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Attivare politiche di prevenzione del disagio minorile e giovanile e di intervento a favore di minori e giovani in situazione di disagio.

Attività A: prevenzione del disagio minorile e giovanile Quadro di riferimento.

Le risorse dei servizi pubblici, quelle del terzo settore e quelle della famiglia dovranno contribuire alla creazione di un sistema di interventi a rete volta a migliorare la condizione di vita dei minori e dei giovani, con particolare attenzione alle azioni di informazione e prevenzione dei cosiddetti rischi di devianza.

Descrizione delle azioni.

Al fine di dare attuazione all’obiettivo è pertanto necessario procedere alle seguenti azioni:

1. avviare un sistema permanente di circolazione delle informazioni relativamente alle conseguenze sanitarie, sociali e legali relative a comportamenti devianti;

2. realizzare in collaborazione con le Forze dell'Ordine, l’Azienda USL, le Istituzioni Scolastiche, il privato sociale, campagne stampa, conferenze pubbliche e interne alle scuole sui rischi connessi a comportamenti devianti e alle nuove dipendenze;

3. implementare la promozione di specifiche azioni di sensibilizzazione nei punti di incontro privilegiati dai minori e dai giovani (discoteche, pub, centri giovani, oratori, ecc.).

Attività B: realizzazione di interventi in favore di giovani ultradiciottenni in situazione di disagio.

Quadro di riferimento.

In Valle d’Aosta sono presenti servizi in favore di minori e delle loro famiglie diversificati in relazione alla tipologia dei bisogni che emergono.

Questi servizi prevedono, infatti, l’erogazione di interventi economici, assistenziali, educativi, di sostegno alla genitorialità o di tipo semi-residenziale e residenziale. Oltre alla presa in carico integrata delle situazioni di minori da parte delle équipe socio-sanitarie territoriali sono attivi specifici servizi quali il servizio di Assistenza domiciliare educativa, il servizio di Affidamento familiare o di Accoglienza volontaria istituito con deliberazione della Giunta regionale n. 2040 del 27 giugno 2005, in seguito all’esito positivo del Progetto Affido attivato negli anni 2002/2004 ai sensi della Legge n. 285/1997, e due comunità regionali per minori a carattere residenziale.

In particolare, l’esperienza maturata all’interno della comunità regionale per adolescenti, che accoglie minori in età compresa tra i 13 e i 18 anni, evidenzia da tempo la necessità di offrire una concreta risposta agli ospiti neomaggiorenni che

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presentano ancora importanti bisogni di accompagnamento all’età adulta e per i quali non è stato ancora possibile costruire e realizzare un ambito di vita indipendente e di gestione autonoma.

Tale esigenza riguarda sia i giovani residenti in Valle d’Aosta inseriti in struttura, sia quelli collocati in affidamento familiare e per i quali non è possibile o opportuno il rientro nella famiglia di origine.

La realizzazione di interventi rivolti alla fascia di età 18-21 anni assume un significato fortemente preventivo rispetto al rischio di devianza e emarginazione sociale, rischio particolarmente elevato considerata la tipologia dell’utenza.

Gli interventi, sulla base di progetti individuali costruiti in collaborazione con l’équipe socio sanitaria di riferimento, sono caratterizzati dalle seguenti attività di sostegno volte a:

- rafforzare o individuare le potenzialità personali;

- sollecitare la responsabilizzazione e l’interiorizzazione delle regole; - supportare la sfera affettiva e sessuale;

- potenziare le capacità di una corretta gestione delle risorse economiche;

- favorire la ricerca del lavoro e potenziare gli strumenti utili a mantenerlo nel tempo;

- completare l’iter scolastico;

- sostenere le capacità di rapportarsi in modo adulto nelle relazioni di convivenza.

Descrizione delle azioni.

Al fine di dare attuazione all’obiettivo è pertanto necessario procedere alle seguenti azioni:

1. prevedere nuove forme di sostegno, anche economico, in favore delle famiglie affidatarie disponibili a proseguire l’accoglienza dell’affidato divenuto maggiorenne;

2. attivare una struttura residenziale temporanea (comunità di transizione per ultradiciottenni) che accolga soggetti in età compresa tra i 18 e i 21 anni, in carico ai servizi socio sanitari territoriali o inseriti nella comunità regionale per adolescenti che non possano rientrare o restare nella famiglia di origine o affidataria e che presentino la necessità di essere accompagnati e sostenuti nel raggiungimento di un sufficiente livello di autonomia personale al fine di consentirne l’inserimento nella vita sociale;

3. definire le caratteristiche della gestione e degli obiettivi educativi della struttura.

Attività C: realizzazione di uno spazio suppletivo di emergenza alle comunità regionali per minori, idoneo ad accogliere minori stranieri non accompagnati. Quadro di riferimento.

In Valle d’Aosta sono presenti due comunità regionali per minori, finalizzate all’inserimento di soggetti in stato di abbandono o che non possono temporaneamente

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permanere presso il nucleo familiare di origine, che prevedono n. 8 posti residenziali ciascuna.

Periodicamente, gli organi giudiziari e le forze dell’ordine segnalano la presenza sul territorio regionale di minori stranieri non accompagnati che, in base alla normativa vigente, devono essere accolti e tutelati in attesa dell’individuazione della famiglia di origine.

Nel caso in cui le comunità regionali per minori, al momento della segnalazione, non abbiano posti disponibili, gli uffici competenti devono individuare tempestivamente una idonea collocazione per la quale, attualmente, non sono presenti risorse dedicate in merito.

E’ necessario, quindi, prevedere la realizzazione di uno spazio suppletivo di emergenza alle comunità regionali per minori, idoneo ad accogliere minori stranieri non accompagnati, in cui vengano svolte le attività di seguito elencate:

- accoglienza e conoscenza;

- contatto e collaborazione con gli organi giudiziari o con le forze dell’ordine segnalanti;

- collegamento con la struttura di riferimento; - vigilanza e accudimento;

- progettazione individuale correlata al periodo di permanenza; - sostegno scolastico e formativo.

Descrizione delle azioni.

Al fine di dare attuazione all’obiettivo è pertanto necessario procedere alle seguenti azioni:

1. individuare adeguati spazi, preferibilmente nella Città di Aosta, per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati;

2. definire le caratteristiche della gestione e gli obiettivi del servizio, anche in collaborazione con le strutture competenti in materia di istruzione e le agenzie formative;

3. prevedere una presa in carico del minore in collegamento con le due comunità regionali interessate, in base all’età del minore segnalato.

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Obiettivo n. 23.

Sviluppare gli interventi tesi a contrastare le situazioni di bisogno

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