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Promuovere una nuova organizzazione delle sedi ospedaliere secondo criteri di eccellenza.

Attività: sviluppo dell’organizzazione ospedaliera secondo logiche orientate ai processi e ai differenti gradi di intensità di cura.

Quadro di riferimento.

Il presente piano oltre ad avviare un processo di sviluppo del livello territoriale, prevede, come obiettivo prioritario e centrale, l’unificazione delle attività per acuzie presso un unico presidio. L’insieme degli interventi di edilizia sanitaria costituisce il presupposto per lo sviluppo dell’attività ospedaliera secondo una logica che preveda l’erogazione da parte dell’ospedale delle prestazioni a maggior complessità, rilevanza e di eccellenza ponendosi quindi, non in contrapposizione con il territorio, ma in un rapporto di forte collaborazione e collegamento con la territorialità, finalizzato alla creazione di una rete di servizi necessaria a soddisfare le esigenze ed i bisogni della popolazione.

La rete assistenziale può prevedere anche il soddisfacimento dell’offerta attraverso l’interazione con la rete dei servizi di regioni limitrofe e l’integrazione professionale degli operatori al fine di creare reciproche sinergie in grado di garantire un’offerta qualitativamente integrata e qualificata. In un’ottica di rete la Regione Autonoma Valle d’Aosta ha già comunque sempre cercato di aderire ad accordi interregionali volti a soddisfare ed integrare la propria capacità di assistenza partecipando attivamente agli stessi e si possono citare:

- Associazione interregionale trapianti (AIRT);

- Centro interregionale trapianti Piemonte e Valle d’Aosta;

- Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta;

- Accordo interregionale plasmaderivazione (AIP)

La concentrazione dell’assistenza ospedaliera in un’unica sede permette inoltre di dare all’ospedale un’impostazione organizzativa moderna, flessibile, pronta ad adattarsi all’evoluzione continua della scienza medica, della domanda sanitaria e dei flussi di mobilità attiva e passiva. In questa direzione le aree di degenza dovranno essere gestite a livello dipartimentale, riconducendole ad una accurata gestione clinico-manageriale, promuovendo tutte le professionalità, ivi compresa la dirigenza infermieristica.

Il miglioramento degli spazi e dell’organizzazione clinica nonché l’aumento delle sale operatorie permetterà sia di adeguare l’offerta alla richiesta di prestazioni altamente specialistiche sia di sviluppare attività di eccellenza, necessarie e fondamentali per risolvere alcuni problemi di equità della risposta assistenziale e per attrarre presso la nostra Regione professionisti di elevata caratura tecnica e l’Università.

Inoltre, gli interventi di cui sopra consentiranno, nell’ambito della sede del Beauregard di recuperare la disponibilità di spazi da destinare all’attività di riabilitazione e di lungodegenza, attività che, al momento, sono inserite nelle attività di ricovero per acuzie svolte dalle singole unità operative di degenza.

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Il modello organizzativo prefigurato darà infine la possibilità di suddividere meglio i percorsi di cura per acuzie, attività riabilitative e lungoassistenziali, attività territoriale, così da correttamente attribuire i costi ai vari livelli di assistenza.

Saranno altresì preservati tutti gli ingenti investimenti strutturali, impiantistici e tecnologici ultimamente effettuati presso quest’ultimo plesso ospedaliero così come sarà significativamente ampliata la funzione di parcheggio per utenti e dipendenti.

Oltre agli interventi strutturali di ampliamento e di nuova organizzazione, sarà importante sostenere funzionalmente e tecnologicamente le attività di eccellenza sinora sviluppate, quali la robotica, l’alta chirurgia (oncologica, bariatrica, urologica, vascolare, neuro-traumatologica), l’interventistica mini-invasiva (con particolare riguardo all’ortopedia), l’interventistica radiologica, l’assistenza medica specialistica, in particolare dell’anziano e del paziente complesso e fragile (dimissione protetta, percorso ictus e ipertensione, stroke unit), il sistema di emergenza e di urgenza, nuove aree specialistiche come la chirurgia plastica.

Tali attività dovranno essere assecondate sia mediante modelli strutturali ampliati, sia attraverso una organizzazione per aree e per dipartimenti, capace di permettere quelle sinergie cliniche e specialistiche che rappresentano sempre di più un fattore determinante per una assistenza sanitaria di qualità.

Andranno a tale scopo sviluppate sinergie con centri di riferimento, universitari e non, volte a migliorare sia l’offerta locale sia la preparazione tecnica e la formazione degli operatori in ambito sanitario, così da potere rispondere ad esigenze specialistiche quali quelle dell’endocrinologia interventistica, della radiobiologia e delle genetica medica.

L’eccellenza così concepita non potrà essere considerata uno sviluppo fine a sé stesso ed oneroso dell’assistenza sanitaria valdostana, ma un necessario strumento, non solo di crescita qualitativa ma anche, considerata la distanza dai più vicini centri di riferimento, di equità distributiva delle prestazioni di alta specializzazione ritenute necessarie dalla programmazione regionale.

Descrizione delle azioni.

La programmazione regionale dovrà prevedere, sia attraverso la realizzazione di iniziative in proprio, sia attraverso l’attività dell’Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta, i seguenti interventi:

1. garantire lo sviluppo delle capacità di direzione verso il governo clinico ed organizzativo;

2. garantire lo sviluppo della collaborazione fra personale medico dell’area delle degenze e servizi territoriali;

3. provvedere alla valorizzazione dell’attività di ricovero riorganizzandola secondo criteri che distinguano:

- attività per la cura delle acuzie: incentivando l’integrazione dipartimentale e

lo sviluppo dell’eccellenza, sviluppando l’organizzazione di aree assistenziali quali la sub-intensiva, l’area pediatrica e l’area dell’emergenza;

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- attività a minore intensità assistenziale (“low care”): grazie alle quali dare

una risposta completa, integrata ed efficiente, ma funzionalmente separata, ai bisogni di una popolazione che invecchia sempre più e quindi presenta necessità assistenziali maggiormente complesse e multidimensionali;

- attività di supporto territoriale: con cui supportare le esigenze specialistiche

territoriali di tipo ambulatoriale in misura più decentrata possibile ma anche di supporto specialistico a tutte le attività domiciliari;

4. garantire il consolidamento delle attività di eccellenza attraverso il miglioramento delle conoscenze e del supporto tecnologico inserendo queste attività in reti di servizio interregionali, nazionali e/o internazionali e prevedendo un coinvolgimento dell’Università;

5. sostenere lo sviluppo della logica dei processi nell’ambito della organizzazione produttiva delle prestazioni;

6. svolgere iniziative di aggiornamento professionale centrate sui temi della organizzazione e del coordinamento.

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Obiettivo n. 14.

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