• Non ci sono risultati.

Caso con armatura trasversale

Nel documento 3STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO (pagine 133-140)

6. Variazioni brusche di sezione, andamento spezzato dell’asse baricentrico (ad esempio nella zona centrale di una trave a doppia falda): sono causa di concentrazioni di tensioni, per cui deve

3.10 VERIFICA ALLO STATO LIMITE PER IL TAGLIO, PUNZONAMENTO, TORSIONE, PERDITA DI ADERENZA

3.10.2 Rottura a taglio

3.10.3.3 Caso con armatura trasversale

Schema teorico. L’armatura trasversale, disposta in posizione tale da attraversare la potenziale superficie di rottura, ha lo scopo di bilanciare le forze di trazione nel calcestruzzo; se l’armatura è correttamente dimensionata ed estesa fino ad opportuna distanza dalla zona caricata, il carico di collasso aumenta rispetto a quello del caso precedente e la superficie di rottura diviene pressoché cilindrica con raggio ridotto ed in generale coincidente con quello dell’impronta del supporto.

Lo schema resistente a tiranti e puntoni è riportato nella figura 103.

L’armatura può essere costituita sia da staffe, sia da ferri piegati, sia da elementi in carpen-teria metallica composti con un piatto a cui sono saldati chiodi Nelson (fig. 104).

Per evitare la rottura delle bielle compresse di calcestruzzo che convergono sull’area caricata deve essere posto un limite alla percentuale di armatura a taglio realmente utilizzabile per aumen-tare la resistenza al punzonamento.

Valutazione numerica. Per il dimensionamento pratico si procede come segue: la piastra at-torno al supporto è divisa in zone di ampiezza 1,5 hm, sovrapposte per 0,75 hm; per ognuno dei contorni esterni di tali zone aventi perimetro u variabile si controlla se la resistenza del solo

cal-Fig. 102. Perimetro di verifica.

cestruzzo è sufficiente; in caso contrario, sia sul perimetro esterno che su quello interno, si ag-giunge armatura che fornisce un contributo aggiuntivo a quello del calcestruzzo (71)

La posizione del primo ordine di armature può cadere entro una striscia di larghezza 0,5 hm; la tensione di progetto dell’acciaio deve essere limitata a σs≤ 300 N mm–2 e deve comunque essere

VsR≤ 0,60 VcR (fig. 105).

Esempio. Verificare la resistenza al punzonamento di piastra di fondazione di dimensioni 2,00 × 3,00 × 0,30 soggetta al carico concentrato di 560 kN trasmesso da una colonna di dimensio-ni 0,30 × 0,45 m, rappresentata nella figura 106.

α inclinazione sulla orizzontale della armatura

At area metallica su un solo perimetro (71)

Fig. 104. Ripartizione e tipologia armature trasversali.

Fig. 105. Disposizione armature trasversali.

I materiali sono caratterizzati da fck = 30/N/mm2, fsd = 440/1,10 = 400 N/mm2, con hx = 0,27 m,

hy = 0,25 m, risulta hm = 260 mm, .

Il perimetro di punzonamento vale u = 2(0,30 + 0,45) + 4 × 0,26 = 2,54 m e definisce in pianta l’area (0,45 + 0,26) × (0,30 + 0,26) = 0,398 m2.

Considerando a favore di sicurezza la reazione media del terreno σT=560/3,0×2,0=93 kN/m2, l’azione di punzonamento di progetto vale VD = 560 – 93 × 0,398 = 523 kN.

Considerando le barre comprese nelle strisce di larghezza

ly = 2 × 1,5 × 0,30 + 0,30 = 1,20 m con hy = 0,27 m

lx = 2 × 1,5 × 0,30 + 0,45 = 1,35 m con hx = 0,25 m si ottengono le percentuali di armatura con As = π cm2 (barre d 20 mm)

ρx = 7 π/120 × 27 = 0,0068 ρy = 5 π/135 × 25 = 0,0047 da cui la media ρm = 0,0057 risulta anche:

L’azione resistente di punzonamento vale VR = 580 × 2,54 × 0,26 = 383 kN < VD.

È necessaria armatura metallica verticale di sezione: At = (523 – 383) / 300000 = 4,66 E–4 m2; la soluzione è possibile perché risulta VsR = 140kN < 0,60 × 383 = 230 kN.

