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PROBLEM BASED LEARNING

2.8 LA VALUTAZIONE DEL PBL

La valutazione ha lo scopo di provare a misurare il successo di un’iniziativa, ovvero se l’attività valutata è rilevante per l’apprendimento degli allievi.

La valutazione non riguarda soltanto i processi PBL ma anche le risorse disponibili per sostenere l’apprendimento, la prestazione degli insegnanti, la programmazione e l’aspetto logistico delle sessioni PBL oltre agli aspetti organizzativi come l’ammontare delle ore interessate dal PBL e la pertinenza degli scenari rispetto al programma da svolgere.

La valutazione ha tre principali obiettivi:

 convalidare, ovvero giustificare l’attività e fornire un motivo per la sua continuazione,

 migliorare, costruendo su una pratica accettabile,

 criticare la pratica di scarsa qualità e i processi inadeguati.

Se accettiamo che gli elementi di input, processo e prodotto svolgono un ruolo importante per l’efficacia della formazione, possiamo creare un diagramma di flusso della valutazione di qualsiasi programma, compresi quelli dove viene utilizzato il PBL. (Fig. 6)

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INPUT

PROCESSO

RISULTATO

Missione (dell’istituzione) Scopi e obiettivi (del programma)

Risorse (personale, biblioteca, tecnologia, strutture) Reclutamento (profilo dell’allievo)

Progettazione del corso

Capacità di facilitazione/insegnamento Metodi di apprendimento

Esperienze degli allievi

Autovalutazione e valutazione fra pari Risultati degli accertamenti

Competenze e capacità degli allievi Soddisfazione del personale Effetti sull’istituzione

Feedback sullo sviluppo del programma

Fig. 6 Diagramma di flusso della valutazione di un programma

La filosofia del PBL privilegia l’apprendimento nell’interesse dell’apprendimento, più che l’apprendimento utile a superare le prove d’esame, e quindi la valutazione troppo formale e quantitativa dei seminari PBL può essere controproducente perché vi è il rischio che gli allievi si preoccupino maggiormente della loro prestazione in termini di numero di interventi fatti o di approvazione da parte dei “leader” a danno dell’apprendimento sul tema nato dallo scenario.

Se tra gli allievi della squadra PBL nasce una competizione per i voti migliori, i processi necessari al funzionamento della squadra, possono essere vanificati dal desiderio di prevalere sugli altri membri della squadra.

Nel PBL è necessario un feedback immediato e sincero: i diversi aspetti devono essere affrontati nel momento in cui sorgono; gli allievi devono ricevere feedback continui sul contenuto e sul processo in un ambiente didattico sicuro. Il tempo per la valutazione in feedback deve essere considerato nel momento della programmazione delle sessioni PBL. La valutazione della prestazione può avvenire in modi diversi, in base a come l’istituzione ha agito per promuovere il PBL ovvero, legata al processo all’interno delle sessioni e al contributo degli allievi e del facilitatore al processo.

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Una delle prime decisioni da prendere nella valutazione del PBL è cosa valutare; gli elementi comunemente ritenuti essenziali per il progresso di un seminario PBL includono: la partecipazione di tutti i membri della squadra, il rispetto reciproco, la disponibilità a mettere in discussione idee e concetti, l’equità nello sforzo e una pari motivazione ad apprendere.

Decidere se valutare la prestazione su base individuale o di squadra dipende dalla filosofia che ispira il programma, dal modo in cui la valutazione è svolta e da chi la effettua. Il tipo di valutazione scelta dovrà tenere conto se la valutazione viene effettuata attraverso la somministrazione di un questionario all’intero gruppo e quindi non esserci anche una valutazione individuale; tuttavia è possibile utilizzare valutazioni individuali per stabilire una valutazione complessiva della squadra o della classe.

I programmi di formazione possono prevedere momenti specifici per la valutazione generale, con particolare riguardo agli aspetti organizzativi del PBL; in questo caso i facilitatori possono decidere che la squadra ha raggiunto un punto in cui la valutazione può essere utile o allo stesso modo, la valutazione può essere inopportuna dopo un seminario che gli allievi hanno trovato particolarmente difficile.

La valutazione richiede un’attività precedente di pianificazione a cui è necessario dedicare tempo sufficiente e come la maggior parte degli altri processi di valutazione, può essere portata avanti dai singoli partecipanti (autovalutazione), dal o sul facilitatore (da parte degli allievi o di un altro facilitatore) o da qualcuno esterno alla situazione (valutazione esterna).

L’autovalutazione onesta e realistica è uno degli scopi del PBL: nei programmi di infermieristica di solito è legata all’utilizzo di una pratica riflessiva.

