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2. PSD2, Instant Payments e Blockchain: drivers del cambiamento nel settore bancario, internazionale

2.1 I cambiamenti normativi nel mondo ed in Europa: le sfide e le opportunità della PSD

2.1.1 L’approccio normativo al fintech: il caso del Regno Unito

“La sfida che oggi in tutto il mondo i regolatori dei mercati finanziari hanno davanti

a sé si chiama FinTech, [..] a tutti i livelli, dovranno confrontarsi con queste realtà, cercando il punto di equilibrio tra rischi e benefici [..]Il fenomeno, attualmente poco visibile, è destinato ad esplodere nel giro di pochi anni. [..] La rete del FinTech si muove in una sorta di limbo regolamentare, che ne favorisce l’azione. Esattamente il contrario di quanto avviene nel tradizionale settore creditizio, appesantito da una massiccia regolamentazione, stratificata nel tempo. Se non si vuole il Far West, occorrerà procedere a regolamentare i nuovi fenomeni. Ciò tuttavia dovrà avvenire in modo graduale e proporzionato, per accompagnare le nascenti imprese nel loro sviluppo attraverso norme specifiche, via via più stringenti in funzione della crescita dimensionale e degli occupati (il cosiddetto sandbox). In caso contrario, se si adottasse la medesima regolamentazione oggi in vigore nel settore finanziario, si

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condannerebbero le nuove imprese FinTech a morte certa, [..]Nella Consob di domani ci sarà bisogno di più ingegneri e meno avvocati.77

Questo è un passaggio del discorso annuale di Giuseppe Vegas, l’ultimo da presidente della Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa, tenuto a Milano lo scorso maggio. È evidente in queste parole la preoccupazione e in qualche modo anche la mancanza di ricette per affrontare prontamente questa situazione di transizione. Nonostante i principali operatori italiani del fintech non siano prettamente d’accordo con quanto detto dal Presidente, ritenendo, ove regolamentati, d’essere anche troppo sottoposti ad una disciplina inadeguata alla dinamicità del business78, l’attuale panorama finanziario desta particolari preoccupazioni ai responsabili delle istituzioni economiche e giudiridiche. La convergenza tra operatori tradizionali, sottoposti a processi e costi determinati dall’adempimento alla normativa, e nuovi player, capaci di offrire servizi complementari o alternativi e concorrenti, ha richiesto un’adattamento della disciplina, o quantomeno una consultazione con esperti ed operatori del settore per interpretare il suo futuro e modellare di conseguenza gli aspetti disciplinari. D’altronde, le società fintech si occupano in modi diversi dei risparmi e dei soldi delle persone. Ma sono nate da una reazione alla crisi della finanza tradizionale, ed i governi e le istituzioni finanziarie hanno da subito visto le opportunità del settore e la possibilità di creare un nuovo tessuto finanziario che correggesse le vecchie anomalie. La sedimentazione di norme, che trovano fondamenta in motivazioni come la centralità del sistema finanziario e il rischio sistemico, ha esasperato i costi della compliance, così come la gestione dei processi sottostanti e delle risorse umane occupate in questa attività. Le istituzioni finanziarie riescono a malapena a reggere il peso della normativa, mentre per le società fintech emergenti è impossibile sopportarne costi e tempistiche.

77 Incontro Annuale con il mercato finanziario – discorso del Presidente al mercato finanziario, Consob, 2017

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Allora son state fondamentali le prime mosse compiute da regolatori statunitensi ed europei che, a seconda dei casi e dei diversi tipi di attività fintech sviluppatesi, hanno avuto un approccio alla normazione attivo, passivo o restrittivo.

I progressi normativi negli Stati Uniti e in Cina

Gli USA hanno finora tenuto una legislazione state - by – state, con stratificazione dei livelli federali e nazionali che ha determinato, nei fatti, un approccio restrittivo, peraltro ora fortemente contestato da chi vorrebbe l’attribuzione alle società innovative della finanza di un status di special purpose banks. Solo per far qualche esempio di norme a cui potenzialmente una startup del settore dovrebbe sottoporsi negli US abbiamo l’Electronic Fund Transfer Act, l’Anti Money Laundering, o il Truth in Lending Act. Tutto ciò ci fa comprendere come la regolamentazione sia stata tutt’altro che favorevole per la crescita del settore. Ma la SEC, ultima tra le autorità nazionali ad esprimersi, sembra aver imboccato il percorso giusto, ospitando nel 2016 SEC Fintech Forum79, un primo incontro per discutere su questioni come la tecnologia blockchain, la consulenza per investimenti automatizzata o i prestiti online e crowdfunding, collaborando a stretto contatto con gli innovatori, per disegnare una disciplina che da un lato garantisca la stabilità e la sicurezza del sistema, dall’altro non ostacoli le potenzialità ed i benefici di questi nuovi strumenti.