La distanza d alla quale non è più necessaria la staffatura è determinata dalla relazione

u = 523/580 × 0,26 = 3,47 m da cui: d = [3,47 – 2(0,30 + 0,45)]/8 = 0,25 m.

Prevedendo l’uso di 4 staffe d8 a due braccia e senza effettuare riduzione di diametro all’au-mentare della distanza d, con At = 4E–4 m2, essendo zi = 0,75 × 0,26 = 0,20 m, la disposizione dell’armatura risulta dalla figura 106.

3.10.4 Torsione

3.10.4.1 Modalità di rottura. In generale un’azione torcente esterna T è equilibrata da un mo-mento torcente interno T1 (torsione primaria) e da uno stato tensionale longitudinale dovuto all’impedito svergolamento delle sezioni.

Non appena si manifesta fessurazione, si annullano le tensioni longitudinali di trazione e quindi l’effetto dell’impedito svergolamento non è di importanza fondamentale per la verifica allo stato limite di rottura, purché si consideri l’intero valore dell’azione torcente senza tenere conto del contributo della torsione secondaria.

Al crescere dei carichi, la fessurazione, avente andamento elicoidale attorno alla trave, si estende limitatamente (a volte con inclinazione differente da quella iniziale), ma cresce l’apertura delle lesioni; raggiunto lo snervamento delle armature (longitudinali e staffe), l’angolo di torsione φ cresce molto rapidamente fino alla rottura che può avvenire sia per cedimento delle sezioni del calcestruzzo compresso delimitate da fessure contigue, sia per strappamento dell’armatura longitu-dinale e/o delle staffe.

Nel caso di sezioni piene, si osserva il distacco dal nucleo centrale (che rimane poi inerte) di uno strato esterno di calcestruzzo contenente le armature; questo fenomeno evidenzia anche a rot-tura la concentrazione delle tensioni verso il perimetro esterno e suggerisce lo studio di una trave a cassone, di spessore opportuno, equivalente a quella piena considerata.

L’andamento a spirale delle lesioni mostra angoli ß pressoché costanti su tutte le facce, con valore della tangente compreso fra i limiti 1/2 ≤ tan ß ≤ 2; sia le armature longitudinali che quelle trasversali (staffe) ortogonali alle prime risultano tese con forze rispettivamente Fsl ed

Fst , mentre gli elementi in calcestruzzo compresi fra le lesioni risultano compressi da forze Fc (fig. 107).

ξ =1+ 200/260 = 1,877

3.10.4.2 Schema di calcolo. In analogia alla trattazione della rottura per taglio e per poter stu-diare in modo unitario e congruente anche i casi frequenti di azioni contemporanee di torsione, flessione e taglio, la trave viene schematizzata con un traliccio spaziale in cui i correnti sono for-mati dalle armature poste ai vertici della sezione, le aste di parete sono costituite da bielle com-presse di calcestruzzo avvolte ad elica con angolo ß costante su tutte le facce e dalle staffe tese poste ad interasse t.

Nel caso della sezione cava un flusso di tensioni tangenziali τbe, invariabile lungo l’asse, co-stituisce un campo staticamente ammissibile per il caso della torsione T = costante; indicando con

Ao l’area della figura individuata dai vertici posti in corrispondenza delle armature longitudinali, e con be lo spessore della parete della trave ideale a cassone, la relazione precedente si scrive τbe = T/2Ao (fig. 108).

La risultante C delle compressioni oblique nel calcestruzzo, dovute alla risultante V = τbehl

delle tensioni tangenziali τ agenti su una parete della trave vale, posto be = d0/6 (d0 = diametro del cerchio massimo iscritto nel poligono che congiunge le armature longitudinali):

e conseguentemente si ottiene la relazione

Fig. 107. Elementi resistenti a rottura.

C=V sin ⁄ β=τbe hl⁄sin β T hl 2Ao sin β --- σcβ

= = be hl cos β

ed anche

Fissato, con criteri esposti nel seguito, un valore massimo f*cddella resistenza a compressione del calcestruzzo, si ottiene il corrispondente valore limite del momento torcente (71).

