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20090 Cesano Boscone

Nel documento Migration and Research in Europe (pagine 139-141)

NOI SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO

Il Sestante SPRAR

Comune di Cesano Boscone – Fondazione Sacra Famiglia – Associazione Villa Amantea DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Favorire una maggiore percezione di benessere e salute e abbassare le possibilità di innesco di momenti di tensione e conflittualità fra i beneficiari e fra essi e gli operatori, all’interno della comunità, attraverso un intervento correttivo sulla routine quotidiana, a partire proprio dal momento di preparazione e assunzione dei pasti.

Riteniamo infatti che le possibilità di scelta e preparazione degli alimenti che un individuo assume siano un primo ma basilare elemento a sostegno del benessere fisico, psicologico e culturale di ogni soggetto; il cibo infatti non si configura solo come soddisfacimento del bisogno primario della fame, ma veicola significati affettivi, sociali e culturali nel percorso di crescita di un individuo, che si posizionano alla base della stabilità del suo equilibrio psicologico.

Lo spazio raccolto e costruito della cucina, la possibilità di disporre di cifre di denaro sufficienti per organizzare un pasto secondo i propri gusti e bisogni, unitamente alla disponibilità di una tavola attorno alla quale stringersi insieme ad Altri diversi ma presenti e costanti nel proprio attuale quotidiano, hanno contribuito a dare a questo progetto una valenza complessa e un valore “terapeutico” significativo in termini di benessere e di salute globale dei beneficiari dello SPRAR di Cesano Boscone.

Queste valutazioni sono ravvisabili anche dall’implementazione delle capacità di collaborazione e organizzazione del gruppo, che ha saputo

progressivamente aumentare la disponibilità alla valutazione delle manovre correttive per rendere lo spazio cucina idoneo a garantire la serenità di tutti gli attori coinvolti.

PARTECIPANTI / DESTINATARI

Hanno aderito all’iniziativa 17 beneficiari; 2 hanno scelto di continuare ad accedere alla mensa convenzionata; il nucleo familiare residente nell’appartamento non è stato coinvolto nel progetto.

IMPATTO – RISULTATI

• Riappropriazione dello spazio di cura di sé, attraverso la scelta e la preparazione degli alimenti, primo e basilare elemento a sostegno del benessere fisico, psicologico e culturale di ogni soggetto

• Raggiungimento di un adeguato grado di ordine e pulizia, che permette di utilizzare la cucina come ambiente affidato alla cura di tutti

• Maggiore aggregazione comunitaria, perché il consumo dei pasti era davvero l’unico punto possibile di condivisione e solidarietà fra gli utenti e ha inoltre permesso la costruzione di tutto il processo fin dalle prime basi • Aumento del benessere e della salute globale dei beneficiari, i quali,

attraverso la gestione autonoma delle risorse economiche, hanno la possibilità di organizzare un pasto secondo i propri gusti e bisogni • Superamento del limite economico del buono pasto, utilizzabile solo

presso la mensa convenzionata, e libertà di scelta dell’utilizzo del denaro contante (controvalore economico del buono pasto)

• Sviluppo dell’abilità di progettualità e propositività, che ha alimentato la dinamica dialettica fra gli ospiti, i quali non hanno di fatto ridotto le conflittualità del vivere collettivo ma hanno ora la possibilità di proporre fra loro e agli operatori specializzati questioni di piccola conflittualità sociale, per consentire a mani esperte di lavorare a pieno titolo sui livelli di integrazione e di rimodulazione del proprio «essere con gli altri»

OBIETTIVI

• Riappropriarsi della cura del proprio ben-essere, partendo dall’osservazione di quanto fosse sconcertante per i beneficiari avvicinarsi al pasto consumato nella mensa convenzionata, un contesto affettivamente anonimo, dove il cibo già pronto era distribuito da mani sconosciute, senza alcuna possibilità di verifica delle sue modalità di preparazione. Nel contesto della mensa mancava ogni possibilità di riappropriarsi della propria identità e delle proprie certezze, era una realtà che ad ogni minuto presentava differenze nella gestione della propria intimità domestica

• Favorire l’integrazione nel contesto della comunità di vita del Sestante, per persone provenienti da mondi diversi e modi diversi di essere, dove i compagni di viaggio spesso sono molto diversi ma con sorprendenti punti di contatto