Attraverso la riflessione, gli allievi sono incoraggiati a ricordare i fatti della pratica, a ripensare alle loro recenti prestazioni nel seminario PBL e a identificare approfondimenti

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relativi a quei fatti e a considerare le implicazioni per la pratica futura: è possibile fornire agli allievi delle domande per aiutarli a concentrare il loro pensiero su alcuni aspetti (vedi fig. 7) Le domande che seguono aiutano a valutare la prestazione nel PBL

1. Ho aiutato gli altri a spiegare le proprie idee? 2. Ho esposto bene le mie idee?

3. Ho ascoltato attentamente gli altri membri della squadra? 4. Ho cercato di capire cosa stavano dicendo gli altri?

5. Ero disposto a mettere in discussione le idee delle altre persone? 6. Mi sono arreso troppo facilmente all’opposizione degli altri? 7. Ho iniziato una discussione?

8. Sono stato oltremodo aggressivo?

9. Sono stato troppo sensibile ai sentimenti delle altre persone? 10. Quanto sono stati importanti i miei contributi?

11. Sono stato più spesso distruttivo che costruttivo? 12. Sono stato troppo silenzioso?

13. Ho dimostrato agli altri di considerarli credibili?

14. Ero troppo desideroso di esprimere il mio punto di vista? 15. Ero disposto a sostenere le idee delle altre persone?

Fig 7 valutazione della prestazione nel PBL

Le difficoltà incontrate nel promuovere la riflessione possono portare a due estremi: da un lato, gli allievi possono essere eccessivamente critici e sottovalutare loro stessi, non riconoscendo la validità del loro lavoro, dall’altro essi possono non essere critici a sufficienza. Altresì molti possono considerare la valutazione svolta dal facilitatore come il formato più conveniente, forse perché è familiare alla maggioranza degli allievi, che si aspettano di essere valutati dagli insegnanti.

Mentre la persona più adatta per portare avanti la valutazione della prestazione del facilitatore è un altro facilitatore, attraverso una critica tra pari, perché gli allievi inesperti possono avere maggiore difficoltà a commentare il suo operato.

I questionari di valutazione sono spesso somministrati alla fine dei moduli o dei programmi, specialmente se gli aspetti da valutare sono numerosi, perché gli allievi possono

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trovare la compilazione noiosa e la loro somministrazione può indurre gli allievi a prestare scarsa attenzione ai diversi aspetti esaminati.

La valutazione può avvenire anche attraverso filmati, registrazioni sonore e gruppi focus; la discussione che ne deriva fornisce informazioni dettagliate che possono essere utilizzate per determinare ulteriori sviluppi del programma.

Man mano che la squadra diventa più esperta nell’utilizzare il processo PBL, l’intervento e il sostegno offerto dal facilitatore diminuiscono; i facilitatori devono modellare il comportamento dando e ricevendo critiche in modo positivo, costruttivo e non offensivo.

I commenti valutativi devono riguardare il materiale o il comportamento della squadra, non devono essere rivolti a livello personale, essendo chiaro che rappresentano solo le opinioni di chi parla. È importante che la valutazione qualitativa sia basata su ciò che è effettivamente accaduto e non sull’interpretazione dei fatti del valutatore.

Le parole possono essere adeguate ma il significato può essere alterato dalla cadenza della voce e dalle espressioni del volto. Bisogna porre attenzione al tono della voce e ai segnali non verbali specie durante la valutazione. Se si desidera una valutazione più formale, può essere utilizzata una scala di valori, semplice che richiede a chi valuta di indicare se l’allievo ha tenuto atteggiamenti particolari durante il seminario, per esempio:

l’allievo ha contribuito alla discussione?

l’allievo ha preparato il materiale per la sessione PBL?

si/no si/no

o complessa, che richiede a chi valuta di quantificare, per esempio:

quanto sono stati appropriati i contributi degli allievi?

L’allievo ha coinvolto altri allievi nella discussione?

molto appropriati/appropriati/

non molto appropriati/non appropriati. Sempre, qualche volta, mai.

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Il completamento di tali scale è un’attività complessa, che richiede al facilitatore non solo di seguire il tema presentato durante il seminario da ogni allievo, ma di valutare oggettivamente ogni allievo durante le sue interazioni.

La valutazione resta riservata al facilitatore e alla squadra: gli allievi possono prendere nota della valutazione per uso personale, i facilitatori possono registrare i punti principali della valutazione e utilizzarli in futuro per mettere in rilievo i miglioramenti o la regressione nelle prestazioni.