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Integrazione tra servizi “formali” ed “informali”: verso una nuova collaborazione

L’ASSOCIAZIONE L’ALBA

6.3 Integrazione tra servizi “formali” ed “informali”: verso una nuova collaborazione

La costruzione di un welfare di comunità non può prescindere dalla presenza di una politica di salute mentale integrata con tutte le altre politiche sociali.

Il bisogno di salute mentale necessità di una risposta che si configuri come una

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76 combinazione tra politiche sociali, a partire da quelle per la salute, per l'istruzione, per il lavoro, per la tutela sociale, per le pari opportunità e per il contrasto alla povertà e all'emarginazione. Tale bisogno richiede la creazione di dimensioni di scambio tra servizi, istituzioni locali e società civile.

Anche a livello mondiale viene ribadita l'importanza della tutela della salute mentale attraverso un sistema articolato di interventi che coinvolga una pluralità di soggetti. Infatti, Gro Harlem Brundtland, Direttore Generale dell' OMS, in occasione della giornata della salute mentale del 2001, sostiene la necessità di coinvolgere la comunità, le famiglie, gli utenti nell'elaborazione delle politiche, dei programmi e dei servizi, per adattare i servizi alle necessità della popolazione; stabilire legami con altri settori, quali l'educazione, il lavoro, l'assistenza, la giustizia, le organizzazioni non governative per coinvolgerli nel miglioramento della salute mentale della comunità. Ecco, quindi, in linea con tali raccomandazioni, la valorizzazione dei gruppi di auto-mutuo-aiuto.

A livello regionale, in linea con quanto definito all'interno del Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-201574, sono state sviluppate politiche per la salute mentale improntate al rispetto dei diritti umani e civili delle persone con problemi di salute mentali e alla realizzazione di un sistema di servizi territoriali finalizzato ad intercettare e rispondere a tali bisogni delle persone di ogni fascia di età.

Per far ciò è necessario rafforzare l'integrazione dei servizi sanitari e sociali e promuovere la sinergia delle risorse in un'azione coordinata e condivisa tra aziende unità sanitarie locali e comuni con il contributo del volontariato, dell'auto-aiuto e del terzo settore.

La regione Toscana si pone pertanto di considerare il processo di integrazione tra servizi sanitari e sociali e di favorire la programmazione unitaria, pubblica delle azioni con l'obiettivo di garantire qualità e appropriatezza dei percorsi e delle prestazioni assistenziali per una più efficace azione di tutela della salute mentale. Le politiche regionali sull'integrazione socio-sanitaria devono in particolare mirare alla promozione della salute mentale e alla prevenzione e individuazione precoce del disturbo attraverso l'informazione e alla realizzazione di iniziative socio culturali e di gruppo.

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http://www.consiglio.regione.toscana.it/copas/documenti/PDD%20n_%20191%20Piano%20sanitario %20sociale.pdf.

77 Rispetto alle altre finalità complessive per le azioni a tutela della salute mentale, gli obiettivi più specifici sono:

 favorire l'integrazione dei servizi e la più ampia partecipazione delle associazioni di utenti e dei familiari nella definizione dei programmi e nella realizzazione di azioni per la salute mentale;

 assicurare la presa in carico dei minori e degli adulti con disturbi psichici per la realizzazione del progetto terapeutico, riabilitativo individuale definito in stretta relazione tra le diverse professionalità;

 sviluppare competenze e capacità degli operatori per rafforzare il loro ruolo professionale;

 potenziare gli interventi di riabilitazione e reinserimento sociale delle persone affette da malattia mentale con particolare attenzione alla valorizzazione delle loro capacità e dei loro punti di forza;

 garantire idonee soluzioni abitative alle persone con disturbi mentali con particolare attenzione a coloro che hanno concluso il percorso assistenziale personalizzato al fine di favorire percorsi di autonomia, l'impiego di nuove figure professionali quali i Facilitatori Sociali;

 sviluppare e rafforzare interventi diretti a favorire l'inserimento al lavoro delle persone con problemi di salute mentale;

 promuovere la prevenzione e il trattamento delle malattie fisiche dei pazienti psichiatrici;

 favorire la crescita delle associazioni e dei gruppi di auto-mutuo-aiuto e la sperimentazione di servizi con modalità di partecipazione attiva delle persone utenti della salute mentale;

 sviluppare una cultura basata sui valori della solidarietà e dell'auto-aiuto. In questi anni in Toscana, la promozione dell'auto-mutuo-aiuto e del protagonismo del cittadino utente ha rappresentato un importante ambito di azione; è stato promosso e facilitato lo sviluppo e la diffusione di gruppi e associazioni di auto- mutuo-aiuto di pazienti e familiari, con il sostegno di un associazionismo sempre più protagonista dell'innovazione sociale, capace di progettare e realizzare interventi e di attivare “reti” di solidarietà e di inclusione sociale.

78  favorire la collaborazione con la Rete regionale utenti salute mentale per la costruzione di un Centro regionale per la promozione e lo sviluppo dell'auto-mutuo- aiuto dei cittadini utenti della salute mentale;

 promuovere azioni congiunte con gruppi e associazioni di auto-mutuo-aiuto per la lotta allo stigma e all'integrazione sociale;

 favorire la presenza dei cittadini utenti, in qualità di formatori, nei corsi di formazione destinati al personale dei servizi socio-sanitari;

 promuovere, in collaborazione con gruppi e associazioni di volontariato percorsi di formazione rivolti alla cittadinanza per incoraggiare un volontariato per la salute mentale.

Per la realizzazione di questi obiettivi, tutti i livelli della pubblica amministrazione e del mondo professionale e non devono essere coinvolti, dalle Aziende Sanitarie, ai professionisti delle agenzie sanitarie e sociali del territorio, ma anche al terzo settore, al volontariato ed alle associazioni di utenti e familiari.

Il cosiddetto sistema formale dei servizi deve necessariamente interagire con quello informale delle associazioni e del volontariato ai fini di un'integrazione, attraverso la creazione di relazioni di supporto reciproco: questo è quanto si è realizzato sul territorio pisano attraverso la realtà dell'Associazione L'Alba.