• Non ci sono risultati.

L’Apparato informativo nel Museo Archeologico di Orbetello Pannelli e didascalie

2.1 Storia delle collezion

2.4 Il Museo Oggi, funzionamento e gestione

2.4.3 L’Apparato informativo nel Museo Archeologico di Orbetello Pannelli e didascalie

Il progetto per la realizzazione del apparato informativo è stato realizzato dal gruppo ‘Insula

Architettura e ingegneria’ di Roma su committenza della Soprintendenza dei Beni Archeologici della

Toscana e del Comune di Orbetello nel 2003, ad un anno dall’apertura del Museo.

All’interno delle teche sono collocati i pannelli, il cui margine inferiore è posizionato a circa 120 cm dal pavimento raggiungendo un’altezza di circa 180 cm.

La ‘veste grafica’ è comune a tutti i pannelli, è stata cioè scelto di utilizzare lo stesso carattere del testo per tutti: il titolo è sempre scritto con carattere maiuscolo bianco su fondo scuro, il testo invece in nero su fondo chiaro.

Interessante è la presenza della traduzione in lingua inglese del testo, ovviamente ciò vale sia per il titolo che per l’intero apparato informativo. In questo caso per evidenziare la distinzione bilingue è stato usato

54 un diverso colore: nero per la parte in italiano e azzurro e corsivo per la parte inglese; il teso in inglese è posizionato o sotto a quello in italiano o di fianco, spesso la prima scelta è utilizzata per il titolo mentre la seconda per la parte descrittiva (nell’immagine in basso evidenziate le parti in inglese e quelle in italiano).

I livelli in cui è posizionato sia il testo che le immagini sono impostati seguendo una suddivisione schematica per spazi; la ricorrenza della zona dei titoli che definiscono l’argomento generale permette l’immediata lettura facilitando la comunicazione, conseguentemente il visitatore interessato andrà a leggere il resto del testo, acquisendo quella serie di informazioni mirate ad approfondire l’argomento generale, per aiutare la comprensione sono state inserite molte immagini. L’impaginazione dell’immagine grafica e del testo descrittivo ha comunque una certa libertà compositiva, per questi due elementi infatti non si segue uno schema rigido di ripartizione nel pannello, la scelta di alternare la posizione di testo e immagine aiuta a non rende monotona la visita, le immagini possono essere posizionate o al centro del pannello, subito sotto il testo oppure di fianco a esso.

Le immagini che accompagnano la parte scritta consistono in mappe geografiche, riproduzioni grafiche degli oggetti esposti o riferimenti ad altri reperti archeologici, ad esempio nella ‘vetrina bassa’ dedicata agli oggetti di ornamento femminile c’è un pannello con l’immagine di una statuetta fittile rinvenuta nella Tomba delle cinque sedie presso Cerveteri (Roma), oggi conservata presso il British Museum di Londra. La statuetta presenta una testa femminile impostata su un corpo maschile, la cui veste è fermata da una fibula a testimonianza di come quest’ultime potessero essere utilizzate sia dalle donne che dagli uomini (Fig. 23). Questo tipo di confronti e di rimandi a reperti esposti altrove è molto frequente.

55 Nei pannelli le immagini hanno sempre un ruolo privilegiato mentre l’uso del testo è abbastanza limitato, risulta infatti molto riassuntivo e semplice, sicuramente di facile comprensione; inoltre sono presenti molti pannelli in cui il testo è completamente assente, tranne che per il titolo, è il caso ad esempio di quello posto sopra la sezione dedicata alla ceramica di impasto, qui infatti è stato posizionato una pannello rettangolare posto orizzontalmente che riporta le fasi della lavorazione al tornio (immagine in basso), inoltre, sempre in questa sezione, un piccolo pannello descrive il repertorio decorativo comune a questo tipo di ceramica.

