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Auto-aiuto e servizi istituzionali: la realtà dell'Associazione L'Alba

L’ASSOCIAZIONE L’ALBA

6.4 Auto-aiuto e servizi istituzionali: la realtà dell'Associazione L'Alba

L'auto-aiuto è definito come un sistema o una rete informale di aiuto.

Se il sistema formale è rappresentato dall'insieme di servizi e di prestazioni organizzate e strutturate tramite il lavoro di specialisti ed esperti professionisti, la rete informale si mobilita in virtù di legami naturali, spontanei che accomunano gli individui, come i rapporti familiari, parentali, di amicizia e di vicinato.

Le reti informali svolgono una sorta di lavoro sociale non intenzionale, nel senso che sfugge alla logica organizzativa e professionalizzante, lasciando campo libero ai valori della solidarietà e della spontaneità.

I gruppi di auto-aiuto rappresentano un esempio concreto di rete informale, espressione del valore di solidarietà che supporta e si concilia con il principio di sussidiarietà orizzontale.

79 Sulla base di diverse ricerche possiamo individuare diverse forme di rapporto tra i gruppi di auto-aiuto e il sistema pubblico; la prima che definiamo di sostituzione in quanto questi gruppi svolgono una funzione di vera e propria supplenza rispetto al sistema dei servizi territoriali; la seconda di integrazione o di affiancamento, nel momento in cui i gruppi di self-help integrano e sostengono l'attività dei servizi e viceversa, rinforzandosi a vicenda.

Nella realtà pisana, i gruppi di auto-aiuto in salute mentale rientrano nella seconda categoria e possono da sempre contare su un rapporto fecondo con i servizi pubblici. Essi sono nati all'interno di una realtà istituzionale, la Clinica Psichiatrica dell'Università di Pisa, supportati da un settore dello staff e avallati dalla dirigenza. La filosofia dell'auto-aiuto si è consolidata sul territorio pisano attraverso il coinvolgimento di sempre più persone, compresi gli operatori istituzionali.

Mantenendo l'operatività dei gruppi di auto-aiuto all'interno della Clinica Psichiatrica venne ricercato un rapporto organico con l'Associazionismo storico del territorio, nelle cui sedi si cominciarono a riunire gruppi di auto-aiuto.

Con la collaborazione dei servizi territoriali di salute mentale prese vita l'Associazione L'Alba. Ha così inizio un rapporto prolifico, che continua ancora oggi, con il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) e l'ASL di Pisa, è in questo modo che si è riusciti a creare un clima armonioso che ha portato i servizi territoriali ad avvicinarsi ai bisogni e alle necessità delle persone con disagio mentale.

I rapporti tra Servizi e Associazione sono garantiti dal rispetto rigoroso della reciproca autonomia: servizi e Associazione L'Alba collaborano attorno a programmi crescenti concordati alla pari che propongono, decidono, attuano e verificano in piena autonomia rispettiva e rispettando quella dell'altro, con l'obiettivo di costruire sinergie e ampliare gli spazi per la salute mentale della Comunità.

I Responsabili e i Rappresentanti dei Servizi partecipano come Comitato dei Garanti alla vita degli Organi Direttivi dell'Associazione ed alle sue attività, svolgendo una funzione di supporto, di stimolo e di osservazione.

Grande attenzione è riservata alla formazione e alla sensibilizzazione degli operatori dei servizi riguardo alla promozione e valorizzazione di questa tipologia di prestazione.

Il movimento di auto-mutuo-aiuto per la salute mentale pisano è arrivato ad un rapporto organico con i servizi territoriali proponendo come caratterizzante la figura dei Facilitatori Sociali.

80 Si sviluppa così una prassi di progettualità condivisa e di integrazione operativa tra Facilitatori Sociali e operatori dei sevizi sanitari e sociali. In particolar modo i Facilitatori Sociali inseriti all'interno dell'Associazione L'Alba collaborano con riabilitatori sociali, psicologi, psichiatri e assistenti sociali che all'interno dei servizi territoriali si occupano di salute mentale. Le figure professionali coinvolte sono impegnate su casi condivisi, attraverso un metodo di lavoro integrato fatto di confronti e di verifiche periodiche.

L'integrazione deve realizzarsi attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle rispettive competenze per poi confluire nelle sinergie reticolari realizzando l'interconnessione tra il sistema formale e quello informale.

Sebbene le reti informali rappresentino una fonte di sostegno significativa, non possono e non devono sostituirsi in modo alternativo al sistema formale dei servizi: “i servizi pubblici fanno bene al Self-Help, il Self-Help fa bene ai servizi pubblici”75

. I gruppi di Self-Help sono una risorsa complementare a quella dei servizi, non sovrapposta e non alternativa. Questi ultimi rappresentano una chance in più del sistema pubblico, pur sopperendo a carenze o distorsioni non potranno mai sostituirsi interamente ad esso.

Di questo ne sono convinti anche i membri dell'Associazione L'Alba, che pur riconoscendo l'efficacia e i benefici tratti dalla partecipazione ai gruppi di auto-aiuto sottolineano come il gruppo è un percorso da aggiungere alla cura psichiatrica e alla psicoterapia.

Anche gli assistenti sociali che sul territorio pisano operano nell'ambito della salute mentale concordano con tale visione76.

Infatti, alla domanda relativa all'importanza del ruolo dei gruppi di auto-aiuto come strumento di riabilitazione sociale nel percorsi di cura, tutti gli intervistati concordano sul fatto che i gruppi di auto-aiuto rappresentano una risorsa utile nei percorsi individuali, in particolar modo per l'aspetto della socializzazione.

Viene precisato però da parte della dottoressa Pieri, assistente sociale dell'azienda USL 5 di Pisa, che “l'auto-aiuto deve essere uno tra vari e più metodi, che deve affiancarsi ad altri in un'ottica di confronto reciproco per la costruzione di risposte. Al contempo, una pluralità di risorse da mettere in atto offre uno scenario più ricco di

75

M. Tognetti Bordogna (2005), Op. cit., p. 27. 76

Interviste tratte dal testo dell’Associazione L’Alba (2009), Andata e ritorno, San Miniato (PI), tipografia Bongi.

81 opportunità anche per l'intervento”.