Relazione introduttiva
4. Nota conclusiva
In sintesi si può senz’altro affermare che l’esperienza sia stata ric- ca di stimoli positivi sia per le ragazze sia per i docenti e i tutor. In particolare, anche nell’ottica della progettazione di future esperienze di PCTO, sono sembrate interessanti le osservazioni critiche effettuate da alcune studentesse, ovvero: “c’è stata troppa teoria e poco tempo per costruire l’eP”, “non sono state svolte at- tività collaborative”. La prima osservazione è sembrata collimare con le caratteristiche di un gruppo di ragazze abituate ad utiliz- zare le tecnologie digitali per scopi eminentemente ludici che avrebbe preferito spiegazioni rivolte soprattutto alla tecnica di utilizzo degli strumenti senza soffermarsi troppo sulle motivazio- ni educative ad essi correlate. La seconda ha invece sollevato qualche perplessità poiché di fatto le ragazze hanno collaborato tra loro efficacemente nel supportarsi reciprocamente sia per gli aspetti tecnici sia per quelli legati alle attività di riflessione e alla scelta dei materiali multimediali da inserire nelle pagine dell’eP. Per le prossime attività di PCTO si è dunque deciso di esplicitare in modo più incisivo sia il valore delle “teorie” sia cosa si intenda per collaborazione, al fine di permettere una maggiore consape- volezza dell’esperienza svolta. Le osservazioni della tutor interna hanno invece convinto i docenti promotori del percorso PCTO dell’opportunità di coinvolgere maggiormente le scuole, anche attraverso brevi attività di formazione che possano consentire agli insegnanti di comprendere gli obiettivi e il senso delle attivi- tà e di inserirle nella programmazione curriculare. Sembra che, anche nelle attività di PCTO, emerga l’urgenza di implementare forme di cooperazione e di feedback reciproci tra scuola ed uni- versità, allo scopo di costruire percorsi formativi davvero utili e di qualità.
115 |Esperienze Sezione SIRD
Riferimenti bibliografici
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116 |Esperienze Concetta La Rocca, Edoardo Casale
117 |Esperienze
IX.
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Didattica generale e didattiche disciplinari: verso un’azione sinergi- ca in chiave semplessa
General didactics and disciplinary didactics: towards a synergical ac- tion in a simplex perspective
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Iolanda Zollo, Maurizio Sibilio Università degli Studi di Salerno
Il presente lavoro, muovendo dalla descrizione dello stato del- l’arte relativamente alla pluriennale querelle sul rapporto tra Didattica generale e Didattiche disciplinari che rimanda inevi- tabilmente al gap esistente tra le competenze pedagogico-didat- tiche e le competenze disciplinari degli insegnanti, si propone di presentare i risultati preliminari di un’esperienza di ricerca fi- nalizzata alla realizzazione di una formazione docenti in chiave semplessa. La teoria della semplessità potrebbe, difatti, costitui- re il quadro teorico-metodologico di riferimento per le Didat- tiche disciplinari, nonché una guida operativa per gli insegnan- ti che, attraverso la declinazione in ambito didattico di principi regolatori, rappresenterebbe una modalità di armonizzazione tra l’identità ontologica delle discipline e i bisogni emergenti nel processo di insegnamento-apprendimento, favorendo l’ac- quisizione, da parte dei docenti, di competenze propriamente pedagogiche, metodologiche e didattiche, e di competenze re- lative ai contenuti specifici delle singole discipline.
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– The present study proposes to present the first results of a re- search experience aimed at the realization of a teachers’ train- ing in a simplex perspective, moving from the description of the state of the art to the question between General Didactics and Disciplinary Didactics which inevitably refers to the gap between teachers’ pedagogical-didactic competences and dis- ciplinary competences. The theory of simplexity, in fact, could constitute the theoretical-methodological framework for Dis-
abstract
ciplinary Didactics, as well as an operative guide for teachers. Through the application of regulatory principles in the didac- tic field, this method could represent a way of harmonizing the ontological identity of emerging disciplines and the needs in the teaching-learning process, favouring the acquisition of pedagogical, methodological and didactic skills, and of related competences to the specific contents of the individual disci- plines by teachers.
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Parole chiave: formazione docenti; didattica generale; didat-
tiche disciplinari; semplessità.
Keywords: teacher education; general didactics; disciplinary
didactics; simplexity.
118 |Esperienze Sezione SIRD
«Per insegnare il latino a Giovannino non basta conoscere il latino, bisogna soprattutto conoscere Giovannino» (J.-J. Rousseau, Emilio)
1. Introduzione
L’approvazione del Decreto Legislativo n. 59/2017 ha riportato l’attenzione, nell’ambito della ricerca didattica nazionale, sul pluriennale ed acceso dibattito scientifico relativo al rapporto tra Didattica generale e Didattiche disciplinari (Damiano, 1996; Frabboni, 2000; D’Amore & Frabboni, 2005; Rossi, 2011; Mar- tini, 2012; Nigris, 2012), che rimanda inevitabilmente al gap esistente tra le competenze pedagogico-didattiche e le compe- tenze disciplinari nell’attuale formazione dei docenti.
Nell’ultimo dodicennio si è assistito al superamento dell’an- tagonismo tra “generalisti” e “disciplinaristi” direzionando la querelle verso una prospettiva di interconnessione e di confronto (Frabboni 2007; Rossi, 2011; Martini, 2012): è nell’azione di- dattica del docente che questi due punti di vista si incontrano, mettendo in dialogo spazi e linguaggi diversi nell’ottica della co- disciplinarietà (Blanchard-Laville, 2000) per una co-costruzione di senso dell’oggetto di studio.
Come possono, quindi, i docenti coniugare queste due com- petenze nella propria azione didattica? Il presente lavoro è volto a fornire una possibile risposta a tale quesito attraverso la propo- sta di una formazione docenti in chiave semplessa.