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Come aprire un’etichetta discografica?

CAPITOLO 4: LA SITUAZIONE IN ITALIA: ANALISI QUALITATIVA DELLE

4.1 Come aprire un’etichetta discografica?

In Italia la maggior parte delle etichette discografiche indipendenti nascono su idea di band e di artisti stanchi di inseguire un contratto discografico che non arriva mai e quindi si costruiscono da soli la giusta occasione. Ma l’aspetto più importante è che si tratta di appassionati di musica con l’intento di creare sogni anche per altri artisti considerando il successo di una band il successo di tutta l’etichetta e quindi di conseguenza anche di tutte le band che ne fanno parte. Diventa una vera e propria famiglia con un obiettivo in comune: la passione per la musica.

Creare una label da zero può sembrare un’impresa difficile e impossibile da realizzare, in realtà è più semplice di quel che può sembrare, basta seguire alcuni step. La prima cosa da fare è creare un logo ed un nome da dare all’etichetta. Questo marchio, poi, se lo si ritiene opportuno (ma non è proprio indispensabile) potrebbe essere registrato. In tal proposito la cosa migliore è recarsi presso la Camera di Commercio della propria città o provincia poiché è lì che si registrano i marchi. Una volta deciso il nome che avrà la futura etichetta è fondamentale darle una forma giuridica. Se, fra i promotori dell’etichetta, esiste già una società con partita Iva, la cosa è già fatta, quella società sarà l’etichetta. Se non c’è nessun tipo di ragione sociale, la cosa migliore è sentire un commercialista di fiducia e farsi spiegare le varie possibilità, in base al livello di investimento, i possibili soci, ecc.188

L’impresa individuale è sicuramente la scelta meno complicata in quanto richiede solo l’apertura della partita Iva. È la più semplice da aprire per varie ragioni: non richiede un capitale minimo; nessuna complicanza né per mantenerla né per eventualmente chiuderla189. L’imprenditore individuale ha una responsabilità

illimitata e ciò vuol dire che il 100% dei profitti e le responsabilità finanziare che ne

188 Bigazzi, 2017

83 conseguono sono a carico del proprietario. Una società di questo tipo però, offre poco incentivo per gli investitori. Quindi, se si vuol rendere l’etichetta una vera e propria attività con investitori e con l’idea in futuro di espandersi questa non è sicuramente l'opzione migliore. Una possibile alternativa è la creazione di una società a responsabilità limitata. Questo tipo di società è adatta alle piccole attività. C’è la possibilità di aggiungere persone alla squadra, inoltre è possibile proteggere le finanze nel caso in cui l’attività dovesse fallire poiché si ha vantaggio di separare nettamente il socio dalla società, la quale è dotata di personalità giuridica, ed i creditori non possono rivalersi sul patrimonio personale del socio190. Offre anche un

controllo relativamente semplice e flessibile sulle finanze e sulle questioni legali e fiscali. Se l’idea è quella di cercare investitori o creare un'attività internazionale non si tratta ancora della giusta opzione. La Società per azioni viene utilizzata nel caso in cui si voglia fondare un'attività molto grande e cercare degli investitori. Come società per azioni, è prevista la protezione in caso di fallimento; distribuire azioni ai soci; aumentare il capitale della società. L’aspetto negativo è sicuramente la rigidità strutturale191.

Aprire una partita Iva costa e non sempre si hanno le finanze per partire proprio da lì. Si potrebbe allora racchiudere le band sotto un unico nome, far girare il nome dell’etichetta per riscuotere un po’ di successo. Una alternativa potrebbe essere aprire un’associazione culturale e magari più avanti la partita IVA personale a cui collegare l’attività dell’etichetta192.

Dopo aver deciso il nome dell’etichetta, creato il logo e aver dato una forma giuridica iniziale all’etichetta, il passo successivo sarà la creazione di un sito internet. Internet ha cambiato drasticamente il modo in cui la musica viene acquistata, ascoltata e distribuita. Sarà difficile quindi, ottenere successo senza un buon sito in grado di offrire quante più informazioni possibili al pubblico e agli artisti.

L’aspetto più bello sarà sicuramente la ricerca di nuovi talenti. È importante quindi, andare ad ascoltare musica dal vivo di band emergenti; osservare la reazione del pubblico ed essere bravi ad intuire se si ha il talento necessario per iniziare una nuova

190 https://business.laleggepertutti.it/264_quale-tipo-di-societa-scegliere-per-il-proprio-business, 2013 191 Ibid

84 collaborazione. Spesso sono gli stessi artisti che contattano le label inviando le proprie demo in attesa di esser ricontattati e nella speranza di firmare un contratto discografico. Le grandi case discografiche oramai non si occupano quasi più della fase di scouting ma trattano solo con artisti già affermati.

La caratteristica delle piccole label è che si contraddistinguono per un determinato genere musicale, dedicandosi quasi esclusivamente a questo. Solitamente si tratta di uno stile preferito dal fondatore, il quale grazie alle sue conoscenze riesce a trasmettere i valori acquisiti agli artisti che fanno parte dell’etichetta.

Trovati gli artisti l’ultima fase sarà la scelta del formato che si vuole utilizzare per far conoscere la musica al pubblico. C’è chi preferirà esclusivamente il vinile per dare un messaggio ‘alternativo’ oppure utilizzare il digitale ed escludere la produzione fisica. Prima di procedere alla masterizzazione, è importante assicurarsi di aver ottenuto tutte le licenze193 relative al diritto d’autore per la riproduzione dei brani e

di avere richiesto in SIAE i bollini (contrassegni) da apporre sulle copie dei supporti194.

Per vendere i dischi servirà poi un distributore sia per il digitale che per il fisico per finire su quei pochi negozi di dischi ancora rimasti. All’inizio però può bastare anche soltanto essere presenti negli store digitali. La vendita delle copie fisiche può essere riservata ai concerti e agli eventi che poi sono i luoghi dove le copie fisiche si vendono maggiormente soprattutto in caso di band emergenti195.

Ad ogni modo, alla base di tutto, all’inizio dell’attività è importante impostare un business plan per avere una visione chiara e completa sia a livello economico che concettuale; gli eventuali costi che si dovranno sostenere, effettuare un’analisi di mercato con annessa analisi dei competitor, infine stabilire gli obiettivi da raggiungere.

193 Si veda capitolo2

194 Baldazzi, 2009 195 Maraglino, 2017

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