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Caratteristiche dei soggetti rispondenti al questionario Età (anni)

IL PBL NELLA FORMAZIONE CONTINUA

TAB 4.: Caratteristiche dei soggetti rispondenti al questionario Età (anni)

Anni di Servizio Valid 24 20 Missing 1 5 Mean 47,29 21,05 Median 47,50 20,00 Std. Deviation 6,956 7,149 Minimum 35 4 Maximum 60 33

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Mentre, rispetto al titolo di studio e titolo professionale posseduto, risulta rispettivamente che il 32% è in possesso dell’ammissione al 3° anno di Scuola Media Superiore mentre il 68% ha acquisito il Diploma di istruzione Secondaria; tuttavia, solo il 24% di essi è in possesso del Diploma Universitario di Infermiere e/o Laurea in Infermieristica.

Questi dati devono essere presi in considerazione, in fase di progettazione, in quanto età, esperienze professionali, e grado di istruzione differenti influenzano, non solo la metodologia che deve essere utilizzata all’interno del processo formativo, ma ne condiziona anche l’efficacia della ricaduta all’interno dei diversi contesti lavorativi.

Dall’analisi dell’area delle competenze di tipo intellettuale (vedi grafico n. 1), gli infermieri ritengono di avere un bisogno formativo, rispetto alle seguenti competenze:

1. Programmi di videoscrittura 2. Lingua inglese

3. Funzionamento ed utilizzo delle varie tecnologie (defibrillatori, respiratori, etc.) 4. Le principali patologie pediatriche

5. Il processo di nursing 6. I fogli di calcolo

7. le norme legislative professionali 8. le teoriche dell’infermieristica

Dall’analisi dell’area delle competenze di tipo assistenziale/gestionale (vedi grafico n. 2), gli infermieri ritengono di avere un bisogno formativo, rispetto alle seguenti competenze:

1. Applicazione protocolli di PBLS-D

2. Redigere un piano assistenziale alla dimissione 3. Utilizzare Linee Guida/Protocolli/Procedure

4. Utilizzo di scale di valutazione specifiche per bisogno assistenziale 5. Gestione emergenze/urgenze

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Grafico n. 1: profilo delle competenze infermieristiche di tipo intellettuale

-1,8 -1,6 -1,4 -1,2 -1 -0,8 -0,6 -0,4 -0,2 0

Scienze Biomediche Teorie della salute Teoriche del Nursing Teorie sviluppo fisico

Processo di Nursing Teorie sviluppo psicologico

Norme legislative professionali Teorie sviluppo relazionale Principali patologie pediatriche Lingua inglese

Programmi di videoscrittura Funzioni dei fogli di calcolo Teorie dell'apprendimento e dell'educazione

Segni di urgenza cardio-respiratoria Funzionamento delle tecnologie

Lettura articolo scientifico Linee guida/Protocolli/Procedure

Punte ggio m e dio de gli s carti tra padronanza e d im portanza

Il grafico illustra la distribuzione degli scarti medi tra importanza e padronanza. Il punteggio è dato dalla sottrazione tra, il grado di padronanza posseduta ed il grado di importanza attribuito ad ogni singola competenza identificata. Di conseguenza, all’aumentare del punteggio negativo, corrisponde un maggiore bisogno formativo degli infermieri intervistati. Per determinare il cut-off del bisogno formativo è stato scelto il valore di ≤ -1 scarto medio.

Grafico n. 2: profilo delle competenze infermieristiche di tipo assistenziale/gestionale

-1,8 -1,6 -1,4 -1,2 -1 -0,8 -0,6 -0,4 -0,2 0

Diagnosticare i bisogni assistenziali

Redigere un piano assistenziale alla dim issione Applicare linee guida-Protocolli-Procedure

Applicare protocolli PBLS-D

Utilizzo di scale di valutazione specifiche

Affrontare le situazioni critiche

Applicare/Assistere alle procedure specifiche Form ulare obiettivi specifici e stabilire priorità

Valutare l'efficacia degli interventi attuati Effettuare l'accertam ento inferm ieristico Realizzare interventi di educazione sanitaria

Pianificare l'assistenza

Punteggio m edio degli scarti tra padronanza ed im portanza

Il grafico illustra la distribuzione degli scarti medi tra importanza e padronanza. Il punteggio è dato dalla sottrazione tra, il grado di padronanza posseduta ed il grado di importanza attribuito ad ogni singola competenza identificata. Di conseguenza, all’aumentare del punteggio negativo, corrisponde un maggiore bisogno formativo degli infermieri intervistati. Per determinare il cut-off del bisogno formativo è stato scelto il valore di ≤ -1 scarto medio.

