• Non ci sono risultati.

4.1.1 “Spiritual” e Cerchi Sciamanic

4.2 Bodhisattva: Il Tempo di Meco non è il tempo degli uomin

Venerdì è fluito lentamente e, arrivata la sera, è sorta la questione della cena. Essendo il compleanno di Gualtiero, Thomas aveva proposto una pizza tutti insieme […] Meco ha detto che sarebbe allora andato in paese per fare bancomat perché gli sembrava di aver cinquanta euro in tasca, ma di averli persi. Ci ha però rassicurato di andare a prendere posto, nel frattempo, e che sarebbe arrivato nel giro di mezzora […] Meco è arrivato che tutti avevamo già la nostra pizza quasi a metà, dicendo di non avere fame perché aveva fatto un pranzo abbondante, ma in ogni caso Katiuscia, Gualtiero e Sofia, che erano i più vicini, gli hanno dato un po’ della loro pizza, e lui ne ha mangiata139.

138 Anche all’inaugurazione di gennaio, quando c’era soltanto Cody, le danze sono state ripetute per

due giorni consecutivi. In questo caso, Cody ha esplicitamente espresso la preoccupazione per cui gli spettatori erano gli stessi, mentre avrebbe voluto offrire qualcosa di diverso a chi lo aveva già visto, o perlomeno mostrare lo spettacolo a chi invece non era presente.

100

Questo episodio non è qui esposto per criticare o giudicare un comportamento di Meco, quanto piuttosto per cogliere l’occasione di riflettere. Ho ripensato più volte a questo fatto, cercando di analizzarlo da più punti di vista, e credo che Meco non avesse intenzione di “scroccare” un pasto, quanto piuttosto non volesse far pesare la sua scelta di vita su persone che hanno semplicemente abitudini diverse. Meco, infatti, non ha spese fisse per se stesso, se non caffè e sigarette, e la sua dieta rimane un mistero pur avendoci passato circa una settimana insieme ed avendogli posto domande più o meno indirette. Nelle mie note di campo ricorre una parola, in più occasioni, ogni volta che ripensavo all’accaduto: bodhisattva. Ovviamente non in modo letterale - non completamente almeno - quanto ad indicare quest’aura che sembra pervadere Meco, il quale pare non aver bisogno di mangiare tre o più volte al giorno, ma si accontenta di mettere qualcosa sotto i denti quando capita, fintanto che ha le sigarette ed i caffè. Bodhisattva, inoltre, per sottolineare parole da lui stesso più volte ripetute, cioè che ha appreso i misteri del Wakan, il Grande Spirito, ma non è «mai andato oltre a quello»140. Inizialmente questa frase mi era sembrata un discorso fine a se stesso.

Tuttavia, accostandola con l’idea di bodhisattva, è sembrata, ironicamente, illuminante. Il Bodhisattva è colui che riceve l’Illuminazione, cioè raggiunge il Nirvana senza andare oltre, ma anzi tornando indietro per guidare chi ne ha bisogno sul sentiero verso la Verità. Ciò è utile per cercare di descrivere meglio come Meco viene visto e percepito da chi a lui fa riferimento. Una sorta di superuomo nel senso di qualcuno più che umano, perché ha superato lo status di persona che vive in società, attaccata dunque a determinati bisogni e comodità. Un uomo, dunque, che ha visto la “Verità” – che lui identifica con il Wakan dei nativi americani – ma non vi si è annichilito, preferendo restare a contatto con le persone e compiere la propria missione. Gli spunti e le influenze buddhiste sembrano piuttosto chiare, come del resto quelle native americane, fondendosi in un culto personale sfociato in una spiritualità legata alla natura ed alla Madre Terra. Pertanto, non deve stupire se ogni comportamento bizzarro o caratteristico di Meco venga attribuito al suo essere “fuori dal tempo”. Si comporta in un determinato modo perché può, avendo abbandonato la vita in società e, con essa, le regole che ne dipendono. Se fa così è perché è Meco, ma allo stesso tempo Meco è tale in quanto agisce in un determinato modo. Durante la mia prima sera sul campo mi è stato detto per la prima volta che «Meco non segue il tempo degli uomini normali, ha il suo tempo» che non andava nemmeno capito, soltanto accettato141. In quel momento

140 Note di campo, 7 luglio 2018.

101

ho collegato una frase riferitami precedentemente da Gualtiero, riguardo al lavorare per vivere, che si opponeva alla filosofia capitalistica del vivere per lavorare142. I ritmi di vita in

villaggio sono molto più lenti di quelli a cui una persona che vive in città è abituata.

Per prima cosa abbiamo acceso il fuoco nel grottino, lasciando alle fiamme e al tabacco le preghiere per quella giornata, che le portassero al Wakan. Raul e Armando non hanno parlato, mentre Sofia ha detto qualcosa in quechua – presumibilmente – Gualtiero in lingua Blackfoot-Lakota143.

Appena pronunciate le preghiere, Meco ha fatto qualcosa che ha innescato una piccola discussione, ovvero ha soffiato sul fuoco dopo che vi era stato versato il tabacco da ciascuno di noi. Sofia e Gualtiero l’hanno ammonito, perché il suo fiato a loro avviso inquina il fuoco, che quindi non porta le preghiere al Wakan come dovrebbe, e pertanto non deve mai soffiare sul fuoco sacro. Meco, dal canto suo, sostiene che il fuoco sia sua madre, quindi soffia sulle fiamme perché lui non rispetta i dogmi, le tradizioni vanno seguite solo se hanno senso, altrimenti vanno abbandonate144. «Bisogna dimenticare l’io-so» è il suo motto ricorrente,

intendendo con esso la necessità di abbandonare le costrizioni imposte dalla società, non per forza occidentale, per fare ciò che ognuno si sente dentro. Insomma, hanno tentato di forzare una regola di Meco ammonendolo per il suo comportamento con sua “madre”, e lui ha risposto facendo capire che in casa sua fa quello che crede meglio. In questa occasione ho quindi capito che a Meco non interessano i nativi americani in quanto tali, ma gli interessa principalmente che quanto lui ha imparato venga condiviso da chi frequenta casa sua, come se avesse già appreso tutto quanto gli serviva dalle culture altrui, e non volesse saperne oltre.