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Acquario della Laguna e Museo della Pesca e delle tradizioni lagunari di Talamone

Itinerario 2. I Romani nel territorio Difficoltà: media

Tempo richiesto: è possibile svolgere l’itinerario in più giornate, un primo giorno volto alla visita di Orbetello, villa Domizi Enobarbi e Cosa ed un secondo giorno da dedicare alla visita delle Ville dell'agro cosano.

Si tratta dell’itinerario più impegnativo, infatti per visitare i resti riferibili al periodo romano serve un mezzo di trasporto. I siti che permettono una visita sono tre: la villa dei Domizi Enobarbi, Cosa e il suo

110 Museo e alcune Ville dell’Agro Cosano all’interno di alcuni percorsi già ipotizzati nel piano di fattibilità per il Parco della Valle d’Oro.

Anche in questo caso il percorso potrebbe partire dal Museo Archeologico di Orbetello, fulcro del sistema museale. Successivamente, andando in direzione di Porto Santo Stefano, appena passato lo svincolo per la Giannella e superato l’Hotel Villa Domizia, subito sulla destra, al termine di una breve salita, è possibile lasciare la macchina nel piccolo slargo che si apre sulla sinistra. A questo punto una stradina ci conduce ai resti della Villa sulla spiaggia.

La villa si trova sul terreno di un’abitazione privata, tuttavia sull’estremità sinistra della spiaggia si possono vedere le peschiere, i resti delle cantine e dei magazzini, tutti quasi sommersi dalle acque. A questo punto, proseguendo in direzione di Porto Santo Stefano, che dista appena 5 chilometri, si può visitare il Museo delle Memorie Sommerse, dove sono esposti i reperti provenienti dal mare, dai fondali dell’Argentario e dell’Isola del Giglio. Qu è ospitata la mostra permanente Maestri d’Ascia che

documenta l’attività di costruzione di barche per i pescatori, un mestiere che in questo territorio costituisce una tradizione millenaria.

Uscendo da Porto Santo Stefano e proseguendo in direzione di Roma, prendere l’uscita ‘Ansedonia’ e seguire le indicazioni per Cosa, si percorrerà una strada in salita che ci porterà sulla cima del colle dove sono visitabili i resti della colonia romana. Il sito si presenta circondato da grandi massi che costituiscono il circuito murario, all’ingresso del Parco vi è un piccolo museo che è visitabile sia all’inizio che alla fine della visita, il percorso prosegue all’interno dell’area archeologica. La visita in questo caso potrebbe impegnare il visitatore per circa un’ora.

L’ultima tappa del percorso romano è quello alle Ville dell’Agro Cosano. In questo caso si può rimandare agli itinerari ipotizzati per il Parco Archeologico e Naturalistico della Valle d’Oro, quelli di tipo storico- archeologico:

-Itinerario P1 Le ville: si tratta dell’itinerario a carattere più spiccatamente archeologico. Dal centro visite di Giardino si prosegue verso ovest su un sentiero che attraversa i campi fino a raggiungere la collina isolata di Monte Alzato. Si gira verso sud, costeggiando la pendice e dopo un breve tratto si raggiunge un oliveto dove si trovano i resti della villa romana, segnalata da una torretta e da terrazzamenti di notevole evidenza distribuiti dalla base della collina fino a mezza costa.

Proseguendo sul tracciato esistente attraverso i campi si raggiunge la strada di accesso in salita. Sulla destra di questa strada, salendo, sono visibili i muri romani che cingevano il frutteto della villa. Il percorso prosegue per un tratto lungo la Pedemontana in direzione ovest. Sulla sinistra della strada è possibile seguire un tratto con lo sguardo un lungo muro a secco orientato 56° nord, che è uno dei decumani della centuriazione di Cosa. Proseguendo fino al limite ovest della valle, si può risalire verso nord e deviare di nuovo verso ovest fino alla località Le Tombe. In questo caso il percorso è solo ‘virtuale’ poiché la villa è visibile solo dalle fotografie aeree.

Dalla Pedemontana è possibile invece raggiungere, poco prima dell’innesto con la Via Aurelia, la Villa delle Colonne o di Sughereto di Ballantino, l’altra villa a torrette della Valle d’Oro.

111 - Itinerario P3 Doganale A: da Giardino si va verso nord sulla strada vicinale omonima. Sulla destra, in località Giardino Vecchio, è il sito di una casa rurale romana scavata e oggi ricoperta. Si prosegue verso nord lasciando sulla sinistra il Fontanile Casalino, per poi deviare sulla destra proseguendo a piedi o a cavallo. Salendo lungo la macchia fitta si raggiungono alcuni pilastri in muratura, resti dell’acquedotto romano che portava nella valle l’acqua del Poggio delle Fontane.

112 Da Giardino si procede verso nord sulla strada vicinale omonima per un breve tratto, poi si gira a sinistra sulla strada vicinale del Prataccione, e si attraversa la valle in tutta la sua larghezza.

Il primo sito da segnalare è in Località La Corsa dove è stata individuata una villa che produceva vino in età romana. Non ci sono resti visibili ma tracce inequivocabili indicando che sotto l’attuale vigneto ci fosse la cantina della villa. Si prosegue verso nord fino alla località Casal del Marchi, dove evidentissimo in un campo è un sito romano con cisterne e altri resti murari di incerta identificazione. Si prosegue sempre nella stessa direzione lasciando sulla destra il Fontanile del Marchi. Il tracciato che segue, caratterizzato da elevato panoramicità, valica il Monte Nebbiello ricalcando una strada romana che univa Cosa a Saturnia. Si esce nella adiacente valle del Cutignolo e, costeggiandole pendici ovest della collina di Binetti, si raggiunge un’altra isolata.

Qui sono presenti i resti del monastero medievale di Colognolum. .

Itinerario 3. Il dominio spagnolo ad Orbetello.