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APPUNTI PER L ’INTERPRETAZIONE DI BLONDEL

logie. Segue una Reprise et vue d’ensemble e Y Appendice: éclaircisse- ments et admonitions. L ’importanza fondamentale di quest’opera per una

interpretazione critica della filosofia blondeliana non è data solo dal fatto, di per sé essenziale, che essa ci riporta, con più efficace concisione e con una metodologia più tecnica, agli anni cruciali della preparazione della « Trilogia » e quindi « opus ultimum executione », ma « primum in in- tentione » come si esprime lo stesso Blondel, bensì anche per l’inten­ zionalità che la pervade: « se rendre compte de la doublé inspiration qui a s'scité et attiré toute nostre investigation philosophique » (Circumin-

cession des problèmes et uniti des perspectives, I: Doublé inspiration de nos recberches, in Reprise et vue d’ensemble, p. 255 ).

Traduzione italiana, Messina, Ediz. di « Teoresi », 1954. Il tradut­ tore, G. Ghersi, delineò una sua interpretazione e quindi lo spirito ani­ matore e l’intenzionalità della sua versione nel saggio Blondel e il pen­

siero cristiano moderno. Divagazioni di un traduttore, in: « Teoresi »,

n. 3-4, 1952.

2. - Raccolte di saggi

Les premiers écrits de Maurice Blondel, a cura della « Société des

Amis de Maurice Blondel », Paris, Presses Universitaires de France, 1936. Comprende:

Lettre de Maurice Blondel à l’abbé Denis directeur des « Annales de Philosophie Chrétienne » sur « l’Apologétique philosophique » (in:

« Annales de Philosophie Chrétienne », novembre 1893).

* Lettre sur les exigences de la pensée contemporaine en matière

d’apologétique et sur la méthode de la philosophie dans l’étude du pro- blème religieux (in: « Annales de Philosophie Chrétienne », gennaio-

luglio 1896; in estratto: Paris, Beauchesne, 1896). All’interpretazione ed all’approfondimento della vasta problematica aperta dalla Lettre de 1896, come viene comunemente citata, è consacrato un voluminoso dossier (cfr. R. Saint-Jean, L’apologétique philosophique. Blondel 1893-1913, Paris, Aubier, 1966). Su questo famoso scritto blondeliano, fondamen­ tale è il saggio di H. Duméry, Blondel et la religion. Essai critique sur

la lettre de 1896, Paris, Presses Universitaires de France, 1934.

La traduzione italiana in Storia e Dogma a cura di E. Carpita e M. Casotti, cit.

L ’illusion idéaliste (in: « Revue de Métaphysique et de Morale »,

* Principe élémentaire d’une logique de la vie morale (in: « Biblio- thèque du Congrès International de Philosophie de 1900 », Paris, Colin, 1903). Per un’adeguata intelligenza critica di questo fondamentale saggio blondeliano è particolarmente utile seguire l’emersione dei suoi motivi ispiratori ed il delinearsi dei suoi temi di fondo in un importante inedito datato io febbraio 1894 intitolato Ebauche de logique morale. Essai de

canonique générale, presentato da J. Wahl in: « Revue de Métaphysique

et de Morale», n. 1, i960.

Una buona traduzione italiana con introduzione è quella di E. Ca­ stelli, Roma, Signorelli, 1924 con lettera-prefazione di Blondel; 2a ediz., preceduta da una nuova lettera di Blondel, 1936. Particolarmente inte­ ressante la nota critica che all’operetta blondeliana ed alla prefazione del Castelli dedica G. Gentile, Una lettera di M. Blondel, in: « Giornale critico della filosofìa italiana », n. 4, 1923. Riprendendo i temi fonda- mentali della filosofia blondeliana e interpretandoli in chiave neohege­ liana, dichiara la sua simpatia, ma anche il suo totale disaccordo con l’in­ terpretazione del traduttore che — secondo lui — tradirebbe Blondel: « ... un bravo giovane, bravo e buono assai e pieno di oneste intenzioni, ma con l’animo vagante nell’azzurro immenso... ». Nuova ediz. a cura di P. Piovani, Napoli, Guida, 1969.

