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2. PSD2, Instant Payments e Blockchain: drivers del cambiamento nel settore bancario, internazionale

2.3 La BlockChain: il possibile game changer dell’industria finanziaria

2.3.1 La Blockchain: The Trust Machine

Ma “ingrediente” qualificante, anche se costruito su concetti già conosciuti e rielaborati informatici, è però originale, ovvero la blockchain, letteralmente, ma anche

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sostanzialmente, una “catena di blocchi”. Questa architettura è un protocollo di comunicazione che definisce un deposito di dati distribuito, costituito da una lista di record in continua crescita, resistente a modifiche e revisioni anche da parte dei nodi del network, rappresentati da computer, memorizzando una copia totale o parziale della catena su ognuno di questi. I record contenuti possono essere di due tipi: le transazioni, che sono i dati veri e propri, e i blocchi, che ne sono la registrazione delle quantità e dell’ordine. Le compravendite sono create dai partecipanti alla rete nelle loro operazioni (per esempio, trasferimento di valuta ad un altro utente), mentre i blocchi sono generati da partecipanti speciali, i cosiddetti miners, che utilizzano software e hardware specializzato per creare i blocchi. Le transazioni, una volta create, vengono distribuite sui nodi con un protocollo del tipo best effort, e la loro validità viene definita dal consenso dei nodi della rete attraverso una funzione crittografica, confermate dal network stesso entro dieci minuti134 attraverso un processo di consenso potremmo dire “distribuito”. Per capire meglio questi passaggi ci avvaliamo di un’intuitiva rappresentazione grafica:

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in pratica la correttezza del blocco delle operazioni immesse nella rete viene verificata dai computer partecipanti alla rete di nodi, confrontandolo con la versione più aggiornata della catena. Il primo nodo che ottiene la convalida lo comunica a tutti gli altri, che provvedono a validare il blocco, aggiornando la blockchain135; tecnicamente per evitarne la duplicazione l’operazioni vengono correlate ad un timestamp, un marcatore temporale, che ne impedisce inoltre l’alterazione o annullamento. Perciò la marca temporale consente di associare una data e un’ora certe ad un documento informatico, consentendo dunque di definire una validazione temporale che può essere opponibile a terzi. Esistono diversi modi per garantire il time stamping: Bitcoin usa il metodo proof-to-work, che si basa sulla risoluzione di un problema matematico che richiede tempo, risorse di calcolo e di rete, e che quindi impedisce di fatto che da un nodo ci possa essere duplicazione di transazioni. In questo modo si preservano al tempo stesso l’ordine cronologico delle operazioni e la neutralità della rete, garantendo poi l’identità digitale di chi le ha autorizzate. Una volta verificata come valida, la transazione viene inserita nel primo blocco libero disponibile136, e il tentativo di modificarne uno rende invalidi tutti quelli successivi, eliminando automaticamente la versione compromessa della catena dalla rete. L’assoluta certezza dell’assenza di compromissioni o frodi è garantita da due processi che permettono ai ledger distribuiti di funzionare correttamente: la replica del database, ovvero un software che analizza il registro per identificarne i cambiamenti, e la duplicazione, un’operazione che assicura che tutti i registri abbiano gli stessi dati, identificando quindi un database master che poi è duplicato su tutti gli altri nodi, in modo da renderli uguali. Le transazioni viaggiano in rete e sono registrate nella Blockchain in forma cifrata, validate dalla “firma digitale” di chi ha originato la transazione, rendendone l’identità pubblica.

Da quanto detto brevemente, appare chiaro quindi che con un’architettura di questo tipo è possibile registrare in modo non modificabile e distribuito qualunque tipologia di dato digitale, tutto ciò che ora risiede su singoli server o su reti private per motivi di

135 la prima transazione viene inserita nella blockchain prima che l’elaborazione del problema collegato alla seconda transazione con la stessa somma possa essere completata

