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del sistema Senegal

5.1 Definizione degli obiettivi e del campo di applicazione

5.1.2 Campo di applicazione

5.1.2.1

Le funzioni del sistema

Riuscire a conseguire le indicazioni necessarie per mettere in essere un modello di sviluppo in grado di trovare una sintesi ottimale tra tutela ambientale e sviluppo umano.

5.1.2.2

L’unità funzionale

Il numero degli abitanti del paese e le sue produzioni.

5.1.2.3

Il sistema studiato

Il sistema che viene studiato è il Senegal. La popolazione del Senegal è composta da 10,5E6 persone per il modello attuale e 12,5E6 (ipotesi) persone per il modello proposto.

5.1.2.4

I confini del sistema

I confini del sistema vanno dall’estrazione delle materie prime al fine vita dei prodotti. Il sistema comprende i seguenti comparti produttivi: agricoltura, industria, edilizia, acqua, energia, trasporti, gestione dei rifiuti. Data la complessità dell’analisi vengono studiate le produzioni più rappresentative sotto il profilo economico, politico o sociale. Si tiene conto dei prodotti importati per quanto riguarda il trasporto, l’uso e il fine vita e di quelli esportati per quanto riguarda la produzione.

Nell’analisi LCA di un prodotto l’utilizzatore finale è ritento l’unico responsabile dell’impatto derivante dal prodotto, poiché essendo lui a generare la domanda del bene, è indirettamente – per quanto riguarda la fase di produzione – e direttamente – nella fase di consumo – responsabile dell’impatto negativo che il bene produce sull’ambiente. Pertanto all’utente si attribuiscono tutte le conseguenze in termini di impatto ambientale derivanti dalla produzione, dall’uso ed dal fine vita

dell’oggetto in questione.

La metodologia dell’LCA applicata ad un modello di sviluppo di un Paese, parte da logiche diverse da quelle sopra scritte. Innanzitutto si considera il Paese oggetto d’analisi come un sistema semi chiuso, nel senso che, pur avendo relazioni di tipo commerciale con gli altri Paesi – importazioni ed esportazioni di beni e servizi – e quindi agendo come un sistema aperto, dal punto di vista dell’analisi di impatto ambientale, si terrà conto soltanto del ciclo di vita dei beni o servizi che transitano all’interno dei confini nazionali, poiché i confini rappresentano i limiti alla sovranità dello Stato e quindi i limiti alla sua responsabilità.

A tal proposito, per l’analisi che seguirà, si è scelto di considerare:

• la produzione, il consumo, il trasporto e il fine vita dei beni necessari a soddisfare il fabbisogno interno, sia prodotti all’interno del paese che importati. Si ritiene uno stato responsabile della qualità delle sue importazioni.

• La produzione nazionale dei beni esportati. Delle merci esportate è analizzato solo l’impatto della produzione mentre l’uso ed il fine vita vengono ipoteticamente addossati al paese importatore.

Rispetto alle normali analisi LCA, effettuate sui singoli prodotti, nella valutazione d’impatto ambientale dello sviluppo di un Paese si è scelto, quindi, di aggravare l’analisi facendo pesare sullo stesso l’impatto delle produzioni volte all’esportazione. Tenendo presente che uno Stato, per il fine che dovrebbe avere ovvero la tutela dei suoi cittadini, deve privilegiare politiche che non compromettano il suo eco-sistema. La ragione per cui si decide di imputare al paese produttore/esportatore le conseguenze ambientali della produzione dei prodotti destinati ai mercati esteri sta nel fatto che, nonostante ci sia una domanda di quel bene, la decisione finale di generare il surplus produttivo necessario a soddisfarla – nella sua entità e nei mezzi da utilizzare – spetta ai proprietari dei mezzi di produzione, vale a dire ai soggetti economici privati e pubblici che producono nel rispetto delle normative vigenti nel paese.

Per i beni importati, invece, saranno presi in esame la produzione, il trasporto, che permette alla merce di giungere nel paese oggetto dello studio, dal/i Paese/i con cui intrattiene i rapporti commerciali di maggiore entità, stimando una distanza media di percorrenza dal Paese esportatore a quello oggetto di analisi, il consumo di tali beni e le modalità di smaltimento.

Pertanto si considerano la produzione nazionale, l’import e l’export, direttamente dipendenti dalle scelte politiche del governo, il quale decide quali produzioni favorire attraverso le aperture o le chiusure al mercato e le normative più o meno stringenti. Anche l’ipotesi di un’apertura totale al mercato ed un disimpegno assoluto dello Stato da una qualsiasi forma d’indirizzo della produzione deve essere letta come una scelta politica ben determinata che ha delle conseguenze e dei responsabili. Così facendo si pensa di evitare zone grigie: l’impatto di settori gravanti sull’ecosistema del Paese, che con la normale analisi LCA non sarebbero rivelati, sono analizzati ed inclusi nella valutazione.

I dati ottenuti con questa metodologia non sono dunque aggregabili a LCA di altri Stati, poiché nel caso in cui vi siano relazioni commerciali tra i diversi paesi l’impatto della produzione delle merci scambiate sarebbe conteggiato più volte alterando la veridicità dello studio. Non risulta così possibile sulla base di un’analisi di questo tipo fare un “LCA mondo” semplicemente sommando i diversi LCA delle varie nazioni. Tuttavia rimane possibile confrontare e comparare l’impatto dei differenti “sistema-paese”, anzi un tale studio sarebbe utile per valutare l’impatto delle differenti politiche di sviluppo.

