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Rigenerazione urbana

Nel documento PUMS Relazione (pagine 46-49)

2.3 Gli output del PUMS al PTM e ai PUG

2.3.1 Rigenerazione urbana

Il termine rigenerazione urbana comprende una casistica estremamente vasta per situazioni, entità e finalità degli interventi. Si utilizza in questa fase la distinzione contenuta nell’art. 7 della L.R.24/2017:

A. Interventi definiti di “qualificazione edilizia”, ossia l’attività diffusa e ordinaria di miglioramento delle prestazioni degli edifici con interventi conservativi o anche di sostituzione, attuabili per intervento edilizio diretto. Poiché anche questi interventi, in taluni casi, possono determinare incrementi non irrilevanti del carico urbanistico, vuoi per effetto di cambi d’uso, vuoi per utilizzazione di quegli incentivi volumetrici che la legge stessa suggerisce, occorre che la disciplina dei PUG valuti con attenzione queste casistiche, dosando tali possibilità avendo come riferimento la capacità di carico delle infrastrutture esistenti, che si deve presumere data, ossia non migliorabile attraverso questi stessi interventi.

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B. Interventi di “ristrutturazione urbanistica”, attuabili con permessi di costruire convenzionati. La natura più complessa di questi interventi, che possono andare ad interessare anche lo spazio pubblico preesistente o ad implementarlo, deve consentire non solo di verificare e garantire il rispetto della capacità di carico delle infrastrutture, come i precedenti, ma viene anche richiesto di:

o incrementare la pedonalità: migliorare lo spazio dei percorsi pedonali per

incrementarne la qualità e la vivibilità, attraverso la dotazione di arredo verde e altri elementi (materiali di pavimentazione, colori, segnaletica, etc.) contribuendo al benessere del microclima urbano e alla riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico;

o incrementare la ciclabilità e aumentare il grado di percorribilità ciclabile della rete stradale di collegamento con la rete del trasporto pubblico e con i principali servizi alla persona, oltre a soddisfare le prescrizioni della normativa nazionale e regionale sulla dotazione di spazi e depositi per il ricovero delle biciclette, ossia:

o stabilire parametri di dotazione di stalli per le biciclette destinati ad uso pubblico e ad uso pertinenziale;

o prevedere misure finalizzate alla realizzazione di spazi comuni e attrezzati per il deposito di biciclette negli edifici adibiti a residenza, ad attività terziarie o produttive, nei poli attrattori nonché in tutte le strutture pubbliche;

o riservare spazi per il ricovero di biciclette per i residenti e per i visitatori (limitatamente a sosta di breve durata) negli edifici di edilizia residenziale pubblica esistenti e di nuova realizzazione;

o in quelle “parti del territorio urbanizzato caratterizzate da un’elevata accessibilità sostenibile”, a fronte di previsioni credibili di riduzione dell’uso di auto private e/o per funzioni che postulano un’utenza a distanza pedonale, ridurre le dotazioni standard di parcheggi pubblici e pertinenziali, sostituendole con forme di monetizzazione da utilizzare per interventi pubblici a favore della mobilità sostenibile (in particolare attiva e collettiva).

C. Interventi di “addensamento o sostituzione urbana” da attuare attraverso Accordi Operativi.

Questi interventi sono quelli a cui è demandato il compito di migliorare non solo al qualità del costruito ma anche, e in modo sostanziale, la qualità e vivibilità della città pubblica, anche attraverso l’arricchimento delle dotazioni di spazi e attrezzature collettive. Con riguardo agli obiettivi del PUMS, agli Accordi Operativi va richiesto:

o densità territoriali e usi proporzionati compatibili con la capacità delle reti e del livello di servizio del trasporto collettivo;

o incremento della densità edilizia e del mix funzionale, in particolare negli intorni dei Centri di Mobilità e delle fermate del SFM;

o incrementare la pedonalità: migliorare lo spazio dei percorsi pedonali per

incrementarne la qualità e la vivibilità, attraverso la dotazione di arredo verde e altri elementi (materiali di pavimentazione, colori, segnaletica, etc.) contribuendo al

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benessere del microclima urbano e alla riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico;

o incrementare la ciclabilità e aumentare il grado di percorribilità ciclabile della rete stradale di collegamento con la rete del trasporto pubblico e con i principali servizi alla persona, oltre a soddisfare le prescrizioni della normativa nazionale e regionale sulla dotazione di spazi e depositi per il ricovero delle biciclette, ossia:

o stabilire parametri di dotazione di stalli per le biciclette destinati ad uso pubblico e ad uso pertinenziale;

o prevedere misure finalizzate alla realizzazione di spazi comuni e attrezzati per il deposito di biciclette negli edifici adibiti a residenza, ad attività terziarie o produttive, nei poli attrattori nonché in tutte le strutture pubbliche;

o riservare spazi per il ricovero di biciclette per i residenti e per i visitatori (limitatamente a sosta di breve durata) negli edifici di edilizia residenziale pubblica esistenti e di nuova realizzazione;

o miglioramento dell’accessibilità alle dotazioni di spazi e servizi collettivi, interni ed esterni al comparto di intervento, con particolare riferimento alla accessibilità per pedoni e ciclisti e con il trasporto pubblico;

o appropriata progettazione delle fermate del trasporto pubblico ove siano coinvolte nel comparto di intervento;

o adeguata individuazione di soluzioni per le ricadute territoriali determinate dalle esigenze di logistica urbana sulla base delle azioni previste dal Piano Urbano della Logistica Sostenibile (regolazione accessi, consegne notturne, aree di sosta dinamiche, spazi logistici di prossimità, punti di consegna e-commerce, etc.);

o introduzione di tecniche di moderazione del traffico motorizzato (“zone 30”, isole ambientali, zone a 10 Km/h) al fine di favorire la mobilità attiva e l’uso dello spazio stradale come spazio condiviso;

o realizzazione di tutti gli accorgimenti utili a garantire elevati livelli di sicurezza stradale;

o protezione dall’inquinamento acustico attraverso l’uso appropriato della gamma di possibili accorgimenti di mitigazione;

o progettazione delle superfici stradali e dei parcheggi con soluzioni volte al miglioramento della qualità del microclima urbano (alberature, verde diffuso,

pavimentazioni e asfalti speciali, etc.) e alla mitigazione degli effetti di riscaldamento (isole di calore);

o riduzione delle dotazioni standard di parcheggi pubblici e pertinenziali, sostituendole con forme di monetizzazione da utilizzare per interventi pubblici a favore della mobilità sostenibile (in particolare attiva e collettiva), in quelle “parti del territorio urbanizzato caratterizzate da un’elevata accessibilità sostenibile”, a fronte di previsioni credibili di riduzione dell’uso di auto private e/o per funzioni che postulano un’utenza a distanza pedonale;

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o realizzazione obbligatoria nei Comuni del territorio della Città metropolitana di Bologna di punti di allaccio per la ricarica dei veicoli elettrici almeno per il 20% degli stalli di parcheggio e/o box, attraverso l’adeguamento dei regolamenti edilizi (cfr. par. 8.3.2);

o valutazione della possibilità di realizzare insediamenti e comparti urbani “car free”.

Nel documento PUMS Relazione (pagine 46-49)