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4. LE AZIENDE ALBERGHIERE

4.1. ASPETTI DISTINTIVI DELL’ATTIVITÀ ALBERGHIERA

All’interno del sistema turistico e delle scelte proprie della domanda turistica, assume grande rilevanza il sistema ricettivo esistente, con diverse soluzioni proposte che finiscono spesso per trovarsi in concorrenza fra di loro. In questo contesto si viene ad inserire l’offerta alberghiera e altre forme di ricettività (campeggi, agriturismi, case per vacanza, ecc.). Pertanto le imprese alberghiere rappresentano un sottoinsieme della più ampia realtà rappresentata dal settore dell’ospitalità. Caratteristica essenziale di siffatte imprese è costituita dall’offerta di un servizio complesso e composto da più componenti, ma il cui aspetto specifico è rappresentato dal pernottamento, ovvero dalla sosta in una ben specifica struttura, per trascorrervi la notte. Le imprese alberghiere, poi, si caratterizzano, rispetto alle altre strutture, per alcuni requisiti fra i quali occorre ricordare “la continua apertura al pubblico delle loro strutture ricettive, nel senso che chiunque può chiedere ed ottenere il servizio di alloggio, in qualunque momento della giornata, senza limitazioni per quanto attiene alla quantità domandata, se la capacità produttiva del singolo stabilimento alberghiero non è saturata”7. Una tradizionale distinzione fra ricettività alberghiera ed extra- alberghiera è stata proposta dall’articolo 6 della legge-quadro per il turismo che distingue le strutture come di seguito indicato:

• Ricettività alberghiera - Alberghi

- Motel

- Villaggi albergo

- Residenze turistico alberghiere

• Ricettività extralberghiera per il turismo all’aria aperta - Campeggi

- Villaggi turistici

7 RISPOLI M., TAMMA M., Le imprese alberghiere nell’industria dei viaggi e del turismo, Cedam, 1995,

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• Ricettività extralberghiera per il turismo sociale ed escursionismo - Case per ferie

- Ostelli per la gioventù - Rifugi alpini

- Rifugi escursionistici

• Ricettività extralberghiera per il turismo residenziale - Alloggi agrituristici

- Esercizi di affittacamere - Case per vacanza

- Appartamenti per vacanza

La ricettività alberghiera costituisce una componente della domanda turistica, inserita quindi in quello che è stato definito come prodotto turistico. All’interno poi del prodotto turistico la componente alberghiera può avere, per il cliente, un’importanza differente a seconda delle motivazioni che lo hanno spinto al viaggio. Il fenomeno ricettivo, nel suo complesso, e pertanto anche quello alberghiero, presenta caratteristiche di grande varietà, disomogeneità e complessità; ne deriva, quindi, una certa difficoltà nel procedere ad una completa e razionale classificazione. In effetti le imprese alberghiere possono presentare marcate peculiarità in quanto operano in differenti segmenti di mercato, con prodotti e servizi specializzati e differenziati; ne possono derivare svariate possibilità classificatorie che si differenziano a seconda dell’elemento prescelto. Pur in presenza di questa estrema varietà e variabilità classificatoria è possibile individuare alcune caratteristiche, di un certo spessore per il settore alberghiero, riconducibili alla:

 Localizzazione (alberghi turistici, di città d’affari, d’arte, termali, ecc.);  Durata media del soggiorno (alberghi di transito, di breve permanenza,

residenziali, ecc.);

 Durata del ciclo produttivo (stagionali o a ciclo ridotto, a ciclo continuo);  Dimensione (piccoli, medi, grandi, ecc.);

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 Caratteristica qualitativa (alta, media, modesta);

La localizzazione è, senza dubbio, l’elemento che vincola in modo più stringente la gestione alberghiera. Gli altri caratteri strutturali devono, necessariamente, correlarsi con la variabile ubicazionale secondo un criterio di compatibilità. In particolare, elementi non secondari quali il mercato di riferimento, il periodo di attività, il layout fisico della struttura alberghiera ma anche la progettazione del servizio erogato, derivano dalla scelta localizzativa. In relazione alla durata del

soggiorno è possibile distinguere fra alberghi di transito, di breve permanenza e

