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Il fondo proveniente dalla Carità laicale

Nel documento L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca (pagine 99-106)

Fondo ottocentesco: Congregazione della Carità Laicale e Collegio Somasco di Santa Giustina

II: Il fondo proveniente dalla Carità laicale

Si propone di seguito un' analisi più dettagliata dei volumi in modo da trarre ulteriori informazioni che possano suggerirci come la biblioteca somasca fu nel tempo formata ed organizzata.

Tra le opere selezionate aventi il timbro o riferimenti riconducibili a Santa Giustina o alla Carità Laicale (vedi Catalogo da p. 155 a p. 236), si possono notare alcuni elementi che le accomunano:

- sono stati quasi tutti stampati nel XVI o nel XVII secolo

- quelli che hanno mantenuto la legatura originaria sono rilegati in pergamena288

- l'argomento maggiormente trattato è quello di Religione

- la maggior parte possiede una segnatura che riporta le seguenti abbreviazioni: C P N, a cui sono affiancati dei numeri.

Fig. 5 – fig. 6 Esempio di legatura che spesso caratterizza i volumi della Carità Laicale e frontespizio di Cicero Marcus Tullius, M. T. Ciceronis Officiorum libri tres summa cura nuper emendati, commentantibus Petro Marso, Francisco Maturantio, & Ascensio... Cum duplici indice. - Venetiis : apud Franciscum Bindonum, 1554 (Venetiis : apud Franciscum Bindonum, 1554) in cui si possono osservare i tre elementi caratterizzanti dei volumi di questo fondo.

Si ricordi che dal XVII secolo la Congregazione della Carità Laicale collaborò con i Padri per la gestione dell'istituto scolastico e dal 1775 la congregazione acquistò il convento somasco e i suoi istituti, quindi si potrebbe supporre che si tratti di due biblioteche separate che, da un certo momento, vennero poi accorpate.

288 Informazione relativa al riconoscimento del materiale ricevuta dal cortese consulto offerto dalla dott.ssa Elena Ledda.

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Prima infatti di fare considerazioni distinguendo i libri che posseggono solo il timbro della Carità Laicale da quelli che hanno l'indicazione “Collegij Santa Giustina ...”, se ne possono proporre alcune generali.

In entrambi i due macro gruppi si possono riconoscere un sottogruppo composto dai volumi che hanno una segnatura relativa alla loro collocazione precedente a quella dell'Ateneo e un sottogruppo che invece non la riporta.

Osservando le segnature, deduciamo che per indicare la loro posizione sugli scaffali venivano usate le lettere “C P N”, che potrebbero corrispondere a “colto- palco-numero”, a cui sono affiancate delle cifre.

Grazie alle indicazioni numeriche sappiamo che vi erano sei armadi divisi in otto ripiani, su cui erano disposti dai trenta ai quaranta libri. Facendo un rapido calcolo quindi la biblioteca somasca-della Carità laicale era composta da circa 1680 opere.

Non si può spiegare con certezza il motivo per cui non tutti posseggano la segnatura, dato che non fu solo una persona ad occuparsi di applicarla, perché dalla calligrafia si riconoscono mani diverse, risalenti al XVIII secolo, si potrebbe escludere che il motivo sia la morte di un appassionato che si prese particolare cura della biblioteca, che non riuscì a completare il lavoro e che non ebbe un successore con altrettanta sensibilità organizzativa. È più probabile che la procedura sia stata interrotta per altri motivi, tra cui, si può ipotizzare, anche quello della mancanza di spazio per disporli ordinatamente insieme agli altri. Si può anche escludere che la distinzione sia stata fatta per le dimensioni particolari di determinati volumi perché entrambi i gruppi, con collocazione e senza, non presentano grandi differenze: vi sono per lo più volumi di formati diversi (dai 17 ai 35 cm) in entrambi.

Volendo analizzare ora i due macro gruppi, più nello specifico, si prendono in considerazione, per prime, le opere con solo il timbro della Carità Laicale, che sono in tutto 96.