Anche la Cina lo sta facendo, pur in ritardo, dopo che nel 2015 diversi enti finanziari hanno emesso delle opinioni guida sulle quali definire norme omogenee, con regolamenti specifici per regolare in particolare il P2P lending e i pagamenti di terze parti, come abbiamo ricordato nel primo capitolo. Per le piattaforme di prestito peer- to-peer la Commissione per la regolamentazione bancaria (CBRC) prevede che queste debbono essere iscritte in un registro tenuto dalla commissione stessa, la quale provvederà a verificare i requisiti per operare, tutelando gli investitori della piattaforma, ma dovranno essere sottoposte inoltre ad un’ulteriore controllo svolto dal Ministero per l’Industria e l’Information Tecnology (MIIT), il quale vigilerà sull’operatività aziendale. Inoltre nel dicembre 2015 la People Bank Of China ha pubblicato un regolamento sui fornitori di servizi di pagamento online non bancari: questi devono ottenere un permesso dalla PBOC per gestire un'attività di pagamento

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in rete e devono stabilire un sistema di identificazione del cliente in base alle linee guida Know Your Clients (KYC)80.

Il sandbox UK come modello da seguire

Il Regno Unito, con un’impostazione fintech-friendly, ha avuto un approccio decisamente attivo, tant’è che è unanimamente riconosciuto che l’esistenza di un tessuto di regole e di standard legali abbia aiutato la rapida crescita del settore; come ad esempio la normazione europea sull’emoney e sui servizi di pagamento, che ha individuato e fatto maturare molto la relativa area di business. Il Regno Unito è anche risultato, da un recente sondaggio globale, compilato da Ernst & Young81, come la giurisdizione più flessibile, più adeguata alle esigenze dell’industria fintech, che ha generato 6,6 miliardi di sterline di ricavi, impiegando 61,000 persone nel 2015. Ci sono ovvie ragioni del perchè Londra dovrebbe essere un hub per la finanza innovativa, come abbiamo ricordato nel primo capitolo, ma una regolamentazione adeguata ricopre un ruolo determinante per il suo successo.

"Ci sono altri regolatori in tutto il mondo che hanno più fondi e risorse, altri con più poteri, ma è stato solo il regolatore finanziario britannico che ha integrato nella sua governance un mandato per promuovere l'innovazione e la concorrenza, nonché la stabilità finanziaria e la tutela dei consumatori"

afferma Imran Gulamhuseinwala, responsabile mondiale per il tema della fintech in EY. Nel 2013 il Financial Conduct Authority (FCA), ha definito come obiettivo statutario la promozione della concorrenza, cementando il futuro del sistema sui temi dell’innovazione e del taglio della burocrazia. C'è stato, dopo la crisi finanziaria, il desiderio non nascosto di spezzare i vecchi monopoli screditati che dominavano i servizi finanziari, promuovendo la competitività nell'interesse dei consumatori. Nonostante abbia dovuto affrontare critiche sorte da più parti, accusata di concentrarsi principalmente sull'aiutare le startup del settore, l'FCA, anche in disaccordo con il

80Il modulo Know Your Client è una forma standard nell'industria degli investimenti che assicura che

i consulenti di investimento conoscono informazioni dettagliate sulla tolleranza sui rischi dei propri clienti, sulla conoscenza degli investimenti e sulla posizione finanziaria, proteggendo sia i clienti che i consulenti di investimento. Per approfondimenti “KYC”, Investopedia

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governo, ha perseguito la propria volontà, lanciando una semplificazione normativa che ha colto l'attenzione delle autorità di tutto il mondo, incluso quella di molte aziende tra cui Microsoft, che ha lodato l'Autorità, invitando l’Office of the Controller of the Currency, l’OCC a copiare il regolatore britannico per assicurare che "l'innovazione sia incoraggiata, non soffocata"82. Questo adeguamento normativo voluto da FCA è la cosiddetta sandbox. La sandbox è un documento programmatico elaborato a fine 2015, un modo per le aziende del comparto finanziario o interessate ad entrarvi con soluzioni innovative, per testare i prodotti e le nuove offerte per la clientela con un’approvazione temporanea da parte del regolatore. All’interno del Project Innovate, progetto consulenziale di FCA, che offre assistenza alle aziende finanziarie e tecnologiche che sviluppano nuove applicazioni commerciali sul mercato. Gli operatori che si candidano e superano con successo la fase di valutazione, superando rigorosi criteri e norme di ammissibilità, possono sperimentare nuove idee per tre o sei mesi con i consumatori reali in base alle normative “allentate”. Ciò consente alle imprese autorizzate di violare le norme definite da FCA, se necessario, per prove specifiche. Inoltre, il regolatore offre lettere di “no enforcement action", che significa essenzialmente che le aziende non dovrebbero affrontare alcuna azione disciplinare finché rimangono all'interno delle linee guida dell’accordo con l’ente di sorveglienza. La “deregolamentazione” applicata in questo ambito è ampia, e alle imprese si chiede solo di fornire garanzie a tutela dei consumatori (ad esempio dare prova dei mezzi finanziari per risarcire i consumatori che sarebbero danneggiati). Questo provvedimento potrebbe anche facilitare più partenariati tra incumbent e OTT, favorendo esperimenti di mercato in un perimetro protetto e definito, evitando le rigide misure a tutela dei consumatori, in cui si possono provare, testare nuove idee sotto il costante controllo delle autorità di vigilanza.