5.1.2.5

La qualità dei dati

Il calcolo LCA è effettuato mediante il codice SimaPro7. Quando presenti sono usati i processi della banca dati del codice. Nel caso contrario i processi sono costruiti con dati raccolti sul campo. Per il calcolo del danno sono usati i metodi: Eco-Indicator 99, EPS 2000, IMPACT 2002+ e EDIP 97 modificati. La descrizione dei metodi e le modifiche apportate sono presentate in Appendice.

5.2

Inventario

I dati che costituiscono l’inventario riguardano due scenari differenti, vale a dire: lo SCENARIO ATTUALE, nel quale sono stati inseriti i dati reperiti in letteratura al fine di delineare il sistema produttivo attuale del Senegal, e lo SCENARIO SOSTENIBILE, per il quale sono state sviluppate delle ipotesi alternative, sulla base di alcuni cambiamenti della struttura del sistema paese oggetto di analisi. I settori che sono stati analizzati, per i due scenari alternativi, sono:

• Agricoltura;

• Edilizia;

• Energia;

• Industria;

• Trasporti;

• Gestione dei rifiuti.

 Per i dati FAO sulle produzioni, ove non indicato diversamente http://faostat.fao.org/site/567/default.aspx#ancor

 Per i dati FAO sul commercio, ove non indicato diversamente http://faostat.fao.org/site/535/default.aspx#ancor

 Per il calcolo delle distanze: www.gmap-pedometer.com

 La moneta locale il Franco CFA (Comunità Finanziaria dell’Africa) è ancorata all'euro 1 EUR = 655,957 Fcfa

 Nella maggior parte dei casi il valore economico delle merci è fornito in dollari, si tiene conto di un valore della valuta indicativo: 1€ = 1,3$

ISU

Scenario attuale

Ipotesi di sviluppo

Commenti:

 Il modello non sembra in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni “necessari” in modo diffuso.

Commenti:

 Grazie ad una pianificazione con il metodo LCA si sono calibrate le produzioni in modo da soddisfare i bisogni prefissati con il minimo impatto ambientale.

Indice aspettativa di vita

 Aspettativa di vita: 56 anni

(AV-25)/(85-25) = 0.517

(dati: CIA, The world factbook 2008, https://www.cia.gov/library/publicatio ns/the-world-factbook/geos/SG.html). Indice di educazione

Indice aspettativa di vita

 (AV-25)/(85-25) = 0.75 Aspettativa di vita 70 anni

Si ipotizza che le migliori condizioni di vita del modello proposto conducano ad un aumento della durata di vita.

 Indice educazione = 0,39

La percentuale di popolazione sopra i 15 anni che può leggere e scrivere: 39.3%

S’ipotizza un livello d’istruzione del 39%,

Si suppone che questo dato sia speculare alle iscrizioni scolastiche. LIA: 0.393

ILI: 0.393 (dati: Ibidem)

Indice standard di vita

 (a+b+c+d+e+f)/(6*100) = 0.632

a) persone che hanno accesso all'acqua potabile: 76 %

b) bambini di età inferiore a 5 anni non sotto peso: 83%.

c) popolazione che ha accesso ai servizi sanitari: 45 %.

d) persone che hanno accesso al cibo: 80 %

e) persone sopra alla soglia di povertà (2$/g): 44%.

(dati: UNDP, Human Development

Report 2007/2008, New York, Palgrave Macmillan, 2007 http://hdr.undp.org/en/media/HDR_20 072008_EN_Complete.pdf)

f) media del valore accesso casa e energia: 49%

- persone che hanno una casa: 70% (ipotesi)

 Indice educazione = 0,6999

LIA: è ipotizzato al 60% della popolazione. Si ritiene l’incremento della scolarizzazione un fenomeno lento ad affermarsi.

ILI: è ipotizzato al 90% della popolazione in età scolare.

ILI non è previsto al 100% perché si pensa che l’importanza della scuola sia un concetto che richiede tempo nell’affermarsi, soprattutto all’interno delle famiglie rurali. Entrambe le percentuali, si ipotizza, saranno destinate a raggiungere il 100% nelle successive generazioni.

Indice standard di vita

 (a+b+c+d+e+f)/(6*100) = 0.972

a) persone che hanno accesso all'acqua potabile: 100 %

b) bambini di età inferiore a 5 anni non sotto peso: 100%.

c) popolazione che ha accesso ai servizi sanitari: 100 %

d) persone che hanno accesso al cibo: 100%

e) persone sopra alla soglia di povertà (2$/g): 83%

f) media del valore accesso casa e energia: 100%

- persone che hanno una casa: 100% - persone che hanno accesso all'energia: 100%

- persone che hanno accesso all'energia: 32% (dati: SIE, Rapport

energie 2007, Ministere de l’Energie,

Republique du Sénégal,

http://www.sie-

energie.gouv.sn/IMG/pdf/Rapport_SI E_Senegal_07.pdf)

Occorre sottolineare come l’accesso al cibo differisca nel modello proposto anche a livello concettuale. Nello scenario attuale i dati forniti dall’UNDP si riferiscono alla percentuale di persone denutrite (20%): la denutrizione rappresenta una forma di privazione del cibo radicale e molto grave. Nell’ipotesi di sviluppo, invece, l’accesso al cibo è inteso come accesso alla giusta quantità di kcal giornaliere, in modo di soddisfare il “bisogno fame” nell’interezza della sua dimensione. Probabilmente se avessimo analizzato la percentuale di persone che nel modello attuale ha questa possibilità avremmo trovato un valore inferiore al 8o% indicato.