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Relazione introduttiva

5. Auspici per il futuro

Alcuni settori di ricerca andrebbero potenziati. Mi sembra che oggi i ricercatori siano particolarmente sollecitati, ancorché non sempre pronti, a fornire delle risposte scientificamente valide ai problemi didattici della formazione degli adulti per l’intero cor- so della loro esistenza; gli studi sulle comunità di pratiche hanno già fornito delle valide risposte ad una serie di esigenze formative degli adulti, ma altre restano ancora insoddisfatte. Inoltre ho l’impressione che i campi tuttora poco esplorati dalla ricerca di- dattica, e per i quali c’è una richiesta sociale significativa, siano quelli dei servizi educativi extrascolastici e della fruizione dei be- ni culturali e ambientali.

Noto che oggi ci si interroga più spesso del passato su come migliorare il livello di attenzione degli alunni, su come sostenere la loro motivazione ad apprendere, su come sviluppare in essi il pensiero critico; c’è anche più consapevolezza dell’incidenza del- la dimensione affettiva nell’apprendimento, forse perché in fa- miglia i ragazzi fanno minori esperienze di amore tra i loro geni- tori naturali. A questi temi sono particolarmente sensibili gli stu- diosi che fanno ricerca insieme agli insegnanti, i quali riportano nei gruppi di ricerca i problemi che si sono accentuati negli ulti- mi anni tra gli alunni delle loro classi scolastiche.

Mentre una volta ci si preoccupava di non confondere la Di- dattica con la Pedagogia, oggi siamo invitati a vigilare per non appiattire la ricerca didattica sulla ricerca psicologica e perfino sociologica.

La Psicologia, in particolare la psicologia dell’apprendimen-

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to, è certamente una scienza- fonte della Didattica perché induce il ricercatore a considerare gli aspetti “fattuali” dell’apprendi- mento nelle diverse fasi e nei diversi contesti della vita umana; insieme ad essa, nella costruzione della scienza didattica, concor- re anche la riflessione sul “significato” dell’apprendimento uma- no, vale a dire la Pedagogia, perché una sua eventuale trascura- tezza condurrebbe a ritenere che il modo con cui si impara non influisca sulla crescita o meno dell’ umanità nella persona.

D’altra parte non si possono dedurre i principi della metodo- logia didattica da principi filosofici assoluti, senza conoscere e osservare le persone da educare, i contesti e i processi della rela- zione didattica. Fortunatamente nelle nostre riviste e collane scientifiche il problema non si manifesta. Oggi è chiaro a tutti che, per la costruzione di un sapere scientifico qualificabile come “didattico”, non basta individuare le finalità dell’insegnamento, ma occorre bensì rispondere anche alla domanda su come si deve insegnare, non solo in generale ma anche in specifiche situazioni particolari, – scolastiche ed extrascolastiche – e nelle diverse fasi della vita delle persone. Adducendo prove e argomentazioni fon- date, occorre indicare con chiarezza le condizioni di trasferibilità degli interventi didattici che sono risultati evidentemente più adatti per affrontare problemi significativi per chi svolge la pro- fessione docente.

Mi sembra infine di poter affermare che se la ricerca didattica vuole avere un valore per l’educazione e per la formazione, non basta porsi la domanda se la tecnica didattica, sistematicamente osservata oppure intenzionalmente sperimentata, produce un più efficace e pronto rendimento in termini di quantità di cono- scenze e abilità acquisite. Occorre anche chiedersi se la tecnica che allevia il lavoro intellettuale e lo facilita contribuisce allo svi- luppo armonico e integrale della persona umana in libertà e in responsabilità.

43 |Introduzione

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I.

