3. IL PALAZZETTO DELLO SPORT TRA TIPO EDILIZIO E TECNICA COSTRUTTIVA
3.2 Aspetti distributivi e requisiti necessari dell’impianto sportivo palestra
La palestra è indubbiamente l’impianto sportivo più diffuso nel territorio: molto spesso è legato alle scuole (un edificio scolastico di ogni livello deve contenere al suo interno due palestre o una divisibile in due per consentire la pratica contemporanea di due classi).
È fondamentale che le palestre realizzate nelle scuole, per dimensioni e per presenza di opportuni spazi da destinare a spogliatoi e locali di amministrazione, siano tali da soddisfare le esigenze separate dall’attività scolastica, ovvero che siano in grado di consentirne l’impiego anche a società sportive esterne. È quindi auspicabile che la palestra rimanga attiva durante l’intera giornata per permetterne una migliore gestione.
L’articolazione dello spazio interno di una palestra è caratterizzata da un luogo centrale, nel quale confluiscono la sala di attività e le eventuali gradinate per il pubblico, e da spazi di supporto comprendenti l’atrio, gli spogliatoi (per atleti e per istruttori), il pronto soccorso, l’ufficio amministrativo, i servizi per il pubblico, i locali per il deposito degli attrezzi e per gli impianti.
Questi spazi si inseriscono nello schema distributivo dell’impianto articolandosi in un’aggregazione che può essere:
Lineare, con gradinate per il pubblico distribuite sui lati lunghi della sala di attività e locali di supporto sottostanti, ad esclusione del locale impianti per il quale la normativa vieta la collocazione in prossimità delle unità ambientali in presenza di pubblico,
Centralizzata, con gradinate per il pubblico distribuite ad anello intorno alla sala di attività e locali di supporto come nel caso precedente,
A nuclei sovrapposti, quando l’impianto si sviluppa su più livelli, generalmente sala attività e servizi per atleti a piano terra e spazi per il pubblico ai piani superiori.
Lo svolgimento delle attività prescelte, nonché la partecipazione del pubblico, sono assicurati da un’organizzazione funzionale della palestra basata su cinque aree funzionali principali.
1. Area attività sportiva
comprende le unità ambientali dove si svolgono le attività sportive e quelle complementari previste (sala di attività e sala preatletismo, sala di dimensioni minori rispetto alla sala di attività e riservata al riscaldamento muscolare degli atleti).
2. Area dei servizi di supporto
comprende le unità ambientali dove si svolgono funzioni di supporto indispensabili per l’attività sportiva, quali quelle di ingresso controllato e uscita atleti, istruttori, pubblico e personale addetto (atrio, spogliatoi); di amministrazione (uffici); di deposito delle attrezzature necessarie sia per la pratica delle attività che per la manutenzione dell’impianto (locali deposito).
3. Area per il pubblico
comprende le unità ambientali che consentono la partecipazione del pubblico allo svolgimento delle attività (atrio, biglietteria, gradinate, servizi igienici).
4. Area degli impianti tecnici
comprende le unità ambientali destinate alla collocazione delle attrezzature e degli impianti tecnologici.
Le unità ambientali presenti dipendono dalle caratteristiche e dalla tipologia degli impianti previsti che comprendono gli impianti idrico-sanitari, di termoventilazione, di riscaldamento, di depurazione e le centrali elettriche e telefoniche.
5. Area dei servizi complementari
comprende le eventuali unità ambientali che, pur non essendo indispensabili per il corretto funzionamento dell’impianto, concorrono ad accrescere la qualità globale (servizi di ristoro, luoghi di incontro, sedi di società sportive).
L’area attività sportiva è costituita dalle unità ambientali della sala di attività e sala preatletismo. Oltre a consentire lo svolgimento delle attività prescelte, sportive e non, deve garantire l’accesso all’area servizi di supporto da parte degli atleti, allenatori, istruttori e giudici di gara; l’uscita verso l’area servizi di supporto e il rapporto di sola visibilità con l’area per il pubblico (Figura 31).
Sia la sala attività che quella per il preatletismo devono consentire lo svolgimento di attività complementari come attività culturali, attività ricreative, mostre, convegni e quindi le caratteristiche distributive, tecnologiche e di sicurezza della sala devono rispondere alle relative norme di sicurezza.
I requisiti di seguito elencato sono relativi ad entrambe le sale poiché l’attività che si svolge in essa è la medesima.
Requisiti relativi all’igiene.
Gli elementi costruttivi della sala devono possedere le seguenti caratteristiche:
o Limitata porosità delle pavimentazioni e dei rivestimenti contenuta al fine di consentire la corretta pulizia
o Inibizione dello stazionamento dell’acqua di lavaggio
Requisiti relativi alla pavimentazione.
Per procedere alla scelta della pavimentazione occorre conoscere il livello dell’attività sportiva che verrà praticata poiché la stessa è influenzata anche dalle dimensioni della sala di attività, dall’eventuale presenza del pubblico e dallo svolgimento di manifestazioni di vario genere.