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Mentre, dall’analisi dell’area delle competenze di tipo relazionale/educativo (vedi grafico n. 3), gli infermieri ritengono di avere un bisogno formativo, rispetto alle seguenti competenze:

1. Pianificare ed attuare gli interventi educativi

2. Attività di tutoraggio ai colleghi meno esperti ed alle figure di supporto 3. Istruire gli assistiti ad utilizzare le risorse presenti sul territorio

4. Richiedere formazione specifica

5. Utilizzare tecniche di comunicazione efficace

6. Coinvolgere le figure di supporto nell’attività assistenziale

7. Fornire sostegno agli assistiti per l’elaborazione costruttiva del vissuto di “malattia” 8. Coinvolgere attivamente gli assistiti nei programmi terapeutici - assistenziali

Grafico n. 3: profilo delle competenze infermieristiche di tipo relazionale/educativo

-1,6 -1,4 -1,2 -1 -0,8 -0,6 -0,4 -0,2 0

Tutoraggio ai colleghi m eno esperti e figure supporto

Capacità di coinvolgere nell'attuazione assistenza Richiedere form azione specifica

Lavorare in gruppo

Pianificare ed attuare i piani educativi

Com unicare in m odo com prensibile

Sostenere gli assistiti nell'elaborazione m alattia Fornire istruzioni per attivare le risorse del territorio

Utilizzare le tecniche di com unicazione efficace Regolare i propri com portam enti

Com prendere gli stati em otivi

Stabilire una buona relazione di aiuto Coinvolgere le figure di supporto

Punteggio m edio degli scarti tra padronanza ed im portanza

Il grafico illustra la distribuzione degli scarti medi tra importanza e padronanza. Il punteggio è dato dalla sottrazione tra, il grado di padronanza posseduta ed il grado di importanza attribuito ad ogni singola competenza identificata. Di conseguenza, all’aumentare del punteggio negativo, corrisponde un maggiore bisogno formativo degli infermieri intervistati. Per determinare il cut-off del bisogno formativo è stato scelto il valore di ≤ -1 scarto medio.

110 Priorità eventi formativi

Oltre l’analisi del profilo medio delle competenze, sono state indagate le priorità di alcuni eventi formativi identificati dagli infermieri.

Da tale analisi, risulta prioritaria, la necessità di sviluppare meglio la capacità di sapere gestire le situazioni di emergenza/urgenza in ambito pediatrico, seguite dall’incremento della capacità di utilizzare le linee guida, protocolli e procedure nell’attività assistenziale quotidiana e dalla capacità di lavorare come un “team”, attraverso le azioni integrate tra i vari professionisti dall’assistenza.

Infine, viene chiesto l’approfondimento delle principali patologie pediatriche e delle implicazioni medico-legali e disciplinari, nello svolgimento del proprio mandato professionale (vedi grafico n. 4).

111 Opinione sulle metodologie didattiche

La maggioranza dei soggetti coinvolti nell’indagine ha espresso parere favorevole all’utilizzo di metodologie didattiche attive, riconoscendone l’efficacia formativa e l’impatto positivo in termini di ricaduta nei contesti lavorativi quotidiani.

In particolare, il 91,3% dei soggetti sono convinti che la formazione deve essere effettuata con l’utilizzo di metodologie didattiche attive svolta sul campo (88,3%) e con un periodo di affiancamento (95,8%).

