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2.   DOCUMENTARI, EVENTI CULTURALI, REPORTAGE nozioni di base 28

2.2   Ideazione, progettazione e marketing degli eventi culturali 48

2.2.1   Definizione 48

“Evento, cioè e-ventum (da e-venire) è il risultato di un divenire, un movimento, una dinamica per cui qualcosa viene fuori, viene alla luce e in luce. Un oggetto e un soggetto si esprimono, si comunicano, si manifestano. Percepiamo e comprendiamo l’evento come manifestazione di qualcosa (l’oggetto), di qualcuno attraverso qualcosa (il soggetto attraverso l’oggetto).”28

Di là dei singoli grandi eventi di successo, è ormai opinione comune che gli eventi in generale rappresentino una delle migliori modalità di contatto con il mondo esterno. Soprattutto con riferimento all’ultimo decennio, si sono visti nascere eventi di tutti i tipi nei settori più vari: religiosi, sportivi, musicali, culturali, mediatici, congressuali, politici, turistici, aziendali e la lista potrebbe continuare. Unitamente al genere, gli eventi si possono differenziare fra loro in base a particolari sfaccettature della loro stessa composizione:

• Evento spettacolo/pratica

• Evento a calendario/a data libera • Evento profit/no profit

• Evento internazionale/locale                                                                                                                

28 Lucio Argano, Alessandro Bollo, Paolo Dalla Sega e Candida Vivalda, Gli eventi culturali

• Evento con partecipanti internazionali/locali • Evento periodico/occasionale

• Evento localizzato/tour

• Evento monotematico/pluritematico • Evento ad accesso pubblico/privato • Evento a organizzazione pubblica/privata • Evento monosegmento/plurisegmento • Evento di un giorno/più giorni

Insomma la costruzione di un evento può sfociare in qualsiasi cosa dando libero sfogo alle menti più creative. Apparentemente molto diverse tra loro, le varie tipologie di eventi possono essere viste sotto la stessa luce, possiedono, infatti, un denominatore comune che è sintetizzato da questi caratteri principali.

• Tecnicamente qualificato. Qualunque sia l’evento in questione, il punto nevralgico deve essere identificato nella prestazione tecnica la quale deve essere altamente distintiva sia essa sportiva, musicale, congressuale o aziendale. Il livello tecnico si riferisce sempre al proprio ambito di riferimento.

• Durata. Un evento prevede sempre una certa lunghezza.

• Emotivamente coinvolgente. Un evento deve essere sempre in grado si suscitare un particolare coinvolgimento, deve dunque sviluppare forti emozioni, i presenti devono sentire di essere in presenza di qualcosa di eccezionale. Questo perché l’evento è ormai inquadrato in un’ottica esperienziale.

• Ampiamente scelto, seguito e partecipato. La presenza di molte persone è un buon indicatore di una manifestazione che è vissuta come un evento e tale presenza si qualifica nel momento in cui i presenti seguono e partecipano in modo esplicito e diretto.

• Piacevole e gratificante esperenzialmente. In termini generali un evento deve essere vissuto come un’esperienza piacevole e gratificante grazie alla prestazione di base ma anche agli elementi accessori all’interno e all’esterno della manifestazione.

L’utente deve dunque sentirsi felice di partecipare ad una simile esperienza e deve uscirne gratificato

• Memorabile e citabile. In estrema sintesi può dirsi che un evento diviene tale solo se è memorizzato, anche a distanza di tempo, come qualcosa di significativo e di particolare rilievo. In quanto tale, essendo stato memorizzato, viene frequentemente citato come qualcosa di speciale.

La ricerca di esperienze memorabili, soprattutto in quest’ambito, gioca un ruolo di assoluto primo piano. Studi e osservazioni in questi ultimi anni, fanno notare come i comportamenti dei consumatori tendano sempre di più verso la ricerca di esperienze avvolgenti, che li intrattengano, che li coinvolgano. “Per molto tempo gli operatori di marketing hanno cercato di rispondere a queste aspettative aggiungendo sempre più servizi ai prodotti di base, ma ora beni e servizi sembrano non bastare più. La presa d’atto che il consumatore vuole esperienze piuttosto che semplicemente beni e servizi, dal punto di vista dell’operatività ha avuto come conseguenza quella di puntare a offrire in maniera esplicita ai consumatori la possibilità di sperimentare delle sensazioni fisiche ed emotive durante l’esperienza con il prodotto, con l’obiettivo non solo di intrattenere, ma di coinvolgere e di rendere piacevoli i momenti di interazione con il consumatore.”29 “In questa visione il consumatore sviluppa con il prodotto un rapporto complesso, attivando un processo di scelta e di fruizione che dipende in misura crescente da connotati simbolici ed esperienziali.”30

I legami tra questa nuova concezione esperienziale del prodotto fornito e il mondo dell’arte e dello spettacolo sembrano essere forti ed evidenti. Soprattutto nel campo dell’organizzazione di eventi, “la creatività evoca percorsi di innovazione e scenari di sviluppo economico e sociale, connettendo le pratiche manageriali con il più ampio mondo delle produzioni artistiche e culturali.”31