* Histoire et Dogme. Les lacunes philosophiques de l’exégèse mo­

derne (in: « La Quinzaine », gennaio-febbraio 1904; in estratto: La Cha-

pelle-Montligeon, Imprimerie de Montligeon, 1904).

La traduzione italiana è a cura di E. Carpita e M. Casotti, che ha steso anche la prefazione, Firenze, Vallecchi, 1922. Con questo titolo i curatori hanno non solo presentato le due famose lettere, quella del 1896 al direttore degli « Annales de philosophie chrétienne » e quella del 1904 al direttore della « Quinzaine » e che dà il nome al volume, ma hanno pure raccolto in appendice scritti minori, tutti connessi al problema del rapporto religione e filosofia, che seguirono immediatamente la pubbli­ cazione dell 'Action e che a quella problematica si riferiscono. Data la va­ rietà dei testi, abbiamo fatto di volta in volta esplicita menzione della traduzione italiana. Indichiamo soltanto due saggi del Mallet qui tra­ dotti: Un entretien avec M. Blondel e Un nouvel entretien avec M. Blon­

del apparsi in « Revue du clergé frangais », 1901 e 1904.

De la valeur historique du dogme (in: « Bulletin de littérature ec-

clésiastique », Toulouse, 1905).

Nel « Bulletin de littérature ecclésiastique » del 1905 sono pure da tener presenti una Note del Blondel a proposito del suo articolo De la

valeur historique du dogme e le numerose risposte ai quesiti posti dal

Dialogues avec les philosophes: Descartes, Spinoza, Malebranche,

Pascal, Saint Augustin, a cura e con prefazione di H. Gouhier, Paris, Aubier, 1966.

La raccolta del Gouhier vuol sottolineare — a nostro parere assai giustamente — l’incidenza e la peculiarità filosofica del Blondel storico: «... lorsqu’un vrai métaphysicien lit et commente Descartes ou Male- branche, saint Augustin ou Pascal, l’historien de la philosophie doit écouter: il a toujours beaucoup à apprendre. La recherche des accords et des désaccords donne à l’intelligence métaphysique une acuité, une espèce de virtuosité dans l’analyse, qui la rend apte à saisir l’essentiel:

de là, ces monologues à deux voix que nous laissé Blondel questionnant les Maìtres, modèles de ce que Pon pourrait appeler l’histoire inter­ rogative ». I saggi storici, quindi, si rivelano non soltanto documenti essenziali di letture filosofiche « à la lumière du blondélisme », ma auten­ tici impegni critici del Blondel con la sua stessa riflessione: « on verrà ainsi comment la méditation sur les philosophes du passé ne doit pas ètre separée de la philosophie vivante dont VAction de 1893 fut le point du depart ».

Il volume comprende:

* La méthode et le róle de l’histoire de la philosophie (lettera ad Olga Arcuno quale prefazione ai suoi Saggi di storia della filosofia). Traduzione italiana in: « Civiltà moderna », 1930; in estratto, Firenze, Vallecchi, 1930.

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La fécondité toujours renouvelée de la pensée augustinienne (in:

Cahier de la Nouvelle Journée n. 17 dedicato a Saint Augustin, Paris, Bloud et Gay, 1930). Dedica a questo saggio agostiniano del Blondel una importante nota critica G. Gentile nel n. 3 del « Giornale critico della filosofia italiana » del 1930, dal titolo di per sé eloquente: Il tormento

di Blondel. Ecco l’inquietudine — insoluta per il Gentile — che egli

coglie in Blondel interprete di S. Agostino: tendere ad una « doctrine capable de maintenir à la fois l’incommensurabilité et la compénétration de la nature raisonnable et de la vie surnaturelle »; attingere un sopran­

naturale « inviscéré jusqu’aux plus intimes profondeurs de la vie mème inconsciente de l’homme » senza nulla perdere della purezza e della tra­ scendenza della sua origine.