Scelta dei bisogni formativi

Alla luce dei bisogni formativi emersi dall’analisi dei questionari e dalle interviste effettuate, si ravvisano gli elementi utili per la sperimentazione del nuovo percorso formativo basato sul PBL. Si precisa che il Servizio Infermieristico ha già attivato i percorsi formativi per il PBLS-D, poiché risulta essere un fattore altamente critico che non si presta alla programmazione a media e/o lunga scadenza (vincoli normativi e professionali).

Malgrado ciò, i dati sembrano rilevare un bisogno formativo non procrastinabile, legato alla gestione delle emergenze pediatriche che possono essere divise in: emergenze mediche, chirurgiche - ortopediche e cardio-respiratorie.

Alla luce della riorganizzazione aziendale e dalla rilevazione di alcuni eventi critici legati alla gestione delle emergenze cardio-respiratorie in ambito pediatrico, è stata data a quest’ultima, la priorità formativa tra le tre aree di emergenza, prima identificate.

Costituzione gruppo di lavoro

Per la costituzione del gruppo di progettazione, il Responsabile del Servizio Infermieristico (Direttore scientifico del progetto) ha identificato le professionalità

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necessarie alla realizzazione del progetto formativo e successivamente ha inoltrato, insieme ad una relazione sintetica del percorso metodologico che si intende seguire, l’invito ad aderire al gruppo di lavoro.

Le professionalità che hanno aderito e costituiscono il gruppo di progettazione sono le seguenti:

1. Responsabile del Servizio Infermieristico

2. Responsabile dell’U.O. Formazione ed Aggiornamento del Personale 3. Direttore U.O. di Pronto Soccorso

4. Direttore U.O. di Cardiologia 5. Un Cardiologo Pediatrico

6. Un Anestesista-Rianimatore dell’area pediatrica

7. Due Infermieri esperti in tecnologia utilizzata in ambito cardiologico (Tutor/Docente di laboratorio)

8. Due infermieri in carico presso l’U.O. di formazione del personale (Tutor d’aula) 9. Due infermieri che lavorano rispettivamente presso le UU.OO. di Cardiologia e Pronto

Soccorso Pediatrico (Tutor Tirocinio)

Criticità rilevate

In questa fase, la maggiore criticità rilevata attiene la ridotta disponibilità, in termini di tempo, alla partecipazione alle riunioni da parte dei componenti il gruppo di progettazione (vedi calendario riunioni. alla Il gruppo si è riunito per condividere le metodologia dell’evento formativo e dopo aver definito gli obiettivi di apprendimento e condiviso la matrice delle responsabilità (vedi matrice delle responsabilità), hanno stilato un calendario

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delle riunioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi del gruppo (vedi calendario riunioni gruppo progettazione).

Calendario Riunioni Gruppo Progettazione:

Incontri Obiettivi dell’incontro

Stabilire obiettivi, contenuti, attività laboratorio, tirocinio, risorse necessarie e calendario incontri successivi

Condividere i contenuti didattici, le attività di laboratorio e di tirocinio con le relative prove di verifica e di raggiungimento degli obiettivi. Stabilire il programma formativo con i relativi tempi di durata di ogni singola attività. Verificare la disponibilità delle risorse necessarie. Formulare il/i “problema/i”

Consegna e condivisione del materiale didattico da fornire ai discenti. Formalizzazione dell’incarico

Tale criticità è stata arginata dalla disponibilità del Responsabile del Servizio Infermieristico a svolgere la funzione di “raccordo” e “trasmissione” degli obiettivi da raggiungere, da ogni professionista coinvolto.

È stata programmata una sola riunione del gruppo per la formulazione del problema (secondo incontro del calendario), mentre per il raggiungimento degli altri obiettivi, sono state condotte riunioni separate tra il Responsabile del progetto ed i vari componenti il gruppo di lavoro, fermo restando la trasmissione del verbale delle riunioni agli assenti.

Tale modalità operativa ha permesso di: stabilire gli obiettivi, costruire la matrice delle responsabilità, identificare i destinatari, stilare una prima bozza di programma formativo.

