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Lending Club e Transferwise: la nascita di un sistema finanziario parallelo in Europa e USA

1.4 L’Occidente nel Fintech

1.4.3 Lending Club e Transferwise: la nascita di un sistema finanziario parallelo in Europa e USA

Queste società innovative dunque sono entrate a spada tratta nel mercato di competenza della finanza, fornendo ad una clientela, attenta ai costi e interessata ad una maggiore velocità e praticità dell’operazione, diventando una validissima alternativa. Vediamo ora i più interessanti esempi di servizi che ormai hanno raggiunto la maturità e verso i quali si è creato molto interesse degli operatori del settore.

Lending Club: una startup da 900 milioni di dollari a Wall Street

Primo caso di assoluto rilievo è Lending Club, un'azienda statunitense con sede a San Francisco, in California, che gestisce una piattaforma di peer-to-peer lending che consente ai mutuatari di ottenere un prestito personale non garantito tra 1000 e 40000 dollari su un periodo standard di rimborso di tre anni. Gli investitori possono cercare e consultare le liste di prestiti sul suo sito web e selezionare quelli su cui vogliono investire in base alle informazioni fornite sul mutuatario, sullo scopo del prestito, ottenendo dei ritorni supportati dagli interessi riconosciuti dalla singola operazione. Intuitivamente il portale guadagna caricando i prestatori di una commissione e gli investitori di una tassa di servizio. Oltre ad esser stato il primo prestatore online a registrare i propri prodotti in qualità di titoli presso la Securities and Exchange Commission (SEC), gli investitori hanno la possibilità di mettere le note di credito, emesse dalla società, in vendita prima che le note stesse abbiano raggiunto la scadenza. Questo servizio è offerto in partnership con FOLIOfn Investments, che addebita una fee del 1% sulla singola vendita nel mercato secondario64, rendendo Lending Club la prima rete di prestiti peer-to-peer ad offrire un mercato di questo tipo per i prestiti P2P. Alla sua fondazione, la startup si è definita come un servizio di social networking e ha creato l’opportunità per i suoi membri d’identificare le affinità con una cerchia di

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persone, basandosi su una teoria semplice per la quale le relazioni, le vicinanze sociali tra i finanziatori e i mutuatari determinerebbero una probabilità di default minore. È stato sviluppato un algoritmo denominato LendingMatch per identificare fattori di relazione comuni come la posizione geografica, il background educativo e professionale e la connettività all'interno di una determinata rete sociale65. Senza entrare nello specifico del funzionamento, è stata un’idea semplice e vincente, che ha attratto l’interesse di molti investitori e che ha visto nel tempo la ricerca d’importanti collaborazioni con altre società: dopo aver ricevuto un primo finanziamento per circa 10 milioni di dollari in un series A round nell'agosto 2007 dagli investitori di ventura Norwest Venture Partners e da Canaan Partners, ha continuato ad ottenere molte altre risorse da nomi tra i più quotati nell’industria del venture come Union Square Ventures, Thomvest, di proprietà della famiglia Thomson di Thomson-Reuters, Kleiner Perkins Caufield & Byers, tanto da portare la società ad una valutazione di 570 milioni di dollari66. Il 2012 è stato l’anno in cui Lending Club ha superato un miliardo di dollari di prestiti emessi dal suo inizio, generando flussi di cassa positivi. Nel mese di maggio 2013 poi, Google Capital ha acquistato una quota della società, la quale ha annunciato in contemporanea una partnership con la stessa Google per estendere il credito alle piccole aziende che utilizzano i suoi servizi commerciali67; oltre a questo Lending Club ha stanziato importanti collaborazioni con altre società come Alibaba e HomeAdvisor. A compimento di questa rapida crescita, il 10 dicembre 2014 l'azienda ha raccolto quasi 900 milioni di dollari nella più grande IPO americana dell’anno. L'azione ha chiuso il primo giorno di negoziazione con il 56%, valorizzando la società a 8.5 miliardi di dollari68. Un elemento non meno importante è l’accordo con diversi enti bancari tra cui BancAlliance, un network nazionale di più di 200 community banks statunitensi, iniziando dunque a collaborare con istituti di piccole dimensioni al fine di

65 "How It Works", Lending Club, 2007

66"Lending Club Surpasses $1B In Personal Loans, Hits Profitability". Tech Crunch, 2013.

67 Dakin Campbell & Ari Levy (May 2, 2013). "Google Buys Stake in LendingClub Startup Valued at

$1.55 Billion", Bloomberg News, 2013.

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facilitare le loro operazioni in prestiti69. Renaud Laplanche, founder e CEO della società, disse non più di un paio d’anni fa a Forbes che Lending Club si sarebbe espansa pure nei finanziamenti per l’acquisto di auto e per i mutui. Questa pervasività, questa espansione a macchia d’olio in tutti gli ambiti in cui c’è bisogno di credito, da la sensazione di quanto la società stia diventando un player di assoluto peso nel contesto economico americano, spodestando in pochissimi anni operatori con una consolidata posizione di mercato.

