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L’applicazione dell’OCM ortofrutta

Nel documento Volume Rapporto 1997 (.pdf 2.1mb) (pagine 89-97)

3. LE POLITICHE REGIONALI PER IL SETTORE

3.5. L’applicazione dell’OCM ortofrutta

L’ampio dibattito che si è sviluppato in ambito comunitario sulla necessità di riformare il settore ortofrutticolo alla luce dei recenti cam-biamenti produttivi e commerciali del settore ha portato alla emana-zione del Reg. (CE) n. 2200/96. L’obiettivo primario di questo rego-lamento e dei successivi regolamenti applicativi approvati durante il 1997 è quello di rafforzare la presenza ed il ruolo delle associazioni dei produttori (OO.PP.), riconoscendo loro una maggiore responsabili-tà ed autonomia, in una prospettiva di sviluppo imprenditoriale, che le conduca verso la globalizzazione dei mercati in posizioni sempre più competitive.

Come è noto il Reg. (CE) n. 2200/96 all’art. 11 prevede la costitu-zione di organizzazioni di produttori per 7 categorie di prodotti: orto-frutticoli, frutta, ortaggi, prodotti destinati alla trasformazione, agrumi, frutta a guscio e funghi. In questo ambito, la regione Emilia-Romagna ha riconosciuto e prericonosciuto le OO.PP. che presentavano i requi-siti previsti sia dal regolamento, sia dalla circolare ministeriale n.6 del 18 aprile 1997. La circolare risulta particolarmente importante in quanto eleva i parametri minimi relativi al riconoscimento delle Fig. 3.3 - Importi delle compensazioni percepite per provincia in base al reg. (CEE) n. 1765/92

-20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000

FE BO MO PC PR RA RE FO RN

ettari

1995/96 1996/97 1997/98

Fonte: AIMA, dati provvisori.

OO.PP. sia per il numero dei produttori sia per il volume minimo di produzione commercializzabile. Alle OO.PP. oggetto del riconosci-mento è concesso un aiuto finanziario comunitario a condizione che venga costituito un fondo di esercizio. Il fondo è stato destinato, in Emilia-Romagna, al finanziamento sia dei ritiri dal mercato, sia del programma operativo. Tale dotazione finanziaria è coperta dagli ade-renti a ciascuna O.P. in base ai quantitativi e al valore della produzione effettivamente commercializzata sul mercato, fino ad un massimo del 4% . E’ cofinanziata dalla UE nella medesima percentuale.

Le OO.PP. dell’Emilia-Romagna hanno presentato i programmi operativi che avevano lo scopo di soddisfare gli obiettivi previsti dall’art.15 del regolamento, ed in particolare: assicurare la program-mazione della produzione e l’adeguamento della stessa alla domanda, promuovere la concentrazione dell’offerta e l’immissione sul mercato della produzione dei soci, ridurre i costi di produzione e regolarizzare i prezzi, promuovere pratiche colturali e tecniche di produzione e di ge-stione dei rifiuti che rispettino l’ambiente. Inoltre, la valorizzazione e la produzione commerciale presso i consumatori, la creazione di linee di prodotti biologici, la promozione di pratiche di lotta integrata, la ri-duzione dei ritiri, l’applicazione delle norme di qualità e delle disposi-zioni fitosanitarie rappresentano altrettanti obiettivi utili a soddisfare le finalità del regolamento.

Tenuto conto dell’attuale situazione produttiva e commerciale del comparto ortofrutticolo e visti gli obiettivi che il Reg. n. (CE) 2200/96 si prefigge, la dotazione del fondo deve essere di adeguata consistenza, pertanto la circolare ministeriale n. 6 eleva i parametri minimi, in de-roga a quanto previsto dal regolamento, in modo tale da creare una do-tazione finanziaria (fondo di esercizio), il cui limite massimo è pari all’8% del valore della produzione commercializzabile.

Nel 1997 la Regione, preso atto della competenza attribuitale in or-dine a quanto previsto dai regolamenti comunitari e dalla circolare mi-nisteriale, visti i requisiti e la documentazione presentata dalle OO.PP., ha riconosciuto 14 associazioni delle quali 12 riconosciute nella cate-goria dei prodotti ortofrutticoli e 2 nella catecate-goria dei prodotti destinati alla trasformazione. Un elemento di novità rispetto al passato è l’aumento del numero delle OO.PP. riconosciute; ciò ha favorito l’aggregazione di un maggior numero di produttori e di prodotto. Oltre a quelle riconosciute, sono state prericonosciute 2 associazioni nella

categoria dei prodotti ortofrutticoli, le quali si avvalgono di un periodo transitorio, della durata massima di 5 anni, per raggiungere le condi-zioni previste per il riconoscimento.

Le OO.PP. riconosciute, nel triennio precedente il riconoscimento, hanno dimostrato di avere commercializzato complessivamente, come media annua, produzioni per 1.261 miliardi di lire. Tale importo ha consentito, per l’anno 1997, la programmazione di fondi di esercizio complessivamente pari a circa 91 miliardi di lire, necessari per il fi-nanziamento dei ritiri dal mercato e per il fifi-nanziamento dei program-mi operativi.

Tali programmi operativi, nel 1997, sono stati presentati da tutte le OO.PP. riconosciute, e sono stati valutati dai competenti uffici regio-nali, per un importo complessivo ammissibile pari a circa 88 miliardi di lire. Alcuni interventi, per complessivi 3 miliardi circa, non sono stati considerati ammissibili (tab. 3.7).