Les ressources latentes de la pensée augustinienne (uscito in tradu­

nel volume in collaborazione A monument to St. Augustine: Essays on

bis age, life and thought, London, Sheed and Ward, 1930 e parzialmente

in francese in « Revue néoscolastique », 1930).

Le quinzième centenaire de la mort de S. Augustin (28 aout 430): l’uniti originale et la vie permanente de sa doctrine pbilosophique (in:

« Revue de Métaphysique et de Morale », 1930).

Completa l’arco degli interessi blondeliani intorno al pensiero di S. Agostino un breve scritto non compreso nella raccolta del Gouhier:

Lettre à propos de la communication de M. Bourgarel: « Le problème du temps chez saint Augustin », in: « Les études philosophiques », 19 31.

Gli orientamenti e gli studi agostiniani del Blondel sono stati recen­ temente oggetto di particolare attenzione da parte del Forest, L ’augusti-

nisme de M. Blondel, in: « Sciences ecclésiastique », 1962; del Chaix-

Ruy, M. Blondel et Saint Augustin, in: « Revue d’études augustinien- nes », 1963 e del Madec, M. Blondel citant saint Augustin, ibid., 1968.

La clef de voute du systèrne cartésien (in Cartesio, nel terzo cente­ nario del « Discorso del metodo », supplemento speciale al voi. XIX

della « Rivista di filosofia neoscolastica », Milano, Vita e Pensiero, 1937).

Le christianisme de Descartes (in: « Revue de Métaphysique et de

Morale, 1896).

Le jansénisme et l’anti-jansénisme de Pascal (in: «Revue de Méta­

physique et de Morale », 1923).

Une des sources de la pensée moderne: Vévolution du Spinozisme

(in: « Annales de philosophie chrétienne », 1894 — con lo pseudonimo di Bernard Aimant — ).

E ’ particolarmente importante sottolineare, per una esatta intelli­ genza del saggio, che il medesimo tema verrà ripreso a distanza di quasi un trentennio con: L ’évolution du spinozisme et l’accès au’elle ouvre à

la transcendance, in: « Archivio di filosofia », 1932.

L ’anticartesianisme de Malebranche (in: « Revue de Métaphysique

et de Morale », 1916).

Victor Delbos (in: « Annuaire Anciens Elèves de l’Ecole Normale

Supérieure », 19 17, parzialmente ripubblicato con il titolo Le catholi-

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Un interpret de Spinoza: Victor Delbos (in: « Chronicon Spinoza- num », voi. I, 1921).

Non ci sembra da trascurare, al fine di una autentica comprensione del pensiero e della personalità del Blondel, la sua intelligente ed efficace opera di curatore, insieme al Wehrlé, per un lungo arco d’anni che va dal 1917 al 1940, delle opere postume del Delbos e, specificatamente, degli studi di storia della filosofia. Si vedano per es. i saggi pubblicati in « Revue de Métaphisique et de Morale », 1921 e 1929 e le prefazioni ai volumi Figures et doctrines des philosophes, Paris, Plon, 1918; La philosophie franqaise, ibid., 1919 e D e Kant aux post-kantiem, Paris,

Aubier, 1940. Ne accenniamo per sottolineare un’amicizia, una conso­ nanza culturale e spirituale pur in due personalità diverse e la costante presenza dell’interesse storico in Blondel.

3. - Saggi in r iv is t e, atti co ng ressu ali, m is c e l l a n e e, volum i in

COLLABORAZIONE.

Une association inséparable: Vagrandissement des astres à l ’horizon, in: « Revue philosophique », 1888 e 1889.

L ’unité intellectuelle et morale de la France, in: « Annales de phi­ losophie chrétienne », 1892 (anonimo).

Etude sur l ’action, in: « Annales de philosophie chrétienne », 1893.

Le mouvement des idées en Allemagne de 1789 à 1800 dans l’his- toire générale, in: « La réforme sociale », 1896.

Il saggio è firmato Georges Blondel, ma si veda Collaboration à Far fiele de Georges Blondel sur l ’Allemagne, in: « Lectures pour tous », 1900.