di soggiorno. Le strutture di transito sono caratterizzate da una ridotta permanenza del turista (generalmente una sola notte) che trova alloggio in fase di trasferimento; ne deriva pertanto una localizzazione presso nodi aeroportuali o stradali. Gli alberghi di breve permanenza accolgono turisti per periodi che, solitamente, si limitano ad alcuni giorni; sono generalmente situati in grandi città e tendono ad accogliere domanda business nei giorni feriali e di vacanza nei weekend. Gli alberghi di soggiorno sono tipicamente quelli rivolti a turisti di vacanza in stazioni climatiche o di cura. La durata del ciclo produttivo è correlabile a due grandi e tipiche categorie di esercizi alberghieri: quelli con apertura stagionale (o a ridotto ciclo produttivo) e quelli con apertura annuale (a ciclo produttivo continuo). La scelta strategica fra l’apertura stagionale o annuale, salvo specifiche caratteristiche ambientali della località in cui è dislocata l’impresa alberghiera, rappresenta una delle decisioni più importanti e oggetto di attenta valutazione per le conseguenze che potrà avere sui risvolti gestionali, organizzativi e, infine, reddituali. Le aziende a ciclo ridotto, infatti, incontrano talune problematiche relative non soltanto agli oneri derivanti dalle operazioni di chiusura ed apertura o al più rapido deperimento delle strutture, attrezzature ed arredi, ma anche di tipo concorrenziale e strategico. In effetti, le aziende ad attività continua risultano indubbiamente avvantaggiate nei fondamentali rapporti con gli operatori a monte e a valle. In base alla dimensione possiamo distinguere le piccole aziende alberghiere dotate di un unico stabilimento produttivo e caratterizzate da un numero di impiegati inferiore a 20 e con meno di 25 camere; le medie aziende alberghiere che si riferiscono ad una

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combinazione produttiva organizzata con un solo stabilimento ricettivo ma anche con più unità di piccole dimensioni. La forza lavoro conta tra i 20 ed i 100 addetti mentre l’offerta ricettiva oscilla tra le 25 e le 150 camere; le grandi aziende alberghiere, generalmente strutturate su più alberghi, occupano più di 100 dipendenti e possono contare su un’ospitalità potenziale superiore alle 150 camere. Altro aspetto estremamente variegato e complesso è il rapporto tra

proprietà e gestione. Si possono riscontrare quattro differenti modelli. Il primo è

caratterizzato dalla contemporanea presenza in capo ad un unico soggetto della proprietà della struttura alberghiera, della titolarità dell’impresa e della gestione dell’azienda alberghiera; una seconda modalità attuativa è caratterizzata dal fatto che proprietà della struttura e titolarità dell’impresa siano riconducibili ad un unico soggetto, mentre la gestione è affidata ad un soggetto esterno. Una terza possibilità è costituita dalla situazione caratterizzata da un imprenditore che gestisce l’attività, ma in una struttura non di sua proprietà. Infine è possibile riscontrare una situazione in cui le succitate tre posizioni restano disgiunte come spesso avviene nelle catene alberghiere. La qualità dei servizi è un altro elemento per le imprese alberghiere e può essere esaminato nella sua componente “strutturale” (caratteristiche dell’immobile, grado di manutenzione, dotazioni tecnologiche e comfort) e in quella “immateriale” connessa al vero e proprio servizio alberghiero. In effetti la valutazione del cliente in relazione al prodotto alberghiero si baserà molto sugli aspetti percettivi più che su un vero e proprio giudizio qualitativo; resta comunque di importanza prioritaria, per la struttura alberghiera, qualificare l’erogazione del servizio. La qualità dei servizi viene efficacemente esteriorizzata con fenomeni quali la suddivisione degli esercizi alberghieri in classi rappresentate da “stelle”.

La gestione alberghiera con la specifica caratteristica di contemporaneità dell’erogazione e della fruizione del servizio presenta alcune tipicità quali la rigidità produttiva. Oltre al fenomeno della rigidità, l’azienda alberghiera è caratterizzata da processi produttivi, propri dell’impresa di servizi, con una spiccata varietà e variabilità. La succitata caratteristica porta le imprese alberghiere a rispondere con due differenti ed antitetici comportamenti; il primo

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proprio della standardizzazione dei processi produttivi volti ad uniformare, codificare e rendere ripetitivi certi comportamenti al fine di ottenere un servizio il più omogeneo possibile nel tempo e nei confronti dei differenti clienti, mentre il secondo è proprio della personalizzazione e versatilità del servizio volto a soddisfare le specifiche esigenze del singolo cliente. Altro aspetto di notevole attrattiva dell’esercizio alberghiero è connesso all’immagine che lo stesso ha nei confronti della clientela esplicitata dalla reputazione, se trattasi di una singola impresa, o dal marchio se l’esercizio alberghiero è parte di una catena.