Obiettivo generale

Il corso ha la finalità di migliorare le capacità degli infermieri nella gestione delle emergenze/urgenze cardio-respiratorie pediatriche

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Obiettivi specifici

Al termine del corso, l’infermiere deve essere in grado di:

1. elencare le principali patologie cardiologiche e respiratorie in ambito pediatrico 2. comprendere le indicazioni e le tecniche del monitoraggio elettrocardiografico 3. identificare i criteri/segni/sintomi che definiscono il “paziente instabile”

4. riconoscere le principali alterazioni del ritmo cardiaco, identificandone la gravità 5. saper leggere un referto di emogasanalisi, riconoscendo le principali alterazioni dei

valori respiratori

6. attivare le risorse necessarie per affrontare l’emergenza/urgenza garantendo la tempestività degli interventi

7. applicare i protocolli ed i relativi interventi assistenziali per il trattamento dell’emergenza/urgenza cardio-respiratoria

8. gestire in equipe l’urgenza

9. conoscere, saper usare ed effettuare la manutenzione di tutti i presidi e le apparecchiature strumentali utili in emergenza, quali: carrelli d’emergenza, elettrocardiografo, monitor multi-parametrico, defibrillatore, aspiratore, pulsossimetro, emogasanalizzatore;

10. sapere stilare un piano assistenziale personalizzato, che tenga in considerazione oltre i problemi collaborativi, anche le diagnosi infermieristiche (di rischio e reali)

11. riconoscere i bisogni educativi degli assistiti/familiari e pianificare interventi idonei a soddisfarli

12. controllare gli aspetti emotivi personali, legati alle situazioni di emergenza/urgenza ed adottare comportamenti idonei nei confronti degli assistiti, dei familiari e dei colleghi

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Destinatari

Il corso è destinato oltre agli infermieri delle UU.OO. di Pronto Soccorso , Cardiologia e Pediatria, anche agli infermieri che lavorano all’interno di altri contesti assistenziali pediatrici (Ortopedia , Chirurgia e Complesso Operatorio).

In questa prima fase, è stato scelto un numero ridotto di 20 infermieri come di seguito specificati:  Pronto Soccorso : n. 5  Cardiologia : n. 5  Pediatria: n. 5  Ortopedia : n. 2  Chirurgia : n. 2  Complesso Operatorio: n. 1

e solo dopo la verifica della fattibilità ed efficacia dell’intervento formativo, sarà possibile estenderlo ad altri infermieri, con la possibilità di ripetere il corso in diverse edizioni.

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CONCLUSIONI

Allo stato attuale, il gruppo di progettazione sta elaborando il “problema” che rappresenta il nodo centrale, attraverso cui si svilupperanno le tematiche precedentemente identificate e che costituiscono l’oggetto dell’evento formativo. Alla luce della bozza del programma formativo, l’impegno richiesto sarà notevole e sicuramente dovranno essere affrontate numerose criticità, tuttavia, è fondamentale intraprendere un percorso metodologico che attivi “spazi di pensiero riflessivo” sul tutte quelle attività che mirano a far acquisire, incrementare e consolidare le competenze necessarie ad espletare il mandato professionale richiesto, in particolare, all’interno di contesti assistenziali sempre più innovativi e soggetti a repentini cambiamenti. Dopotutto, l’alternativa sarebbe quella di permanere all’interno di uno status quo che vede coincidere “l’informazione” con la “formazione” e quindi continuare a far affidamento sulle caratteristiche motivazionali dei singoli, più che sulle capacità di un’organizzazione di attivare percorsi e processi che siano fonte di stimolo alla crescita ed allo sviluppo professionale. In altre parole: chi crede che la chiave del successo di un’organizzazione sanitaria sia la competenza posseduta dei professionisti che ivi operano, allora l’investimento su di essi è d’obbligo.

Solo in tal modo gli infermieri,“discenti per tutta la vita”, potranno utilizzare strategie di apprendimento “innovative” che li preparino non solo a operare con efficacia nell’attuale ambiente clinico ma anche a essere capaci di far progredire la pratica infermieristica a vantaggio della professione infermieristica e della società che essi servono.

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Allegato 1

Lo scopo di questo esercizio è permettere all’allievo, attraverso la partecipazione alla valutazione di un cliente, di sviluppare ulteriori capacità di valutazione e di riflettere sul processo di valutazione.

