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Acquario della Laguna e Museo della Pesca e delle tradizioni lagunari di Talamone

4.2.3 Ipotesi di gestione del sistema museale nel territorio orbetellano

4.2.3.1 Il personale e la gestione dei serviz

Nell’organigramma presentato sopra abbiamo inserito alcune professionalità essenziali per un Sistema che si presenta propositivo in materia di Servizi, queste potranno essere formate tra quelle già esistenti o assunte nuove.

104 A tal proposito le modalità di assunzione possono essere di vario tipo, ne analizziamo solo alcune poiché è un argomento che non rientra appieno nelle nostre capacità.

L’Assemblea può decidere di assumere, tramite concorso pubblico emanato dai Comuni convenzionati, un numero limitato di funzionari (a seconda delle esigenze), le personalità assunte dovrebbero coprire le funzioni a seconda delle proprie capacità professionali e delle esperienze pregresse. Il personale sarebbe in questo modo diretto dipendente del Comune che ha pubblicato il concorso e, tramite clausole

contrattuali, potrebbe operare nei Musei facenti parte del Sistema.

Un’altra modalità è quella che prevede la realizzazione di un concorso pubblico da parte di un Comune tra i due interessati, in un momento successivo il secondo Comune potrà, tramite accordo, utilizzare la graduatoria del concorso pubblico per il reclutamento di personale (per un numero massimo di tre anni). In questo caso rimane però dubbia la possibilità da parte del Ministero dei Beni Archeologici della Toscana di poter ‘attingere’ ad una graduatoria comunale.

Come abbiamo già detto non entriamo nel merito di tale questione poiché non rientra nelle nostre capacità, l’elemento che ci interessa però sottolineare è il carattere pubblico di tali contratti. Infatti, un’altra opzione è quella che prevede l’esternalizzazione delle gestioni ad un ente privato, i Comuni e l’Ente statale, di comune accordo, potrebbero indire una gara di appalto per l’assegnazione della gestione dei Musei, l’Ente che se lo aggiudica si farebbe quindi carico anche dell’assunzione del personale. Si tratta di una scelta che negli ultimi tempi ha preso il sopravvento, questo perché, almeno apparentemente, rende più veloce e flessibile la possibilità di gestione del personale.

Tra i soggetti privati ricordiamo le società di servizi museali, le cooperative e le associazioni culturali, si tratta di tre forme istituzionali di gestione dei Musei e dei servizi ad esso connesse.

Per quanto riguarda le società di sevizi museali hanno visto la loro approvazione con la cosiddetta legge Ronchey (L. 14/1/1993 n.4) che riconobbe e regolamentò nel 1993 il ruolo dei privati in quelli che allora furono chiamati servizi aggiuntivi. Il Testo Unico aveva accolto il contenuto della Legge Ronchey, innovandola in alcuni punti e adeguando anche il linguaggio utilizzato. Negli articoli 112 e 113 non si parla più di servizi aggiuntivi bensì di ‘servizi di assistenza culturale e di ospitalità’. Era prevista e regolamentata la possibilità di affidamento a privati dei servizi editoriali e di vendita dei cataloghi e di ogni altro materiale informativo e delle riproduzioni di beni culturali, della gestione di raccolte discografiche, di diapoteche e di biblioteche museali, della gestione dei servizi di accoglienza e di informazione, dei servizi di caffetteria, ristorazione, guardaroba, l’organizzazione di mostre e manifestazioni culturali e di iniziative promozionali, la pulizia, la vigilanza e la biglietteria, ed altri servizi similari.

Nell’art. 103 del Codice dei Beni culturali si parla dell’accesso agli istituti e ai luoghi della cultura, e quindi anche ai musei, distinguendo fra ingresso gratuito o a pagamento. In quest’ultimo caso è consentita la stipula di convenzioni con soggetti pubblici e privati, e possono essere impiegate nuove tecnologie informatiche.

105 Queste nuove possibilità offerte dalla legge, brevemente spiegate, hanno provocato il sorgere di società private di gestione dei servizi museali, intesi come gestione dei bookshop, dei ristoranti, delle caffetterie, dei servizi di accoglienza, dei servizi di pulizia ecc. All’origine di questa società di gestione dei servizi museali sta molto spesso un editore, a sottolineare la rilevanza che le pubblicazioni continuano ad avere come strumenti di conoscenza; tuttavia all’editore possono associarsi altri operatori economici come gli operatori turistici, dando luogo a società miste, a volte temporanee, nella forma del consorzio temporaneo di imprese, talvolta permanenti, con il risultato comunque di modificare in maniera sostanziale il

tradizionale servizio museale, che si riduceva quasi sempre alla sorveglianza e guardaroba89.

Accanto alle società di gestione di servizi museali, che richiedono investimenti significativi e competenze specifiche e che spesso vedono associate aziende diverse, sono sorte cooperative di servizi culturali, che si differenziano dalle prime per la diversa forma giuridica, si tratta appunto di cooperative, che

privilegiano la partecipazione associata di gruppi di persone che hanno come referenti e come

committenti principali le amministrazioni comunali, e che si occupano soprattutto di redigere e di gestire progetti di valorizzazione territoriale, di gestire piccole strutture museali, di curare programmi didattici per le scuole, di occuparsi di catalogazione del patrimonio locale, di assicurare l’apertura e la

sorveglianza di luoghi monumentali, di organizzare visite guidate agli stessi monumenti, svolgendo quindi anche le funzioni che nelle maggiori città d’arte sono proprie delle guide turistiche.

