LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTI CHE: CASI STUDIO A CONFRONTO.
3.3 Metodologia dei casi multipli.
Il problema della scelta della metodologia, ovvero se privilegiare quella di ti- po quantitativo o quella di tipo qualitativo, è stato immediatamente superato, dopo aver effettuato una prima indagine conoscitiva sulle istituzioni scolastiche che a- vevano adottato sistemi di rendicontazione sociale. Il risultato di questa fase e- splorativa ha dato luogo all’individuazione di un numero limitato di scuole che hanno fatto proprio questo strumento. Dunque, la scelta del metodo qualitativo è risultata inevitabile e si collega perfettamente alla situazione e al contesto nel qua- le tale problematica è inserita. Nell’ambito della categoria metodologica indivi- duata, come strategia di ricerca è stata adottata quella dello studio di caso. A que- sto punto, si è presentato il problema dell’individuazione delle unità di analisi.
Riguardo la selezione dei casi di studio, si presentano due diverse opzioni di scelta: la prima concerne la tipologia dei casi, ovvero su quali casi orientare la propria attenzione, mentre la seconda è relativa al numero dei casi, ovvero quanti devono essere i casi da selezionare.
Su quest’ultimo aspetto, in dottrina emergono diverse posizioni. Secondo al- cuni studiosi143, i casi oggetto di studio possono essere sia un solo caso che più casi, come nei casi multipli. I sostenitori di questa tesi affermano, che se vengono rispettati alcuni principi fondamentali, i risultati della ricerca ottenuti in entrambe le situazioni assumono validità scientifica e possono essere generalizzati. Una po- sizione parzialmente contraria è assunta da Mari144, il quale sostiene che la tesi di alcuni autori di utilizzare un solo caso di studio per attività di ricerca non è condi-
142 Cfr. Dreger J. B., Project management. Effective scheduling, Van Nostrand Reinhold, New York in Mari C., op. cit., 1994, p. 94.
143 Cfr. Yin R. K., op. cit., 2005, pp. 46-59; Gummesson E., 1991, Qualitative methods in manage-
ment research, Sage, Newbury Park, pp.84-85.
visibile. Secondo l’autore citato, un solo caso di studio non è ritenuto sufficiente ai fini della validità esterna della ricerca e i risultati a cui si perviene non sono si- curamente generalizzabili. Coerentemente a questa impostazione, il ricercatore dovrebbe rivolgere la propria attenzione su un congruo numero di casi affinché i risultati ottenuti possano essere considerati piuttosto precisi e rigorosi. Questo tipo di approccio renderebbe più agevole il processo di generalizzazione dei risultati e, quindi, la concettualizzazione di un determinato fenomeno. Infatti, Mari afferma che “la generalizzabilità delle conclusioni è una delle critiche rivolte al metodo dei casi. Ne consegue che il ricercatore deve prestare molta attenzione alla scelta del numero dei casi per riuscire ad estendere la validità dei risultati e per rimuove- re tale pregiudizio”.
Tenuto conto delle considerazioni appena esposte, il presente studio si è o- rientato nella direzione dei casi multipli. Inoltre, questo tipo di approccio è spesso adottato in ricerche sulle innovazioni scolastiche, dove autonome innovazioni si verificano in luoghi diversi. Dato che in letteratura si sostiene che uno studio di casi multipli per essere efficace deve riguardare un congruo numero di unità di analisi, sono state individuate sei istituzioni scolastiche.
Riguardo la tipologia dei casi, poiché il sistema scolastico è suddiviso in due cicli di istruzione sono stati scelti tre casi che riguardano il primo ciclo e tre casi che concernono il secondo ciclo in modo da avere un quadro completo dell’intero percorso formativo. Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado mentre il secondo ciclo d’istruzione comprende la scuola secondaria di secondo grado suddivisa nei suoi numerosi tipi e indirizzi. Le istituzioni scolastiche selezionate sono elencate nella tabella che segue.
TABELLA 3.2 – Elenco dei casi di bilanci sociali selezionati Ciclo Denominazione della scuola
I ciclo
1. Istituto comprensivo “Mastri Caravaggini”di Caravaggio (BG). 2. II Circolo didattico di Treviglio (BG).
3. Istituto comprensivo di Vimodrone (MI). II ciclo
4. Istituto d’istruzione superiore “G. Maironi da Ponte”Presezzo (BG). 5. Istituto tecnico statale “Enrico Fermi” di Mantova.
6. Liceo “Giambattista Brocchi” di Bassano del Grappa (VI).
A questo punto, è opportuno fare una breve riflessione sulla scelta dell’ano- nimato dei casi studiati. In dottrina, sul tema del mascheramento dei casi emergo- no orientamenti contrastanti. Alcuni autori sono fondamentalmente contrari alla scelta dei ricercatori di non svelare l’identità del caso o dei casi analizzati. In ma- niera conforme a questa tesi si esprime Mari, il quale afferma che “è difficile giungere ad una qualsiasi generalizzazione attraverso casi mascherati”145. Di pare-
re opposto è la posizione di altri autori, i quali, pur condividendo il principio di ri- velare l’identità dei casi esaminati, sostengono che in alcune circostanze l’ano- nimato delle imprese studiate è necessario. Al riguardo, Yin identifica tre motivi che possono giustificare la scelta del ricercatore di rendere anonimi i casi studia- ti146. Dato che la presente ricerca riguarda organizzazioni pubbliche che dal punto di vista istituzionale hanno l’obbligo di rendere trasparente la propria attività, non- ché di pubblicare i propri dati, il problema di svelare l’identità dei casi non sussi- ste. Riguardo l’analisi dei casi multipli, Yin distingue due formule espositive: una che rivela una strutturazione di tipo lineare e un’altra che contempla una struttura- zione più articolata147. Nella prima formulazione, i casi singoli sono presentati e indagati in maniera distinta procedendo ad un’analisi incrociata di tutti i casi sele- zionati solo al termine della disamina delle singole unità e in un’apposita sezione. Un’altra modalità prevede che l’intera relazione contenga l’analisi incrociata dei casi, escludendo l’analisi dei vari casi in singole e distinte sezioni148. La modalità adottata nella presente ricerca è quella lineare: prima, sono stati indagati i singoli casi e, poi, è stata fatta una comparazione ed un’analisi incrociata dei casi.
Una particolare attenzione è stata posta alla fase della revisione, che è con- siderata fondamentale in qualsiasi attività di ricerca, al fine di ottenere un feed- back sul lavoro intrapreso e sulla qualità dell’analisi. Al riguardo, si è rivelata pre- ziosa la supervisione del professore Gian Franco Frassetto, designato come tutor dal collegio dei docenti del corso di dottorato di Economia e Direzione delle A- ziende Pubbliche nella seduta del ventisette ottobre duemilanove.
Riguardo la disamina delle scuole, si parte dal secondo ciclo perché è in questo ambito che si sono realizzate le prime forme di sperimentazione. Infatti, lo istituto d’istruzione superiore “Giovanni Maironi da Ponte” di Presezzo è stato lo istituto pioniere nel campo della rendicontazione sociale nel settore dell’istruzio- ne.