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Il progetto di ricerca

2.2 I due foci della ricerca

2.3.1 Il metodo applicato al primo focus della ricerca

La principale ipotesi anticipatoria rispetto al primo focus della nostra ricerca è che la possibilità di fruire di scambi comunicativi autentici con coetanei stranieri attraverso sessioni di Videoconferenza può avere un impatto positivo sulla motivazione ad apprendere la lingua target nei bambini della scuola primaria, dato che, attraverso questo servizio, gli apprendenti hanno l‟opportunità di vivere un‟esperienza di tipo sociale coinvolgente dal punto di vista emozionale.

La motivazione, come abbiamo visto in 1.3.4 e 1.3.5, è un costrutto estremamente complesso, determinato dall‟interconnessione di numerose variabili di diverso tipo. La complessità è tale che Dörnyei solleva la questione della sua “researchability” (2001:183), individuando come segue le principali difficoltà inerenti a questo ambito di ricerca (ibid.:185):

- qualsiasi tentativo di misurare la motivazione richiede di fare delle inferenze da qualche indicatore osservabile. La motivazione è, infatti, un termine astratto che riassume una serie di processi e stati mentali che non sono direttamente osservabili dal ricercatore, ma devono essere inferiti da alcuni indicatori indiretti (ad esempio, il racconto dei protagonisti, l‟osservazione di alcuni comportamenti o risposte di carattere fisiologico). Non esiste

perciò una misurazione oggettiva della motivazione e il ricercatore può solo cercare di tenere sotto controllo il livello di soggettività; - la motivazione è un costrutto multidimensionale e il ricercatore,

nell‟individuare e valutare una variabile motivazionale, deve tenere presente che probabilmente essa costituirà solo un segmento di un costrutto psicologico più complesso;

- la motivazione non è un dato stabile, ma varia in modo dinamico.

Data la complessità del tema, Dörnyei sostiene (ibid.:186) che chi intraprende un percorso di ricerca sulla motivazione deve circostanziare con esattezza dall‟inizio:

- quali aspetti specifici della motivazione intende investigare; - quale metodo di ricerca ha intenzione di adottare;

- quali strumenti intende usare.

Rispetto alla nostra indagine per questo focus di ricerca, prima di definire nel dettaglio gli aspetti specifici della motivazione che intendiamo analizzare, è necessario introdurre il modello teorico che abbiamo scelto di adottare. Si tratta del modello di Poggi e Bergagnin (2008:22), a cui abbiamo già fatto cenno in 1.3.4. Sebbene non si tratti di un modello pensato specificamente per l‟insegnamento delle lingue straniere, è particolarmente rilevante ai fini della nostra ricerca in quanto prende in considerazione le dinamiche emozionali che si instaurano all‟interno della classe e l‟impatto che strategie e comportamenti dell‟insegnante possono avere sulle risposte emozionali e sulla motivazione ad apprendere degli allievi. Il modello prevede quattro meccanismi motivazionali che

“attraverso una diversa interazione fra scopi ed emozioni, determinano la nascita di scopi epistemici: della „voglia di conoscere‟” (ibid.:27):

- lo scopo epistemico originario: in questo caso esiste una motivazione intrinseca nell‟apprendente, il quale è coinvolto emozionalmente nello studio di una materia perché spontaneamente interessato ad essa;

- l‟emozione del processo: in questo caso chi apprende decide di studiare la materia perché l‟insegnante propone esperienze di apprendimento divertenti e coinvolgenti sotto il profilo emozionale;

- l‟emozione per l‟insegnante: questa variabile è anche detta „transfer emotivo‟. Qui lo studente è portato a studiare la materia dalle emozioni sociali positive che prova per l‟insegnante (affetto, ammirazione, occasionalmente amore, ecc.);

- l‟emozione dell‟insegnante: questa variabile è anche detta „contagio emotivo‟. In questo caso, lo studente sviluppa un atteggiamento positivo verso la materia da apprendere perché percepisce il piacere e la passione dell‟insegnante per la materia che insegna.

