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b) Azionisti, soci, investitori e finanziatori.

I CODICI DI CONDOTTA C.D INTERN

2. Premessa metodologica circa il contenuto dei codici di condotta: analisi effettuata sulla base della differenziazione tra destinatari anche attivi e

2.2. b) Azionisti, soci, investitori e finanziatori.

Anch’essi interlocutori contemporaneamente attivi e passivi dell’impresa, questi soggetti, facenti parte della categoria “capitale”, possono distinguersi in interlocutori interni (azionisti e soci) ed esterni (investitori e finanziatori).

In questo paragrafo si parlerà solo del ruolo passivo di tali soggetti, rimandando l’esame delle loro funzioni attive ai §§ 2.4. ss., ove si considereranno gli impegni che l’impresa, globalmente considerata, assume nei confronti degli stakeholders esterni.

Entrambi i gruppi, rappresentano stakeholders particolarmente rilevanti per l’impresa, in quanto essi “sono non solo i beneficiari del successo finanziario della società, ma anche la fonte del potere finanziario del management. Infatti, qualunque

management, non importa quanto potente ed indipendente, se trascura l’obiettivo

della massimizzazione del valore azionario, lo fa a suo rischio e pericolo”. 219

Le problematiche connesse al rapporto dell’impresa con i propri azionisti, soci, investitori e finanziatori sono frequentemente trattate in forma abbreviata all’interno della mission; più raramente sono sviluppate in forme estese. Esempi di mission consistenti nella creazione di valore per gli azionisti sono rintracciabili nel codice di Coca Cola per il quale “l’incremento nel tempo del valore azionario è l’obiettivo primario dell’azienda”; o in quello della Libbey-Owens-Ford, in cui si afferma che il dovere dell’azienda è quello di incrementare continuamente il valore dell’investimento che i suoi azionisti hanno effettuato.

Per orientarsi nelle decisioni di investimento, questi soggetti sono evidentemente interessati a conoscere le azioni intraprese dall’impresa che differiscono dall’attività caratteristica, o comunque quegli aspetti dell’attività economica che non vengono considerati nella contabilità generale.

A tale riguardo, il codice adottato da Co.Tra.L. S.p.A. “mette a disposizione degli azionisti e della comunità finanziaria informazioni adeguate, mediante un flusso di comunicazione tempestivo, attuato attraverso una pluralità di canali, quali il proprio sito internet nonché, laddove necessario, attraverso comunicati stampa, conferenze ed incontri con consulenti ed esperti”. Il medesimo proposito di informazione e trasparenza è rintracciabile nel codice di Sogei che dichiara di agire “come impresa che deve creare valore all’azionista” e per questo “fornisce una informativa

219

RAPPAPORT A. (a cura di), La strategia del valore: le nuove regole della

appropriata, tempestiva e completa sugli aspetti salienti della gestione aziendale”. Si richiamano ai medesimi principi anche il Codice della Banca Popolare Pugliese – che “si impegna a sviluppare e accrescere la compagine sociale, ad adottare politiche che assicurino un’adeguata remunerazione del capitale sociale e l’incremento del patrimonio aziendale, a ricercare la massima trasparenza nelle comunicazioni” – quello della Banca delle Marche – che “crea valore per gli azionisti tramite l’incremento della redditività e del valore nel tempo, lo sviluppo equilibrato, la diversificazione e l’ampliamento dei mercati, la gestione consapevole dei rischi (…)” e quello dello Stretto di Messina – che insiste particolarmente sulla necessità di un flusso informativo “sempre completo, chiaro e trasparente e (…) [rispondente] a requisiti di veridicità, completezza e accuratezza”.

In alcuni codici si mette inoltre in evidenza che tali soggetti, in quanto apportano i mezzi spendibili impiegati nella gestione dell’impresa, sono interessati, oltre che alla remunerazione del capitale apportato e alla quantità di utili ricavati dall’attività imprenditoriale, anche alla possibilità di governare, o almeno influenzare, gli organi aziendali di vertice nelle scelte fondamentali, 220 intendendosi per tali non solo quelle strettamente commerciali e relative alle condizioni di funzionamento dell’impresa, ma anche quelle relative alla selezione delle attività e dei titoli su cui investire. 221

Per questo motivo si attribuisce un ruolo chiave all’assemblea dei soci.

220

PAROLIN G., cit., 8. 221

Da questo punto di vista, anche agli azionisti e agli investitori competono le decisioni relative all’impiego delle risorse che apportano. In particolare essi possono opporsi a che tali fondi siano destinati a finanziare investimenti ritenuti rischiosi, per esempio in aree in cui sussistono forti rischi ambientali o situazioni di particolare conflittualità sociale o in attività dirette alla produzione e il commercio di armi o di prodotti inquinanti o basate sullo sfruttamento di minori. Recentemente sono stati elaborati anche degli indici di Borsa etici: ne sono un esempio il Dow Jones Sustainability Group Index (Djsgi), del Domini 400 Social

Index, elaborato dal Sam-Sustainability Group, con sede in Svizzera, e affermatosi negli Stati

Uniti e l’Ethical Index Euro, costituito in Italia. Sul punto v. AUCI B., Il social audit…, cit., 280 e ss.

La Cidas, ad esempio, ha costituito la Delegazione Sociale, composta da soci che rappresentano le categorie professionali operanti all’interno dell’impresa. Essa si riunisce almeno due volte l’anno per “supportare l’Assemblea nelle attività di vigilanza e indirizzo sulla gestione, in particolare in materia di strategia, pianificazione delle attività, impostazione e verifica del bilancio sociale, politiche di formazione e di sviluppo locale e riferite a servizi”.

Il codice Enel sviluppa sull’argomento un’intera sezione: dopo aver ribadito l’importanza di una informazione “diffusa e consapevole” 222 e caratterizzata da un “linguaggio comprensibile, dall’esaustività e dalla tempestività”, Enel si impegna a far sì che “le performances economico/finanziarie siano tali da salvaguardare ed accrescere il valore dell'impresa, al fine di remunerare adeguatamente il rischio che gli azionisti assumono con l'investimento dei propri capitali”.

Per realizzare un simile risultato, Enel si oppone alle azioni “intentate da coalizioni di soci, volte a far prevalere i loro interessi particolari” e adotta un sistema di corporate governance orientato “alla massimizzazione del valore per gli azionisti, al controllo dei rischi d'impresa e al contemperamento degli interessi di tutte le componenti dell'azionariato, con particolare attenzione ai piccoli azionisti”.

L’assemblea degli azionisti è considerato il momento privilegiato per l’instaurazione di un dialogo tra azionisti e consiglio di amministrazione. È previsto che essa si riunisca due volte l’anno, in occasione dei risultati di fine esercizio e semestrali.

In corrispondenza dell’approvazione delle rendicontazioni economiche relative al primo e al terzo trimestre di ogni esercizio, sono invece previste due conference call; mentre, al fine di garantire una informativa omogenea e tempestiva, ulteriori iniziative di comunicazione finanziaria vengono prese tutte le volte che si ritenga opportuno. Sono infine previsti road show di presentazione degli indirizzi strategici e delle analisi economiche effettuati dal top management e finalizzati a informare gli investitori sul grado di attuazione delle strategie e sulle performances reddituali di

222

Enel. Tutte le informazioni capaci di produrre effetti sull'andamento delle contrattazioni di Borsa, infine, sono rese disponibili mediante comunicati stampa, via

internet e attraverso strumenti dinamici di web communication.

2.3. c) I collaboratori esterni dell’impresa: società collegate e controllate,