Si tratta di libri stampati dalla fine del XV secolo alla prima metà del XVIII, di cui fanno parte tre incunaboli (due del XV secolo e uno del XVIII).

Circa la metà è segnata dai riferimenti di collocazione (CPN), l'altra metà invece ne è sprovvista.

Dal punto di vista cronologico non c'è distinzione tra libri segnati e non, sia al primo gruppo che al secondo appartengono libri stampati dal XV al XVIII secolo.

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Per quanto riguarda i volumi riferibili al Collegio di Santa Giustina, di cui si sono conservati in ateneo 265 esemplari, si ritrovano le stesse tematiche.

In questo macrogruppo, il sottogruppo senza segnatura è composto solo da dodici opere, stampate tra il XVII o del XVIII secolo, quindi si è riusciti a fare delle considerazioni più precise sull'organizzazione della biblioteca e, mettendo insieme anche i volumi con il timbro della Carità Laicale, si può constatare quanti siano giunti fino ai nostri giorni e quanti invece siano andati perduti.

Dividendoli per colti abbiamo:

C1: l'argomento prevalente è la letteratura, per la maggior parte sono cinquecentine, più due esemplari del XV secolo e nessuno del XVIII.

Unendoli a quelli della Carità Laicale si crea il seguente schema: 1. C1-P1-N 6-9-10; in formato 2° o 8° 2. C1-P2-N4-5-10-18-25; in formato 8° 3. C1-P3-N2-9-17-19-25-29-32; in formato 4° o 8° 4. C1-P4-N1-8; in formato 4° 5. C1-P5-N5-7-42; in formato 4° o 8° 6. C1-P6-N1-5-6-7-9-10-11-16-18-22; in formato 2° e 4°

7. C1-P7-N6-7-8-12-13-14-18-23-24-25-26-27-28; la maggior parte in folio o in 4°

8. C1-P8-N3-7-11-12-13-16; in folio

C2: gli argomenti riguardano religione, letteratura e storia, sono per la maggior parte opere del XVII, a cui si alternano opere del XVI.

Unendoli con quelli della Carità Laicale abbiamo in totale: 1. C2-P1-N4-7; in fol.

2. C2-P2 nessun esemplare pervenuto 3. C2-P3-N15-18; in 8° 4. C2-P4-N7-10-22; in 8° 5. C2-P5-N6-8; in 4° 6. C2-P6-N3-13-17-19-20-21-23; in fol. o 4° o 8° 7. C2-P7-8-15; in fol. 8. C2-P8-N2-10-22; in fol.

C3: gli argomenti sono religione e letteratura, tutti stampati tra il XVI e XVII secolo.

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Unendoli con quelli della Carità Laicale abbiamo in totale: 1. C3-P1-N8-12-15-19-27; in 8° 2. C3-P2-N2-6-9-13-14; in 8° 3. C3-P3-N4-5-10-14-15-19; in 4° 4. C3-P4-N3-4-9-14; in 4° 5. C3-P5-N1-6-7-10-14-18; in 2° e 4° 6. C3-P6-N1-2-3-4-5-6; in fol. 7. C3-P7-N2; in fol. 8. C3-P8-N1; in fol.

C4: l'argomento prevalente è religione, si ha una netta maggioranza di cinquecentine rispetto ai libri del XVII secolo.

Unendoli con quelli della Carità Laicale abbiamo in totale: 1. C4-P1-N1-9-10-17; in 8° 2. C4-P2-N1-3-5-15; in 8° 3. C4-P3-N1-2-3-15; in 4° 4. C4-P4-N1-2-3-4-5-14; in 2° o 4° 5. C4-P5-N1-4-5-6-7-9-11-22-26; in 4° 6. C4-P6-N1-5-6-7-8-9-11-12-14-16; in 2° 7. C4-P7-N1-3-4-5-9-11-12-13; in fol. o 8° 8. C4-P8-N3-4; in fol.

C5: anche qui l'argomento prevalente è religione, e le opere sono databili tra il XVI e XVII secolo.