(71)

Le forze nelle barre superiori ed inferiori di una faccia hanno intensità H = τbehl ctg β e quelle nella singola staffa, posta ad interasse t,

Estendendo il calcolo a tutte le facce della sezione si ottiene la risultante Nl di tutte le forze agenti nelle barre:

sostituendo al flusso τbe la quantità equivalente T/2Ao si ottiene (72):

(72) con u perimetro dell’area Ao.

L’armatura longitudinale e le staffe sono quindi in grado di resistere a momenti torcenti mas-simi rispettivamente definiti da (73):

(73)

Al = area armatura longitudinale

Ast = area della singola staffa

t = interasse delle staffe

fsld, fstd = sollecitazioni di snervamento di progetto dell’armatura longitudinale e delle staffe

Fig. 108. Trave equivalente a cassone, equilibrio delle forze.

σcβ b C e hl cos β --- 2τ 2 β sin ---= = TCR= *fcd Ao be sin 2 β Nst Vt hl ctg β --- τ be t tan β = = NlHbectgβ Σ hlbe u ctg β Nl Tu ctg β 2Ao ---= Nst Tt 2Ao --- tan β = TlR=2 Ao tg βAl u --- fsld TstR=2Ao ctg βAst t --- fstd

Si osserva che le espressioni dei momenti torcenti limite sopportabili dall’armatura longitudi-nale e dalle staffe sono indipendenti dalle dimensioni be, h della sezione così che gli sviluppi analitici riportati per una faccia verticale della trave sono validi anche per la faccia opposta e per quelle orizzontali.

Analogamente al caso dell’azione tagliante, anche il calcestruzzo teso contribuisce alla resi-stenza fornita dalle staffe in misura decrescente con lo stato di fessurazione.

Nell’ipotesi di raggiungimento dello snervamento contemporaneamente nella totalità delle bar-re longitudinali e nelle staffe, e pbar-recedentemente alla rottura del calcestruzzo, si ottiene il valobar-re limite a rottura del momento torcente (74):

(74) a cui corrisponde

e quindi

3.10.4.3 Verifiche. Per quanto sopra esposto si deve controllare che il momento, torcente di calcolo TD sia contemporaneamente minore dei momenti resistenti forniti dal calcestruzzo, dalle staffe e dall’armatura longitudinale:

in cui:

rappresenta il massimo contributo delle bielle compresse di calcestruzzo,

(76) rappresenta il massimo contributo delle staffe, di area Ast, poste ad interasse t e con sollecitazione di snervamento di calcolo fstd,

rappresenta il contributo del calcestruzzo teso con Tcto = 0,25 fctdAoh* h* = min (hl, bl)

(78) rappresenta il massimo contributo delle barre di armatura longitudinale.

L’armatura deve essere disposta in modo che l’azione assiale delle bielle compresse di calce-struzzo possa confluire nei nodi del traliccio spaziale individuati dall’incrocio fra le staffe e

l’ar-TD≤ (75) TctR = 5 Tcto 0 (TD≤ 5Tcto) (TD≥ 15Tcto)

(variazione lineare per valori intermedi di TD)

(77) TsR = TlR =TtR tg β u Ast t Asl ---= con 1 2 ---≤tg β≤2; fsld = fstd = fsd TsR=fsd Asl Ast ut --- TCR TctR+TstR TlR TCR=0.5 fcd Ao be sin 2 β TstR=2 Ao ctg β Ast t --- fstd        5 Tcto 1.5 TD 10 Tcto –   TlR=2 Ao tg β Al u --- fsld

matura longitudinale; la pressione esercitata dalle bielle di calcestruzzo può inflettere le barre lon-gitudinali disposte nei vertici della sezione provocando il distacco di una porzione di calcestruzzo se il diametro di queste è esiguo o se le staffe sono ad interasse eccessivo.

Per questo motivo e per limitare la fessurazione, è bene risulti t < hl /2 con hl distanza mi-nima fra le barre d’angolo; analogamente le barre longitudinali devono essere sicuramente an-corate all’estremità per riprendere le spinte, altrimenti «a vuoto», delle bielle di calcestruzzo (fig. 109).

3.10.4.4 Effetto di azioni concomitanti. Poiché la torsione è normalmente associata alle azioni

Nel documento 3STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO (pagine 133-140)