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I continui sviluppi della tecnologia e della pratica medica e i cambiamenti sociali hanno fatto crescere le attese dei pazienti e hanno radicalmente alterato la natura della pratica infermieristica rendendola più complessa, con più espliciti oneri di responsabilità e con un più basso livello di accentramento dei processi decisionali.

I professionisti si trovano pertanto a riconsiderare le loro abitudini e a utilizzare i risultati della ricerca a sostegno delle loro scelte; infatti sempre più viene imposta, una maggiore attenzione al tema della qualità dei servizi e a quello, strettamente connesso, della preparazione professionale di tutti gli operatori.

Un ruolo fondamentale in questo cambiamento lo gioca la formazione, componente cardine della governance clinica e insostituibile meccanismo di integrazione tra la professionalità degli operatori e le finalità del servizio sanitario multidisciplinare e multiforme del XXI secolo.

Essa permette di presidiare i livelli di competenza del personale, in rapporto all’evoluzione dei bisogni degli utenti, ma anche della trasformazione tecnologica dell’organizzazione.

In questa mutata situazione risulta sempre più chiaro che la formazione non può continuare ad essere episodica e discontinua, ma deve diventare uno strumento di carattere ordinario, del processo di organizzazione e gestione dei servizi sanitari.

Per realizzare questo obiettivo sono nati i programmi di educazione continua in medicina (ECM). Il sistema ECM comprende l’insieme organizzato e controllato di tutte quelle attività formative, sia teoriche che pratiche, il cui scopo è di mantenere elevata ed al passo con i tempi la professionalità degli operatori sanitari; in altre parole è lo strumento per

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ricordare ad ogni professionista il suo dovere a svolgere un adeguato numero di attività di aggiornamento e di riqualificazione professionale.

La formazione permanente comprende le attività formative finalizzate a migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali e i comportamenti degli operatori sanitari, con l’obiettivo di garantire efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza.

Per i professionisti che lavorano al servizio della persona, soprattutto in un campo come quello della salute, garantire la massima professionalità possibile, è un obbligo morale e un dovere deontologico specificamente previsto anche dai Codici Deontologici.

L'elaborazione del programma di E.C.M. è stata affidata ad una Commissione Nazionale per la Formazione Continua, che ha il compito, tra l'altro, di "...definire i crediti formativi che devono essere maturati dagli operatori in un determinato arco di tempo..." e di "...definire i requisiti per l'accreditamento dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività formative...".

Il programma nazionale di E.C.M., riguarda tutto il personale sanitario, medico e non medico, dipendente o libero professionista, operante nella Sanità, sia privata che pubblica. Il programma nazionale prevede che l'E.C.M. deve essere controllata, verificata e misurabile; inoltre, deve essere incoraggiata, promossa ed organizzata.

Decisamente innovativa è l’attribuzione ad una Commissione nazionale per la formazione continua, di alcuni compiti di carattere strategico indispensabili per dare impulso alle attività formative, riconducendole ad indirizzi e criteri univoci in ambito nazionale:

 individuazione degli obiettivi formativi di interesse nazionale, con particolare riferimento all’elaborazione, diffusione e adozione delle linee guida e dei relativi percorsi diagnostico-terapeutici;

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 definizione dei crediti formativi che devono essere complessivamente maturati dagli operatori in un determinato arco di tempo;

 definizione degli indirizzi per l’organizzazione dei programmi di formazione predisposti a livello regionale;

 definizione dei criteri e degli strumenti per il riconoscimento e la valutazione delle esperienze formative;

 definizione dei requisiti per l’accreditamento delle società scientifiche nonché dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività formative e verifica della relativa sussistenza.

I Crediti formativi E.C.M. forniscono una misura dell'impegno e del tempo che ogni operatore della Sanità ha dedicato annualmente all'aggiornamento ed al miglioramento del livello qualitativo della propria professionalità.

Il credito è riconosciuto in funzione sia della qualità dell'attività formativa che del tempo ad essa dedicato.

Tra i risultati tangibili conseguiti, attraverso l’attività della Commissione, sono da annoverare la graduale introduzione del sistema degli accreditamenti per gli eventi formativi residenziali, la determinazione del numero dei crediti formativi da acquisire da parte degli operatori sanitari gradualmente crescenti nel corso degli anni, la sperimentazione di un percorso di accreditamento dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività formative sia per gli eventi residenziali che per la formazione a distanza.

La Commissione ha ritenuto opportuno prevedere una progressione nel numero di crediti acquisibili annualmente, istituendo un programma definito per i cinque anni a partire dal 2002 fino al 2006; dovevano essere conseguiti progressivamente fino ad un totale di 150

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crediti formativi. Nel 2005 i crediti sono stati diminuiti a 30 e riconfermati 30 nel 2006, per un totale di 120 crediti.

Nel 2007 è stato siglato l’accordo Stato - Regioni concernente il riordino del sistema di formazione continua in medicina. Nell’accordo è riportato che ogni operatore sanitario deve acquisire 150 crediti formativi nel triennio 2008-2010 (50 crediti/anno).

Il sistema dell’ECM non esaurisce certamente le possibilità di formazione e di apprendimento di un operatore sanitario, ma definisce le regole di quella parte di formazione che viene realizzata in modo sistematico e continuativo per soddisfare le esigenze proprie del SSN.

L’avvio del sistema di Educazione Continua in Medicina (ECM) nel 2002, ha offerto la possibilità di avere una visione più dinamica della formazione, più collegata all’evoluzione delle organizzazioni sanitarie, di avere un miglioramento dei processi assistenziali, una migliore integrazione con la formazione universitaria e uno sviluppo continuo della professionalità degli operatori.

Il programma è stato adottato da tutti i maggiori Paesi del mondo; in Italia è obbligatorio per tutti i professionisti della Sanità.

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