Relazione introduttiva
3. Risultati try out
La prova, finalizzata alla rilevazione delle abilità degli studenti in relazione alla comprensione dei due testi proposti ed elaborata sulla base dell’impianto teorico, è stata sottoposta a un primo processo di validazione. L’idoneità complessiva è stata verificata sperimentando lo strumento su un campione composto da 162 studenti, di cui 75 frequentavano le classi IV di un Liceo di Be- nevento e 87 frequentavano le classi IV di un Liceo di Salerno. La calibrazione della prova oggettiva è stata effettuata attraverso l’analisi degli item calcolando gli indici di: difficoltà, selettività, affidabilità, e potere discriminante (Trinchero, 2012; Vertecchi & Agrusti, 2008; Gattullo & Giovannini, 1989). Il try-out ha consentito di eliminare e modificare alcuni quesiti problematici, come quelli indicati in tabella 1.
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Marika Calenda, Concetta Ferrantino, Annamaria Petolicchio, Francesco Milito
1 I processi di lettura oggetto di misurazione sono: localizzare informazioni, comprendere (significato letterale, fare inferenze, idea principale, padro- neggiare il lessico), valutare e riflettere (riflettere sulla lingua, riflettere sul contenuto e riflettere sulla forma), rilevati attraverso i diversi item delle due prove. Ogni domanda è stata codificata con una sigla che indica bra- no, numero della domanda e processo di lettura preso in considerazione (es. B1_1A_LI: Brano 1_domanda 1A_Localizzare Informazioni).
Tab.1: Selezione quesiti revisionati in seguito al try out
Dopo aver verificato discriminatività, selettività, difficoltà dei quesiti si è ritenuto opportuno intervenire su alcuni di essi; inol- tre, per quanto concerne le domande con risposta a scelta multi- pla con una risposta esatta sono stati effettuati controlli di carat- tere empirico rispetto alle alternative sbagliate, al fine di verifica- re la presenza di eventuali errori di formulazione, appigli per la soluzione o ambiguità (Gattullo & Giovannini, 1989). La do- manda 1, molto semplice e intenzionalmente posta all’inizio del- la prova, per fare in modo che tutti gli studenti si sentano in gra- do di affrontare il compito proposto e motivati a continuare (Domenici, 2001), è stata revisionata: inizialmente prevedeva un item di corrispondenza sostituito con uno spazio vuoto per la ri- sposta autonoma da parte del soggetto. Analogamente, si è inter- venuti sulla domanda 5 relativa al brano 1. Alla domanda 2 del secondo brano, articolata in quattro affermazioni, a, b, c, d, sono state sostituite quelle alla lettera b) e c). La domanda 8 (B2_8_LI) è stata modificata introducendo una richiesta più precisa sul tipo di performance richiesta “D: Elenca le recenti sco-
difficoltà selettività affidabilità discriminantepotere
B1_1A_LI 0,80 0,24 0,19 0,55 B1_1B_LI 0,94 0,15 0,14 0,16 B1_1C_LI 0,93 0,15 0,14 0,21 B1_1D_LI 0,91 0,15 0,13 0,11 B1_5A_PL 0,95 0,15 0,14 0,07 B1_5B_PL 0,91 0,24 0,22 0,22 B1_5C_PL 0,93 0,19 0,17 0,16 B2_2B_FI 0,96 0,04 0,04 0,05 B2_2C_1I 0,81 0,33 0,27 0,48 B2_8_LI 0,17 0,48 0,08 0,49 143 |Ricerche Sezione SIRD
perte in base alle quali si ipotizza una revisione della data dell’eru- zione”, al posto della domanda posta sotto forma di interrogativa
diretta “D: Sulla base di quali recenti scoperte si ipotizza una revi-
sione della data dell’eruzione?”. La risposta corretta a questa do-
manda (R: moneta, frutta secca, bracieri, epigrafe a carboncino) prevedeva l’elencazione di quattro elementi o ritrovamenti ar- cheologici in base ai quali gli studiosi ipotizzano di spostare la data di eruzione del Vesuvio dall’estate all’autunno, in particola- re dal 24 agosto al 24 ottobre del 79 d.C. Questa domanda, ri- sultata molto difficile (d=0,17), ha ottenuto come risposta, nella maggior parte dei casi, l’indicazione di un solo elemento, ovvero “epigrafe a carboncino”, ultimo in ordine temporale e risposta corretta alla domanda successiva “Scrivi l’ultimo ritrovamento, in
ordine temporale, che conferma l’ipotesi di revisione della data del- l’eruzione”. Alla luce di queste considerazioni è stata ipotizzata
una errata comprensione del quesito (De Landsheere, 1973). Inoltre, al brano di tipo espositivo è stato opportuno aggiungere ulteriori righe di lettura, per bilanciare il numero di quesiti e for- mulare nuove domande.