Questo fenomeno rappresenta un contributo significativo all’attività di valorizzazione soprattutto delle aree cosiddette minori, ad esempio attualmente molti Musei del territorio maremmano sono gestiti facendo ricordo a cooperative, alle quali viene affidata, con gara d’appalto, la gestione dei Musei e dei loro servizi.

Si tratta di un modello di gestione che, se correttamente sfruttato, risulta efficiente; aspetto a mio avviso negativo è che spesso, per motivi economici (poiché nelle gare si dà spesso l’appalto a chi risulta meno oneroso), la gestione dei Musei viene data a enti che si trovano a molti chilometri di distanza dalle strutture gestite, le quali, per ovvi motivi, non conoscono completamente il territorio in cui sorge il Museo e di conseguenza le sue esigenze (anche sociali non solo economiche). Per questo motivo una buona soluzione sarebbe quella di affidare la gestione a cooperative locali, che rientrino nella Provincia o, ancor meglio, nel territorio comunale

che andranno a gestire.

Un ultimo esempio è dato dalle Associazioni: queste, rispetto alle altre forme di gestione, sono

caratterizzate da un carattere volontaristico, è quindi assente in questi casi il fine economico che invece è presente nelle cooperative di servizi culturali. Le associazioni hanno caratteristiche, finalità, dimensioni assai diverse; si occupano prevalentemente di attività culturali piuttosto che di valorizzazione del patrimonio culturale.

106 Nel caso che stiamo presentando preferiamo puntare alla possibilità di assumere il personale direttamente dall’ente proprietario, scegliendo la pubblicazione di un concorso pubblico per Ente o da parte di uno solo di essi.

La pubblicazione di un concorso avverrà solo se ci sarà necessità di trovare nuovi dipendenti altrimenti, gli Enti, potranno infatti decidere di formare il personale che già lavora nei Musei con dei corsi di formazione specifici.

Le competenze specializzate che servirebbero sono le seguenti: personale addetto alla didattica e alla sua gestione, personale addetto all’organizzazione degli eventi e del personale che si occupi dell’aspetto informatico. Invece, per quanto riguarda i ‘servizi base’ il personale già è presente (come ad esempio guardiania, apertura dei locali, pulizie ecc).

L’addetto alla didattica dovrà organizzare lezioni e conferenze nell’intero territorio del Sistema, si tratta di una figura che gestisce il servizio non che lo effettua, gli addetti alla didattica sono già operativi nei Musei.

Questa professionalità dovrà entrare in costante contatto con Scuole locali, promuovere le proprie iniziative e organizzare la loro gestione, ad esempio organizzare un calendario con le visite o conferenze, dare informazioni utili su tempi e spese.

L’addetto agli eventi invece dovrà promuovere il Sistema creando iniziative extra-didattiche, ad esempio Mostre temporanee o eventuali convegni (utile a tal proposito è la sede a Forte Stella); inoltre dovrà farsi carico dell’aspetto comunicativo, come ad esempio il volantinaggio e tutto ciò che ne consegue.

A tal proposito ricordiamo l’importanza dell’uso di una veste grafica unica: nelle pubblicità, nelle pubblicazioni e nell’editoria in generale riguardante il Sistema dovrebbe essere utilizzato un logo comune.

Se andiamo ad analizzare i Sistemi presenti in Italia noteremo che ognuno di esso ha un proprio logo che utilizza ogni qualvolta voglia pubblicizzare o riferirsi al proprio Sistema; questo elemento è fondamentale e non va sottovalutato poiché il logo rappresenta un richiamo immediato all’intero Sistema.

A tal proposito ricordiamo ad esempio il Logo dei Parchi della Val di Cornia:

E’ evidente il richiamo ai due elementi che rappresentano il territorio geografico di appartenenza: il mare e la collina. I colori utilizzati (il verde e il blu) ricorrono in ogni pubblicazione attinente al Parco, si tratta di un richiamo diretto all’intero Sistema. Questi ‘richiami’ li troviamo nei pannelli, nel sito internet, nei dépliant e ovunque si faccia riferimento alla Società.

Un altro esempio di logo è quello usato per la Fondazione Musei Civici di Venezia dove appare sia il titolo che fa uso delle due iniziali di Museo e Venezia (MUVE) che l’immagine che rappresenta, in modo

107 stilizzato, il leone di San Marco, simbolo secolare della città lagunare sin dai tempi della Repubblica di Venezia:

Gli esempi potrebbero essere quasi infiniti e ciò esula dal nostro lavoro è pero essenziale non dimenticare l’importanza dell’aspetto comunicativo.

A tal proposito un’altra figura interessante potrebbe infine essere quella di un addetto all’informatica, creare ad esempio un sito internet potrebbe esser un modo per far conoscere il sistema e tutte le attività che lì si svolgeranno.