testamentario D. Domenico Parolari la consegna tanto dei libri tutti [apparenti] al catalogo esistente nella I. R. Pretura di Salò unito all'inventario rilevatosi per la morte dell'avv.o Dr Girolamo Amadei, quanto dei relativi scaffali. […] per il quale acquista il di lui Presidente Alessandro Vecchi i libri detti apparenti dal catalogo esistente in questa I. R. Pretura nell'inventario giudiziale [...]»293.

Da queste informazioni partì il mio lavoro nella speranza di ritrovare l'elenco dei libri venduti e fare un confronto con quelli che ancora adesso possono essere riconducibili a quell'acquisto. ( Sono circa una sessantina i libri che prevedono un'etichetta applicata sulla risguardia anteriore con scritto “Biblioth. Amadei” e che si contraddistinguono dagli altri per la rilegatura – cartacea posteriore294 - e una particolare cornice che attornia il titolo sul dorso).

Fig. 7- fig. 8 Canus Melchior, Melchioris Cani episcopi canariensis ex ordine praedicatorum opera, in hac primum editione clarius divisa, ex praefatione instar prologi Galeati illustrataa p. Hyacintho Serry doct. Sorbon. .. - Bassani : ex Typographia Remondini, 1746.

293 Ivi.

294 Informazione sul riconoscimento del materiale ricevuta dal cortese consulto offerto dalla dott.ssa Elena Ledda.

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Speranzosa di poter trovare i documenti tra quelli della Pretura conservati presso l'Archivio di Stato di Brescia, ne feci richiesta. Purtroppo venivo informata che il fondo che mi interessava non era ancora stato completamente catalogato e quindi non era permesso l'accesso agli studiosi. Mi si consigliò di fare richiesta di ricerca direttamente al dott. Leonardo Leo, funzionario archivista di stato, che mi comunicò che il catalogo da me cercato non risulta tra i documenti della Pretura di Salò. Cercando di approfondire la questione mi rivolsi alla dott.ssa Annibale Mariella, assistente in sala di studio, che mi informò che i documenti relativi agli anni che interessavano la mia ricerca non si sono conservati fino ai nostri giorni.

Persa la speranza di trovare il catalogo e l'inventario citati nel contratto conservato in ateneo, provai a percorrere un'altra strada: recuperare il testamento del defunto Girolamo Giuseppe Amadei, sperando di trovare qualche altra indicazione.

Grazie a prof. Giuseppe Piotti ho avuto accesso all'archivio parrocchiale di Salò, per consultare il registro dei morti del 1848 e avere dati più precisi sulla morte del personaggio, in modo da restringere il mio ambito di ricerca tra i testamenti conservati in archivio di stato a Brescia. Trovato il riferimento al Avv. Amadei mi sembra opportuno riportarne quanto scritto, poiché permette di capire qualcosa in più sul personaggio in questione.

« 16 Giugno 1848. Dr. Girolamo Amadei dei furono Antonio e Regina Bonardi, profondo legista integerrimo patrocinatore, che alle scienze, ed alle lettere accoppio la pr[o]bità della vita, e la cristiana pietà, morì jeri con tutti i soccorsi religiosi, d'anni 83, ed oggi fu tumulato dopo le solenni esequie celebrate dall'arciprete con l'intervento di tutta la Residenza, dei Soci dell'Ateneo, e della guardia Civica Nazionale 295». Semplice dedurre che si trattò di una persona di grande carisma e particolari doti, che riuscì a dare molto alla società salodiana e allo sviluppo dell'Ateneo di Salò, « nel 1790, per i meritevoli servizi del salodiano Gerolamo Giuseppe Amadei, il governo veneto concesse all'Accademia Pubblica Agraria di Salò, un contributo straordinario di cento ducati per far sì che potesse proseguire nei suoi studi e per premiare coloro che incoraggiarono i progressi locali legati all'agricoltura» e proprio di questa Istituzione, sappiamo, ne sarà il

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presidente nel periodo appena successivo alla conversione dell'Accademia degli Unanimi in Ateneo296».

Anche la ricerca del testamento però non portò ai risultati sperati: non conoscendo chi fu il notaio che lo scrisse, non mi restò che consultare il registro dei notai attivi a Salò durante il XIX secolo. Consultandone gli indici, però, il riferimento a Girolamo Giuseppe Amadei non compare.

Cercando appiglio su altre fonti bibliografiche, trovai un paragrafo a lui dedicato, nel catalogo del fondo Brunati297 conservato in Ateneo, in cui mi viene presentato come originario di Salò, nipote del prestigioso Girolamo Amadei (accademico dell'Unanime, sacerdote, distinto studioso del '700, maestro di retorica e belle lettere). Viene qualificato come dottore in filosofia e medicina, «autore di Lettera sulle osservazioni dell'abate Mattia Cantoni e di uno

scrittarello polemico in difesa di un opuscolo di Serafino Volta sul lago di Garda contro le critiche di Mattia Cantoni. Nel 1823 si trasferisce a Milano dove diviene

precettore in casa Pallavicino e dove esercita l'insegnamento fin dopo il 1867. Nel 1848, vende la ricca biblioteca dello zio all'Ateneo di Salò».

Nonostante alcune incongruenze con i dati e i documenti in mio possesso: la morte risulta avvenuta nel 1848 e non è lui a vendere la biblioteca all'Ateneo, ma i suoi eredi, cercai di approfondire la questione consultando il testamento dello zio, Girolamo Amadei, per verificare se effettivamente fu lui ad affidare al nipote la sua biblioteca. Purtroppo nel testamento non se ne fa cenno298.

In Ateneo non resta nessun altro riferimento all'acquisto, il catalogo di questi volumi, così come tutti gli altri, è andato perduto; mancando questo è difficile riuscire a capire di quante opere fosse costituita la libreria che nel 1849 arricchì il nucleo iniziale della biblioteca dell'Ateneo.

Se si vogliono analizzare i libri conservati per proporre alcune considerazioni sulle scelte del proprietario della biblioteca, si può notare che si tratta per lo più di opere del XVIII secolo, seguono poi le cinquecentine, in numero minore le opere del XVII secolo. Nessuna del XIX secolo.

296 VENTURELLI, Breve storia di un'Istituzione: l'Ateneo di Salò, cit. 297 Il fondo Giuseppe Brunati. Inventario, cit., p. 169.

298 Lo zio Girolamo Amadei risulta morto il 17 gennaio 1802 all'età di 72 anni. APS, Libro dei Morti dal 1798 al 1829. Il testamento si trova in ASBs, Notaio Golla, filza 2453, 9 settembre 1799.

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Per quanto riguarda gli argomenti abbiamo nel gruppo settecentesco una maggioranza di opere di letteratura a cui seguono quelle di religione; nel gruppo delle cinquecentine invece sono di più le opere di ambito giuridico.

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Nel documento L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca (pagine 106-111)