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I risultati relativi al secondo focus di ricerca

5.1 Aree di forza

Questa prima parte cercherà di evidenziare e discutere i principali aspetti positivi emersi nella nostra indagine. Essi fanno riferimento, come prevedibile, soprattutto alla prima parte della nostra ricerca, quella relativa ai bambini e alla maggiore motivazione ad usare e ad apprendere la lingua straniera in una situazione innovativa come quella che ha fatto da sfondo alle due sperimentazioni.

5.1.1 L‟importanza del contesto di apprendimento proposto dall‟insegnante

I risultati ottenuti dalla nostra ricerca confermano l‟importanza assegnata da Dörnyei (1994) al “Learning situation level” nell‟ambito del suo modello sulla motivazione a tre livelli da noi illustrato in 1.3.5. Negli anni Novanta Dörnyei ha contribuito a spostare il fuoco della ricerca sulla motivazione ad apprendere una lingua straniera dall‟approccio socio- psicologico dominante, originariamente proposto da Gardner (vedi 1.3.4), ad uno maggiormente incentrato sul contesto educativo della classe di lingue. Nei suoi studi, Dörnyei non si limita a fare ricerca teorica, ma scende sul piano operativo, arrivando a individuare e a suggerire agli insegnanti un set di 10 macro-strategie motivazionali, che chiama i ‟10 comandamenti‟, da applicare direttamente nella classe di lingue (Dörnyei, Csizér 1998). Due di questi dieci „comandamenti‟, il n. 1 e il n. 8, sono particolarmente rilevanti per il nostro studio:

“1. Rendi il tuo comportamento un modello per tuoi allievi: è

generalmente dimostrato che i modelli di comportamento svolgono un ruolo determinante nell‟influenzare la motivazione degli apprendenti… e il modello principale in classe è l‟insegnante: gli atteggiamenti e gli orientamenti sviluppati dagli studenti nei confronti dell‟apprendimento sono, in larga misura,

ispirati dall‟insegnante, sia in termini di impegno profuso che di interesse verso la materia” (ibid.:215, trad. nostra47).

Questa prima strategia è chiaramente ricollegabile alla nostra Variabile: Emozione dell‟insegnante, i cui effetti abbiamo investigato in questo studio. La nostra analisi (vedi 3.2.4) ha evidenziato che i bambini coinvolti nelle due sperimentazioni hanno percepito chiaramente il valore del nuovo contesto di apprendimento proposto dalle loro insegnanti, al punto di esprimere una sorta di gratitudine nei loro confronti. Riportiamo qui, a titolo di esempio, due commenti „tipici‟ dei bambini:

Luisa: Un genio è stata, grazie a lei… Si è dovuta impegnare e lei ha passato molto tempo libero a preparare...

Alberto: Ci vuole aiutare a imparare di più, perchè conoscendo dei bambini proprio inglesi dalla nascita si impara”.

Considerata l‟età dei bambini, solo alcuni di loro, come abbiamo visto, sono andati oltre razionalizzando ed esprimendo verbalmente l‟impatto motivazionale delle emozioni scaturite dal rapporto con le insegnanti, ma siamo certi che questo impatto si sia verificato, forti anche delle osservazioni sul campo che abbiamo potuto effettuare nel corso delle due sperimentazioni.

In una ricerca che presenta i risultati di una indagine empirica sull‟influenza motivazionale della figura dell‟insegnante, Poggi e Bergagnin, il cui modello teorico abbiamo scelto di adottare per il primo focus della nostra ricerca (vedi 2.3.1), affermano che il „contagio emotivo‟ si è rivelato il fattore motivazionale più potente (2008:36). Gli studenti oggetto della loro indagine dimostravano di aver sviluppato un atteggiamento positivo verso la materia da apprendere principalmente

47 Testo orig.: “1. Set a personal example with your behaviour. Role models in general have been

found to be very influential on student motivation… and the most prominent model in the classroom is the teacher: student attitudes and orientations towards learning are, to a large extent, modelled after their teachers both in terms of effort expenditure and orientation of interest in the

perché avevano percepito la passione dell‟insegnante per quella materia. Tipicamente gli insegnanti che provano piacere per l‟insegnamento di una materia esprimono il loro stato psicologico attraverso le espressioni facciali, il linguaggio del corpo e la gesticolazione e attraverso questi segnali esterni le emozioni positive che provano possono essere facilmente trasferite ai loro apprendenti (ibid.:30).

La figura dell‟insegnante è particolarmente importante nei primi anni di scuola, in quanto la relazione personale che si instaura con i singoli allievi è molto intensa e personalizzata. Questo avviene anche nel contesto dell‟apprendimento linguistico. In un studio di respiro europeo che ha analizzato le opinioni e le percezioni di 1400 bambini sull‟apprendimento della lingua straniera nel contesto della scuola primaria, Michaljevic Djigunovic e Lopriore (2011:58) rilevano che le due principali fonti di motivazione indicate dai bambini sono l‟insegnante e il piacere di apprendere parole nuove.

L‟altro „comandamento‟ formulato da Dörnyei (1998: 217) che ci sembra rilevante per il nostro studio è il n. 8:

“8. Personalizza il processo di apprendimento. Questo comandamento fa riferimento alla necessità che l‟insegnamento della lingua sia rilevante sul piano personale per gli apprendenti. In una versione dei comandamenti da me formulata precedentemente c‟era già una voce simile: „Rendi l‟insegnamento rilevante facendo un‟analisi dei bisogni e aggiustando il sillabo conseguentemente‟. La versione attuale di questo comandamento è più ampia in quanto la rilevanza si estende anche al portato personale dei task (comprendendo, ad esempio, la possibilità di condividere informazioni di tipo personale, di potenziare la consapevolezza interpersonale, ecc.)” (trad. nostra48).

48 Testo orig.: “Personalize the learning process. This commandment concerns the need that the

L2 course should be personally relevant to the students. In an earlier set of commandments there was a similar item, „Make the course relevant by doing a needs analysis and adjusting the syllabus accordingly.‟ The current version of the commandment is broader in that it extends relevance to the personal content of tasks as well (e.g. sharing personal information, interpersonal awareness- raising)”.