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Il commercio estero delle province

Nel documento Volume Rapporto 1997 (.pdf 2.1mb) (pagine 130-134)

5. GLI SCAMBI CON L’ESTERO

5.4. Il commercio estero delle province

Anche nei primi 9 mesi del 1997 l’evoluzione degli scambi con l’estero di prodotti agroalimentari delle 9 province dell’Emilia-Romagna ha evidenziato andamenti fortemente differenziati: se a livel-lo regionale le importazioni agroalimentari sono infatti aumentate del 2,5%, a livello provinciale, nello stesso periodo, si è avuto un aumento del 13,5% nel caso della provincia di Bologna ed una diminuzione del 12,2% in quella di Ferrara (tab. 5.9). Similmente per le esportazioni: a fronte di un aumento medio del 3,9% in ambito regionale, le variazioni a livello provinciale oscillano tra un massimo di +28,2% per Piacenza e un minimo del 16% nel caso di Ravenna.

Le province di Ravenna, Modena e Bologna restano, anche nei primi 9 mesi del 1997, quelle che presentano i maggiori deficit com-merciali per i prodotti agroalimentari, dovuti, tra l’altro, alle caratteri-stiche strutturali del loro sistema produttivo ed economico: Ravenna

resta un importante centro di smistamento di prodotti agricoli di im-portazione, così come Bologna, che peraltro si caratterizza anche per essere un importante mercato di redistribuzione e terminale; Modena, Tab. 5.9 - Scambi di prodotti agroalimentari delle province dell’Emilia-Romagna nel 1996 e nel 1997 (miliardi di lire)

1996 1997 (a) Var. % 97/96 (a) Import Export Saldo Import Export Saldo Import Export

Settore primario

(a) Dati riferiti ai primi nove mesi.

Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat.

infine, resta un importantissimo centro per la lavorazione di prodotti agroalimentari, soprattutto carni.

Con riferimento agli scambi dei soli prodotti del settore primario nei primi 9 mesi del 1997, la provincia di Bologna evidenzia un forte aumento delle importazioni (+23%) a fronte di un incremento assai più contenuto delle esportazioni (+6%); per i prodotti dell’industria ali-mentare, invece, le variazioni restano piuttosto contenute: +6% e +3%

rispettivamente per importazioni ed esportazioni. Nettamente diversa è la situazione nella provincia di Ferrara, che presenta una modesta ridu-zione degli scambi per i prodotti agricoli (-3% per le importazioni e – 7% per le esportazioni) e un miglioramento del saldo per i prodotti dell’industria alimentare, dovuto sia alla forte riduzione delle importa-zioni (-35%), che ad un aumento delle esportaimporta-zioni del 6%.

Sempre nel corso dei primi 9 mesi del 1997, la provincia di Forlì ha realizzato un incremento sia delle importazioni che delle esportazioni sia per i prodotti del settore primario che per quelli dell’industria ali-mentare: nel primo caso le variazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono state pari al 2% per le importazioni (che hanno raggiunto i 224 miliardi di valore) e al 5% per le esportazioni (salite così a 351 miliardi); per i prodotti dell’industria alimentare l’aumento del 23,4% delle esportazioni, a fronte del pur significativo aumento del 13% delle importazioni, ha consentito quasi di azzerare il saldo negativo dell’anno precedente.

La provincia di Modena, come già accennato, ha invece evidenzia-to un leggero peggioramenevidenzia-to delle sue performance per gli scambi di prodotti del settore primario (importazioni +6,5%, esportazioni -0,6%); di contro per i prodotti dell’industria alimentare si è avuto un incremento del 2,8% delle ingenti importazioni, che nei primi 9 mesi hanno raggiunto il valore di 717 miliardi, e di quasi il 26% delle espor-tazioni che si sono attestate su un valore di 454 miliardi. Se la provin-cia di Modena è quella che presenta, in regione, il saldo negativo mag-giore in valore assoluto per i prodotti dell’industria alimentare, Parma è invece quella che presenta il migliore risultato in termini positivi: il saldo dei primi 9 mesi del 1997 è stato positivo per ben 406 miliardi, grazie anche ad una riduzione delle importazioni del 5% e ad un ulte-riore aumento delle esportazioni del 3,8%. La stessa provincia di Par-ma, al contrario, ha presentato un saldo fortemente negativo, nello stesso periodo, per i prodotti del settore primario (-279 miliardi),

peral-tro peggiorato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a se-guito di un aumento delle importazioni del 33% e di un modesto in-cremento delle esportazioni dell’8%.

La provincia di Piacenza, che presenta scambi con l’estero di pro-dotti agroalimentari piuttosto modesti, nel corso del periodo considera-to ha realizzaconsidera-to un significativo miglioramenconsidera-to della sua posizione; è tuttavia peggiorato il suo deficit per i prodotti del settore primario, so-prattutto a causa di un aumento del 52% delle importazioni, peraltro di entità relativamente ridotta. Infatti, il miglioramento delle esportazioni di prodotti dell’industria alimentare, che nei primi 9 mesi del 1997 hanno raggiunto i 150 miliardi, ha permesso di ridurre il deficit agroa-limentare a meno di 5 miliardi, contro i 28 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Se Forlì ha registrato un incremento percentuale positivo di tutti i flussi considerati, Ravenna, come in parte accennato, ha invece regi-strato variazioni negative sia per le importazioni che per le esportazio-ni sia di prodotti agricoli (settore primario) che dell’industria alimenta-re.

La provincia di Reggio Emilia, dal canto suo, segnala nei primi 9 mesi del 1997 un miglioramento del proprio deficit agroalimentare che risulta pari a “soli” 112 miliardi contro i 124 dello stesso periodo dell’anno precedente; tale risultato è stato ottenuto grazie al un buon andamento messo a segno dagli scambi di prodotti del settore primario (le importazioni sono diminuite del 20%, mentre le modeste esporta-zioni sono aumentate del 47%), che sono riusciti a compensare le non buone performance mese a segno dai prodotti dell’industria alimenta-re.

La provincia di Rimini, infine, ha complessivamente peggiorato i suoi scambi con l’estero di prodotti agroalimentari, anche se in misura limitata: il saldo dei primi 9 mesi del 1997 è sceso a -139 miliardi con-tro i –127 dello stesso periodo dell’anno precedente; tale risultato è frutto di un approfondimento dello squilibrio strutturale già noto: sono soprattutto i prodotti del settore primario, infatti, a presentare un forte squilibrio commerciale (con un saldo di -118 miliardi) e a evidenziare anche un tendenziale peggioramento: le importazioni sono aumentate dell’11%, mentre le esportazioni si sono attestate solo su un +7%.

Nel documento Volume Rapporto 1997 (.pdf 2.1mb) (pagine 130-134)