4. Conclusioni
Il limite dello strumento, determinato dalle tempistiche concor- date, è quello di non aver potuto effettuare una nuova verifica sulla prova finale. Quest’ultima è stata articolata in 2 fascicoli: uno contenente i due brani, l’altro, invece, la prova di compren- sione e il questionario relativo al background socio-culturale e al- le abitudini di lettura, adattato da un questionario già validato (Intraversato, 2010). La somministrazione è terminata nel mese di giugno 2019; l’immissione dei dati (2414 prove e questionari) si è conclusa nel mese di agosto e al momento sono stati effettua- ti controlli di plausibilità dei dati, di congruenza e di valori mis- sing. Entro la fine dell’anno si prevede di descrivere l’andamento dei punteggi alla prova, facendo delle comparazioni tra i dati di-
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stinti per regione e per provincia, e di analizzare i risultati in re- lazione alle variabili di sfondo, alle abitudini di lettura e all’indi- rizzo di scuola. L’analisi dei dati riguarderà la correlazione dei punteggi al test con i fattori che la letteratura (Bernstein, 1961; Visalberghi, 1964; Thorndike, 1973) tradizionalmente indivi- dua come esplicativi della riuscita scolastica quali: genere, fattori socioeconomici, cultura familiare, abitudini e atteggiamenti nei confronti della lettura.
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XII.
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Contesti di apprendimento delle soft skill degli studenti Learning contexts for students’ soft skills
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Emiliane Rubat du Mérac, Cristiana De Santis Sapienza Università di Roma
I contesti di apprendimento in cui i giovani acquisiscono un’ampia varietà di abilità sono sia formali che non formali. Nel corso dell’indagine Teens’ voice 2018-2019, abbiamo ana- lizzato la percezione che gli studenti hanno dei loro livelli di soft skill e dei contesti che hanno permesso loro di svilupparle. La ricerca si è svolta nei Saloni dello Studente in 12 città d’I- talia presso 1097 studenti di quarto e quinto anno di scuola se- condaria di secondo grado. Emerge il ruolo svolto dalla fami- glia e dagli amici nello stimolare lo sviluppo di abilità, in as- senza di una partecipata vita associativa dei giovani intervista- ti. La scuola, benché tuttora legata ad un modello tradizionale di insegnamento, riesce ad essere fonte di stimoli per molti stu- denti. A sostegno di questa tesi vengono proposti i dati della ricerca con diverse analisi statistiche, tra cui i risultati di test Anova, correlazioni e path analysis.
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– The learning contexts in which young people can develop a wide variety of skills are both formal and non-formal. Within the Teens’ Voice 2018-2019 survey, we analyzed the students’ self-perception of their soft skill and the contexts in which they may be acquired. The research was carried out in 12 Ital- ian cities, involving 1097 students attending the last two years of upper secondary school. The role that was played by family and friends in stimulating the development of skills emerges significantly, when the participation in cultural, political and social organizations is low. Even though the teaching is still linked to a traditional model, the school turns out to be a source of stimulation for students. To support these assump-
abstract
tions, we presented some data analysis, including Anova, cor- relation analysis, multiple linear regression analysis and path coefficient analysis.
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Parole chiave: soft skills; 3SQ; contesti; apprendimenti. Keywords: soft skills; 3SQ; context; learning.
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Emiliane Rubat du Mérac, Cristiana De Santis 1. Introduzione
L’obiettivo della ricerca è quello di comprendere quali siano i contesti educativi, formali e non formali, in cui maggiormente i giovani pensano di poter sviluppare determinate soft skill. Queste abilità possono essere descritte come disposizioni o risorse appre- se per via esperienziale, che mobilitano conoscenze cognitive e pratiche e vengono espresse in risposta agli stimoli ambientali (Consiglio Europeo, 1997; Hurrell, Scholarios & Thompson, 2013). Esse si sviluppano lungo tutto l’arco della vita e molto di- pende dall’esperienza vissuta nei diversi contesti di appartenenza (Heckman, 2008). Per questo nella ricerca Teens’ voice, realizzata in collaborazione con Campus nel 2018-19, abbiamo introdotto domande riferite ai contesti in cui gli studenti pensano di aver maggiormente sviluppato le loro abilità. Le scale dello strumento di autovalutazione 3SQ, sulle soft skills (Lucisano & du Mérac, 2019a) sono: Apertura verso gli altri, Impegno, Curiosità, Col- laborazione, Leadership, Autonomia, Problem solving, Resilienza, Fiducia in sé stessi ed Empatia. I contesti indagati sono: Fami- glia, Amici, Classe/scuola, Associazioni (scout, parrocchia, asso- ciazioni politiche giovanili, associazioni ambientaliste, ecc.), Corsi organizzati (sport, musica, lingua, ecc.), Social media e Lettura, studio, riflessione. La ricerca è stata svolta nei Saloni dello Studente, in 12 città italiane, su un’unità di analisi di 1097 studenti di quarto e quinto anno di scuola secondaria di secondo grado.