ATTORI COINVOLTI

Comune di Cesano Boscone Fondazione Sacra Famiglia Associazione Villa Amantea

ENTI FINANZIATORI

Finanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo

ATTIVITÀ PREVISTE DAL PROGETTO

• ACCOGLIENZA PRIMARIA: vitto e alloggio

• DOCUMENTI: rilascio di carta identità, codice fiscale, carta postale / bancaria

• SALUTE: registrazione, prima visita dal medico di base

• ISTRUZIONE: conseguimento della licenza media, corsi di lingua italiana

• LAVORO: percorsi di borsa lavoro per l’inserimento lavorativo

• INCLUSIONE E RICREAZIONE: attività sportive e ludiche; laboratori di ciclofficina e sartoria

• DIRITTI: supporto per il riconoscimento della protezione internazionale, informativa sui diritti e doveri relativa allo status di minori beneficiari

LUOGO DI REALIZZAZIONE

Distretto del Corsichese, c/o SPRAR Thomas Sankara

Comuni di Trezzano sul Naviglio e Buccinasco

VILLE CONFISCATE ALLA MAFIA PER ACCOGLIERE IN FAMIGLIA MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

Comuni di Trezzano sul Naviglio e Buccinasco, Associazione Villa Amantea

organizzazioneAssociazione Villa Amantea (AVA)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PARTECIPANTI / DESTINATARI

L’Associazione Villa Amantea (AVA) propone un progetto sperimentale per minori stranieri non accompagnati (MSNA), che prevede l’accoglienza in comunità familiari.

Un anno prima dell’uscita del bando, l’associazione Libera e la Casa della Carità di don Colmegna – insieme a cinque Comuni firmatari – hanno valutato una proposta di intesa con l’ANCI per l’attivazione di un progetto di accoglienza condivisa.

Il Comune di Trezzano sul Naviglio ha deciso di partecipare al bando SPRAR MSNA. Tale decisione si è tramutata in una manifestazione di interesse vinta da AVA. I Comuni di Trezzano sul Naviglio e Buccinasco hanno quindi messo a disposizione due immobili in passato di proprietà di famiglie appartenenti alla ‘Ndrangheta, attualmente confiscati, in cui sono state aperte due comunità familiari, mentre una terza è stata aperta in una villa familiare privata.

AVA ha cercato e incaricato i tre nuclei familiari che hanno accettato di lasciare le loro case per trasferirsi in comunità, cambiando, oltre alla residenza, la realtà della loro vita quotidiana.

Le tre famiglie ospitano rispettivamente 12 ragazzi (6 in ciascuna casa) e 2 ragazze.

IMPATTO – RISULTATI

• La DGR Lombardia n. 20762/05 prevede l’accoglienza in comunità familiari

• Per due immobili su tre l’affitto è a costo zero

• Restituzione di un bene confiscato alla mafia alla cittadinanza, tramite attività di promozione sociale e integrazione • Le famiglie, con il personale,

garantiscono ai minori beneficiari una vera accoglienza in termini di

integrazione, qualità del tempo e rapporto umano

OBIETTIVI

• Operare in accordo con la legislazione della Regione di appartenenza

• Garantire ai minori molto più dei bisogni pratici e basilari, pur con il vincolo apparentemente insormontabile della retta giornaliera di € 45

• Essere punto di riferimento per gli operatori del servizio tutela minori dei Comuni in merito all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati

ATTORI COINVOLTI

Comuni di Trezzano sul Naviglio e Buccinasco

Associazione Villa Amantea

ENTI FINANZIATORI

Prestito da privati

Comune di Trezzano S/Naviglio

Principali attività

Installazione e gestione di un apiario urbano di 10 arnie presso il parco della fortezza storica di Alessandria «Forte Acqui».

Formazione professionale di richiedenti asilo e rifugiati tramite l’organizzazione di due corsi intensivi teorico-pratici in apicoltura.

Attivazione di tirocini di inserimento lavorativo di minimo 3 mesi ciascuno, tramite l’erogazione di misure di incentivo alle aziende.

Organizzazione di 10 attività di apididattica dirette a gruppi di giovani e scolaresche presso l’apiario urbano.

Organizzazione di una conferenza sull’apicoltura sociale e urbana. Produzione e vendita di miele solidale

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Luogo di realizzazione

Provincia di ALESSANDRIA

Nel documento Migration and Research in Europe (pagine 139-141)