Da questa breve analisi dei pannelli è evidente come sia stato dato un ruolo di rilievo all’aspetto didattico, tramite i pannelli è stato possibile approfondire anche certi aspetti non comprensibili tramite la mera osservazione dei reperti, a questo proposito risulta importante l’ampio spazio che viene dato alle

Figura 23 Particolare del pannello

56 immagini, aiutando qualsiasi tipo di visitatore a comprendere il messaggio che viene trasmesso: dagli specialisti agli studenti delle scuole; quest’ultimi, aiutati da una guida o da un’insegnante, riusciranno a comprendere con estrema facilità gli aspetti più vari di ogni reperto, dal modo in cui veniva prodotto a come veniva utilizzato.

Di chiara lettura sono le carte geografiche: quando una sezione riguarda i commerci, viene sempre inserita un’immagine che chiarisce i luoghi citati nella

didascalia, è il caso del pannello che accompagna la sezione dedicata alla ceramica etrusco-geometrica, in questo caso è stata inserita una cartina con evidenziati i siti in cui veniva prodotta, stessa cosa avviene anche per nella sezione sul bucchero (immagine di fianco).

Per quanto riguarda invece il testo didascalico possiamo notare che la scelta è ricaduta sull’uso di cartelli di piccole dimensioni sempre posti a fianco al reperto, si tratta di un breve testo che dà le informazioni minime utili al visitatore. Analizziamo il testo presente in tre didascalie:

‘Grandi olle ansate o reticolate, ciotole monoansate’

‘Patera bacellata di bronzo, VII secolo a.C.; patera di

bronzo: VII-VI secolo a.C.’;

‘basi ioniche di colonna in marmo lunense. Età imperiale’.

Nel primo caso viene fornita un’informazione generica sul reperto esposto, semplicemente si definisce il reperto (olle, ciotole), le sue caratteristiche morfologiche generali (ansate, monoansate) e le tecniche artistiche usate (reticolate) senza dare nessun tipo di informazione aggiuntiva (come datazione, luogo di produzione), l’approfondimento è affidato ai pannelli mentre la datazione risulterebbe ripetitiva poiché già presente titolo del pannello.

57 Nel secondo caso troviamo maggiori informazioni: la definizione dei reperti (patera bacellata, patera), il loro materiale (bronzo) e la loro datazione (VII secolo a.C., VIII-VI secolo a.C.), stesse informazioni anche per il terzo esempio dove si definisce l’oggetto (basi ioniche), il suo materiale (in marmo lunense) e la sua periodizzazione (età imperale).

Sono quindi informazioni generiche che servono a classificare il reperto esposto, manca ad esempio ogni spiegazione del tipo vascolare e non è mai presente il numero di inventario, il luogo di rinvenimento o il nome del donatore, questi elementi sarebbero invece molto utili soprattutto per gli studiosi o per chi volesse delle informazioni aggiuntive.

58

Fig. 25 Didascalia di un frammento di statua di sileno. Il testo è bilingue: italiano/inglese

Interessante è il modello del territorio posto all’interno della teca iniziale, ma facente parte dell’ultima tappa del percorso di visita, in realtà è il primo elemento che il visitatore trova entrando nel Museo poiché è posizionato proprio nella direzione di entrata, di fronte all’ingresso (Fig. 26).

Il modello riproduce il territorio con una visuale dall’alto; in rosso sono stati indicati tutti quei siti di interesse archeologico presenti nel territorio, dai quali provengono la maggior parte dei reperti esposti presso il Museo: è sicuramento uno strumento molto utile perché aiuta il visitatore a contestualizzare gli oggetti che ha appena avuto modo di visitare, soprattutto all’inizio della visita, infatti il percorso lascia la possibilità di muoversi liberamente all’interno del Museo, scegliendo di lasciare alcuni elementi o all’inizio o alla fine della visita secondo le proprie preferenze, questo perché non si tratta di un Museo distribuito su più stanze.

