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pianificazione sostenibile

3.2 L’analisi LCA come strumento della sostenibilità forte

3.2.2 L’uso dell’analisi LCA per il conseguimento di un “benessere sostenibile”

3.2.2.1 Il metodo d’analisi LCA

Negli ultimi anni, come si è già avuto modo di sottolineare, è maturata l’attenzione nei confronti di problematiche di carattere ambientale, in particolare è aumentato l’interesse nello sviluppo di metodi e tecniche che permettano di comprendere, valutare e provare a ridurre i possibili impatti sia dei prodotti realizzati, sia di quelli che una volta utilizzati esauriscono la loro vita operativa e

Fanelli, Polemica verde. cit.).

267 Il mercato permette di prelevare risorse di una regione (ad esempio il petrolio, legname, ecc.),

di trasformarle in un'altra (produzione di fertilizzanti, di plastiche ecc.), di consumarle altrove, e di eliminare i rifiuti in un’altra parte ancora., impedendo al consumatore-inquinatore di rendersi conto di partecipare all’esaurimento delle risorse ed all’accumulazione dei rifiuti (G. Rist, Lo

devono essere smaltiti. La diffusione di una coscienza ambientale a tutti i livelli della società, l’entrata in vigore di normative europee e la crescente capacità di controllo degli apparati tecnico-amministrativi preposti hanno favorito il definirsi di un nuovo scenario centrato sulla compatibilità tra industria e ambiente. Le grandi industrie, così come le aziende di dimensioni più ridotte, si stanno adeguando all’obiettivo dell’eco-efficienza che, di fatto, si trova sempre più a coincidere con quello della “qualità totale” del proprio prodotto268.

Il perseguimento di questi obiettivi comporta un nuovo modo di procedere all’interno di molte aziende dove il progetto e la creazione di nuovi prodotti deve essere accompagnato dalla valutazione di impatto ambientale del loro ciclo di vita (life-cycle), allargando quindi l’attenzione anche alla fase di gestione e manutenzione e di fine vita di un prodotto, con l’impegno di offrire non più soltanto un prodotto, ma un servizio, teso al miglioramento del sistema produttivo dal punto di vista ambientale. Uno strumento che risulta utile al fine di perseguire un controllo “totale” sugli impatti è l’analisi LCA269, il cui affermarsi è il risultato di tre eventi eventi congiunti:

1. la crescente consapevolezza che i problemi ambientali non possono più essere affrontati per singoli comparti (aria, acqua, suolo) ma richiedono una valutazione e un intervento globale;

2. la nuova attenzione alle politiche di prodotto come componente importante delle politiche ambientali;

3. la presenza di un'opinione pubblica che richiede informazioni ambientali e di consumatori che scelgono le merci e i servizi che vengono loro offerti in base a criteri di qualità ambientale.

Tale analisi può risultare un efficace strumento sia dal punto di vista della prevenzione e della salvaguardia ambientale, sia per il rafforzamento delle dinamiche di riduzione e controllo dei costi Infatti, attuando una valutazione a

268

Tutte le informazioni necessarie alla stesura di questo paragrafo sono state reperite in P. Neri,

Life cycle assessment, http://digilander.libero.it/giabon/

269 La definizione proposta dalla SETAC (Society of Environmental Toxicology and Chemistry )

per l’LCA è la seguente: << L’LCA è un processo che permette di valutare gli impatti ambientali associati ad un prodotto, processo o attività, attraverso l’identificazione e la quantificazione dei consumi di materia, energia ed emissioni nell’ambiente, l’identificazione e la valutazione delle opportunità per diminuire questi impatti. L’analisi riguarda l’intero ciclo di vita del prodotto (“dalla culla alla tomba”): dall’estrazione e trattamento delle materie prime, alla produzione, trasporto e distribuzione del prodotto, al suo uso, riuso e manutenzione, fino al riciclo e alla collocazione finale del prodotto dopo l’uso >> (Ibidem).

priori, individua in anticipo le falle dei processi in analisi e rende possibile l’ottimizzazione dei sistemi e l’abbattimento dei costi di produzione già in fase di progettazione. Grazie alla sua versatilità l’analisi può essere effettuata sia da una singola azienda che da un intero sistema economico. Vi possono essere differenti possibili impieghi di un LCA dipendenti dall’utilizzo, interno o esterno, dei risultati ed anche a seconda della tipologia dei destinatari finali, classificabili in quattro categorie:

• industria o altri tipi di imprese commerciali; • governi nazionali o locali;

• associazioni non governative quali associazioni di consumatori o gruppi ambientalisti (Non Governmental Organisation, NGO);

• consumatori.

È da sottolineare come alla base della LCA vi sia una visione non lineare ma reticolare dei processi produttivi: le relazioni tra i diversi punti da cui la rete di produzione è costituita vengono considerate in senso verticale e cronologico ma in aggiunta vengono analizzati anche i diversi tipi di relazioni che possono finire col ripercuotersi in modo diffuso su più parti, in più direzioni e in tempi diversi. Si pensi ad una materia prima scelta per la produzione o un materiale di imballaggio che poi avrà i suoi effetti in fase di dismissione o riciclo. Il tutto contribuisce a definire una nuova logica con cui guardare al bene che si produce o al servizio che si eroga.

Per meglio comprendere cosa entra in gioco in un’analisi del ciclo di vita si prenda in considerazione il grafico sottostante, che riporta gli elementi in ingresso e in uscita nel sistema di prodotto considerato.