Devi selezionare, nel servizio in cui stai svolgendo la pratica, un cliente che sarà il soggetto della tua valutazione. L’esercizio ti permetterà, attraverso una stretta relazione con il cliente scelto (e dove possibile in interazione con un’altra persona significativa), di raccogliere le informazioni bio- psicologiche. Questi dati ti aiuteranno a identificare i problemi infermieristici o i bisogni sanitari. Linee guida

1. presenta il tuo cliente descrivendo in breve la sua storia e la ragione per cui è stato ricoverato in ospedale.

2. Seleziona e descrivi in breve un modello adeguato di valutazione infermieristica.

3. Utilizzando il modello scelto realizza e successiva,mente descrivi le informazioni acquisite dalla valutazione dei problemi infermieristici del tuo cliente e i bisogni sanitari.

4. Seleziona e descrivi un aspetto della valutazione che ne richiede una più specifica.

5. Descrivi brevemente come considereresti la realizzazione di una valutazione più specifica di questo aspetto del problema infermieristico del cliente e dei suoi bisogni sanitari.

6. Se necessario, ricerca materiali di base da utilizzare per sostenere ogni asserzione fatta. 7. La parte finale del tuo esercizio deve riportare le conclusioni tratte dai risultati ottenuti. Totale parole da utilizzare 2000

N.B. La scelta del tuo cliente dovrebbe essere fatta insieme al tuo precettore/mentore. È importante che tu garantisca la riservatezza utilizzando uno pseudonimo, e non dovrai rivelare informazioni che possano permettere di identificare le persone coinvolte nell’assistenza al cliente o l’identità di altre persone coinvolte.

Esempio di esercizio da eseguire il primo anno: valutazione infermieristica

Allegato 2

Questo esercizio assumerà la forma di un saggio strutturato, la tematica infermieristica scelta deriverà da una delle sessioni PBL esplorate in precedenza.

Linee guida

 Insieme al tuo facilitatore PBL, scegli un tema infermieristico legato a una delle sessioni PBL precedenti.

 Ti viene richiesto di realizzare uno studio più approfondito del tema infermieristico scelto e di presentare una tesina strutturata.

 La tesina deve avere un titolo chiaro, un’introduzione, una parte centrale, una conclusione, una raccomandazione se necessario) e un elenco di riferimenti bibliografici.

Totale delle parole da utilizzare 2000.

Esempio di esercizio da eseguire secondo anno: saggio di apprendimento basato sui

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Allegato 3

“Gli incidenti critici sono un modo per esaminare una particolare situazione nella tua pratica e per identificare cosa hai imparato da questa. <<Critico>> qui si riferisce al tuo esame critico della situazione”.

Per questa valutazione ti è richiesto di:

Scegliere una situazione dalla pratica recente, usando un modello di riflessione sulla tua esperienza della situazione, identifica e discuti le tematiche che da questa derivano, e scrivi delle conclusioni che riguardano ciò che hai appreso dalla tua riflessione.

Questo esercizio intende incoraggiarti ad analizzare e riflettere sulla pratica. È perciò importante che tu protegga l’identità di ciascun individuo o area coinvolta.

Linee guida

 Seleziona un caso.

 Identifica il modello di riflessione e il tipo di riflessione che ti accingi a fare.  Rifletti sul tuo ruolo nell’evento e sull’effetto che hai voluto su di te.  Concentrati sulla tematica che per te è particolarmente interessante.

 Suggerisci modi per fare una ricerca di evidenze alternative per gestire la situazione in un futuro o utilizza la presente ricerca per analizzare come la situazione è stata effettivamente gestita.

L’analisi critica dell’incidente ti dimostrerà che sei:

 In grado di utilizzare il processo di riflessione e discutere il suo valore;

 Capace di apprezzare le pratiche attuali alla luce delle esperienze personali e di una critica comprensiva della letteratura;

 Capace di identificare i tuoi bisogni di apprendimento;  Capace di sostenere un’argomentazione coerente. Totale parole 3000

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BIBLIOGRAFIA

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