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Che cos’è la Smart Mobility

Nel documento PUMS Relazione (pagine 196-199)

Per meglio comprendere che cos’è la Smart Mobility è necessario preliminarmente avere contezza delle nuove terminologie e tecnologie che la compongono Per questo motivo di seguito si riporta una breve descrizione delle tecnologie e fondamenti della nuova mobilità.

La mobilità sta subendo una forte trasformazione attraverso la forza di quattro principali innovazioni in atto:

 Automazione dei veicoli;

 Sistemi connessi;

 Elettro-mobilità;

 Condivisione.

Modelli di business diversi possono essere applicati ad ognuno di questi aspetti singolarmente.

Tuttavia, le maggiori potenzialità si osservano in modelli di business che integrano tali aspetti. La disponibilità di dati forniti attraverso le nuove tecnologie e la collaborazione tra il settore pubblico e privato permette di comprendere meglio il comportamento della rete, anche in real-time, e di gestirlo per realizzare una visione di Smart Mobility.

Figura 8-1 il nuovo paradigma della mobilità Automazione dei veicoli

Gli standard internazionali J3016 definiti dall’Associazione degli Ingegneri dell’Automotive (SAE) individuano 6 livelli di automazione, dal livello 0, in cui il guidatore ha il controllo completo del veicolo ed effettua il monitoraggio continuo della strada, al livello 5, in cui il guidatore fornisce soltanto gli input di viaggio. Allo stato attuale sono in commercio soluzioni di livello 2 e 3 che permettono, in particolari condizioni, che il veicolo assuma alcune funzioni di supporto alla guida (cruise control, Electronic Stability

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Control - ESC, supporto dinamico frenata, sistemi lane centering) o di controllo (cruise control adattivo, full brake control).

Per i veicoli privati si attendono benefici sulla sicurezza stradale (le statistiche internazionali mostrano che il 90% degli incidenti stradali è causato dal comportamento umano), sulle condizioni di deflusso, sull’utilizzo più efficiente degli spazi urbani (il self-parking permetterà di progettare stalli di sosta di dimensioni minori e restituire aree alla città), etc.

Inoltre, le potenzialità nel campo del trasporto pubblico sono enormi. Infatti, la combinazione dell’utilizzo condiviso dei veicoli e di modelli di business di tipo Mobility as a Service, con veicoli e rete più automatizzata e connessa, incrementerà l’efficienza del servizio rendendolo così più appetibile a discapito dell’utilizzo dell’auto privata. L’automazione veicolare nel trasporto pubblico può quindi contribuire al riequilibrio della gerarchia modale a vantaggio della mobilità attiva e sostenibile.

Nel campo della logistica il maggiore beneficio è atteso da modalità di raggruppamento (“plotonizzazione”) di veicoli pesanti che, grazie alla guida cooperativa, garantiranno alti livelli di sicurezza sulle strade. Anche in campo urbano la logistica si evolverà su tipologie di servizi di consegna/prelievo mediante droni e veicoli a guida autonoma.

Sistemi connessi

Ogni utente che utilizza uno smartphone o un navigatore satellitare per effettuare le sue scelte di mobilità è già connesso. In alcuni casi le applicazioni che utilizza forniscono ad altri utenti informazioni sulle condizioni di traffico che attraversa, in altri casi i dati sono raccolti a fini assicurativi.

Le soluzioni di connettività sono classificate in:

 V2I (Vehicle to Infrastructure): connessione tra veicolo e infrastruttura, per esempio sistemi

“signal phase and timing” che suggeriscono la velocità al veicolo per oltrepassare l’intersezione con il verde, comunicazione di eventi, etc.;

 V2V (Vehicle to Vehicle): connessione tra i veicoli con applicazioni utili all’automazione dei veicoli stessi, ad esempio per evitare collisioni;

 V2X (Vehicle to Everything): connessione tra veicoli e tra veicoli e infrastruttura e altri sistemi.

Figura 8-2: Schema connessioni dei veicoli

Il Decreto del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture del 28 febbraio 2018 ha stabilito

“Modalità attuative e strumenti operativi della sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e

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di guida connessa e automatica”, per promuovere la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, la realizzazione di infrastrutture utili, l’adeguamento tecnologico della rete viaria nazionale, anche a supporto di veicoli connessi e con più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, nonché ridurre l’incidentalità stradale.