Solitamente vengono impiegati il legno, i materiali resilienti e quelli cementizi. Il rivestimento superficiale di una sala di attività (manto) deve essere di facile manutenzione, igienico, resistente, esente da fonti di pericolo (derivanti da un’eccessiva abrasività o scivolosità del terreno) e deve possedere alcune caratteristiche funzionali che influenzano la corretta manifestazione della disciplina sportiva.
Tali caratteristiche si possono riassumere nei seguenti parametri. o Elasticità.
Caratteristica fondamentale in quanto conferisce la possibilità di attutire elasticamente le forze di impatto del corpo durante le azioni di gioco. Un valore ottimale costituisce la velocità dell’azione e diminuisce l’affaticamento muscolare. Vengono distinte inoltre due tipologie di elasticità: l’elasticità propria del materiale costituente la pavimentazione e l’elasticità della sottostruttura elastica che sostiene la pavimentazione. o Isteresi elastica.
Contemporaneamente al fenomeno dell’elasticità, si verifica un assorbimento di energia di impatto dovuto alle deformazioni della pavimentazione non perfettamente elastiche, imputabili ad attriti e alla viscosità dei materiali.
o Deformabilità.
Si definisce come l’abbassamento che subisce la pavimentazione sotto la spinta del piede. La deformazione non deve mai superare i valori di sicurezza per la salute dei giocatori.
o Attrito superficiale.
Il valore di questa caratteristica fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e la qualità del gioco, dipende dal materiale utilizzato per il manto, dalla sua tessitura, dalle caratteristiche delle calzature dei giocatori e da altre caratteristiche di manutenzione dell’impianto.
o Portanza.
Una volta appreso il valore di questo parametro è possibile verificare la resistenza della pavimentazione nel suo insieme e definire l’entità dei carichi fissi mobili che la pavimentazione può sostenere senza pericolo di deformarsi permanentemente, siano essi attrezzi sportivi, tribune telescopiche , macchine per la pulizia o impalcature.
La pavimentazione deve essere in grado di sopportare un carico statico di 5 KN applicato in una zona di prova di 70 mm2 senza rompersi, quelle che hanno una elasticità di area elevata devono poter sopportare carichi di esercizio rotolanti o mobili pari a 1 KN senza rompersi ne presentare alcuna deformazione permanente.
o Colore.
La pavimentazione deve essere opaca, non troppo scura e primariamente con un coefficiente di riflessione della luce pari a 0,2-0,4; il colore deve permettere di vedere chiaramente le linee che individuano le diverse aree di gioco (Tabella 3).
o Coibenza acustica.
La pavimentazione non deve essere fonte di vibrazioni eccessive prodotte dal correre, saltare o dal rimbalzo della palla (Tabella 4).
Requisiti relativi alla manutenzione.
I materiali impiegati devono conservare le loro proprietà per un periodo di almeno 15 anni, senza che sia necessaria una manutenzione costosa e frequente. In condizioni normali si deve cercare di rendere minima l’usura delle parti mobili e la presenza di agenti abrasivi come polveri.
Tabella 3: Coefficienti di riflessione(r) della luce (fonte: F. Leccese, Lezioni di Illuminotecnica e Acustica applicata)
Colore Minimo Massimo
Azzurro 0,3 0,55 Bianco 0,75 0,90 Giallo 0,45 0,75 Grigio 0,10 0,65 Marrone 0,10 0,25 Nero 0,03 0,05 Rosa 0,45 0,60 Rosso 0,10 0,30 Verde 0,12 0,75
Tabella 4 : Requisiti ambientali per l'unità ambientale sala di attività (fonte: G. Carrara, P. Angeletti, Gli impianti sportivi, guida alla programmazione e alla progettazione)
Comfort termico
Purezza dell’aria
Portata d’aria esterna immessa pari al più grande dei seguenti valori: 30 mc/h per persona in condizioni di massimo affollamento; 1,5 vol. amb/h
Velocità dell’aria ≤ 0,5 m/s Temperatura
invernale
14°C ÷ 22°C
Illuminazione Naturale Coefficiente medio illuminazione diurna 0,06 con tolleranza +0,02-0,005
Coefficiente medio di rinvio dell’energia raggiante di lunghezza d’onda 0,4 e 0,7 micron ≥ 0,5
Luminanza delle pareti compresa entro 30 cd/ m2 Artificiale Illuminamento medio variabile 300-1000 lux
Coefficiente di uniformità min 0,6 Luminanza < 4000 cd/m2
Temperatura di colore 3.500 ÷ 4.000 K Illuminazione di sicurezza 50 lux Indice di resa cromatica ≥ 80
Intorno acustico
Tempo di riverberazione 1,0 ÷ 0,2 sec
Livello sonoro prodotto dalle sorgenti esterne (escluse persone) ≤ 45 dB (A)
Livello sonoro prodotto dalle sorgenti interne (escluse persone) ≤ 45 dB (A)