Anche se considerato un pioniere nell'industria, insieme a grandi altri ex-startup come Funding Circle o Prosper, Lending Club ha avuto problemi nei primi mesi del 2016 nell'attrarre nuovi investitori, soprattutto a causa di una notizia che ha calato in un cono d’ombra l’intero settore, ovvero le dimissioni di Laplanche, considerato il “guru” del P2P e una figura carismatica per la promozione e la crescita della nuova industria negli Stati Uniti e a livello globale. I motivi delle dimissioni son stati piuttosto gravi: a seguito di controlli interni furono scoperte inesattezze informative su operazioni compiute dal management che, insieme ad una notevole riduzione del prezzo delle azioni, ha portato alle dimissioni del CEO70. Il problema vero per l’industria del peer- to-peer non è la mancanza di fondi ottenuti e quindi di crediti erogati; per molti osservatori il nodo della questione è che anche questi crediti si stiano deteriorando, i creditori iniziano a non pagare. Anche se si tratta soprattutto di piccoli prestiti, non mutui per la casa ma tutto ciò che rientra nella categoria prestiti al consumo, il loro potere virale potrebbe essere potenzialmente superiore a quello della crisi dei subprime nonostante la scala ridotta, perché la caratteristica di queste società è di non prestare denaro raccolto, ma di essere solo un mercato di incontro tra chi ha risorse in eccesso e chi ne ha bisogno71. Si rischia dunque che, a fronte di un default di queste piattaforme, non ci sia un responsabile che tuteli i crediti di chi ha prestato. Poi, la stragrande maggioranza delle piattaforme P2P non è quotata, alcune sono state finanziate da fondi VC, altre ancora da investitori privati, creando ancor di più negli

69Lending Club Partners With BancAlliance, a National Consortium of 200 Community Banks”,

Prnewswire, 2015

70 “Il fondatore di Lending Club si dimette: si avvicina la “tempesta perfetta” per il P2P”, P2P Lending Italia, 2016

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investitori una sensazione di scarsa solidità patrimoniale in caso d’insolvenza. Dopo tali fatti non è stato difficile prevedere commenti molto negativi sul fenomeno del P2P, ma, concentrandosi sulla sostanza, un comportamento errato da parte di un CEO, per quanto importante, non significa che l'intero modello del lending marketplace debba considerarsi non sostenibile72, rimanendo innegabile l’impatto dirompente che il “prestito sociale” ha avuto sul mercato del credito.

I trasferimenti economici e cross-border di denaro di Transferwise

Passando oltre, introduciamo ora una società che opera nel settore dei servizi di trasferimento del denaro che si è affermata come uno dei primi “unicorni” a livello europeo. Come abbiamo visto prima nel lavoro, banche e money transfert finor’ora hanno imposto nei trasferimenti transfrontalieri una sorta di oligopolio, con condizioni di mercato poco convenienti, tutto a scapito dei consumatori. Ma startup, quali Instarem di cui si è parlato, stanno cambiando radicalemente la prassi operativa degli scambi internazionali. Una di queste, tra le più importati dell’intero panorama fintech, è sicuramente TransferWise, un'azienda multinazionale che ha sede a Londra, fondata nel 2011 da Taavet Hinrikus, ex dipendente di Skype, e Kristo Käärmann, consulente finanziario, che ha il suo cuore e gran parte dei suoi dipendenti a Tallin, patria di Skype, che ha a suo tempo rivoluzionato le comunicazioni internazionali. Oggi TransferWise supporta circa 645 “tratte monetarie” e permette di trasferire il denaro con copertura quasi totale in Europa, Asia, America, Oceania, nonché in Sudafrica e in Marocco. TransferWise adotta il principio del peer-to-peer per trasmettere valuta in tutto il mondo: un software incrocia i trasferimenti di denaro con quelli di uguale importo che viaggiano in senso opposto. Pertanto, il denaro verrà trasferito all'estero tramite due pagamenti locali, invece che da due transfrontalieri; ciò consente di abbattere significativamente i costi rispetto ai tradizionali bonifici bancari internazionali offerti dalle banche, aggirando le commissioni bancarie che di solito sono molto alte per queste operazioni, dato che viene applicato all’operazione un tasso medio di mercato, ovvero il tasso di cambio "reale" che può essere molto diverso da

72 “Il fondatore di Lending Club si dimette: si avvicina la “tempesta perfetta” per il P2P”, P2P Lending Italia, 2016

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quello nominale, dato che gli istituti ma anche gli stessi money transfert, chiedono una commissione sia sotto forma di un tasso di cambio sfavorevole, di commissioni fisse o, probabilmente, di entrambe. Con TransferWise i consumatori beneficiano dei tassi di cambio reali e tariffe trasparenti. Per comprenderne la convenienza ci viene in aiuto una semplice comparazione tra i costi nel Regno Unito registrati nel 2016 per il trasferimento di 2000 pounds in euro offerto da banche concorrenti.