Lettre concernant le rapport de A. Lalande: « Constitution d ’un vocabulaire philosophique », in: « Bulletin de la Société Franqaise de Philosophie », 1902 b

1. Il Blondel contribuì alla discussione critica ed alla elaborazione di ben

104 voci, tra le più impegnative, del V ocabolaire T ech n iqu e et C ritiq u e d e la Philosophie di A. Lalande. Si vedano, tra i più significativi, gli apporti, oltre che ad A ction cit., a: Croyance, Dieu, Dogmatisme, Fidéisme, Foi, Grace, Immanence, Liberté, Loi, Miracle, Mysticisme e Mystique, Philosophie, Pragmatisme, Raiscn, Religion, Sagesse, Sublime, Surnaturel, Théologie, Tradition, Union, Valeur, Vrai (cfr. V ediz., Paris, Presses Universitaires de France, 1947). Cogliamo qui l ’occa­ sione per ricordare come particolarmente importante il contributo dato dal Blondel ai lavori della « Société Franqaise de Philosophie » di cui fu uno dei soci fon-

* A propos de la certitude religieuse, in « Revue du clergé fran- ?ais », 1902.

Risposta all’articolo, dal medesimo titolo e sulla stessa rivista, di E. Péchegut il quale ribatte con A propos d ’un article sur le problèm e de la certitude religieuse. La traduzione italiana si trova in appendice a Storia e Dogma, a cura di E. Carpita e M. Casotti, cit.

Gioverà all’intelligenza storica ed alla corretta interpretazione critica del problema e del suo situarsi nel pensiero blondeliano una lettura, per negativo, delle opere di quegli anni di H. Bremond, L ’inqu ietu de reli­ gieuse, Paris, Perrin, 1901 e A m es religieuses, Ibidem, 1902.

Réponse à Venquète sur la jeunesse franqaise actuelle, in: « La source », 1903.

N otre program m e, in: « Annales de philosophie chrétienne », 1903 (anonimo).

L es ingrédients de la philosophie de l ’A ction , in « Annales de phi­ losophie chrétienne », 1903 (con lo pseudonimo di Bernard de Sailly). La tàche de la philosophie d ’après la philosophie de Vaction, in: « Annales de philosophie chrétienne », 1906.

L e point de départ de la recherche ph iloso ph iqu e, in: « Annales

de philosophie chrétienne », 1906.

datori, come testimoniano i resoconti delle sedute reperibili nel « Bulletin de la Société Frammise de Philosophie ». Segnaliamo qualche discussione che più diretta- mente ha coinvolto la sua partecipazione, ma che non ha trovato esplicita menzione nel nostro elenco degli scritti di Blondel:

L ’id ée religieu se dans l ’enseignem ent, 1905.

L a determ ination d u fa it m oral, 1906.

L a signification d u pragm atism e, 1908.

L ’efficacité des doctrines m orales, 1909.

Sain t Jea n d e la C ro ix et le p ro b lèm e d e la valeu r n oétiq u e d e l ’ex périence m ystique, 19 2 5 .

L e s conditions d e l ’existence d e l ’enseignem ent su périeu r d e la ph ilo so p h ie, 1926.

L a q u erelle d e l ’athéism e, 1928.

L e pro b lèm e d e D ie u et la ph ilo sop h ie, 1930.

L e d e v o ir com m e p rin cip e d e toute valeu r, 19 32.

Q u elqu es orientations d e la pen sée d e K . Barth , 19 33.

L ’hum anism e social, 1936.

L ’ère d es tyrannies, 1936.

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* La philosophie de l ’Action, in: « Revue de philosophie », 1907. Lettera polemica al direttore sull’interpretazione che del suo pen­ siero aveva dato il Cuche in un suo saggio sul monismo uscito sulla me­ desima rivista.

La traduzione italiana si legge in appendice a Storia e Dogma, a cura di E. Carpita e M. Casotti, cit.

* L ’apologétique et la philosophie de M. Blondel, in: « Revue du clergé fran^ais », 1907.