A questo punto, possiamo specificare quali sono gli aspetti specifici sui quali abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione, andando successivamente a individuare con precisione, come suggerito da Dörnyei, quali saranno gli “ambiti comportamentali” (2001:187, trad. nostra38) che intendiamo analizzare. Gli aspetti specifici da noi considerati sono due e consistono nel valutare se la motivazione a usare e

ad apprendere la lingua straniera nella scuola primaria viene aumentata (1) dalle emozioni generate da una esperienza dal forte impatto sociale con coetanei stranieri che si realizza attraverso sessioni di Videoconferenza (Variabile: Emozione del processo) e (2) dalle emozioni dovute al comportamento „contagioso‟ dell‟insegnante, caratterizzato da un forte impegno e una visibile passione (Variabile: Emozione dell‟insegnante). Più specificatamente, gli ambiti comportamentali che vogliamo monitorare, relativamente alla Variabile: Emozione del processo, sono le eventuali variazioni:

- del livello di partecipazione - del livello di attenzione

dei bambini nel corso di questa particolare esperienza di apprendimento linguistico. Per quanto concerne la Variabile: Emozione dell‟insegnante, intendiamo verificare se i bambini percepiscono e valutano positivamente l‟impegno profuso dall‟insegnante per la realizzazione del progetto di telecollaborazione.

Come si può evincere da quanto detto sopra, la nostra indagine non prevede una misurazione dell‟efficacia didattica dell‟uso della Videoconferenza via web negli apprendimenti linguistici, ma solo la raccolta e l‟analisi di dati sul suo impatto motivazionale. Trattandosi di sperimentazioni di breve durata (tre mesi), le rilevazioni di tipo linguistico non avrebbero permesso di registrare eventuali progressi significativi. Abbiamo, inoltre, deciso di limitare la nostra ricerca alla misurazione di alcuni parametri comportamentali, possibili indicatori di dinamiche motivazionali, senza esplorare i rapporto tra motivazione e risultati dell‟apprendimento nella lingua straniera. Questo perché, come rilevato da Dörnyei (ibid.:198), il collegamento di causa-effetto tra i due fenomeni non è del tutto chiaro:

“La motivazione – per definizione – è ciò che precede l‟azione e non il risultato raggiunto” (trad. nostra39).

Passiamo a questo punto a definire il secondo elemento che caratterizza l‟architettura della nostra ricerca: il metodo. Abbiamo scelto di utilizzare lo studio di caso perché si presta ad analizzare su piccola scala gli effetti di un programma di apprendimento innovativo (Nunan 1992:76) e perché è un metodo saldamente ancorato alla realtà (Adelman et al. 1976, citato in ibid.:78). I dati raccolti e analizzati per uno studio di caso possono risultare, con ogni probabilità, di grande interesse per gli insegnanti, i quali ne potranno trarre preziosi stimoli per il proprio lavoro. Naturalmente, siamo consapevoli dell‟impossibilità di stabilire delle connessioni tra le informazioni che emergono da uno studio di caso e i comportamenti di una popolazione più ampia (nel nostro caso, gli allievi delle scuole primarie italiane) ed è per questo che il nostro intento è, più semplicemente, quello di offrire lo spaccato di due esperienze che, ai nostri occhi, costituiscono due esempi di buone pratiche. Citiamo, a questo proposito, Nunan (ibid.: 89):

“Ho appurato che gli studi di caso sono particolarmente adatti a progetti di ricerca… il cui obiettivo è, in prima istanza, quello di aiutare gli insegnanti ad comprendere maggiormente il proprio ambiente professionale e a risolvere i problemi che lo caratterizzano, e per i quali il problema della validità esterna risulta meno importante rispetto ad altri tipi di ricerca. In particolare, è possibile imparare moltissime cose sui propri studenti attraverso lo studio dettagliato di un particolare studente. Allo stesso modo, la comprensione di ciò che accade nelle classi di lingue in generale può scaturire dall‟analisi approfondita di una singola classe” (trad. nostra40).

