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Verso una ricostruzione del fondo ottocentesco della biblioteca dell'Ateneo di Salò

Nel documento L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca (pagine 153-158)

Come è già stato accennato, lo scopo della mia ricerca era quello di riuscire a verificare la presenza ancora in loco dei fondi citati nelle fonti bibliografiche relative alla storia dell'Ateneo, donati nel XIX secolo.

Avendo dovuto constatare all'inizio del mio lavoro la mancanza di qualsiasi genere di catalogo o inventario relativi a quell'epoca, il mio compito diventò quello di analizzare ogni volume tra i 26.000 conservati, sperando di poter riconoscere alcuni elementi che mi avrebbero permesso di associarli tra loro e ad uno dei donatori.

Ho quindi concentrato la mia attenzione sulle caratteristiche di natura estrinseca ed intrinseca dei libri, ovvero, nel primo caso, gli aspetti della legatura, la presenza o meno di un particolare tipo di segnatura di collocazione e di note manoscritte di cui fosse possibile riconoscere la mano. Nel secondo caso, si intendono normalmente gli ex-libris o altre note di possesso e/o di acquisto406.

Fin da subito numerosi furono i ritrovamenti sui frontespizi del timbro che riportava la seguente dicitura: “ Carità Laicale di Salò”, associato quasi sempre alla segnatura “C P N”; ma anche dell'etichetta con scritto “Bibliotheca Amadei”; il timbro che non si è ancora riusciti ad identificare e l'ex libris “Dom: Rossini”. A questi se ne aggiunsero altri non citati dalle fonti pubblicate, come quello dei Cappuccini di Salò e della Badia di Brescia, della Società degli amici dell'Istruzione popolare di Salò, note manoscritte riferibili al monastero della Visitazione di Salò e ai donatori privati come Serafino Rotingo, Stefano Pace, i De Rubeis, Fidenzio Dugazzi, Giovanni Battista Funghetti e Mattia Cantoni. La donazione di quest'ultimo viene confermata anche in fonti bibliografiche già pubblicate.

Una volta individuati i gruppi era necessario creare un catalogo per riordinare le idee e comporre l'elenco che sarebbe diventato, poi, il nucleo del mio lavoro.

406 P. AGNELLI, Prime ricerche sul fondo librario della SS. Annunziata di Borno alla

fondazione Morcelli-Repossi di Chiari, relatore prof. Barbieri Edoardo, Università Cattolica

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Per avere la dicitura corretta dei titoli delle opere mi sono basata sul catalogo on line SBN, a cui ho aggiunto un controllo sulla corrispondenza dei dati relativi al numero di pagine, rilegatura dei volumi, dimensioni.

Oltre a questi dati sono stati inseriti quelli relativi alle caratteristiche del singolo esemplare: alla voce “ NOTE” si possono quindi ritrovare le informazioni che permettono di distinguere quel volume, dando particolare importanza agli elementi utili al mio scopo principale, ovvero quello di associarli a dei donatori. In questo spazio quindi si possono ritrovare gli ex-libris e le note manoscritte dei proprietari precedenti.

Segue poi la voce “TIMBRI”, in cui, oltre ad offrire una descrizione che permetta un rapido riconoscimento del simbolo, si è fornita anche l'indicazione della loro posizione nel volume, in modo da poter ragionare su una particolare logica che accomuni tutti i volumi che lo posseggono.

Procedimento che è stato ripetuto, perché ancora più importante, per le “COLLOCAZIONI PRECEDENTI”, in cui sono state inserite le sigle che si ritrovavano, per la maggior parte dei casi, su un' etichetta applicata sul dorso, corrispondente alla collocazione che avevano nella sede del palazzo comunale ( sede dal 1945 fino al trasferimento in quella attuale di palazzo Fantoni) e che prevede un numero ordinale, affiancato a due cifre. In rari casi si può riconoscere sulla risguardia antertiore o direttamente sul piatto anteriore una segnatura che riporta un numero affiancato ad una lettera e ad altre due cifre, scritto a matita o applicato su un'etichetta. Secondo il parere della dott.ssa Elena Ledda, questa probabilmente fu quella utilizzata in una delle fasi di transizione.

Fig. 16- fig. 17 Esempi di segature di collocazioni precedenti, spesso

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Questa voce è risultata determinante per il riconoscimento di alcuni volumi appartenenti al gruppo della Carità laicale e di Santa Giustina, nonostante non avessero nessun timbro o dicitura che permettesse di collegarli a queste due realtà. Infatti in quasi tutte le opere con il timbro della Carità laicale o con la scritta “Collegio di Santa Giustina...” compare, sul frontespizio, o sul foglio di guardia, raramente anche sulla risguardia anteriore, la segnatura di collocazione “C P N” riferibile al XVIII secolo. In questo modo anche i volumi che presentavano solo questo elemento sono stati inseriti nel gruppo della biblioteca somasca.

In ultimo compare la voce “COLLOCAZIONE” in cui si propone l'indicazione utile per ritrovarli secondo la disposizione che hanno attualmente. È sempre scritta a matita, nella maggior parte dei casi sul foglio di guardia.

