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Educare a Nuove Espressioni di Accoglienza

Nel documento Migration and Research in Europe (pagine 131-134)

Claudio Dalpiaz *, Rita Fiorentino *, Valeria Giannuzzi *, Claudia Notari *, Emanuela Piombo *, Giuseppe Tolve *, Susanna Campati **, Francesca La Mattina ***, Nguindjel Claude Alin ****, Serena Sibel Mancuso ***

Associazione Psy+ Onlus *

Centri di Accoglienza SPRAR “Gu.Se.Vi. - Licenza” ***, “Amahoro – Tivoli” ** e “Il Vigneto – Tivoli” ****

DESCRIZIONE DEL PROGETTO E DESTINATARI In un contesto storico e sociale cambiante, sempre più connotato da fenomeni di mobilità umana, risulta quanto mai necessario creare strumenti che favoriscano nei giovani una maggior sensibilità al tema migratorio.

La Circolare Ministeriale n. 73 del 02/03/1994, evidenzia l’importanza di attivare nelle scuole interventi di educazione interculturale in risposta e in prevenzione a fenomeni di intolleranza e razzismo.

Il progetto si propone di promuovere l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto per l’Altro, la capacità di sviluppare riflessioni costruttive sui processi migratori attraverso il coinvolgimento attivo dei beneficiari, favorendo un apprendimento emozionato e durevole.

Si rivolge a docenti e studenti dell’ultimo anno di scuola secondaria di primo grado.

RISULTATI ATTESI

• Aumentare nei destinatari la conoscenza del fenomeno migratorio

• Ridurre i margini di fenomeni di intolleranza e razzismo, fornendo agli allievi delle chiavi di lettura della realtà

• Facilitare l’elaborazione emozionale e relazionale del contatto con l’Altro

• Rafforzare la rete territoriale per la diffusione di buone pratiche e servizi per l’integrazione e la convivenza

• Valutare l’intervento in termini di efficacia, trasferibilità e sostenibilità

OBIETTIVI PRINCIPALI • Sensibilizzare e informare sul tema dei

richiedenti asilo e dei rifugiati

• Individuare e definire eventuali pregiudizi e stereotipi

• Coinvolgere docenti, genitori e alunni stimolando riflessioni costruttive

• Favorire l’espressione emotiva e cognitiva sul tema

• Promuovere la diffusione del percorso attraverso l’esposizione a scuola e negli SPRAR dei materiali prodotti

ATTORI COINVOLTI Centri di Accoglienza SPRAR: • “Gu.Se.Vi.” (Licenza) • “Amahoro” (Tivoli) • “Il Vigneto” (Tivoli) Associazione Psy+ Onlus Istituti Comprensivi:

• Istituto Comprensivo “De Curtis” (Roma) • Istituti Comprensivi (Tivoli)

ENTI FINANZIATORI

Associazione Psy+ Onlus

Attività previste dal progetto

Luogo di realizzazione: Roma Capitale

Non solo alloggio.

La pratica dell’accoglienza e della prossimità umana nelle parrocchie e negli istituti religiosi di Roma

CRS – Cooperativa Roma Solidarietà ente gestore della Caritas di Roma

Descrizione del progetto A partire da settembre 2016 è stata avviata la sperimentazione di un modello di accoglienza diffusa attuato attraverso l’ospitalità di richiedenti e titolari di protezione

internazionale presso le parrocchie e gli istituti religiosi

di Roma.

Due possibili percorsi

L’ospitalità, sia di singoli sia di nuclei familiari, è offerta a titolo gratuito, in alloggi che restituiscono alle persone uno

spazio abitativo il più possibile simile a una casa, in cui vivere in semi-autonomia o in piena autonomia.

Le parrocchie e gli istituti religiosi, grazie alla collaborazione di volontari, gruppi giovanili associazioni e servizi pubblici del territorio, collaborano attivamente con la

Caritas di Roma nella costruzione di un percorso di integrazione e socializzazione dei richiedenti e dei titolari di protezione internazionale con il territorio.

Impatto e risultati

Oltre ad accogliere 134 persone, tra nuclei familiari e singoli,

l’esperienza di accoglienza diffusa ha generato:

nuove esperienze di collaborazione fra parrocchie, ovvero fra

parrocchie e istituti religiosi territorialmente contigui;

un confronto e una sperimentazione diretta della vita e dei

problemi quotidiani dei rifugiati, superando luoghi comuni e pregiudizi;

l’attivazione di reti solidali e l’emersione di risorse presenti sui

territori utili all’inclusione sociale degli ospiti;

far aprire singoli cittadini e famiglie italiane all’idea della

possibilità di accogliere un rifugiato in casa propria.

Obiettivi

I due percorsi di accoglienza sono stati proposti con l’obiettivo di:

stimolare il tessuto urbano a far emergere le resilienze

presenti, grazie alla partecipazione sociale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale alla vita della collettività in cui sono accolti, promuovendo la creazione di un capitale sociale capace di sostenerli nel processo di integrazione;

far ritrovare ai richiedenti e ai titolari di protezione

internazionale spazi e tempi di vita normali, riappropriandosi del proprio essere persona e recuperando la fiducia nella propria capacità di gestire in autonomia la quotidianità.