"I costi variano fra valute. Ma siamo solitamente circa otto o dieci volte più economici e cinque volte più veloci delle banche "

ha affermato Tavvet Hinrikus in un recente intervista73.

La semplicità, l’immediatezza e la validità dell’idea son tali da aver conquistato gli investitori privati: nel 2011 i due hanno rinunciato al proprio lavoro e hanno auto- finanziato per un anno il proprio progetto prima di accedere ad un primo round di finanziamenti che ammonta a 1,3 milioni di dollari. Un anno dopo Peter Thiel ha condotto un altro round per 6 milioni di dollari, e nel 2014 il miliardario Richard Branson, patron della Virgin Group, ha investito più di 26 milioni di dollari nella

73 “Skype For Cash: How TransferWise Is Upending The Way Consumers Move $3 Trillion Around The Globe”, Forbes, 2016

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startup. Tutto questo interesse ha garantito a TransferWise più di 117 milioni di dollari in denaro VC. È diventata pure un raro caso di investimento europeo da parte di Andreessen Horowitz, la celebre società di venture capital della Silicon Valley, fornendo allo sviluppo del business più di 58 milioni di dollari74, fiutando il potere disruptive del business. Finora il servizio è stato rivolto soprattutto al pubblico di consumatori e professionisti ma è utilizzabile anche dalle piccole e medie imprese che spesso operano con l’estero. È possibile che i nuovi finanziamenti dell’ultimo anno le consentiranno d’aggredire con più forza il mercato delle aziende. Come è stato per Paypal, tale meccanismo funzionerà solo se l’azienda sarà in grado di conquistarsi e mantenere la fiducia degli utenti. La reputazione, il branding sono e saranno un fattore sempre più importante da considerare, man mano che gli importi gestiti cresceranno in contemporanea con l’ampliamento dei servizi offerti alla clientela.

Proprio sul punto del rafforzamento del brand, di come la comunità digitale in primis faccia del riconoscimento di un marchio uno dei fattori d’adozione all’offerta più potenti, dopo la partnership con LHV, una delle banche estoni più importanti, è un accordo fondamentale quello raggiunto da TransferWise con la tedesca Number26, poi denominata N26, una banca mobile only, senza filiali, nata dall’idea di Maximilian Tayenthal e del giovane Valentin Stalf. Partendo da un investitore comune quale la Valar Ventures di Peter Thiel (già founder di Paypal), le due realtà condividono un obiettivo comune ovvero fornire un'esperienza bancaria equa e trasparente per i consumatori, senza spese nascoste e inutili fastidi. N26 fa questo attraverso la propria app mobile, enfatizzando le caratteristiche innovative del servizio che, grazie alla collaborazione con TransferWise, offrirà un modo più equo e più facile per trasferire denaro all'estero direttamente dal proprio conto75. Avremo modo di ritornare sull’interessantissima realtà di N26, per come questa sia esempio concreto di ciò che potrà essere il banking degli anni a venire.

“Grazie a TransferWise e ad altri sistemi di finanza peer-to-peer sta nascendo uno strumento molto forte di concorrenza al sistema bancario. Possiamo dire che stanno

74 “Andreessen Horowitz lead $58 million TransferWise funding”, TransferWise, 2016 75 “N26 & TransferWise Join Forces”, Transferwise, 2016

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sorgendo veri e propri over the top del sistema stesso, come sono Skype, Google e Facebook nei confronti degli operatori telefonici. L’effetto sarà di una pressione mai vista sui prezzi, ma anche uno stimolo all’innovazione, dove le banche finora si sono impegnate poco”

dice Mario Calderini, docente di strategia e management dell’innovazione al Politecnico di Milano76.

Quindi a conclusione, si può dire che in questo capitolo si è cercato di ricomporre lo spettro mondiale del fintech, la sua evoluzione, la condizione attuale e le minacce a cui gli incumbent del settore finanziario devono dare o, nel migliore dei casi, stanno dando attenzione, fornendo spunti interessanti su ciò che potrebbe essere l’ambiente e quindi l’offerta finanziaria nel prossimo futuro, con particolare attenzione all’Europa. Sarà importante nel proseguo del lavoro individuare quali strumenti tecnologici e normativi disegneranno il panorama bancario dei prossimi anni e quali soluzioni, strategie potrebbero esser messe in campo da parte degli istituti di credito tradizionali per mantenere, con difficoltà, la loro quota di mercato.

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2. PSD2, Instant Payments e Blockchain: drivers