• Non ci sono risultati.

Chi ha scelto lo sport organizzato praticato secondo la coorte scolastica (valori percentuali)

D ECIDERE E PRENDERE PARTE ALLE DECISION

Tavola 1 Chi ha scelto lo sport organizzato praticato secondo la coorte scolastica (valori percentuali)

Coorte 11enni Coorte 13enni Coorte 15enni Totale

Io 63 78 86 75

Io insieme ai miei genitori 34 20 12 23 I miei genitori e altri 3 2 2 2

Totale 100 100 100 100

(n. casi validi) (4.184) (3.875) (3.264) (11.321)

3. Quanto si conta?

1In base a precedenti esperienze di ricerca si era strutturata la batteria di quesiti in modo

da verificare l’esistenza di tre dimensioni latenti che invece l’analisi fattoriale applicata a questi dati non ha confermato. La fattoriale (estrazione minimi quadrati non pondera- ti; rotazione: oblimin diretto conδ=0) propone in modo statisticamente significativo la presenza di solo due fattori: il primo abbastanza eterogeneo e “generico” che spazia dal quesito del divertimento a quello dell’appartenenza e dello sviluppo delle relazioni; il se- condo invece più netto, centrato sull’esperienza individuale del riconoscimento delle proprie capacità. La genericità del primo fattore non ha consigliato lo sviluppo dei primi risultati ottenuti in questa particolare analisi.

77

I dati distribuiti nella tavola 1 mostrano, pur all’interno di scelte riconducibili in gran parte sempre ai ragazzi e alle ragazze stesse (tre su quattro intervistati affermano di averlo deciso personalmente), una si- gnificativa relazione tra il crescere della coorte scolastica e l’autono- mia di scelta. Mentre nella prima coorte la quota parte dell’autonomia è del 63%, nella seconda coorte questa aumenta al 78% e infine nella terza all’86%. Forse la deduzione è troppo semplice, ma con ogni pro- babilità una parte del relativo abbassamento del livello di pratica sportiva organizzata tra gli studenti della prima classe delle superiori è dovuta anche a un aumento delle esigenze di personalizzazione della scelta. Si partecipa cioè solo per passione, per decisione propria e non per le intenzionalità educative dei genitori con i quali in precedenza si cogestivano o si contrattavano maggiormente queste scelte.

I dati presentati in precedenza mostravano una differenza sensibile tra quanti dicono di avere e sentire uno spirito di appartenenza alla squadra oppure alla società sportiva in cui gareggiano (“molto” = 67%) e il sentirsi coinvolti o il partecipare alle decisioni che vengono prese dalla società (40%) o dall’allenatore in merito alle regole e al- l’organizzazione dello sport praticato (32%). Intendiamoci, se si do- vesse prendere in considerazione anche l’opzione di risposta “abba- stanza”, i diversi livelli di coinvolgimento dichiarati balzerebbero su- bito in alto (rispettivamente al 77% e al 78%), ma la differenza tra le due dimensioni del “sentire” degli intervistati rimane evidente. In ge- nerale esiste quindi una quota di poco superiore al 20% che pensa di contar poco o nulla nel contesto organizzato in cui fa attività sportiva. Sia tra i ragazzi che tra le ragazze, sia tra le diverse coorti scolastiche.

Per esplorare gli aspetti sui quali si concentrano maggiormente le dimensioni di questa partecipazione o esclusione si sono proposti agli intervistati dei momenti tipici in cui la condivisione o meno delle scelte risulta cruciale, almeno dal punto di vista dei ricercatori: le mo- dalità di organizzazione degli allenamenti, le regole di comportamen- to, le strategie di gioco, la riflessione sui possibili conflitti interni o sui malintesi, la discussione delle prestazioni in gara. Una prima evidenza empirica balza subito agli occhi: la notevole differenza tra gli esiti asso- ciati a un bilancio complessivo del livello di coinvolgimento e quelli le- gati strettamente a singoli aspetti dell’esperienza. Nel caso della valuta- zione complessiva, come si è detto, prevale un giudizio nettamente posi- tivo (intorno all’80%); in quella mirata, invece, i giudizi si fanno ovvia- mente più articolati ma anche più critici.

Considerando le questioni poco dibattute negli spogliatoi e sui campi da gioco si può notare (grafico 3) come esista una tendenza a considerare l’organizzazione degli allenamenti, il bilanciamento tra tempi per la tecnica e il gioco, le pause e le accelerazioni, un’esclusivi- tà adulta. Ciò indipendentemente dall’età sociale e anche dal genere.

78

A metà strada si posizionano invece le discussioni sulle regole di comportamento (in particolare la puntualità, l’ordine, parlare…) così come il confronto su come preparare le partite o le gare agonistiche, le strategie da adottare. In quest’ultimo caso, ma ancor più su questio- ni in cui entrano in gioco le relazioni e le riflessioni sulle proprie esperienze di vita e di gioco all’interno dello spazio di vita vissuto in comune nel segno dello sport, il livello di condivisione risente in par- te delle diverse appartenenze di coorte scolastica: al crescere dell’età sociale crescono anche i livelli di condivisione relazionale come la discussione con l’allenatore sul clima sociale interno, sulle cose che vanno e che non vanno oppure sui risultati, sulle ragioni di una scon- fitta o su prestazioni ritenute inadeguate. In altre parole, più cresce l’età caratterizzante delle coorti scolastiche, maggiore è l’apertura al confronto interno, non tanto sulle regole tecniche e comportamenta- li, quanto sugli aspetti relazionali.

Un effetto forse dei diffusi pregiudizi adulti sulle limitate capacità cognitive dei ragazzi più piccoli oppure un atteggiamento più esigente di quelli più grandi che, come visto, scelgono in modo più autonomo lo sport da praticare? Non è qui possibile dirlo, altre informazioni sa- rebbero necessarie per sostenere l’una o l’altra delle argomentazioni, anche se si propende a pensare che queste soglie di condivisione ed esclusione dalle decisioni siano imputabili in gran parte proprio alle cesure culturali adulte presenti nel mondo sportivo, visto che, almeno negli aspetti relazionali, l’apertura aumenta proprio in senso progressi- vo all’aumentare della scolarizzazione degli sportivi.

71 51 53 49 42 70 54 50 41 32 65 51 43 35 28 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Organizzazione allenamenti Regole comportamento Strategie Discutere problemi Discutere risultati Coorte 11enni Coorte 13enni Coorte 15enni

Grafico 3 - Livelli di esclusione dalle decisioni riguardanti le regole

Documenti correlati