59

2.4.4 Servizi

In questa sezione rientrano, oltre ai servizi legati alle condizioni preliminari alla visita

(raggiungibilità, segnaletica stradale, segnaletica esterna al museo/sito, orari e giorni di apertura) anche i servizi di accoglienza (l’esistenza di un punto informativo, la disponibilità di materiale informativo gratuito e di mappe di orientamento, la disponibilità di informazioni on-line, il servizio di biglietteria e prenotazione, ecc.), quei servizi legati al benessere fisico del visitatore (guardaroba, servizi di ristoro) ei servizi didattici che il Museo offre al pubblico.

Si tratta nel complesso di servizi che pur non potendo essere definiti essenziali sono particolarmente rilevanti per il visitatore perché rendono la visita un’esperienza piacevole e soddisfacente.

Uno dei ‘limiti’ principali del Museo è la quasi totale assenza di una segnaletica esterna all’edificio che ne annunci la presenza, esternamente al Museo c’è posto un pannello di piccole dimensioni in lamiera con inciso ‘Museo Archeologico Comunale’, mentre sul cancello esterno all’edificio è affisso un foglio dove sono elencati gli orari di apertura e il numero di telefono da chiamare nel caso si voglia prenotare una visita infrasettimanale; il Museo si trova lungo la strada principale, questa tratto è obbligatorio per tutti coloro che dal Monte Argentario vogliono prendere la Strada Statale Aurelia nella direzione nord per Grosseto e sud per Roma. E’ quindi un punto strategico dal punto di vista della visibilità, purtroppo però non c’è alcun cartello che lo segnali.

Come abbiamo già avuto modo di accennare presso il Museo Archeologico di Orbetello c’è un bookshop con dei testi di carattere storico-archeologico che riguardano il territorio orbetellano, oltre ai libri vengono distribuiti gratuitamente dei dépliant sul territorio; sarebbe interessante in questo caso distribuire materiali informativi che elenchino gli altri Musei nella zona e i loro orari di apertura.

L’ingresso al Museo attualmente è gratuito, inoltre non esiste una pagina web della struttura ma le informazioni sono reperibili sul sito del Comune di Orbetello o a quello della Pro Loco dove vengono pubblicati tutti gli eventi svolti all’interno della struttura.

Per quanto riguarda i servizi legati al benessere del visitatore c’è solo la possibilità di usare i servizi igienici, oltre a questo non c’è altro, non c’è un guardaroba e neanche un punto di ristoro, sarebbe interessante sfruttare l’area posteriore all’edificio che si affaccia sulla laguna dove già sono posizionate alcune panchine che sarebbe sicuramente un luogo adatto ad ospitare un punto di ristoro come o una caffetteria.

Per quanto riguarda i servizi di didattica il Museo Archeologico di Orbetello offre agli studenti e agli adulti la possibilità di partecipare gratuitamente ad alcuni corsi. La creazione di progetti in collaborazione con le scuole di Orbetello ha infatti un ruolo importante, in tal modo si avvicinano i ragazzi alla storia del

60 territorio. Il piano terra del Museo è utilizzato anche come sede per la didattica, associandosi alle scuole presenti sul territorio il Museo acquisisce anche la funzione di centro di formazione, trasmettendo ai ragazzi nozioni sulle proprie matrici storico-culturali.

Le visite al Museo infatti integrano la didattica, l’approfondimento di uno specifico tema e/o periodo storico dovrebbe sempre avvenire tramite lezioni pratiche, interventi nelle aree archeologiche e museali. La conoscenza del proprio territorio spesso rimane superficiale, mentre la visita ad un museo come quello di Orbetello, estremamente legato al suo territorio, arricchirebbe gli studenti.

L’allievo che ragiona sui meccanismi attraverso i quali vengono formulate ipotesi di ricostruzione storica, che confronta le trasformazioni che il tempo e gli uomini hanno portato al suo territorio risulta

maggiormente stimolato; un’esperienza diretta, affiancata allo studio dei manuali è infatti molto forte; in tal modo si opera anche una riappropriazione delle proprie radici storiche. La praticità dei laboratori è importante anche a livello umano, tende infatti a soddisfare sia necessità di apprendimento che necessità di socializzazione e quindi di lavoro di gruppo.

