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Aspetti presenti nelle esperienze amicali degli intervistati Percentuali di risposte relative alla modalità “molto presente”

D ECIDERE E PRENDERE PARTE ALLE DECISION

Grafico 2 Aspetti presenti nelle esperienze amicali degli intervistati Percentuali di risposte relative alla modalità “molto presente”

secondo il genere (numero casi validi massimo = 21.280; minimo = 21.120)

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Prima di analizzare questi dati va detto che la quota delle «non ri- sposte» è molto contenuta e variabile tra l’1% e il 2%; un buon indi- catore di risultato della batteria di domande che però, occorre aggiun- gere, in due suoi elementi ha racimolato due quote di «non so» non del tutto soddisfacenti, almeno per le attese dei ricercatori. Si tratta sempre di valori contenuti, ma sia alla proposta «mi emoziono» che a quella «mi metto alla prova» circa il 7% dei rispondenti ha scelto questa opzione. Un’indicazione per approfondire questi quesiti in suc- cessive indagini.

L’aspetto sul quale gli intervistati concentrano la maggiore atten- zione è il divertirsi: lo scelgono l’81% delle ragazze e il 78% dei ragaz- zi. Complessivamente lo segnala il 79%, al quale andrebbe aggiunto anche il 17% di quanti lo indicano come «abbastanza presente» nella vita amicale. Quindi, l’aspetto ludico è quello che più di altri caratte- rizza lo stare insieme, come anche il Cospes, con modalità differenti, aveva rilevato più di 20 anni fa. Il secondo aspetto è quello dell’ap- partenenza, del sentirsi parte del gruppo, e anche in questo caso sono veramente insignificanti le differenze tra le preferenze espresse dai due generi (68%; 66%). Il terzo aspetto invece fa riferimento alla libertà di parola, di dire quel che si pensa, di essere quello che veramente si è senza tema di essere giudicati in modo frettoloso; in questo caso più che le differenze tra generi risultano evidenti le differenze di coorte, nel senso che per gli studenti della prima classe, la percentuale di quanti si sentono liberi nel gruppo è del 47% mentre è ben del 70% tra gli studenti della terza coorte. Una differenza di rilievo qui difficil- mente interpretabile con le informazioni raccolte e che, vista la sua sostanziale indifferenza al genere, rivela una criticità che meriterebbe qualche approfondimento.

La metà esatta dei ragazzi e il 56% delle ragazze evidenziano che lo spazio amicale è uno spazio sicuro, uno spazio dove divertirsi, sentirsi parte e liberi di esprimersi. Uno spazio in buona parte dove partecipa- re anche alle decisioni del gruppo, leggermente valido più per le ra- gazze che per i ragazzi. Ma, occorre aggiungere, su questo aspetto si co- agula anche una parte non insignificante di critici, visto che almeno un ragazzo su otto (13% per la precisione) afferma di subire le decisio- ni più che partecipare alla loro determinazione.

La fisicità e la corporeità che in parte richiamano le affermazioni del “dimostrare le proprie capacità” e il “mettersi alla prova” proposte agli intervistati hanno uno spazio limitato in queste relazioni e sono, come vedremo in seguito, elementi importanti e costitutivi di altri luoghi della vita quotidiana. Non che non esistano; se considerassimo anche quanti hanno scelto una o l’altra delle opzioni di risposta posi- tive («molto» oppure «abbastanza») si raggiungerebbe per la prima voce la quota del 75% e per la seconda quella del 57%. Livelli non

certo insignificanti, ma non tra quelli che gli intervistati scelgono co- me maggiormente caratterizzanti la loro esperienza. Così lo spazio amicale non è soprattutto lo spazio in cui ci si mette in mostra, ci si esibisce. Soprattutto per le ragazze che per i ragazzi.

In queste risposte la differenza più evidente tra i generi è lo spazio riservato nel gruppo alle emozioni che, come si premetteva, riceve più di altri un marcato sventagliamento sulle diverse opzioni di risposta disponibili e quindi un peso minore nel definire le dimensioni impor- tanti dell’amicizia. Qui sono le ragazze (25%) a sottolinearne la pre- senza più che i ragazzi (10%); considerando anche le opzioni “negati- ve” si ha che per ben metà dei ragazzi (51%) questo termine non è proprio utile a descrivere l’esperienza amicale, mentre questa avversità scende al 29% tra le ragazze.

