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Sviluppare la solidarietà e la responsabilità sociale secondo il principio della sussidiarietà verticale ed orizzontale.

Attività A: promozione di un coordinamento regionale per le politiche giovanili. Quadro di riferimento.

In termini di esperienze attive relative alle situazioni giovanili, oltre ai Centri di aggregazione giovanile della Valle d’Aosta (presenti nella Città di Aosta, nella Comunità montana “Grand Paradis” e nei Comuni di Hône e Pont-Saint-Martin) la cui titolarità è delle Comunità montane o dei Comuni, di regola tramite gestione indiretta (privato sociale) ed al consultorio adolescenti “Il Pangolo”, occorre segnalare la presenza del servizio “Informagiovani” del Comune di Aosta, la cui azione ha valenza regionale, e del G.A.I. – Circuito Nazionale Giovani Artisti Italiani. Si affiancano esperienze dell’area cattolica (Coordinamento oratori valdostani, Scout, Azione cattolica italiana, Movimento comunione e liberazione) ed associative spesso collegate all’attività sportiva. A livello di organismi di rappresentanza dei giovani, esistono il Forum dei giovani del Comune di Aosta e la Consulta degli studenti.

Sono attualmente in corso di perfezionamento le procedure finalizzate all’approvazione di uno specifico disegno di legge regionale recante interventi per la valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta dagli oratori e da enti che svolgono attività similari.

In questo quadro eterogeneo, risulta necessario sviluppare forme di orientamento e di linee guida che permettano di coordinare l’esistente e, allo stesso tempo, promuovere nuove iniziative, con particolare attenzione alle aree che presentano attualmente minori disponibilità di risorse.

Grazie anche ad azioni realizzate nell’ambito dell’attuazione della Legge n. 285/1997, alla partecipazione a progetti europei volti a favorire la messa in atto di azioni in tema di politiche giovanili e di partecipazione attiva dei giovani ed alla realizzazione di convegni, è stato possibile riscontrare la disponibilità da parte della comunità locale ad attivare percorsi che abbiano come obiettivo la strutturazione di un punto di coordinamento regionale.

Con deliberazione della Giunta regionale del 3 novembre 2005, n. 3638, è stato costituito un gruppo regionale di lavoro sulle politiche giovanili, le cui attività saranno propedeutiche all’attuazione dell’obiettivo ed alla realizzazione delle azioni sotto elencate e ad esso correlate.

Descrizione delle azioni.

Al fine di dare attuazione all’obiettivo è pertanto necessario procedere alle seguenti azioni:

1. attivare un confronto con i soggetti pubblici e del privato sociale, nonché con i giovani, per condividere l’analisi delle esperienze attualmente esistenti in Valle

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d’Aosta e sollecitare il protagonismo e la responsabilità sociale dei giovani stessi in progetti che li vedano chiamati ad agire;

2. definire gli orientamenti regionali per la realizzazione di interventi nell’area giovanile, anche tenendo conto dell’esperienza europea e di altre regioni italiane;

3. costituire un coordinamento regionale che possa fungere da organismo di promozione, sviluppo e monitoraggio delle politiche giovanili in Valle d’Aosta.

Attività B: sostegno alla famiglia come risorsa di coesione e solidarietà sociale. Quadro di riferimento.

La legge regionale 27 maggio 1998, n. 44 sottolinea il valore della famiglia come risorsa da valorizzare e sostenere in quanto soggetto che riesce a rispondere a bisogni propri e a bisogni sociali e collettivi.

Da qui la necessità di intendere la famiglia non tanto e non solo come fruitrice di servizi e portatrice di bisogni ma soprattutto come risorsa da promuovere, sostenendone i processi di crescita, prevenendo al suo interno disagi e difficoltà, rafforzandone le competenze per renderla sempre più autonoma.

I primi passi in tal senso si sono concretizzati:

- nel lavoro di preparazione alla seconda Conferenza regionale sulla famiglia tenutasi nel 2004, che ha visto una fase preliminare di lavoro di diversi gruppi rappresentanti le realtà associative familiari presenti in Valle d’Aosta;

- nell’applicazione dell’art. 20 della citata legge regionale 27 maggio 1998, n. 44 che prevede finanziamenti per la realizzazione di progetti sperimentali, formulati e gestiti direttamente da parte di famiglie organizzate anche in forma cooperativa ed associazionistica;

- nell’avvio della sperimentazione ad Aosta del Centro per le Famiglie “Il Cortile”, finanziato dai fondi della L. 285/1997, quale luogo di accoglienza e di incontro per le famiglie e che vuole permettere a queste ultime, in collaborazione con altri soggetti pubblici e del Terzo settore, di confrontarsi su problemi comuni e sostenersi per la loro risoluzione.