Il Museo di Orbetello prevede delle aperture straordinarie, anche infrasettimanale per scolaresche o gruppi organizzati.

Nel dettaglio, le attività proposte per le scuole di ogni ordine e grado, per l’a.a 2013/2014 sono state sotto forma di laboratorio e suddivise per temi cronologici (La preistoria dell’uomo, il paleolitico; La

preistoria dell’uomo, il neolitico; La civiltà della Mesopotamia; La civiltà egizia; La civiltà Greca; La civiltà Etrusca; La civiltà Romana -Cosa)

Le varie aperture straordinarie per scolaresche o gruppi organizzati e i laboratori portano un numero maggiore di visitatori al Museo, ciò è evidente analizzando le presenze relative alle varie attività che vengono organizzate presso il Museo di Orbetello; per cercare di capire come queste attività siano utili soprattutto per quei musei di ‘piccole’ dimensioni abbiamo elaborato due grafici sul numero di visitatori del Museo Archeologico di Orbetello per il 2013 e per il 2014

61 32 10 45 97 257 55 81 99 151 16 18 15 43 24 130 98 111 10 204 143 29 34 0 50 100 150 200 250 300

Presenze 2014

Ingresso libero Attività organizzate

Dai grafici appare evidente come nella quasi totalità dei casi le attività organizzate portino al Museo un gran numero di visitatori, questo elemento dovrebbe essere valorizzato ancor di più, soprattutto nei mesi invernali, quando cioè si assiste ad un picco in negativo delle presenze al Museo, è in questi mesi che il Museo si dovrebbe affiancare alle scuole locali.

In alcuni mesi invernali invece le attività non sono state svolte (mese di Settembre, Ottobre, Dicembre, Gennaio e Marzo per il 2013 e mese di Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre, Gennaio e Febbraio per il 2014); altro dato che risulta chiaro osservando il grafico è il fatto che il Museo attiri maggior visitatori nei mesi estivi, ciò sottolinea la forte vocazione turistica di Orbetello. Infatti per entrambi gli anni presi in esame sembra che i mesi interessati ad un più cospicuo numero di visitatori siano Maggio, Luglio ed Agosto (tra i mesi estivi Giugno è quello che risulta meno interessato dalle visite al Museo) mentre gli altri mesi richiamano un maggior numero di visitatori grazie alle attività organizzate.

Nei grafici in basso abbiamo analizzato, sempre per gli anni 2013-2014, le presenze suddivise per le tipologie di attività svolte: laboratori, conferenze, scuola.

Per laboratori si intende quelle attività promosse dagli Enti locali, ad esempio la Regione Toscana per i mesi di Maggio e Giugno 2014 ha promosso l’evento ‘Amico Museo’ che prevedeva una serie di

laboratori, il progetto ‘Le notti dell’archeologia’ con aperture straordinarie per il mese di Luglio e ‘Estate al Museo’ realizzata nel mese di Agosto.

Le conferenze sono invece realizzate dal personale del Museo il quale si occupa di organizzare lezioni su vari temi di carattere storico-archeologico rivolto ad un pubblico di adulti.

Infine per il gruppo delle scuole si intende quelle aperture avvenute per permettere la visita alle scolaresche.

62 E’ evidente un minor numero di attività per il 2014, in questo anno è stata data pochissima attenzione alla scuola e alle attività in generale, mentre nell’anno precedente vi erano molte più presenze legate a queste attività.

Risulta chiaro come le attività extra museali siano un’occasione importante per promuovere il Museo che diverrebbe altrimenti meta di pochi visitatori. Creare progetti didattici rimane un mezzo importante da non sottovalutare, questo tipo di attività dovrebbe interessare anche gli altri Musei locali, ciò

permetterebbe la creazione di attività congiunte o messe in collegamento tematico tra loro (ad esempio presso il Museo di Cosa si potrebbe analizzare la fase della romanizzazione, nel Museo della Civiltà sommersa di Porto Santo Stefano i commerci in età romana, nel Museo della Cultura Contadina la storia contemporanea del territorio…).

63

Capitolo III