Una volta ultimata questa fase, è stata ritenuta opportuna la creazione del catalogo diviso per provenienze. Il risultato è quello consultabile nelle pagine seguenti. Ad ogni gruppo è stata associata anche un'immagine che permetta un riscontro visivo del dato preso in considerazione per il riconoscimento dell'appartenenza ad un fondo rispetto ad un altro.

Volendo offrire un'analisi ancora più ravvicinata dei singoli gruppi si può partire da quello più corposo, ovvero quello relativo alla donazione della Carità laicale.

In base alla presenza o meno del timbro o della dicitura “Collegij Congreg. Somasca St. Justina” sono stati creati due elenchi in modo da distinguere quella che fu la biblioteca prettamente somasca e quelli che furono i libri appartenuti alla Congregazione della Carità Laicale. A questi è stato aggiunto anche l'elenco delle opere che posseggono solo l'indicazione della collocazione che segue lo stesso schema degli altri due sottogruppi. Ne emerge un quantitativo di 367 titoli rilegati in 470 libri.

Segue poi l'elenco dei volumi associabili a Girolamo Giuseppe Amedei e alla sua famiglia. Al primo paragrafo troviamo tutte le opere che posseggono l'etichetta con riferimento alla sua biblioteca, mentre nel secondo quelle in cui si legge l'ex libris “Amadei”. Ne emerge un quantitativo di 59 titoli rilegati in 104 libri.

Il catalogo De Rossini, composto da tutti gli esemplari che ne riportavano l'ex libris, è stato suddiviso facendo una distinzione tra “Dom:co Rossini”, “ Domenicus Rossinus” e “ Giuseppe Rossini”. Il secondo è riferibile ad un personaggio vissuto prima del Domenico che fece la donazione alla fine del XIX

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secolo, mentre Giuseppe risulta il padre del donatore, nonché fedele socio dell'Ateneo. In totale abbiamo 131 titoli rilegati in 242 libri.

Dall'elenco della libreria dei Cappuccini si riscontra la presenza di 9 titoli rilegati in 19 libri, mentre da quello dei Cappuccini della Badia di Brescia 20 titoli rilegati in 34 libri. Quelli del Monastero della Visitazione sono invece 7 titoli rilegati in 9 libri.

Sono state poi riunite le opere di cui si conosce con certezza il donatore, poiché certificato da un'etichetta presente sul piatto anteriore, o perché citati nei verbali delle assemblee, si è data maggior rilevanza a quelle del socio Carlo Monselice, poiché presenti in numero maggiore, a cui seguono quelle del Sotto-prefetto Francesco Zironi. Le altre sono state riunite nel paragrafo “Altri donatori”. Si contano in totale per questa categoria 23 titoli rilegati in 62 libri.

A questi si deve aggiungere il fondo della famiglia Rotingo, in cui mi è sembrato opportuno fare una distinzione in base ai diversi ex libris: “ Serfafino Rotingo”, “Augusto Rotingo” e “Fidenzio Rotingo”. Nell'elenco di Fidenzio sono stati inseriti anche due libri sul cui frontespizio appariva l'indicazione “Restituatur Fidentio Rotingo Presbytero Salodiensi" cosa che non mi permette di riconoscerne il suo possesso, ma che mi ha comunque fornito delle indicazioni per scoprire notizie in più sul personaggio poiché viene definito “presbitero”. Ne emerge un quantitativo di 48 titoli rilegati in 66 libri.

Il gruppo di più difficile organizzazione è stato forse quello che presentava il timbro non identificato a cui spesso venivano affiancati degli ex libris. Si è cercato quindi di fare un po' d'ordine proponendo dapprima un elenco delle opere che possedevano solo il timbro, poi quelle a cui si aggiungeva solo l'ex libris “Fidenzio Dugazzi”, quelle con solo l'ex libris “Joy. Bapta Funghetti” e quelle che li presentavano entrambi. Seguono poi i volumi con timbro ed ex libris della famiglia Rotingo, quelli con timbro ed ex libris “ Mattia Cantoni” e, infine, quelli che presentano sia i riferimenti a Dugazzi, che a Funghetti, che a Cantoni. In totale abbiamo 63 titoli rilegati in 70 libri.

Tra gli ultimi troviamo l'elenco del catalogo della opere di Stefano Pace da cui ne emerge un quantitativo di 120 titoli rilegati in 270 libri; quello dei componenti della famiglia De Rubeis, divisi per nomi: Domenico, Pietro e Giuseppe, composto da 47 titoli rilegati in 57 libri; quello di Mattia Cantoni composto da 23 titoli rilegati in 62 libri e, infine, quello della Società degli amici dell'Istruzione popolare di Salò di 25 titoli rilegati in 44 libri.

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Alla luce di questi dati si può dichiarare che, ad oggi, l'ipotetico fondo ottocentesco della biblioteca dell'Ateneo corrisponde a 942 titoli rilegati in 1466 libri.

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Catalogo libri della Congregazione della Carità laicale e del collegio di

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