Figura 3-1 Elementi costitutivi analisi LCA

La complessità del metodo LCA, risiede soprattutto nella fase della definizione della metodologia, poichè è necessario definire compromessi tra il rigore scientifico e l’esigenza di semplificazione. L’analisi LCA non deve essere considerata un metodo in grado di fornire risultati assoluti, completi e pienamente esaustivi, poiché fa uso di valutazioni di carattere soggettivo, soprattutto laddove esista una mancanza di informazioni rigorose. Il tipo d’informazione che viene fornito è un indicatore di tipo semplificato, ma non per questo errato o approssimato. Per effettuare una corretta valutazione d’impatto ambientale è necessario disporre di una dettagliata descrizione del prodotto che si intende realizzare, contenente informazioni e dati tecnici adeguati. È necessario identificare gli impatti diretti sull’ambiente e le eventuali conseguenze sugli ecosistemi, nonché tutti gli effetti, diretti ed indiretti, che la realizzazione del prodotto comporta.

Lo scopo, i confini ed il livello di dettaglio di un LCA dipendono dall’oggetto dello studio e dall’uso che se ne vuole fare; tuttavia, sebbene la profondità e l’ampiezza dell’indagine possano variare molto a seconda dei casi, lo schema di riferimento rimane sempre lo stesso. Del resto ogni tecnica di valutazione presenta necessariamente delle limitazioni, che occorre conoscere e tenere in adeguata considerazione in particolare:

carattere soggettivo.

• I modelli utilizzati per l’analisi dell’inventario o per valutare gli impatti ambientali sono limitati dalle assunzioni che sono implicitamente contenute in esso: tali modelli potrebbero non essere disponibili per tutte le applicazioni.

• I risultati di uno studio di LCA focalizzati su questioni globali o regionali potrebbero non essere adeguate per applicazioni maggiormente circoscritte.

• L’accuratezza di uno studio di LCA può essere limitata dall’accessibilità o dalla disponibilità di informazioni rilevanti o di qualità elevata.

La mancanza di una dimensione spaziale e temporale nell’“inventory” dei dati utilizzati per la valutazione dell’impatto introduce incertezza sui risultati dell’impatto

• Essendo un modello scientifico è per sua natura una semplificazione di un sistema fisico ovvero non è possibile un’assoluta e completa rappresentazione di ogni effetto sull’ambiente.

In generale, le informazioni ottenute attraverso uno studio di LCA dovrebbero diventare un momento costitutivo di un processo decisionale molto più completo e dovrebbero essere utilizzate per comprendere gli scambi globali o generali di materia. E’ possibile confrontare i risultati di differenti studi di LCA, solamente se le assunzioni e il contesto di ciascuno studio sono i medesimi; per ragioni di trasparenza queste assunzioni dovrebbero essere esplicitamente dichiarate.

Fino ad oggi si sono sviluppate diverse metodologie per l’analisi del ciclo di vita (LCA): la standardizzazione di questi metodi è stata compiuta da SETAC - Society of Environmental Toxicology And Chemistry e da ISO - International Standards Organisation. Quest’ultima organizzazione ha definito ed emanato una norma che esplicita i riferimenti per la corretta applicazione dell’analisi del ciclo di vita, recepita in Italia dalla UNI EN ISO 14040 - “Valutazione del Ciclo di

Vita”, approvata dal CEN, Comitato Europeo di Normazione, il 29 giugno 1997.

Uno studio di LCA può essere realizzato più o meno dettagliatamente in relazione allo scopo e agli obiettivi dello studio. I principali tipi di LCA sono quindi:

 Streamlined LCA (LCA semplificato): è un’applicazione esauriente che copre il ciclo di vita completo, ma usa dati generici, sia di carattere quantitativo che qualitativo, per valutazioni semplificate sui più importanti aspetti ambientali.

Lo scopo dell’LCA semplificato è quello di fornire essenzialmente gli stessi risultati di un LCA dettagliato, ma con una significativa riduzione di tempi e di costi. La semplificazione del metodo si basa su tre stadi che sono iterativamente legati:

1. Indagine: identificare le parti del ciclo di vita più importanti o quelle che presentano lacune di dati.

2. Semplificazione: visti i risultati dell’indagine precedente impostare il lavoro sulle parti ritenute più importanti del sistema

3. Valutazione dell’affidabilità: verificare che le semplificazioni introdotte non riducano in modo significativo l’affidabilità del risultato complessivo.

 Screening LCA (LCA di selezione): usato più comunemente quando devono essere identificate azioni chiave per il miglioramento ambientale nel ciclo di vita dei prodotti. La sua caratteristica principale è quella di far uso di strumenti software che aiutano a gestire la realizzazione di LCA, facendo riferimento a dati già disponibili da banche dati o stimati con approssimazione. Dai risultati ottenuti, e a seguito di un’analisi di sensitività, s’individuano i dati critici sui quali è necessario un miglioramento dal punto di vista qualitativo. Tale sistema consente di valutare in modo rapido gli aspetti realmente importanti del ciclo di vita, su cui focalizzare l’attenzione.

 Detailed LCA (LCA dettagliato): è necessario in tutti quei casi nei quali è richiesta una valutazione completa. Potrebbe essere utile, ad esempio, dopo aver identificato i punti chiave con uno Screening LCA, per approfondire i risultati ottenuti, o, nel caso in cui i risultati dello studio siano utilizzati per comunicazioni pubbliche (poiché necessitano di una credibilità molto alta). Uno studio dettagliato prevede un miglioramento della qualità dei dati e, invece che riferirsi a dati standard o dati secondari, procede con la raccolta e l’utilizzo di dati specifici del caso in esame forniti dalle stesse Aziende (in genere è la fase che richiede maggiore tempo).

3.2.2.2

Una

programmazione

democratica

dello