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sicurezza137. Quindi accanto alla visione che porta ad associare la tecnologia di cui abbiamo parlato alle criptovalute, c’è quella che invece invita a volgere lo sguardo a tantissime altre applicazioni della stessa in settori diversi. In entrambi i casi si può e si deve dire che la Blockchain non deve essere vista come una soluzione tecnologica bensì come un nuovo approccio, decentralizzato, al concetto di trust, di fiducia; una visione opposta, se si vuole, a quella che tradizionalmente contraddistingue la logica di verifica e di controllo in tantissime attività umane, a partire da quelle finanziarie ed economiche dove un’entità centrale, affidabile e certificata, si occupa di controllare e autorizzare le operazioni o le transazioni; ora tali operazioni sono appunto decentralizzate presso tutti coloro che entrano nel network come nodi, i quali gli uni con gli altri intrattengono rapporti assolutamente paritari. Quindi se volessimo sintetizzare quanto visto finora e tracciare delle caratteristiche che descrivano questa soluzione possiamo certamente far riferimento alla sua affidabilità, non essendo governata dal centro, che restituisce un sistema meno centralizzato, meno governabile ma allo stesso tempo molto sicuro; alla trasparenza, dato che le transazioni effettuate attraverso la blockchain sono visibili a tutti i partecipanti; alla convenienza, in quanto vengono meno gli intermediari, necessari in tutte le transazioni convenzionali che avvengono tra due o più parti, come le banche ed altri enti simili; ma ciò che la rende davvero interessante è la sua irrevocabilità e solidità, perchè le informazioni già inserite nella catena non possono essere modificate in alcun modo, registrando operazioni tracciabili. Così si garantisce che le transazioni siano definitive, senza alcuna possibilità di essere violate o annullate.

La Blockchain però, come abbiamo già detto, non è soltanto Bitcoin, essendo questa solo una delle sue possibili applicazioni: sempre più investitori e developers stanno concentrandosi e sperimentando questa tecnologia in diversi ambiti. Brevemente si possono fare alcuni esempi, senza presunzione di completezza, di cambiamenti rilevanti che potrebbero coinvolgere i singoli settori nei quali la distributed ledger technology potrebbe essere utilizzata. Certamente si può partire dall’agrifood, dove in

137 “Blockchain, come la tecnologia al cuore di Bitcoin può cambiare la banca (e non solo)”, Mind The Gap”, 2017

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particolare la tracciabilità e la trasparenza garantite ai consumatori e alle aziende dall’utilizzo dalla catena di blocchi durante la produzione, la conservazione ed il trasporto degli alimenti e del beverage, al controllo condiviso, all’immutabilità e preservazione delle informazioni creerebbero un enorme valore aggiunto per tutti gli operatori del settore agro-alimentare. Ci sono sicuramente molte altre applicazioni in questo ambito ma sembra davvero interessante un progetto, realizzato da EY Italia in collaborazione con la startup EZLAB, dedicato alla tracciatura della filiera di produzione del vino che permette l’autocertificazione dell’intero processo produttivo, e rappresenta una risposta alla fortissima esigenza di tutela manifestata dal Made in Italy come strumento di difesa della qualità e come soluzione di supporto alla trasparenza del ciclo produttivo138. Anche nel manifatturiero la Blockchain può essere un valido alleato: nell’ottica dell’industry 4.0, infatti questa crea soluzioni in particolare per l’industria di trasformazione, per la gestione della logistica di prodotto interna ed esterna e per la gestione dei rapporti di filiera, portando la logica del trust, anche nelle transazioni che hanno come oggetto pacchetti di informazioni, che rappresentano l’identità di determinati prodotti e delle loro specificità di produzione, elemento di fondamentale importanza per i distretti manifatturieri. Pure riguardo a sanità e pubblica amministrazione, si capisce come davvero applicazioni di questa innovazione potrebbero favorire una migliore consultazione, gestione e tutela di dati sensibili dei pazienti e dei cittadini, tramite un “identità digitale” dell’individuo.

Certamente versioni ad-hoc di DLT possono essere modellate intorno alle specifiche esigenze pure del settore assicurativo: infatti potrebbe essere utile per garantire l’accesso a transazioni sicure e decentralizzate, fornendo una base solida per prevenire le frodi, per garantire una maggiore governance e avere notifiche aggiornate ed accurate in relazione ai cambiamenti con dati e reportistiche, permettendo loro di migliorare la gestione del rischio e massimizzare le opportunità di capitali e fondi.

138 “Blockchain per la Smart Agrifood: EY presenta Wine Blockchain a difesa del Vino Made in Italy”, Blockchain4Innovation, 2017

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