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Benefici e criticità rilevate nella redazione del bilancio sociale di un’isti tuzione scolastica

RISULTATI DELLA RICERCA

4.3 Benefici e criticità rilevate nella redazione del bilancio sociale di un’isti tuzione scolastica

Dall’esame delle prove documentali e dei questionari somministrati alle di- verse scuole è emerso che il processo di costruzione del bilancio sociale presenta sia notevoli benefici che diverse criticità. La prima difficoltà riscontrata è rappre- sentata dalla mancanza di chiarezza riguardo la propria missione istituzionale, ri- guardo i propri valori e la visione futura della scuola. Lo svolgimento delle nume- rose attività quotidiane sia ordinarie che straordinarie distolgono l’attenzione dalla definizione e dall’aggiornamento della dichiarazione di missione, facendo perdere di vista l’identità della propria istituzione. Un altro elemento di criticità emerso durante il processo di rendicontazione sociale è costituito dall’identificazione de- gli obiettivi strategici. Spesso le scuole svolgono molteplici attività, le quali non sono tutte riconducibili ad un preciso obiettivo strategico, disperdendo in tal modo energie e risorse che potrebbero essere indirizzate in un’altra direzione, ritenuta prioritaria. Dunque, la rendicontazione sociale costituisce un ottimo esercizio per comprendere meglio e identificare i fondamentali obiettivi strategici pianificati dalla scuola.

In alcuni casi, la maggiore difficoltà riguarda la fase preliminare della scelta relativa all’adozione del bilancio sociale. Come è emerso dai questionari, il prin- cipale promotore dell’iniziativa è il Dirigente scolastico che, nei casi osservati, ha svolto il compito di creare il consenso da parte della comunità scolastica intorno alla decisione illustrando i numerosi vantaggi che si ottengono a fronte degli sfor- zi collegati all’attività di rendicontazione. La spiegazione di tale risultato è da in- terpretare alla luce dei cambiamenti normativi verificatesi negli ultimi anni, che hanno modificato il ruolo dei capi d’istituto all’interno delle istituzioni scolasti- che. Infatti, l’articolo 21 comma 16 della legge 59/1997 ha previsto il conferimen- to della qualifica dirigenziale ai capi d’istituto contestualmente all’attribuzione al- le scuole della personalità giuridica e dell’autonomia. Inoltre, il decreto legislativo n. 59 del 1998 che ha introdotto nel d. leg. n. 29 del 1993 gli articoli 25 bis e 25 ter, ora trasfusi nell’articolo 25 del d. leg. n. 165 del 2001, ha individuato i compi- ti e le funzioni del Dirigente scolastico, che sono stati notevolmente ampliati ri- spetto al passato. Alla luce della nuova normativa, il Dirigente scolastico, oltre a svolgere le ordinarie funzioni gestionali e amministrative, esplica funzioni promo- zionali e di coordinamento finalizzate a far evolvere l’istituzione scolastica verso chiari obiettivi di trasformazione e di innovazione rivolti a garantire la qualità dei processi formativi. Nel quadro così delineato, il Dirigente scolastico svolge un ruolo chiave e strategico nel processo di miglioramento dell’offerta formativa.

Un altro elemento critico segnalato dalle scuole intervistate è quello relativo alla fase di raccolta dei dati. Preliminare a tale fase è l’attività di definizione del sistema di rilevazione e del piano dei conti da associare all’oggetto di rendiconta- zione, la formulazione degli indicatori da rilevare, la definizione delle fonti e delle modalità di raccolta delle informazioni. Tale operazione è caratterizzata da un’ele- vata complessità legata alla sistematizzazione delle numerose informazioni, sia grezze che da elaborare, disseminate nei diversi documenti sia interni che esterni all’istituzione. Inoltre, i dati rilevati dalla contabilità sono tutti riferiti all’eserci-

zio finanziario, che ha inizio il 1° gennaio e termina il 31 dicembre, trascurando il riferimento all’anno scolastico, che è l’arco temporale tipico delle attività didatti- che. Infatti, i dati presenti nei due principali documenti contabili del programma annuale e del conto consuntivo sono tutti espressi secondo l’anno solare, per cui per passare alla rappresentazione dei dati secondo l’anno scolastico è necessario effettuare delle rielaborazioni, che in quanto tali non potranno mai essere total- mente precise. Un altro aspetto di criticità che è emerso, in particolar modo, dal- l’analisi delle prove documentali è la mancanza di continuità dell’iniziativa che produce l’effetto di vanificare i cospicui sforzi iniziali. Infatti, la regolarità del- l’attività di rendicontazione sociale favorisce l’accumulazione di esperienza, che nel corso degli anni consente una notevole contrazione dei tempi ed un consistente risparmio dei costi necessari per la sua elaborazione. Inoltre, una scuola che si preoccupa di aggiornare con regolarità il proprio bilancio sociale dimostra di cre- dere nella validità di questo strumento, mantenendo inalterata la comunicazione con i propri interlocutori.

Contrapposti ai summenzionati aspetti di criticità, si segnalano numerosi be- nefici derivanti dall’attività di rendicontazione sociale. Il principale vantaggio è rappresentato da una maggiore consapevolezza e condivisione sull’identità della

scuola che conduce ad una maggiore chiarezza della dichiarazione di missione.

Con tale strumento aumenta la capacità di dare coerenza tra gli impegni assunti nel Piano dell’offerta formativa e le attività effettivamente realizzate. Tale opera- zione si traduce in una sistematizzazione delle attività svolte e dei dati relativi ai risultati ottenuti, disseminati in diversi documenti, che porta a delle scoperte non previste relative all’organizzazione interna e ai rapporti con l’esterno. In definitiva grazie a questo documento, l’istituzione pubblica acquista consapevolezza dei

propri punti di forza e di debolezza.

Un altro importante beneficio che si ottiene con la redazione del bilancio so- ciale è rappresentato dall’implementazione del modello aziendale della gestione

strategica, da condividere sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione188. Seguendo questa logica migliora la comunicazione con i propri stakeholder e co- me conseguenza migliora anche la capacità di capire le esigenze dei propri inter- locutori. Un ulteriore punto di forza è assicurato dall’attuazione del principio del-

la trasparenza che favorisce relazioni virtuose di tipo fiduciario con gli studenti,

le famiglie e gli altri portatori di interessi, migliorando l’immagine e la reputazio- ne della scuola nel proprio territorio. Tale beneficio è di grande valore se si consi- dera la progressiva riduzione delle risorse pubbliche da parte dello Stato, che in- duce le scuole a rivolgere la propria attenzione nei confronti degli interlocutori presenti nel territorio per l’attuazione di politiche di fund raising. Un altro vantag- gio è costituito dal maggiore senso di responsabilità che si sviluppa all’interno dell’istituzione da parte dei docenti per gli esiti dell’attività di insegnamento-ap- prendimento, che accresce la legittimazione sociale della scuola e del personale nei confronti di tutti gli stakeholder della comunità di riferimento. In conclusione, al di là della volontarietà del documento, se si effettua una valutazione complessi- va secondo l’analisi costi/benefici relativamente all’applicazione della rendiconta-

zione sociale emerge che i vantaggi che si ottengono, essendo numerosi e di ele- vato valore, superano notevolmente i costi derivanti da tale operazione. Con riferi- mento alle suesposte considerazioni e sulla base dell’evidenza empirica, si può so- stenere l’elevata utilità di questo strumento.