Proprio le istanze emerse soprattutto in fase di Conferenza regionale sulla famiglia, ma anche dalle famiglie che hanno già realizzato esperienze di auto- organizzazione, hanno evidenziato l’esigenza di attivare un Gruppo permanente di confronto per costruire a livello regionale un nuovo protagonismo delle famiglie.

Una delle prime azioni che il Gruppo dovrà intraprendere è la maggior promozione e informazione rispetto alle opportunità offerte dall’art. 20 della l.r. n. 44/98, oltre a ripensare ai suoi contenuti per renderlo, in base anche alle esperienze già realizzate, più rispondente alle potenzialità che le famiglie valdostane possiedono o possono sviluppare.

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Descrizione delle azioni.

Al fine di dare attuazione all’obiettivo è pertanto necessario procedere alle seguenti azioni:

1. accompagnare l’attività del Gruppo regionale sulla famiglia, istituito con deliberazione della Giunta regionale del 17 settembre 2005, n 2989, quale opportunità di incontro stabile tra rappresentanti istituzionali, del terzo settore e delle famiglie;

2. accompagnare l’applicazione dell’articolo 20 della legge regionale 27 maggio 1998, n. 44 che prevede finanziamenti per la realizzazione di progetti sperimentali, formulati e gestiti direttamente da parte di famiglie organizzate anche in forma cooperativa ed associazionistica;

3. preparare la terza Conferenza regionale sulla famiglia.

Attività C: Sostegno, in ambito regionale, nazionale ed internazionale del volontariato sociale.

Quadro di riferimento.

In un periodo di contenimento della spesa pubblica riveste, senza dubbio, un ruolo importante il volontariato che rappresenta, nell’ambito socio-sanitario, un valido strumento per il mantenimento di un livello di assistenza adeguato alle esigenze della popolazione.

La Regione ha sempre considerato il volontariato quale supporto importante alle politiche socio-sanitarie e in tal senso si è investito negli anni aiutandolo a crescere, sia in termini di dimensioni che di qualità, tanto da divenire strumento indispensabile nell’ambito della programmazione socio-sanitaria. Infatti, prima con la legge regionale 6 dicembre 1993, n.83 e, recentemente, con la legge regionale 22 luglio 2005, n. 16 la Regione ha voluto riconoscere il valore del volontariato e dell’associazionismo di promozione sociale come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo promuovendone il consolidamento e lo sviluppo e disciplinandone i rapporti con le istituzioni pubbliche.

In ambito locale si è assistito al forte supporto del volontariato nel settore sanitario e sociale; si citano ad esempio:

- il sostegno alle attività trasfusionali da parte dei donatori volontari del sangue; - il coinvolgimento dei volontari del soccorso nell’attività di trasporto e soccorso

sanitario;

- le azioni dei volontari per il contrasto della povertà e a favore dei soggetti senza fissa dimora, mediante specifici progetti.

Inoltre la Regione ha voluto estendere la solidarietà del volontariato anche a livello nazionale attraverso la partecipazione, in considerazione dell’esiguo bacino di utenza valdostana, al Centro regionale trapianti della Regione Piemonte, a cui la Valle d’Aosta si rivolge prevalentemente per l’effettuazione di trapianti di organi e tessuti. In tale ambito la solidarietà e la partecipazione del volontariato valdostano si distinguono per la rilevante attività svolta dalle associazioni locali finalizzata alla promozione della donazione, ma soprattutto alla donazione degli organi da parte di cittadini valdostani.

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Infine la Regione ha saputo recentemente guardare anche oltre i confini nazionali per affrontare in tema di volontariato progetti di più ampio respiro che hanno coinvolto realtà marginali dell’Africa, e più precisamente il Madagascar, mediante una collaborazione pubblico-volontariato che ha consentito, attraverso la costruzione di un ospedale e l’invio sistematico di operatori sanitari, di garantire il diritto di assistenza e l’equità di accesso alle cure nei confronti di una popolazione svantaggiata.

Descrizione delle azioni.

Al fine di dare attuazione all’obiettivo è pertanto necessario procedere alle seguenti azioni:

1. rafforzare la collaborazione con le forze del volontariato nella realizzazione di iniziative di promozione e prevenzione della salute con particolare riferimento agli screening oncologici;

2. coinvolgere il volontariato nella sensibilizzazione alle iniziative di prevenzione nonché nella conoscenza e analisi dei bisogni sociali, specie dei più deprivati; 3. consolidare l’esperienza nell’ambito del progetto “Madagascar. Aiutare ospedali

africani” promuovendo la partecipazione all’iniziativa da parte degli operatori sanitari;

4. proseguire nel sostegno delle iniziative tese a contrastare le situazioni di povertà ed esclusione sociale.

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Obiettivo n. 22.

Attivare politiche di prevenzione del disagio minorile e giovanile e di

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