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Distribuzione degli intervistati secondo i soggetti a cui spetta il compito di far rispettare i diritti (risposte multiple,

D ECIDERE E PRENDERE PARTE ALLE DECISION

Grafico 7 Distribuzione degli intervistati secondo i soggetti a cui spetta il compito di far rispettare i diritti (risposte multiple,

temente nei casi in cui questi non sono esercitati in modo adeguato dai familiari.

Infine il diritto alla partecipazione. In questo caso – in parte anche per la formulazione della domanda posta nel questionario – i soggetti a cui si attribuiscono le maggiori responsabilità nel far rispettare i diritti all’ascolto, all’informazione e alla partecipazione sono in primo luogo, come detto, i genitori, in secondo luogo gli insegnanti. Va notato che questo è il gruppo di diritti in cui appare più alto il valore dato alla capa- cità di esercitare in proprio la responsabilità della loro attuazione (18%). Una capacità quest’ultima che, vista nell’insieme delle risposte, sembra confermare la sensazione che gli intervistati si percepiscano, comprensibilmente, come soggetti deboli (Bosisio, Ronfani, 2003, p. 101). La possibilità di agire in prima persona per garantire i propri diritti si rileva poco influenzabile dalla struttura delle variabili indipendenti utilizzata in precedenza nell’analisi del livello di insoddisfazione e questo può rappresentare, se sostenuto da altre evidenze empiriche, un dato in- teressante soprattutto in riferimento al genere, ma anche al livello di ca- pitale culturale ereditato dalla famiglia. L’ipotesi su cui ci eravamo mos- si, sostenuti da altre ricerche sull’argomento (De Piccoli, Favretto, Zal- tron, 2001), era che le ragazze attribuissero più responsabilità di tutela ad altri soggetti che a loro stesse. In effetti, se non nella domanda sulle responsabilità nel contrasto al maltrattamento, orientato come noto principalmente proprio verso le bambine e le ragazze, l’appartenenza di genere non appare affatto influente nel configurare una maggiore o mi- nore fiducia, rispetto ai coetanei maschi, nelle proprie capacità di auto- tutela.

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1. Gli aspetti più rilevanti e quanto si conta negli ambiti della quotidia- nità; 2. «Penso che andrò a leggermi la convenzione»; 3. L’omogeneizza- zione e la differenziazione: di genere e di coorte

Negli otto capitoli precedenti si sono analizzate le rappresentazioni di senso e di significato che gli intervistati attribuiscono ai diversi am- biti della loro vita quotidiana: famiglia, gruppi di amici, classe scola- stica, pratica sportiva, associazionismo, con un’attenzione particolare agli esiti delle negoziazioni che le ragazze e i ragazzi svolgono quotidia- namente con gli adulti che li circondano e con cui vivono. Si è potu- to vedere all’interno di ogni ambito quali sono le dimensioni che as- sumono più o meno peso nelle esperienze degli intervistati e si sono indagate, per quanto possibile, le relazioni tra le diverse accentuazioni proposte dagli intervistati e alcuni caratteri generali della loro condi- zione di soggetti e della loro famiglia all’interno della società.

Quanto le rappresentazioni emerse si intrecciano, si sovrappongo- no e si differenziano tra loro nel peso attribuito ora a un ambito ora all’altro? Proprio per rendere possibile questa analisi, in sede di pro- gettazione del questionario si erano predisposte due batterie di do- mande che, pur con alcune variazioni necessarie a contestualizzare i quesiti, si ripetevano in tutti gli ambiti di esperienza esplorati.

La ripresa delle questioni fin qui emerse vuole partire proprio dalle dimensioni descrittive delle diverse esperienze. La tavola 1 riporta al ri- guardo gli aspetti che gli intervistati hanno indirettamente segnalato come più rilevanti; per questo si sono considerati, analogamente a quanto già fatto in precedenza, i valori percentuali più elevati raccolti dall’opzione «molto importante» presente nella sequenza di risposte ai singoli quesiti proposti nel questionario. La soglia utilizzata per conside- rare rilevante un aspetto è stata fissata al 51%, si sono cioè ritenuti rile- vanti tutti gli aspetti in cui sulla modalità «molto» si è concentrata una quota superiore al 50% delle risposte. Contemporaneamente, si sono al- tresì considerati solo gli aspetti presenti in tutti gli ambiti osservati.

Come si può notare, gli aspetti che toccano in modo trasversale e significativo tutti o quasi tutti i cinque ambiti della quotidianità sono due: il sentirsi parte e il divertirsi. In particolare, la descrizione dell’e- sperienza familiare è pressoché centrata sul primo aspetto (83%), raf- forzato tra l’altro anche dall’elevato valore acquisito da quello relativo al sentirsi al sicuro (77%). 1. Gli aspetti più rilevanti e quanto si conta negli ambiti della quotidianità

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A questa àncora si agganciano e ruotano intorno anche gli altri ambiti, soprattutto quello amicale, ma anche quello segnato dalla pra- tica sportiva verso cui gli intervistati mostrano significative tensioni all’appartenenza. Come detto, il senso di sicurezza, come pure la possi- bilità di dire la propria, di parlare liberamente “trovano casa” in fami- glia e nel gruppo di amici. Due ambiti della quotidianità che, come si era ipotizzato in precedenza, tendono quindi a funzionare non in for- me tra loro alternative e conflittuali, almeno per quanto riguarda le rappresentazioni dell’appartenenza, della sicurezza e della libertà di parola che vogliono fornire le ragazze e i ragazzi intervistati. Altre ri- cerche hanno dimostrato come questi due ambiti siano in effetti tra loro congiunti e allo stesso tempo tra loro separati, soprattutto nella fase dell’adolescenza. Nel senso che, se sia genitori sia figli concorda- no nell’assegnare alla famiglia uno spazio segnato da valutazioni posi- tive riguardo al clima e alle attività di negoziazione, di contro oscuro e “cieco” è per i genitori lo spazio relazionale che i figli hanno con i lo- ro amici e pari, una sorta di area privata fatta di relazioni, emozioni, conflitti, delusioni e affetti che gli adolescenti tendono a tenere lon- tano dal confronto con i genitori (Speltini, Molinari, 2005).

Il divertirsi invece è principalmente un aspetto che si ritrova in tutti gli ambiti extrafamiliari e poco in famiglia. Soprattutto quando si pratica sport (83%), si è tra gli amici (79%), nei gruppi associativi (65%), ma anche un po’ in classe e a scuola (51%). Quest’ultimo am- bito fa fatica a conquistarsi una specificità e una rilevanza, a dimostra- zione del carattere fortemente prescrittivo che lo connota.

In ultimo, rimane da segnalare come l’aspetto del dimostrare le proprie capacità sia rilevante per gli intervistati solo nella pratica sportiva, anche se il quesito non specificava affatto che per capacità si volevano intendere solo quelle fisiche e della corporeità.

Quanto questi sentimenti sono sensibili al processo di crescita e di arricchimento delle esperienze o semplicemente all’appartenenza di

Tavola 1 - Le principali dimensioni descrittive delle esperienze vissute

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