                                                                                                               

29 Giancarlo Dall’Ara, Dalla promozione al marketing degli eventi normativa, casi e prospettive,

Halley editrice, Matelica 2009;

30 Monica Calcagno, Narrare terre di mezzo Management arte e design, Editoriale Scientifica,

Napoli 2013, p.27;

31 Monica Calcagno, Narrare terre di mezzo Management arte e design, Editoriale Scientifica,

L’innovazione trova nella creatività il proprio motore e “i processi di generazione di nuove idee che conducono a innovazioni di prodotto e di processo sono il frutto di uno sforzo creativo più o meno intenso, compiuto sia a livello individuale sia organizzativo.”32 Può esistere, soprattutto in questo settore, una forte connessione tra imprenditorialità e arte, quest’ultima diviene, dunque, il contesto di riferimento per alimentare la creatività, l’innovazione e, quindi, la costruzione di un prodotto esperienziale, sia esso tangibile o intangibile.

Si sta pian piano entrando in nuovi terreni, assolutamente non inesplorati perché gli esempi di successo che potrebbero essere citati non sono pochi ma definibili quantomeno ibridi o, come li definisce Monica Calcagno nel suo libro, Terre di mezzo. Questi nuovi terreni portano l’imprenditore o l’organizzazione ad agire in maniera differente rispetto al passato: “il processo sembra caratterizzarsi per la capacità di rompere codici e regole pregressi e per l’attitudine a costruire scenari nuovi e originali”33, ci si avvicina al pensiero e alle motivazioni che spingono un

artista a pensare e successivamente realizzare la propria opera: “the artist is motivated by the need to achieve self-fulfilment via his/her creativity. That is, the creative process itself is intrinsically satisfying.”34 Proprio la frase appena citata ci

fa capire come il processo creativo di sé e per sé possa essere sufficiente a creare soddisfazione in chi ha dato origine al processo; un nuovo evento può, dunque, nascere dalla sola ispirazione dell’organizzatore che, come un artista, organizza quello che potrà diventare un evento di successo se e solo se il pubblico di riferimento riuscirà a capire il processo creativo che ha spinto l’organizzatore/artista a creare l’avvenimento.

Per garantire all’utenza questo tipo di sensazioni è fondamentale, prima di tutto, definire alcuni elementi base:

• Spazio e localizzazione. La location di un evento è una componente particolarmente delicata in quanto originalità e esclusività della sede possono determinarne il successo. È inoltre un elemento condizionante, infatti, guida e vincola tutti gli aspetti di allocazione e svolgimento dell’evento stesso.

                                                                                                               

32 Ibidem; 33Ivi, p.54; 34 Ibidem;

• Tempo. La scelta della data e della durata dell’evento è una questione assai spinosa. Si tratta di evitare sovrapposizioni con altri eventi importanti, con festività del territorio, con esigenze dei media, con le probabili condizioni climatiche, senza contare che il tutto deve essere calcolato alla perfezione per consentire la preparazione e la predisposizione dei fattori produttivi necessari.

• Contenuti e tipologia. Ogni evento deve caratterizzarsi per un genere, una tipologia. Deve essere definito quanto accade, le poetiche, i messaggi, le idee, i temi e come il tutto si articola durante la programmazione.

• Obiettivi. Le finalità, gli scopi, le motivazioni sono alla base di qualsiasi attività. Nell’organizzazione di eventi una sapiente definizione di questi potrà orientare molte delle opzioni decisionali e produttive.

• Partecipanti. Gli spettatori sono particolarmente importanti in quanto caratterizzano l’evento stesso. Sono dei produttori-consumatori, ciò significa che sono ovviamente i fruitori ma, nello stesso tempo, contribuiscono con il loro comportamento alla produzione dell’evento stesso, generando l’atmosfera giusta. Impostare dunque un target di riferimento in maniera coerente con tutte le altre caratteristiche di ciò che si sta programmando, è di vitale importanza.

• Servizi aggiuntivi. Un evento richiede una prestazione tecnica elevata, questa però è una condizione necessaria ma non sufficiente. A questa infatti devono essere aggiunte tutta una serie di componenti aggiuntivi, sia all’interno dell’evento sia all’esterno della sede. (collegamenti, ristoro, shops, altri intrattenimenti…)

• Sicurezza. Gli organizzatori di eventi devono essere in grado di assicurare a tutti, protagonisti e spettatori, la massima sicurezza sia nell’afflusso sia nella permanenza. Non a caso, da qualche tempo, si è sviluppato un vero e proprio business della security negli eventi.

• Comunicazione. Qualunque sia la tipologia e la dimensione dell’evento, vi è sempre la forte necessità di una comunicazione che sappia valorizzare il contenuto stesso durante le fasi, prima, durante e dopo l’evento. 35