In ultima istanza queste previsoni regolamentari vanno a vantaggio del legislatore stesso: infatti, lasciando esprimere le aziende in un ambiente protetto, le autorità riescono a comprendere i processi, la tecnologia e i relativi sviluppi. In questo modo questi ultimi riescono a calibrare il corpus legislativo invece di rincorrere con norme e regolamenti, già obsoleti e non applicabili ancora prima di essere scritti. Il regolatore UK è, dunque, uno dei più innovativi al mondo e vuole favorire l’innovazione tra gli istituti finanziari e banche che si trovano nella sua giurisdizione, lanciando di fatto un

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mercato per i prodotti di conformità regtech, utilizzati dalle società o dalle autorità di regolamentazione per automatizzare il processo di compliance interno83. Anche la Banca d'Inghilterra, nella figura del suo governatore Mark Carney, ha percepito la portata innovativa della financial tecnology, avvertendo che il modello di business delle banche tradizionali potrebbe rimanere danneggiato, in quanto la concorrenza dei nuovi operatori ridurrebbe la fedeltà della clientela e la stabilità delle risorse gestite dal singolo istituto, che costringerebbero la Banca Centrale ad intervenire. Ma, nonostante sia consapevole dei rischi che le startup potrebbero apportare al sistema finanziario, Carney ha dichiarato che non è necessario rafforzare la regolamentazione del settore.

"La sfida per i responsabili politici è garantire che la fintech si sviluppi in modo da massimizzare le opportunità e minimizzare i rischi per la società"

ha detto recentemente alla prima conferenza internazionale sulla materia, tenutasi a Londra lo scorso aprile, con la quale si è voluto richiamare l’attenzione sulla necessità dell'applicazione di un quadro normativo omogeneo a livello mondiale alle startup della finanza per evitare un approccio “da Wild West" alla governance del settore. In particolare, l'FCA è preoccupata del fatto che, poiché diverse giurisdizioni competono per primeggiare in questo nuovo mercato, ognuno potrebbe definire il proprio regime regolamentare speciale, con le proprie norme e standard, creando un caos tale da mettere a repentaglio la stabilità del sistema84. La Banca Centrale, nella propria convinzione di ricoprire un ruolo guida in questa delicata fase, comprendendone le tendenze presenti, sta ora avviando il quarto ciclo di applicazioni per il proprio acceleratore d’impresa nel campo della finanza innovativa che, offrendo alle aziende la possibilità di dimostrare le loro soluzioni per problemi rilevanti e acquisire conoscenze da esperti della Banca, svolge anche una funzione d’informazione su come l'innovazione tecnologica potrebbe influenzare i loro obiettivi politici, in particolare la stabilità finanziaria dell’economia.

Il modello UK ha avuto talmente tanto successo tra i policy maker da essere adottato da diversi paesi: il regolatore australiano ha avviato un'iniziativa simile al progetto Project Innovate dell'FCA, firmando un accordo di cooperazione all'inizio di

83 “The FCA’s Regulatory Box”, Lexology, 2017

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quest'anno col Regno Unito, nel quale i paesi si impegnano a favorire e collaborare con aziende innovative interessate ad entrare nel contesto della nazione partner85. A ruota si sono adeguati sia Hong Kong, dove nel 2016 l'Autorità Monetaria di Hong Kong (HKMA) ha istituito l'Ufficio Facilitazione per il FinTech (FFO), sia Singapore, dove l'Autorità monetaria di Singapore (MAS), dopo aver creato un fondo da più di 100 milioni di dollari per i progetti nella città-stato, in collaborazione alla National Research Foundation ha annunciato l'istituzione di un ufficio dedicato alla finanza digitale; inoltre entrambe hanno annunciato il loro programma sandbox, per facilitare un’adeguato sviluppo dell'ecosistema e promuovere le due realtà come hub innovativi non solo in Asia ma anche nel mondo, fornendo una piattaforma di comunicazione e d’informazione per le attività del settore86. È poi di questi giorni la notizia che il Federal Council svizzero ha alleggerito il quadro normativo per i promotori di tecnologie finanziarie, sia per ridurre le barriere all’ingresso sul mercato sia per aumentare la certezza giuridica per il settore nel suo complesso87.

2.1.2 La PSD2: aspetti sostanziali della nuova Direttiva sui Pagamenti