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Le attività al rientro in Italia 103

3.   L’ESPERIENZA DI POPEYE – ETHNOVISUAL ASSOCIATION: RIVERSIDE

3.2   il progetto “Riverside Rendezvous” 87

3.2.3   Le attività al rientro in Italia 103

 

3.2.3.1 La post-produzione  

Al rientro in Italia, la prima attività cui si è dedicata l’associazione è stata la cernita del materiale ripreso durante la permanenza in India.

HardDisk da terabyte riempiti fino all’ultima cella di memoria, ore e ore di materiale video organizzati solo per data di ripresa possono significare un’enorme mole di lavoro.

Si è dunque resa necessaria una visione complessiva del materiale in maniera tale da organizzarlo per scene (es. interviste, momenti di preghiera, mense collettive, riprese delle abduzioni nel Gange…).

Tale operazione è stata fatta per due ragioni. La prima riguarda la sceneggiatura, infatti, questa, era già stata sconvolta durante la produzione a causa del manifestarsi di eventi eccezionali. Necessitava dunque di un aggiustamento finale prima di poter procedere con il primo rough cut delle immagini.

In secondo luogo, si è scelto di affidare il montaggio a un collaboratore esterno che avrebbe visto le riprese per la prima volta all’atto del montaggio stesso. Sarebbe stato impensabile svolgere queste due attività senza creare dell’ordine all’interno dei vari supporti magnetici.

Una volta completata definitivamente la sceneggiatura, si è proceduto con il primo montaggio delle immagini e con la realizzazione del trailer ufficiale del documentario. Tutto il materiale classificato è stato trasferito alla figura del montatore.

La delicatezza dell’attività è facilmente intuibile; da questa dipende, infatti, il successo di mesi di lavoro.

Unitamente alla costruzione del video, in questa fase di post- produzione, si è lavorato molto alla colonna sonora e al settaggio ed equalizzazione di tutti gli audio presenti nel documentario. PopEye ha avuto la fortuna di collaborare con un talento della provincia di Venezia, il quale ha deciso di mettere a disposizione le sue conoscenze e le sue opere musicali (libere da qualsiasi diritto d’autore) per Riverside Rendezvous.

compositore delle musiche hanno lavorato in simbiosi per trasformare una serie d’immagini, a prima vista sconnesse, in un prodotto video finito.

L’ultima parte di questa post–produzione ha riguardato i dettagli: ci si riferisce al color correction e all’inserimento di tutte le grafiche, animazioni e titoli di coda. Per far questo l’associazione si è affidata a un collaboratore esterno, libero professionista ed esperto nel campo.

3.2.3.2 La redazione on-line e i reportage dal resto del mondo  

Contemporaneamente alla post-produzione del video documentario, al rientro in Italia, l’associazione ha proseguito con la sua attività di reportage dal mondo. Si è scelto di adottare una precisa linea di gestione della redazione on-line che sarà ora presentata in breve.

Il progetto si propone di sviluppare contenuti di carattere accademico in forma divulgativa. Questo è possibile grazie alla pubblicazione, su piattaforma online, di articoli relativi a temi d’attualità e ricerca secondo una prospettiva di carattere socio-antropologico. La natura internazionale del progetto prevede la diffusione in lingua inglese e italiana, rendendo i contributi accessibili a un network più ampio possibile. Le competenze e l’approccio del gruppo consentono di valorizzare equamente sia i contenuti scritti sia quelli visivi, prestando particolare attenzione all’aspetto fotografico. PopEye si avvale nel progetto reportage della collaborazione tra giovani ricercatori, giornalisti ed esperti attivi nei vari settori delle scienze umane che hanno investito competenze ed energie nella ricerca. L’obiettivo è diffondere il materiale che la ricerca produce e che non sempre trova canali di diffusione.

Ogni reportage è sottoposto a PopEye - Ethnovisual Association attraverso la redazione di un progetto che ha lo scopo di illustrarne la natura e i diversi aspetti che questo andrà a toccare. Qualsiasi riferimento alla lunghezza in battute di un contributo è da intendersi con spazi inclusi. Il progetto dovrà chiarire i seguenti punti:

• Soggetto: chiarire l’argomento che farà da filo conduttore al reportage (es.:“Microcriminalità nelle favelas di Rio”, “Taranto e l’inquinamento dell’ILVA”, “Lo sciamanesimo in Messico”) e svilupparlo in minimo 2000 battute.

• Temi: Proporre differenti prospettive sull’argomento che permettano di diversificare gli articoli pur rimanendo connessi al filo conduttore del reportage. Proporre almeno 10 temi. Ciascuno dovrà essere sviluppato singolarmente con una descrizione di almeno 300 battute per tema.