Lettera al Bricout al fine di separare la sua posizione da quella as­ sunta da E. Le Roy nel saggio D ogm e et Critique (Paris, Bloud et Gay, 1907). La traduzione italiana si trova in Storia e Dogma, cit.

La question religieuse, in: « Mercure de France », 1907.

Risposta all’inchiesta sul tema. L ’articolo è ripubblicato in: « Ques- tions actuelles », 1907; « Annales de philosophie chrétienne », 1907; e, con il titolo La situation religieuse, in: « Revue du clergé frangais », 1907.

La notion et le róle du myracle, in: « Annales de philosophie chré­ tienne », 1907.

Il saggio va inquadrato, in quanto ne è documento essenziale, in quella polemica sul miracolo che, aperta dal Blondel stesso con la L ettre sur l’apologétique, ebbe dapprima come principali interlocutori dal punto di vista teologico e filosofico il Loisy e il Le Roy, ma finì per investire, in un progressivo approfondirsi di interessi ed ampliarsi di orizzonti cul­ turali, la « Société Fran^aise de Philosophie » che, in una importante seduta del 28 dicembre 19 11, fedelmente registrata nel « Bulletin », di­ scusse appassionatamente L e problèm e du myracle su relazione di E. Le Roy. Questa polemica sul miracolo supera quindi, di gran lunga, i limiti tecnici della teologia e non solo coinvolge intimamente il Blondel, ma si fa addirittura problema di vita intellettuale ineludibile di una cultura e pertanto in questa prospettiva e in questo clima va colta ed interpre­ tata (cfr. F. Rodé, L e myracle dans la controverse m oderniste, Paris, Beauchesne, 1965).

Lettres concernant le rapport de A . Lalan de: « Essai de catechisme moral », in: « Bulletin de la Société Frangaise de Philosophie », 1907.

La semaine sociale de Bordeaux et le M onophorism e, in: « Annales de philosophie chrétienne », 1909-1910; in fascicolo, Paris, Bloud et Gay, 1910 (con lo pseudonimo di Testis).

Sulla lunga polemica sorta intorno a questi saggi, si veda tutta l’an­ nata 1910 degli « Annales ». Per l’interpretazione della complessa pro­ blematica, giova A. Dru, From thè « A ction frangaise » to thè Secondi Vatican Council. B lo n d el’s « La sem aine sociale de Bordeaux », in: « The downside review », 1963.

La psychologie dram atique du « M ystère de la Passion » à Oberam- mergau, in « La quinzaine », 1910; in estratto, Paris, Bloud et Gay,

1911.

U ne note inèdite de Lam ennais contre la religion naturelle et le sem i-déism e », in: « Annales de philosophie chrétienne », 1912.

Sens et prom esses de la guerre actuelle, in: « Revue du clergé fran- £ais », 1916 e 1917.

L e Service m ilitan e et la paix, in: « La démocratie », 1919.

Un problèm e de psychologie sociale: la correction du retard chro- nique de l ’heure civile, in: « Séances et travaux de l’Académie des Scien­ ces Morales et Politique », 1916.

Sul medesimo tema si vedano: L e m eilleur ré girne de l ’heure, in « Revue hebdomadaire », 1916; L e m eilleur horaire de la vie civile et l ’art d e s’en servir, in: « Séances et travaux de l’Académie des Sciences Morales et Politiques », 1922; L e m eilleur régim e de l ’heure et l ’art de s ’en servir, in: « La nouvelle journée », 1922.

V rai et Faux m ysticisme, in « Bulletin des Professeurs Catholiques de l’Université », 1922.

R éponse à l ’enquète sur le nationalisme, in: « Les lettres », 1923. Com m ent écrivent les philosophes, in: « Le monde nouveau », 1923. Ripubblicato in C. Bourquin, Com m ent doiven t écrire les philoso­ phes, Paris, Ed. du Monde nouveau, 1924.