Unendoli con quelli della Carità Laicale abbiamo in totale: 1. C5-P1-N9-12; in fol. 2. C5-P2-N7-8-12; in 8° 3. C5-P3-N2-4-6-13-22; in 4° o 8° 4. C5-P4-N2-5-7-9-10-12-14-15-18-19-20-22; in 4° 5. C5-P5-N2-4-5-8-11-12-13-15-16-20; in 4° 6. C5-P6-N1-3-6-7-8; in fol. 7. C5-P7-N1-2-4-5-6-8-10-11-13-14-15; in fol. o 4° 8. C5-P8-N1-5-6-7-8-17; in fol.

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C6: l'argomento prevalente è religione, si ha una maggioranza di cinquecentine rispetto ad una minoranza di libri del XVII secolo.

Unendoli con quelli della Carità Laicale abbiamo in totale: 1. C6-P1-N14; in fol.

2. C6-P2 nessun esemplare pervenuto 3. C6-P3 nessun esemplare pervenuto 4. C6-P4-N1-3-6-15-18-20-24; in 4° 5. C6-P5-N1-11; in 4° o 8°

6. C6-P6-N1-3-8-11-12-13-14-16-17-18-20-21-24; in fol. 7. C6-P7-N4-5-7-11-13; in fol.

8. C6-P8-N34; in fol.

Quindi è presumibile che i palchi segnati dai numeri più alti siano quelli posizionati in basso, poiché secondo l’usanza la maggior parte dei volumi in foglio veniva posta in basso per motivi di peso e conservazione.

Per riuscire a trovare un ulteriore legame tra i libri della Carità Laicale e i Somaschi, si è data attenzione agli ex libris o altre scritte presenti su frontespizi o altre parti dell'esemplare. Ed effettivamente si constata che su alcuni libri con solo il timbro della Carità Laicale sono presenti dei riferimenti ai Somaschi, di solito con la dicitura “ ad usum …. C.R.S”289.

Un'ultima considerazione che si potrebbe proporre è quella di osservare che circa 30 libri, di cui 9 con solo il timbro della Carità Laicale e 21 del Collegio, presentano anche il riferimento “S. Bened.”, che potrebbe corrispondere al convento in cui i Somaschi furono ospitati fino al 1624, ovvero da quando arrivarono a Salò a quando fu pronta la nuova struttura di Santa Giustina. Si potrebbe quindi ipotizzare che questi trenta libri costituiscano un nucleo iniziale della biblioteca, che poi fu diviso tra le due istituzioni, quando ci fu la separazione delle scuole (1603), e che poi fu nuovamente accorpato quando la Carità Laicale

289 “CLERO-REGOLARE-SOMASCO”. Si elencano tre esempi di volumi catalogati che riportano questa indicazione: Lupo, Ignazio Noua lux in edictum S. Inquisitionis ad praxim sacramenti poenitentiae pro cuiuscunque statu, ac conditione; omnes, & singulos tractatus ad Sanctum Inquisitionis officium implicitè, explicitèque spectantes irradians: qua omnes Christi fideles illuminantur, præipuè theologi, summistæ, philosophi, astrologi, confessores, exorcistæ, concionatores, & pastores. ... Auctore adm. r.p.f. Ignatio Lupo de Bergomo .. - Bergomi : typis Marci Antonij Rubei, 1648, Oviedo, Francisco, Integer cursus philosophicus ad vnum corpus redactus, in summulas, logicam, physicam, de caelo, de generatione, de anima, & metaphysicam distributus. Tomus 1 [-2]. ... Auctore R.P. Francisco de Oviedo Madritano, Societatis Iesu, .. - Lugduni : sumptibus Petri Prost, 1611; Le osservationi della lingua volgare di diversi huomini illustri, cioe del Bembo del Gabriello del Fortunio dell'Acarisio et di altri scrittori. Nelle quali si contengono utilissime cose per coloro che scrivono i concetti loro. - In Venetia : (appresso Francesco Sansovino) 1562.

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divenne il gestore del Collegio e di Santa Giustina o quando i Somaschi tornarono a gestire il Seminario.

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Cap. V

Nel documento L'Ateneo di Salò e la sua biblioteca (pagine 99-106)