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Brevi considerazion

L'immagine della società che emerge nella visione di Levy, come in Longo, è quella di un organismo globale, interplanetario, collegato dalla rete elettronica, un costante brulichio e flusso di informazione. Della riflessione di Lévy sulla società attuale, sull'intelligenza collettiva e sul ruolo dell'individuo in quanto lavoratore, consumatore (o forse è meglio prosumer35) e membro della società, vogliamo sottolineare un aspetto

fondamentale: la situazione in cui ci troviamo è data, i cambiamenti con cui dobbiamo confrontarci sono fattori di disorientamento ed è necessario conoscere cosa sta avvenendo per poter partecipare e orientare nel modo migliore i cambiamenti. La nostra posizione è invece quella di una critica di ciò che sta accadendo.

È emblematico il fatto che i servizi che offrono certi professionisti vengano letti alla luce della dinamica della domanda e dell'offerta, ciò sembra naturale per mestieri legati al commercio, ma non per altri come quello del medico o dell'insegnante: il medico non risponde ad una domanda in termini commerciali, risponde ad una richiesta più o meno urgente di aiuto da parte di una persona malata. Come per l'insegnante, si tratta di un lavoro di importanza sociale notevole: come inserirli all'interno del meccanismo economico per eccellenza, ossia quello della domanda e dell'offerta?

Consideriamo la figura del dottore: nei suoi caratteri più nobili, si tratta di una persona esperta nella cura (fisica) del corpo, delle sue malattie e dei suoi disagi. La conoscenza che un dottore deve acquisire è molto ampia, la responsabilità del suo agire enorme, e forse comparabile con pochi altri mestieri, avendo spesso nelle proprie mani la vita di una persona. Il suo intervento dipende inoltre fortemente dalla conoscenza diretta del paziente e di tutto un non detto che non appare nell'elenco dei soli dati clinici: l'atteggiamento del corpo, i gesti, la vita che conduce il paziente, il suo stato psicologico ed emotivo. Per quanto quindi un dottore possa aiutare nella guida dell'intelligenza collettiva, attraverso consigli e informazione a distanza, il suo ruolo rimane molto legato alla presenza materiale. Il fatto che si concepisca una sua virtualizzazione forse è segno della trasformazione in informazione che distingue la nostra epoca, contraddistinta dalla fede in questa trasformazione e nel suo essere esaustiva come forma di traduzione dell'essere umano.

35 Prosumer è termine recentemente coniato per indicare il nuovo tipo di utente della rete, al tempo stesso produttore e consumatore di contenuti

Per quanto riguarda l'insegnante invece, vorrei permettermi di avanzare una riflessione personale partendo dall'atteggiamento notato in molti colleghi studenti. Come sottolinea giustamente Lévy, la figura dell'insegnante cambia. Occorre premettere che l'insegnante purtroppo è spesso una figura che effettivamente può risultare facilmente (e felicemente) sostituibile, visto che sostanzialmente si limita a trasmettere solo nozioni. Ciò che un insegnante può trasmettere però non si riduce solo all'insieme dei saperi, trasformati in nozioni: quello che conta è piuttosto la trasmissione e il contagio del suo entusiasmo, del suo desiderio e del suo amore della materia. Della sua ricerca personale quello che può trasmettere sono la dedizione, la pazienza e la fiducia che l'esperienza di una vita dovrebbero aver fatto sperimentare e conoscere, per dare fiducia, speranza e consigli allo studente che ha di fronte. Tutto ciò si trasmette anche tradotto in informazione, ma, anche in questo caso, l'entusiasmo e le qualità umane che si sperimentano nel rapporto faccia a faccia, la trasmissione di energia fra persone, è qualcosa di insostituibile36.

Fra gli studenti emerge invece sempre più un senso di inutilità della figura del professore: molte delle cose che dice sono reperibili in rete, istantaneamente, e senza fatica. Molti dei colleghi universitari intraprendono gli studi per dovere: ottenere una laurea è ritenuto infatti necessario per avere maggiori opportunità lavorative. Ciò che conta allora è prima di tutto il conseguimento del titolo, attraverso il superamento degli esami, e quindi imparare le nozioni necessarie a superarli. Anche il sapere che deve essere acquisito come strumento utile in futuro rimane nella penombra rispetto a questo obiettivo principale. Se l'obiettivo è l'acquisizione di nozioni, il metodo più efficace certo è rispecchiato da una recente pubblicità dell'iPad e dalla visione del sapere che è sottostante: fare una ricerca in rete e trovare la risposta che serve.

Ritornando allora alle riflessioni di Leroi-Gourhan, ripensiamo al sapere che serve alla società per la sua sopravvivenza. Nel suo triplice sviluppo, la storia dell'umanità avanza ma tutto il sapere che viene messo a disposizione dell'individuo per la costituzione della sua conoscenza, a cosa serve? La società del sapere è una società che rende possibile una maggiore saggezza delle persone? A chi serve questo sapere e a cosa? In relazione alle maggiori possibilità legate allo scambio di saperi, 36 Pensiamo qui alla mole di diari, lettere e testimonianze di artisti, poeti, filosofi e musicisti che ci sono giunti. In essi risulta evidente tutta la fatica del lavoro, le delusioni, ma soprattutto la determinazione e l'amore per ciò che facevano. Ciò che dovevano fare, come vocazione, senza alternative: come ciò che chiama e non può essere disatteso.

all'acquisizione di conoscenza e all'interazione e la collaborazione fra le persone, l'individuo ha a sua disposizione effettivamente occasioni emanciparsi? Più possibilità di crescere come persona? La preparazione e l'acquisizione delle competenze e del sapere, come sono descritte da Lévy, rendono l'individuo in grado di inserirsi nel mondo degli affari umani. Il sapere che ha a disposizione, che deve acquisire, gli serve per essere parte della società e questa sua partecipazione da questo punto di vista si svolge nel segno della formazione permanente, del lavoro intellettuale e di un pensiero e di un sapere che diventano un nuovo tipo di prodotto e di merce. Cambia la società e quindi cambia il sapere che è necessario acquisire, nella visione di una conoscenza come ciò che serve sapere per stare al mondo37.