Come già evidenziato, gli intervistati tendono nella maggior parte dei casi a rispondere in modo positivo alle sollecitazioni inserite nella batteria sull’amicizia. Si è voluto verificare se questa tendenza risentis- se di alcune influenze sociali e culturali, se in altre parole esistono del- le caratteristiche sociali, culturali e ambientali che risultano in stretta relazione con gli orientamenti espressi. Per rispondere a questa doman- da si è dapprima costruito un indicatore che raccogliesse in forma sin- tetica la tendenza a rispondere in modo positivo o negativo ai quesiti della batteria. In particolare, si sono presi in considerazione quanti ri- spondono sempre positivamente a tutti i quesiti posti (30%), quanti ri- spondono solo negativamente a un quesito (31%), quanti a due quesiti (22%) e, per ultimo, quanti a tre o più quesiti (17%). Successivamente si è testato un modello di regressione lineare multipla con l’obiettivo di verificare quali, tra 16 variabili indipendenti (regressori), fossero quelle più sensibili ad accompagnare o a contrastare il livello di “otti- mismo” espresso dagli intervistati e quanto fosse per ciascuno la stima dell’impatto sulla variabile da “spiegare”. Le variabili assunte come possibili fattori d’influenza sono di carattere: ambientale, come l’area geografica e l’ampiezza demografica della città di residenza; socioana- grafico, come l’appartenenza di coorte e quella di genere; familiare, co- me l’appartenenza di classe sociale, il capitale culturale dei genitori e la cittadinanza (italiana o straniera); soggettivo, come l’ampiezza e la composizione del proprio gruppo di amici, la frequenza degli incontri.

I risultati di questa particolare analisi sono prospettati nel grafico 3 (per gli aspetti tecnici si veda l’Appendice 1, par. 1.i), in cui sono ri- portate le variabili che presentano un’influenza significativa “netta”, cioè indipendente da altre influenze, sul livello di soddisfazione delle relazioni amicali. Va subito però fatto osservare che il modello, pur avendo significatività statistica, copre solo una parte ridotta della va- riabilità delle diverse influenze (6%) e quindi va considerato esplica- tivo solo in termini parziali.

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Come si può notare i caratteri che si associano alla soddisfazione si riferiscono, in ordine di peso: all’appartenenza di coorte (la soddisfa- zione aumenta passando dagli 11enni ai 15enni), al genere (più soddi- sfatte le ragazze che i ragazzi), alla durata della scolarizzazione dei ge- nitori, al carattere misto del gruppo dal punto di vista del genere, dal- la sua ampiezza e varietà rispetto ai compagni di scuole, all’essere nato in Italia. Più insoddisfatti invece risultano gli intervistati residenti nelle regioni centro-meridionali del Paese, ma come avvertito i pesi delle influenze sono contenuti e quindi queste variazioni devono esse- re assunte con una certa cautela.

Come le reti amicali, il prender parte a un’associazione o a un grup- po organizzato costituisce un ambito dell’esperienza soggettiva in cui si sperimentano interazioni e relazioni che segnano la costruzione e la for- mazione del proprio sé e della propria identità. Questo ambito di rela- zione è particolare in quanto si discosta da quello familiare, votato alla dimensione privata dell’esperienza, ma anche da quello amicale, in par- te contiguo alla dimensione privata e in parte vicino a quella pubblica che caratterizza senz’altro la partecipazione associativa finalizzata al per- seguimento di obiettivi pubblici. Per questo motivo, diversi studiosi hanno sempre visto il prender parte all’associazionismo volontario co- me un ponte tra l’esperienza privata e quella pubblica dei soggetti.

Partecipare a un gruppo o a un’associazione che organizza attività e a cui si partecipa in forma attiva, costituisce quella che a suo tempo il 2. Il prender parte

all’associazionismo formale

Grafico 3. La formazione del livello di soddisfazione verso i rapporti amicali.

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