Le applicazioni di Smart Road possono essere rivolte allo sviluppo di sistemi di notifica di eventi pericolosi come l’allagamento improvviso di un tratto di strada e segnali di avviso per il passaggio di un utente sulle strisce pedonali, l’implementazione di sistemi evoluti di monitoraggio del traffico in grado di dare suggerimenti ai veicoli per la velocità consigliata in modo da ottenere il verde semaforico, garantire servizi di parcheggio autonomo, l’utilizzo di applicazioni per la logistica urbana e per il carico/scarico merci.

In campo urbano, può avere un grande impatto l’applicazione di strategie di Smart Parking che permettono di :

 Efficientare l’utilizzo degli spazi occupati (sia attraverso l’automazione dei veicoli per effettuare le manovre di parcheggio, sia attraverso soluzioni intelligenti di “stoccaggio” dei veicoli presso le aree di parcheggio);

 Diminuire il tempo di ricerca parcheggio;

 Monitorare l’utilizzo delle aree di sosta per controllo pagamenti e per analisi dati (Big Data).

Ad oggi in Italia sono disponibili alcune soluzioni commerciali che stanno trovando già applicazione in alcuni contesti. Da un’analisi preliminare delle soluzioni esistenti, la differenza tra un sistema e l’altro si evidenzia in particolare nella tecnologia utilizzata per verificare lo stato dello stallo (occupato o libero).

Quale sia la tecnologia (video, sensori a batteria su ogni stallo, comunicazione dall’utente attraverso app o parcometro connesso, etc.), l’obiettivo è quello di ottimizzare la sosta, in particolare quella su strada, sotto molteplici punti di vista attraverso un approccio win-win, che da un lato riduce il tempo di ricerca del parcheggio degli utenti del trasporto privato e nello stesso tempo favorisce anche gli altri utenti della strada, sia sul trasporto privato che sul trasporto pubblico, non più disturbati da traffico

“parassita”. Le tecnologie di Smart Parking forniscono al contempo un utile strumento alle amministrazioni locali per il monitoraggio e il controllo della sosta permettendo di attuare politiche di differenziazione tariffaria o autorizzativa per tipologie di utenza.

Veicoli elettrici

Nel mondo44, tra il 2005 e il 2016, il numero di autoveicoli a motore elettrico e ibridi elettrici plug-in è cresciuto ad un tasso medio annuo del 94% in termini di stock (superando i 2 milioni di unità) e del 72%

in termini di nuove immatricolazioni. Sebbene l’incidenza relativa sia ancora contenuta (0,24% del parco auto e 1,1% delle nuove immatricolazioni a livello globale), vi sono ampie aspettative di sviluppo: si stima infatti che entro il 2040 i veicoli elettrici ammonteranno a più del 50% delle nuove vendite. Nel 2016 anche lo stock globale di autobus elettrici è raddoppiato rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 345.000 unità. L’incidenza della mobilità elettrica è in crescita anche per le altre forme del trasporto su gomma: veicoli commerciali, ciclomotori e scooter.

44 Fonte: The European House Ambrosetti– E-Mobility Revolution

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Un importante driver di sviluppo per la e-Mobility deriva dalle policy di decarbonizzazione europee e nazionali, a favore di uno sviluppo più sostenibile. Diverse amministrazioni delle città più importanti europee stanno prendendo decisioni per interdire nei prossimi anni l’accesso in alcune aree della città ai veicoli inquinanti, in particolare i diesel. D’altra parte proprio i produttori di veicoli stanno investendo molto nel settore della propulsione elettrica e molte case automobilistiche hanno annunciato nei loro piani industriali, per il prossimo quinquennio, la vendita esclusiva di nuovi modelli solo con soluzioni ibride o completamente elettriche.

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L’auto di proprietà ha rappresentato in molte società, ed in particolare in Italia, uno status symbol.

Per le giovani generazioni, tuttavia, le auto sono percepite sempre più come beni di consumo (commodities) e non come beni durevoli (utility). Questo cambiamento del paradigma del possesso dell’auto trova riscontro nella sempre più crescente diffusione dell’utilizzo del car sharing e dei noleggi a lungo termine delle auto.

I fattori che hanno determinato questo radicale cambiamento sul “possesso” di un’auto sono da ricercarsi in diversi aspetti sociali. Il costo elevato della vita in ambito urbano per esempio, o il maggior interesse e consapevolezza collettivi verso il concetto di sostenibilità, sono sicuramente dei fattori che influenzano le decisioni delle giovani generazioni.

Nel documento PUMS Relazione (pagine 196-199)