Le OO.PP. nel 1997 hanno destinato ai ritiri, alle integrazioni ed al-le compensazioni dei prezzi di mercato, circa 11 miliardi. Sono rimasti per la realizzazione dei programmi operativi circa 77 miliardi. Ogni associazione, con la realizzazione del programma operativo, ha inteso, attraverso una serie di azioni previste dal Reg. (CE) n. 2200/96 e dalla Circolare Ministeriale del 18 aprile 1997, promuovere tutte quelle a-zioni che le consentono di migliorare il grado di competitività nei con-fronti dei concorrenti e del mercato. Le azioni individuate sono state 11. Quelle che hanno riscosso il maggiore interesse da parte delle Or-ganizzazioni dei produttori sono individuabili nell’adeguamento della produzione alla domanda (19 miliardi), nel rispetto dell’ambiente (16 miliardi), nel miglioramento qualitativo delle produzioni (15 miliardi), nello sviluppo e valorizzazione commerciale (6,5 miliardi) e nella concentrazione dell’offerta (4 miliardi). Con queste azioni in particola-re le OO.PP. intendono effettuaparticola-re:

- le ricerche di mercato necessarie per individuare e verificare il gra-dimento del prodotto ortofrutta, fresco o trasformato, presso il con-sumatore;

- una serie di interventi volti alla diversificazione varietale, al fine di una migliore qualità delle produzioni, sia per caratteristiche orga-nolettiche e nutrizionali intrinseche, sia per una più precisa rispon-denza agli standard sanitari richiesti.

In particolare, sono favorite tutte quelle iniziative che permettono

Tab. 3.7 - Regolamento (CE) n. 2200/96 - Riepilogo dei dati relativi ai programmi operativi e ai fondi d’esercizio 1997

Associazione Produttori Ortofrutticoli Ferrara scrl

(a) 26.222,0 1.474,4 533,7 2.008,2 1.279,8 606,2 1.886,0

Tab. 3.7 - Continua

TOTALI 1.261.195,0 76.908,1 11.256,1 88.164,2 76.992,0 4.477,0 81.469,0

(a) Trattasi di Organizzazione già riconosciuta ai sensi del Reg. CEE 1035/72.

(b) Trattasi di Organizzazione di nuova costituzione, quindi non riconosciuta per il Reg. CEE 1035/72.

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.

una ulteriore espansione di tutte quelle tecniche che diffondono sistemi produttivi a basso impatto ambientale (applicazione di disciplinari di produzione integrata, del Reg.(CEE) 2078/92, del Reg. (CEE) 2092/91). E’ evidente che i risultati in fase di commercializzazione so-no più evidenti se si pongoso-no in atto tutte quelle azioni di valorizza-zione commerciale capaci (attraverso l’adovalorizza-zione di marchi collettivi) di migliorare il grado di conoscenza del prodotto ortofrutta.

Al 31 gennaio 1998 le OO.PP. hanno presentato, per il 1997, una richiesta di saldo pari a lire 81,5 miliardi, dei quali 77 impiegati nella realizzazione dei programmi operativi e 4,5 destinati ai ritiri.

L’analisi dei dati relativi alla richiesta di saldo evidenzia una mino-re spesa rispetto al pmino-reventivo di circa 7 miliardi. Tale diminuzione è da imputarsi in particolare ai ritiri dal mercato, il cui totale complessi-vo è risultato di circa 4,5 miliardi, rispetto agli 11 preventivati. I mino-ri mino-ritimino-ri non demino-rivano da un aumento dei quantitativi commercializzati sul mercato interno o all’estero, ma da una più rapida commercializza-zione, determinata dalla scarsa disponibilità di prodotto immessa sul mercato per gli effetti negativi delle gelate tardive verificatesi nella primavera del 1997, che hanno compromesso, in alcune aree, le pro-duzioni di albicocche, pesche, nettarine e kiwi. La scarsa disponibilità di prodotto, per la maggior parte delle associazioni, ha significato an-che una minore capacità di spesa, e di conseguenza un certo ridimen-sionamento dei programmi operativi rispetto a quanto programmato.

Altre associazioni, invece, hanno rendicontato oneri maggiori per al-cune azioni.

Le nove organizzazioni dei produttori riconosciute, per la realizza-zione delle attività previste dai programmi operativi, hanno richiesto nel quarto trimestre il versamento di anticipi per un importo comples-sivo di 17.850 milioni di lire.

In Regione, oltre alle OO.PP. riconosciute, sono state prericono-sciute in base all’art. 14 del Reg. (CE) n. 2200/96 altre due Organizza-zioni dei produttori, il Consorzio Agribologna ed Eur.o.p.fruit, che hanno presentato un piano di prericonoscimento in attesa di avere i re-quisiti necessari per ottenere il definitivo riconoscimento.

A livello nazionale le OO.PP. che hanno presentato, avvalendosi delle disposizioni transitorie recate dal Reg. (CE) n. 411/97, il pro-gramma operativo (art. 15 del Reg. (CE) n. 2200/96) o il piano d’azione (art. 13 del Reg. (CE) 2200/96), sono state 66 per un importo

complessivo indicativo del fondo d’esercizio superiore ai 200 miliardi di lire ed un importo della produzione commercializzata di circa 3.200 miliardi di lire.

Secondo l’analisi dei dati esposti si può quindi affermare che il grado di applicazione del Reg. (CE) 2200/96 in Emilia-Romagna è ri-sultato assai elevato se rapportato a quello nazionale. Rappresenta in-fatti il 21% del numero delle associazioni e raggiunge il 46% del totale dei fondi di esercizio.

Nel documento Volume Rapporto 1997 (.pdf 2.1mb) (pagine 89-97)