39

Testo orig.: “Motivation – per definition – is the antecedent of action rather than achievement”.

40 Testo orig.: “I have found that case studies are particularly suited to... research projects where

the purpose is, in the first instance, to help practitioners enhance their understanding of, and solve problems related to, their own professional workplace, and where the problem of external validity is less significant than in other types of research. In particular, one can learn a great deal about one‟s own students in general through a detailed study of one particular student, in the same way

Concludiamo questa parte riguardante il nostro primo focus di ricerca con un breve accenno al terzo elemento che, secondo Dörnyei, deve essere esplicitato chiaramente e sin dall‟inizio in ogni progetto di ricerca sulla motivazione: gli strumenti di indagine. Come vedremo successivamente nel dettaglio (cfr. 2.6.1), per raccogliere dati su questo focus di ricerca abbiamo utilizzato numerosi strumenti, adottando tre diverse prospettive: il racconto dell‟insegnante, il racconto dei bambini e quello della ricercatrice.

2.3.2 Il metodo applicato al secondo focus della ricerca

Come per il primo focus, anche l‟indagine che svilupperemo attorno alla figura dell‟insegnante di lingue straniere della scuola primaria, oggetto del secondo focus della nostra ricerca, appartiene alla tradizione della ricerca interpretativa in ambito educativo. I dati da noi raccolti, principalmente attraverso un questionario online semi-strutturato somministrato ad un‟ottantina di insegnanti di lingue di scuole primarie italiane, verranno generalmente riportati in forma numerica per essere analizzati attraverso un metodo di ricerca di tipo qualitativo e non inferenziale. L‟analisi si avvarrà, perciò, di quantificazioni, ma solo per dare un „peso‟ alle nostre valutazioni di tipo qualitativo. Siamo consapevoli, infatti, che il gruppo di insegnanti che hanno aderito alla nostra indagine non può essere considerato un campione rappresentativo della popolazione di nostro interesse (gli insegnanti di lingue della scuola primaria italiana), in quanto per la loro selezione non abbiamo utilizzato specifiche tecniche di campionamento (come il campionamento casuale

semplice, il campionamento sistematico, il campionamento stratificato, ecc.). I dati da noi raccolti servono, pertanto, a delineare uno scenario probabile della situazione attuale e delle tendenze emergenti. Le nostre ipotesi e valutazioni, perciò, pur non essendo generalizzabili (Dörnyei, 2001:208), hanno l‟obiettivo di proporre alcune tesi sostanziate da un numero significativo di dati qualitativi interpretati alla luce della letteratura esistente e della nostra personale esperienza professionale.

2.4 I partecipanti

La ricerca si è rivolta a due diversi soggetti:

- due gruppi di bambini, di età compresa tra i 9 e gli 11 anni,

frequentanti due classi di scuola primaria con sede, rispettivamente, a Bassano del Grappa (VI) e Castelfidardo, (AN);

- un gruppo di insegnanti di lingua straniera della scuola primaria

italiana operanti in diverse parti del territorio italiano. In questo caso, la ricerca è stata aperta a tutti gli insegnanti intenzionati a partecipare.

Riassumiamo nella Tabella 2.1 le composizioni delle due classi di allievi italiani che hanno partecipato alle sperimentazioni di Bassano e Castelfidardo. La Tabella 2.2 illustra, invece, il gruppo di insegnanti che ha partecipato all‟indagine relativa al secondo focus di ricerca.

Tabella 2.1: Bambini partecipanti alle sperimentazioni relative al primo focus di ricerca SCUOLA PRIMARIA N. femmine N. maschi Totale allievi Bassano del Grappa

(VI)

9 7 16

Castelfidardo (AN) 9 11 20

Totale partecipanti: 36

Tabella 2.2: Insegnanti che hanno partecipato all‟indagine sul secondo focus di ricerca TIPOLOGIA INSEGNANTE Specialista Specializzato N. insegnanti 48 35 Totale n. insegnanti: 83