Oltre che in sé, il problema non è affatto secondario nel processo della riflessione blondeliana. Non si tratta infatti di questione di stile. Subito dopo la pubblicazione dell 'A ction del 1893 e ancora immediata­ mente dopo la Lettre del 1896 la filosofia militante francese, allevata al gusto e al culto della « clarté » razionalistica, aveva accusato il Blondel d’essere faticoso, oscuro e difficile: o meglio, d’essere difficile perché oscuro, se non per « malice », certamente per difetto di sussunzione ra­ zionale dei problemi. D’essere « difficilement accessible » gli rimproverò,

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tra i primi, anche il de Margerie, decano della Facoltà di Filosofia del­ l’Università cattolica di Lille. Il Blondel così allora si difese: « J ’estime que faire appel au sens commun, come Pascal ou Descartes, c’est abuser d’une clarté qui, là où tout se tient, ne peut ètre que décevante, étant toujours fragmentaire. Il y a, ce semble, des questions pour l’étude des- quelles il faut une compétence qui restreint forcément le nombre de ceux auxquels on doit s’adresser; et peu importe la somme de l’effort exigé pour les résoudre, si, dans l’état actuel des esprits, on ne peut y réussir à moindres frais ».

L e problème de la m ystique, in: Q u’est-ce que la m ystique?, Cahier de la Nouvelie Journée, n. 3, Paris, Bloud et Gay, 1925.

Per cogliere tutta la portata del saggio e, più vastamente, le nuances della problematica religiosa e filosofica del Blondel bisogna tener pre­ sente non solo il fervore di studi di storia religiosa uscito dalla scuola del Duchesne ed i suoi esiti modernistici, ma anche la monumentale e rima­ sta incompiuta H istoire littéraire du sentim ent religieux en France del Bremond che per quasi un ventennio — dal 1913 al 1933 — fu occa­ sione di lunghe e spesso sottili e penose polemiche che coinvolsero la cultura francese ed ebbero riflessi anche in Italia e non solo nell’am­ biente della « Civiltà Cattolica » (cfr. Don G iuseppe D e Luca et l ’abbé Henri Bremond. D e « L ’histoire littéraire du sentim ent religieux en Fran­ ce » a « L ’Archivio italiano per la storia della pietà ». D ’après des docu- ments inédits, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1963). E ’ partico­ larmente importante ricordare come uno dei motivi fondamentali del Bremond fosse il significato ed il valore della preghiera e come il suo discorso si distendesse, con raffinata penetrazione, ma anche con consa­ pevole drammaticità tra i due poli della mistica e dell’ascetica. Il tema, dibattutissimo, trovò alla fine da parte del Bremond una sistemazione nel saggio Ascése ou prióre? N otes sur la crise des Exercices de saint Ignace, in: « Revue des Sciences religieuses », 1927 e nei volumi V II e V ili dell’Histoire apparsi nel 1928. L ’asprezza della critica all’ascesi in generale e quella gesuitica in particolare, ribadita polemicamente nel vo­ lume Introduction à la philosophie de la prióre, Paris, Bloud, 1929 e nella serie degli articoli Saint Ignace et les Exercices, in: « Vie spiri- tuelle » 1929, fu occasione di inquietudine e preoccupazione per il Blon­ del, il quale — giustamente a nostro avviso — faceva notare all’amico che « il n’y a pas en ce monde de prióre p u re: ce qu’il y a de vraie prióre est toujours mèle d’autres éléments qui composent avec elle la prióre complète, concrète, vécu » (lettera al Bremond del 28 settembre 1929). E al Valensin, il mese successivo: « J ’espère que les controverses vont cesser et que on laissera tranquille la Métaphysique des Saints... qui,

r

chez les Saints, est tellement autre chose qu’une métaphysique! » (let­ tera del 28 dicembre 1929).

Particolarmente significativa, a questo proposito, anche la nota, rapida ma intensa, che il Blondel ha inviato al Bourgarel a commento critico della sua relazione su L e róle de l ’ascèse dans la connaissance, in « Bulletin de la Société d’Etudes Philosophiques du Sud-Est », seduta del 24 marzo 1927.

E ’ appena il caso di suggerire che il problema del rapporto-opposi­ zione tra mistica e ascesi e delle diverse interpretazioni come delle varie implicazioni, anche concrete oltre che scientifiche, ad esso con­