3.2.3.2.1 Struttura dei reportage

Ogni reportage è composto da un corpus di articoli, gallery e photo captions per un totale di:

• 20 articoli,

• 30 photo captions, • 6 gallery fotografiche

Questo materiale è pubblicato quotidianamente sulla pagina di PopEye (www.popeyeproduction.com) e sui social network durante un periodo di sei settimane. Gli autori dei reportage avranno una loro sezione individuale all’interno del sito. Essi risulteranno come collaboratori e, qualora associati, membri inviati di PopEye - Ethnovisual Association. Tutti i contributi corrisposti dai collaboratori manterranno sempre la loro paternità.

Articoli. In ciascun contributo l’autrice o l’autore dovrà fornire una visione panoramica e critica di un tema nell’ambito della ricerca socio-antropologica. Lo scopo è quello di fornire al lettore un’idea in merito a un argomento con uno stile accessibile a un pubblico non esperto nel settore specifico. La lunghezza di un contributo dovrà essere compresa fra le 2000 e le 5000 battute. All’articolo sarà allegata una fotografia inerente al tema trattato.

Photo Captions. Fotografie corredate da una didascalia di circa 500/1000 battute ciascuna. Questa non deve necessariamente riferirsi al contenuto specifico della fotografia ma deve essere inerente al contesto in cui la foto si inserisce.

tematici e pubblicate settimanalmente. Ciascuna gallery dovrà essere accompagnata da una didascalia compresa tra le 1000 e le 1500 battute. Esse sono frutto di una selezione e di una postproduzione effettuata a carico di PopEye, sulla base del materiale pervenuto dal reporter. Il lavoro di postproduzione è relativo esclusivamente a una correzione di toni e colori della fotografia e all’apposizione del logo PopEye. La foto manterrà la sua paternità e sarà pubblicata a nome del fotografo che ha effettuato lo scatto. Nel caso in cui l’articolista non fosse incline alla produzione fotografica, è sollecitata la collaborazione con fotografi disponibili a documentare il tema trattato e a inserire i propri scatti come parte del reportage stesso. Le fotografie, come qualsiasi altro contributo prodotto da terzi, manterranno la loro paternità.

3.2.3.2.2 Norme Redazionali

La Redazione sottopone i contenuti dei reportage ai propri revisori secondo le seguenti norme. I revisori saranno colleghi che esaminano gli articoli di reportage inviati a PopEye - Ethnovisual Association. Tutti gli articoli sono sottoposti a revisione in modalità “double-blind” (solo la Redazione conosce sia i nomi delle autrici e degli autori dei reportage che quelli dei loro revisori).

Nei casi in cui membri della Redazione propongano contributi, per loro varranno le stesse norme valide per tutte le autrici e gli autori.

La Redazione (nella persona del direttore o dei suoi delegati) si riserva di applicare minime modifiche formali al testo proposto dal collaboratore laddove questo si presenti lacunoso, sintatticamente e ortograficamente non corretto, ridondante, senza però cambiarne il contenuto. Tali modifiche formali, parte integrante del lavoro di editing, non sono concordate con il collaboratore. La Redazione (nella persona del direttore o dei suoi delegati) può apportare parziali modifiche nel contenuto degli articoli proposti senza previa autorizzazione dell’autore. Tali modifiche sono da intendersi in senso migliorativo, al fine di arricchire e completare il testo proposto, non devono quindi essere modificate le parti in cui l’autore esprime un’opinione personale senza prima averne discusso con l’autore stesso.

La Redazione si occupa dell’opera di traduzione dei contributi e di selezione delle fotografie da allegare a ogni singolo articolo, gallery o photo caption. Non sono presi in considerazione i contributi che risultino lesivi della dignità delle persone, passibili di razzismo, istigazione alla violenza, e discriminazione etnica, religiosa, sessuale. La Redazione si riserva inoltre di non pubblicare i contenuti ritenuti non conformi alla linea editoriale o che ritiene di qualità non sufficiente. Il direttore responsabile, il coordinatore di redazione e il referente di reportage costituiscono il consiglio di redazione. Le decisioni legate alle linee editoriali del sito e della sua gestione tecnica sono di responsabilità del consiglio di redazione

e del comitato direttivo dell’associazione PopEye – Ethnovisual Association. L’associazione ha la responsabilità in sede civile e penale di ciò che viene pubblicato pertanto si riserva il diritto di rimuovere il materiale considerato non conforme e che comporti azioni legali nei confronti dell’associazione stessa. I contenuti prodotti dalla Redazione di PopEye (testi, video, immagini) possono essere utilizzati (salvo diversamente indicato) in accordo con i termini della licenza di copyleft fatto salvo il diritto di attribuzione nei confronti dell’autore e della testata e il divieto di modifica. I contenuti preservati da copyright saranno evidenziati, e verranno segnalati eventuali usi impropri del materiale protetto.

Attraverso quest’impostazione, all’interno del nuovo sito, lanciato in occasione di una mostra fotografica organizzata da PopEye (di cui si dirà al prossimo paragrafo), sono già stati inseriti nuovi reportage provenienti da tutto il mondo:

• Uganda (inviato PopEye) • Kenya (inviato PopEye)

• Brasile (collaboratore esterno)

• Italia – Palermo (articoli da collaboratore esterno, fotografie da inviato PopEye)