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Disegno delle armature. I disegni delle armature devono evidenziare:

Nel documento 3STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO (pagine 192-197)

6. Variazioni brusche di sezione, andamento spezzato dell’asse baricentrico (ad esempio nella zona centrale di una trave a doppia falda): sono causa di concentrazioni di tensioni, per cui deve

3.13 CRITERI PER LA DISPOSIZIONE DELLE ARMATURE E DISEGNO DELLA STRUTTURA

3.13.2.1 Disegno delle armature. I disegni delle armature devono evidenziare:

a) la disposizione generale

c) i dettagli

d) lo sviluppo dei componenti.

Devono inoltre consentire al progettista una visione completa per il controllo della corrispon-denza alle ipotesi di progetto ed ai risultati delle analisi e dare al direttore dei lavori un docu-mento di riferidocu-mento per il controllo della realizzazione.

Per quanto sopra evidenziato sono necessarie:

a) una o più rappresentazioni planimetriche che identificano la disposizione generale dei vari livelli delle armature e le marche che individuano le singole barre o le gabbie tipiche

b) rappresentazione delle sezioni longitudinali e trasversali delle gabbie tipiche (costituite da barre, staffe e legature).

c) sviluppo dei dettagli e dei particolari tipici od unici atti ad evidenziare quanto è necessario per il corretto comportamento strutturale e per verificare con le reali dimensioni delle armature l’esistenza di sufficiente spazio per l’effettuazione dei getto

d) sviluppo delle singole barre che ne individua il numero totale, il passo, diametro e la sa-goma con le relative dimensioni parziali; a volte tali elaborati sono costituiti da tabelle che rag-gruppano elementi geometricamente simili ma con dimensioni diverse.

Un esempio di possibile rappresentazione delle armature e delle carpenterie è riportato nelle figure 151, 152 e 153 relative ad un solaio continuo a cassettonato (per concessione Redesco Pro-getti srl – Milano).

Si verifica inoltre la esistenza di almeno una sequenza di montaggio che consenta di realiz-zare l’armatura progettata e, possibilmente, di attuare fuori opera un premontaggio parziale. 3.13.2.2 Convenzioni grafiche. Non esistono specifiche norme per la definizione dei segni gra-fici da adottarsi per l’indicazione delle armature; si riportano nella fig. 154 quelle in uso presso una nota società di progettazione (per concessione Redesco srl – Milano).

Sono evidenziati il riferimento delle quote parziali di sagomatura all’esterno delle barre, i rag-gi di curvatura ammissibili, la rag-giacitura dei risvolti delle barre nel caso sia ortogonale al piano di rappresentazione.

In generale si rappresenta con linea sottile il contorno esterno della struttura in calcestruzzo e con linee nere di spessore grosso le armature principali e di spessore medio le armature seconda-rie, le staffe e le legature.

Tutte le barre devono essere contrassegnate nei disegni con una marca alfanumerica che ne consente la identificazione ed il reperimento sullo stesso elaborato o su tabulato della sagomatura, diametro, giacitura, passo e / o numero totale.

Unitamente alle predette caratteristiche devono risultare le eventuali giunzioni meccaniche, i terminali saldati ecc.; per le armature secondarie rettilinee longitudinali la definizione “corrente” ne implica l’estensione all’intera lunghezza della struttura, con eventuali sovrapposizioni da effet-tuarsi secondo particolari o specifiche.

Le quote sono espresse sempre in mm per il diametro; è consentita l’unità cm per le altre ca-ratteristiche; le unità adottate devono essere evidenziate sugli elaborati.

Analoghe caratteristiche vengono conferite agli elaborati relativi alle parti in acciaio delle strutture miste.

Gli inserti metallici che devono essere predisposti per molteplici funzioni sono rappresentati su appositi elaborati con le note costruttive e secondo le relative convenzioni di disegno per sal-dature ecc.; le quote sono sempre espresse in mm.

Per la definizione del tracciato dei cavi per la post-tensione si ricorre ad appositi elaborati che riportano le relative coordinate con riferimento al contorno esterno dei calcestruzzo che in fa-se efa-secutiva è materializzato dai paramenti interni delle casfa-serature; vengono anche riportate le ti-pologie delle testate di tiro e di ancoraggio, le armature locali di cerchiatura, i sistemi di fissag-gio dei cavo, la posizione ed il tracciato dei raccordi per l’iniezione delle guaine.

Vengono inoltre indicati la composizione dei cavo (numero e diametro dei trefoli, diametro e tipo delle barre), il tiro e l’allungamento corrispondente al netto degli assestamenti degli ancorag-gi, il tipo della guaina, le specifiche di iniezione e di protezione finale delle testate.

Quando sono presenti più cavi deve essere riportata la sequenza di tiro; in ogni caso devono essere indicate le operazioni preventive di disarmo per consentire senza vincoli non previsti le de-formazioni della struttura indotte dalla precompressione.

Deve inoltre essere specificata la resistenza caratteristica dei calcestruzzo alla data dei tiro. Nel caso della post-tensione esterna vengono identificate le selle di deviazione con i relativi partico-lari e gli spostamenti che devono sia essere assegnati preventivamente al tiro che risultare posteriormente. Nel caso della pretensione devono pure essere chiaramente identificate le armature attive con le eventuali testate di ancoraggio ed i tratti di guaina che le separano dal getto; nelle sezioni tra-sversali la posizione delle armature è denominata “maschera”.

Fig. 152. Solaio continuo a cassettonato. Dettaglio, livelli A, B, C, D, E, F, G, H, L, M armature, livelli reti Ri , Rs e barre di cucitura CR.

Appositi disegni sono dedicati ad altri elementi quali giunti ed appoggi, con gli opportuni ri-ferimenti alle specifiche di costruzione.

3.13.3 Collaudo. Per ottenere l’agibilità delle strutture è prevista dall’art. 7 della legge 05/11/ 1971 N. 1086 la effettuazione del collaudo da parte di Ingegnere iscritto all’apposito Albo ed estraneo a qualunque attività di progettazione, direzione lavori e costruzione dell’opera.

Il collaudatore deve ispezionare l’opera, rilevandone eventuali difformità rispetto al progetto e difetti apparenti, deve inoltre controllare i certificati di prova dei materiali ed i verbali delle even-tuali prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori, nonché esaminare l’impostazione gene-rale della progettazione, degli schemi di calcolo e delle azioni considerate.

Nell’ambito della propria discrezionalità il collaudatore può fare effettuare prove di carico, prove sui materiali e controlli non distruttibili sulle strutture, nonché assumere documentazioni in-tegrative di progetto.

Le prove di carico devono essere effettuate previo assenso del progettista e del direttore dei lavori (che è responsabile della loro effettuazione, anche con riguardo a eventuali puntellazioni precauzionali); le azioni indotte dalle prove devono essere tali da determinare le massime tensioni corrispondenti a condizioni rare (C-3.3.6).

L’esito delle prove deve essere valutato sulla base dei seguenti risultati: – buona proporzionalità fra carichi e deformazioni

– assenza di lesioni, deformazioni permanenti o dissesti che compromettano la sicurezza e la du-rabilità dell’opera

– assenza di sensibili deformazioni permanenti, eventualmente da verificare ripetendo la prova di carico in modo da eliminare gli effetti degli assestamenti iniziali

– buon accordo fra le tensioni e le deformazioni rilevate e calcolate.

Fig. 154. Indicazioni generali. Cxx/yy indica C resistenza prismatica/resistenza cubica, per esempio, C35/40. Al posto di # può esserci A oppure C.

Nel documento 3STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO (pagine 192-197)