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Consapevolezza e cultura del dato e della valutazione nei docenti con funzioni di middle management

Awareness and culture of data and evaluation of teachers with midd- le management functions

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Arianna Giuliani

Università degli Studi Roma Tre

Le trasformazioni del sistema scolastico hanno portato a con- siderare i contesti educativi delle organizzazioni complesse in cui promuovere apprendimento e innovazione (Domenici & Moretti, 2011; Cerini, 2015). Tra gli attori che possono costi- tuire una risorsa per le scuole ci sono coloro che svolgono fun- zioni di middle management (Dickinson & Butler, 2001; Bu- falino, 2017). Con l’obiettivo di orientare le azioni del middle management al miglioramento dei processi educativi è oppor- tuno riflettere su come progettare percorsi formativi utili ad accrescerne la cultura del dato e della valutazione. Il contribu- to presenta gli esiti di un’indagine condotta con 100 docenti con funzioni di middle management. Questi sono stati coin- volti in un percorso formativo volto ad approfondire strategie utili per svolgere in modo efficace le proprie funzioni e accre- scere la propria cultura del dato e della valutazione. L’indagine ha previsto l’utilizzo del Questionario sulle Pratiche Valutative, strategico per far riflettere i docenti su aspetti cruciali quali ad esempio la capacità di esercitare leadership diffusa e utilizzare in modo consapevole più fonti informative prima di assumere decisioni. Le principali evidenze confermano l’importanza di coinvolgere i docenti del middle management in percorsi di sviluppo professionale se la loro funzione vuole essere finaliz- zata alla qualificazione dei processi educativi.

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abstract

The transformations of the school system have led to consider the educational contexts like complex organizations in which promote learning and innovation (Domenici & Moretti, 2011; Cerini, 2015). Among the actors that constitute a re- source for schools there are those who perform middle man- agement functions (Dickinson & Butler, 2001; Bufalino, 2017). In order to orient the actions of middle management to the improvement of the educational processes, it’s impor- tant to reflect on how to design professional development paths effective in increase their culture of data and of evalua- tion. The paper presents the results of a research conducted with 100 professors who hold middle management functions. During the research teachers were involved in a professional development paths aimed at investigating strategies useful for performing their functions effectively and for increasing their culture of data and of evaluation. In the research was used the Evaluation Practices Questionnaire, considered strategic to make teachers reflect on crucial aspects, such as the ability to exercise distributed leadership and to use multiple informa- tion sources before making decisions.

The main evidences emerged confirm the importance of in- volving teachers with middle management functions in pro- fessional development paths if their function is aimed at the qualification of educational processes.

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Parole chiave: docenti; middle management; scuola; sviluppo

professionale; valutazione.

Keywords: teachers; middle management; school; profession-

al development; evaluation.

45 |Ricerche Sezione SIRD

46 |Ricerche Arianna Giuliani 1. Introduzione

La comunità scientifica di ambito educativo è concorde circa la prospettiva strategica che dovrebbero assumere le istituzioni sco- lastiche impegnate nella qualificazione della propria offerta for- mativa: in quanto organizzazioni complesse, le scuole andrebbe- ro configurate come infrastrutture educative in cui promuovere apprendimento e innovazione (Domenici & Moretti, 2011; Ce- rini, 2015). In tale scenario una strategia efficace per accrescere le opportunità di agency, riflessività e collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti nei processi di scuola (es. Dirigenti Sco- lastici – DS, docenti, studenti) è quella di lavorare sullo sviluppo di pratiche di leadership diffusa (Frost, 2006; Raelin, 2016).

In Italia la possibilità per i DS di individuare figure di middle management può essere strategico per innalzare il senso di re- sponsabilità e l’engagement dei docenti. Allo stesso tempo è però importante riflettere su come progettare percorsi formativi utili a favorire il potenziamento, in questi docenti, della consapevo- lezza circa le proprie funzioni e della cultura del dato e della va- lutazione (Dickinson & Butler, 2001; Paletta & Bezzina, 2016; Bufalino, 2017). La formazione in servizio su queste tematiche, trasversali a chiunque intenda operare nei contesti educativi con la prospettiva di contribuire a innalzare la qualità dei processi formativi, è importante per tutti i docenti e ancor più per coloro che ricoprono funzioni di middle management, considerando il loro impegno nella gestione di processi strategici della scuola (El- lerani, 2016; Domenici, 2017).