Attori coinvolti

Enti finanziatori

La prima accoglienza è gestita in convenzione con la Prefettura di Roma.

La seconda accoglienza è finanziata con fondi privati e dell’8x1000 CEI.

Prima accoglienza Richiedenti asilo e richiedenti ricorrenti segnalati dalla Prefettura di Roma Seconda accoglienza Titolari di protezione internazionale

usciti o in uscita dal circuito dell’accoglienza

assistita

38 strutture (24 parrocchie e 14 istituti religiosi) dislocate in 12 Municipidi Roma

Enti pubblici

Prefettura di Roma Ufficio Immigrazione Roma Capitale

Centri Orientamento al Lavoro CPIA territoriali

Enti del privato sociale

Parrocchie e istituti religiosi Associazioni di volontariato Comitati di quartiere Legambiente Roma Retake Roma

Offerta di vitto e alloggio gratuito per un

periodo da 6 mesi a un anno

Apprendimento e rafforzamento della lingua

italiana e dell’educazione civica Orientamentoe sostegno alla ricerca attiva del lavoro

Promozione della formazione professionale in

aula e in azienda

Attività culturali, sportive e di socializzazione

Impegno nel volontariatoper attività di pubblica

utilità

una notevole mobilitazione dal basso e

partecipazione attiva di gruppi di volontari nelle varie attività previste dal progetto di accoglienza diffusa;

un coinvolgimento degli ospiti in eventi

organizzati da associazioni del territorio e in attività di volontariato di varia natura, che ha portato anche alla stipula di protocolli di intesa con alcuni Municipi;

promuovere e rafforzare la cultura

dell’accoglienza, intesa come capacità della società civile di attivarsi e mettersi in gioco per superare le disuguaglianze sociali

le diffidenze e i pregiudizi reciproci, favorendo in un contesto di prossimità la conoscenza l’uno dell’altro;

ATTIVITÀ

Il progetto ha realizzato 13 corsi di formazione imprenditoriale nei diversi territori sui temi dell’autoimpiego, dell’imprenditoria, della creazione del business plan, dei principi di costituzione di una cooperativa.

Dai corsi si è proceduto alla selezione di 12 iniziative e poi al loro start up: due su ogni territorio di riferimento.

Il progetto ha inoltre previsto attività di formazione degli operatori coinvolti, di

comunicazione e diffusione dei risultati e attività psico-sociali di sostegno ai destinatari attraverso la creazione di équipe multidisciplinari.

LUOGO DI REALIZZAZIONE

Ferrara, Roma, Parma, Brescia, Lecce,Trieste Capofila Camelot – Officine Cooperative (Ferrara), Legacoop Ferrara (Ferrara), Associazione ADL a Zavidovici (Brescia), Programma integra (Roma), Lazio Form (Roma), CIAC di Parma e Provincia (Parma), Rinascita (Copertino), ICS – Ufficio Rifugiati (Trieste)

Re-Start Up

rete nazionale di imprese cooperative di titolari di protezione internazionale vulnerabili

DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto Re-Start Up ha portato alla

creazione di 12 imprese cooperative di titolari di protezione internazionale appartenenti a categorie vulnerabili. I destinatari sono stati scelti a seguito di un periodo di formazione sui temi dell’imprenditoria e accompagnati nella sviluppo dell’idea imprenditoriale e nel suo avvio, anche con l’erogazione diretta di contributi economici alle spese.

Il progetto è durato dal 1 settembre 2012 al 30 giugno 2014 ed è stato finanziato dal Ministero dell’Interno e dalla Commissione Europea nell’ambito del Fondo Europeo per i Rifugiati.

RISULTATI

o 699 richiedenti e titolari di protezione internazionale coinvolti

o 243 destinatari inseriti nei percorsi di formazione

o 32 titolari di protezione internazionale coinvolti nello start up delle imprese cooperative

o 12 imprese cooperative avviate o 6 équipe multidisciplinari create

o 6 ricerche socio-economiche sui territori di riferimento

OBIETTIVI

Obiettivo dell’intervento è stata la promozione dell’integrazione socio-

economica e la piena realizzazione dei titolari di protezione internazionale vulnerabili, con particolare attenzione alle donne, attraverso lo svolgimento di corsi di formazione

imprenditoriale e l’accompagnamento allo

start up di imprese cooperative.

ATTORI COINVOLTI

Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, AUSL Ferrara, Camera di Commercio Ferrara, AUSL Parma, Provincia di Parma, CTP Ferrara, Legacoop nazionale, Regione Emilia Romagna, Legacoop Parma, Confcooperative Lazio, Comune di Roma, CNA Brescia

ENTI FINANZIATORI

Ministero dell’Interno e Commissione

Europea nell’ambito del Fondo Europeo per i Rifugiati, AP 2011

ATTIVITÀ PREVISTE DAL PROGETTO

Laboratori creativi Incontro associazioni

Implementazione alfabetizzazione lingua italiana Biblioteca con testi in inglese e francese Progetto di volontariato per il decoro del paese

per favorire

LO SCAMBIO E L’INTEGRAZIONE LUOGO DI REALIZZAZIONE

Nel documento Migration and Research in Europe (pagine 131-134)